Partito Social Democratico Ceco
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Il Partito Social Democratico Ceco (Česká Strana Sociálne Demokratická, ČSSD) è un partito politico ceco.
[modifica] Il Partito Social Democratico Cecoslovacco
Il CSSD è stato fondato nel 1878, durante la dominazione Austriaca. È il partito ceco più antico. Con la nascita della Repubblica Cecoslovacca, nel 1918, il CSSD prese parte a vari governi fino al 1938. Durante la Seconda Guerra Mondiale, molti membri del partito si impegnarono nella resistenza all'occupazione nazista. Nel 1945 il partito venne rifondato, ma nel 1948 fu costretto a fondersi con il Partito Comunista (oggi KSCM). Per evitare le persecuzioni perpretate dal regime comunista molti socialdemocratici fuggirono all'estero e rifondarono clandestinamente il partito a Londra. Nel 1968, durante la c.d. "Primavera di Praga" molti intellettuali, tra cui il futuro Presidente della Repubblica, il liberale, Václav Havel, chiesero la ricostituzione del partito, ma la rivolta fu repressa nel sangue. Nel 1989, durante la c.d. "Rivoluzione di velluto", che sancì la fine della dittatura comunista, il partito venne rifondato a Praga e nel 1990 si svolse il primo congresso che decise di assumere il nome di Partito Social Democratico Cecoslovacco, continuando la federazione tra cechi e Partito Social Democratico di Slovacchia.
Alle prime elezioni democratiche del 1990, il CSSD decise di presentarsi da solo e non con il Forum Civico, guidato da Havel, che raccoglieva tutte le forze che si erano opposte al regime comunista. Il CSSD ottenne il 4,1% e, non avendo superato lo sbarramento del 5%, non ottenne seggi. Ben presto, però, a causa della scissione operata dai liberisti all'interno del Froum, che fondarono il Partito Democratico Civico, alcuni deputati del Forum passarono al CSSD, costituendo un gruppo parlamentare socialdemocratico. Alle elezioni del 1992, il CSSD ottenne il 6,5% dei voti ed elesse 16 deputati.
[modifica] Dal 1993 ad oggi
Nel 1993, dopo lo scioglimento della Cecoslovacchia, il partito assunse il nome attuale.
Alle elezioni del 1996, il CSSD quadruplicò i suo voti salendo al 26,4% e conquistando 61 seggi. Ciò nonostante il partito rimase all'opposione. Alle elezioni del 1998, i socialdemocratici ottennero il 32,3% dei voti, 74 seggi e guidarono un governo, con il sostegno esterno dei Democratici Civici. L'accordo tra socialdemocratici e conservatori, seppur criticato, assicurò la stabilità del governo, sufficiente a far rientare la Repubblica Ceca nei parametri necessari per l'ingresso nell'Unione Europea. Nel 2002, il CSSD ottenne, alle elezioni politiche, il 30,2% dei voti e formò un governo, con un solo seggio di vantaggio, insieme ai democristiani ed ai liberali. Per la prima volta dal 1990, però, i Democratici Civici (ODS) furono esclusi del tutto dal governo ed i Comunisti superarono il 18% dei voti.
Alle elezioni del 2006, il CSSD ha incrementato i propri consensi, passando al 32,4% ed eleggengo 74 deputati. I liberali, però, non hanno superato lo sbarramento del 5% ed i democristiani hanno dimezzato i propri consensi scendendo al 7,4% dei voti. L'ODS ha conquistato, invece, 81 seggi, ben 23 in più, tornando al governo con Mirek Topolánek. Per la prima volta, del resto, con il 6,3% dei voti è entrato in Parlamento il Partito Verde.
Il CSSD è membro dell'Internazionale socialista e del Partito Socialista Europeo.