Partito Comunista di Boemia e Moravia
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Il Partito Comunista di Boemia e Moravia (Komunistická strana Čech a Moravyè, KSCM) è un partito politico ceco.
Il KSCM è nato nel 1989, quando il Partito Comunista di Cecoslovacchia decise di dividersi nel Partito Comunista di Boemia e Moravia (l'attuale Repubblica Ceca) e nel Partito Comunista di Slovacchia.
[modifica] Il Partito Comunista di Cecoslovacchia
Il Partito Comunista di Cecoslovacchia (Komunistická strana Československa, KSC) fu fondato nel 1921, ma fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale non prese mai parte al governo. Durante il conflitto bellico e l'occupazione nazista i massimi rappresentanti comunisti fuggirono in Unione Sovietica da dove si impegnarono nell'opera di resistenza. Nel 1945, finita la guerra, presero parte al governo di unità nazionale. Nel 1948, il KSC prese il potere con l'aiuto dell'esercito sovietico e soppresse tutte le libertà democratiche. Governò il paese fino al 1989 in una finta alleanza con il Fronte nazionale, un'insieme di liste e partiti eterodiretti dai comunisti, che dovevano dimostrare che in Cecoslovacchia era vigente un sistema pluripartitico. Negli anni '60 alla guida del KSC giunse Alexander Dubček che cercò di dar vita al c.d. "comunismo dal volto umano". Le limitate liberalizzazioni avviate da Dubček impensierirono l'URSS, che invio l'esercito a fermare la c.d. "Primavera di Praga".
Dubček venne espulso e il partito fu guidato da Gustáv Husák, neo-stalinista pragmatico, che aveva, come larga parte del partito, sostenuto inizialmente Dubček, salvo poi dissociarsi. Nel 1989, dopo il crollo del muro di Berlino, anche in Cecoslovacchia crollò il regime comunista grazie alla c.d. "rivoluzione di velluto". Il KSC decise di non sciogliersi ma di dividersi organizzativamente nei due rami ceco e slovacco.
[modifica] Il ritorno alla democrazia
Alle politiche del 1990, le prime democratiche dal 1945, il KSCM ottenne il 13,2% dei voti e 32 seggi, passando all'opposizione del governo moderato guidato dal Forum Civico, composto da movimenti liberali e moderati che si erano opposti alla dittaura comunista. Nel 1993, con la fine della Cecoslovacchia e la nascita della Repubblica Ceca, il KSCM ed il partito fratello Slovacco si separarono definitivamente, anche perché quest'ultimo assunse il nome di Partito della Sinistra Democratica. Alle politiche dello stesso anno il KSCM ottenne il 14% dei voti e 35 seggi.
Tra il 1992 ed il 2002, il KSCM ha subito alcune scissioni che hanno dato vita a vari movimenti o partiti, con alcuni dei quali (Partito del Socialismo Democratico) il KSCM, però, si è anche alleato. Nel caso del Partito dei Comunisti Cecoslovacchi (rinominato poi Partito Comunista Cecoslovacco), fondato nel 1995, invece, il KSCM ha rifiutato di allearsi per le sue posizioni considerate troppo estremiste, poiché si prefigge di ristabilire il sistema politico precedente al 1990. Queste scissioni hanno provacato, nelle elezioni del 1996 e del 1998, un lieve calo nei consensi per i comunisti (10,3% e 11%).
Alle elezioni del 2002, però i comunisti hanno ottenuto, grazie all'opposizione al governo socialdemocratico, sostenuto dall'esterno dai conservatori, il 18,5% dei voti e 41 seggi. Ciò nonostante il KSCM è rimasto all'opposizione di un governo sempre a guida socialdemocratica, ma questa volta formato anche da democristiani e liberali.
Alle politiche del 2006, il KSCM ha visto calare i propri consensi al 12,8% dei voti, che hanno, comunque, permesso ai comunisti di rimanere la terza forza del paese dopo ODS e CSSD.