Nestlé
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nestlé S.A. | |
---|---|
Tipologia | Società anonima |
Borse valori | |
Fondazione | 1866 |
Sede principale | |
Filiali |
Alcon |
Persone chiave |
• Henri Nestlé (Fondatore) |
alimentare |
|
• acqua minerale |
|
Dipendenti | 253'000 (2005) |
Slogan | GoodFood, GoodLife |
Sito web | nestle.com |
Progetto Economia |
La Nestlé S.A. o Société des Produits Nestlé S.A. (SMI: NESN), con sede a Vevey, in Svizzera è la più grande azienda mondiale nel settore alimentare.
Produce e distribuisce una grandissima varietà di prodotti alimentari, dall'acqua minerale agli omogeneizzati, dai surgelati ai latticini.
Indice |
[modifica] Storia
Intorno al 1860, il farmacista Henri Nestlé sviluppò un alimento per i neonati che non potevano essere nutriti al seno a causa di particolari intolleranze. Il prodotto salvò la vita di un bambino, e la Farine Lactée Henri Nestlé fu presto venduta in tutta Europa. Nel 1866 fu formalmente fondata la Nestlé.
Nel 1905, la Nestlé si fuse con la Anglo-Swiss Condensed Milk Company. Rapidamente l'azienda crebbe fino a possedere fabbriche negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e in Spagna. Durante la Prima Guerra Mondiale crebbe la richiesta di prodotti caseari, e la produzione della Nestlé raddoppiò prima della fine del conflitto.
Dopo la guerra il mercato caseario tornò a normalizzarsi e gran parte dei consumatori tornarono a latte fresco. La Nestlé rispose a questo mutamento di contesto modificando la propria linea aziendale, riducendo il proprio debito e iniziando a espandersi nel settore della produzione del cioccolato, che rappresenta a tutt'oggi la seconda attività più importante dell'azienda.
All'inizio della Seconda Guerra Mondiale, i profitti dell'azienda scesero bruscamente (dai 20 milioni di dollari del 1938 ai 6 milioni del 1939). Furono realizzate nuove fabbriche in molti paesi in via di sviluppo, specialmente America latina. Proprio la guerra, paradossalmente, portò all'invenzione di un nuovo prodotto di enorme successo, il Nescafé, che venne inizialmente utilizzato dall'esercito degli Stati Uniti. Anche grazie a questo prodotto, i profitti dell'azienda tornarono a salire durante il conflitto.
La fine della Seconda Guerra Mondiale fu l'inizio di una fase molto dinamica. La crescita dell'azienda fu accelerata e furono portate a termine numerose acquisizioni. Nel 1947 la Nestlé si fuse con la Maggi (produttrice di condimenti e zuppe). Seguirono Crosse & Blackwell nel 1950, Findus (1963), Libby's (1971) e Stouffer's (1973). Fu inoltre realizzata una shareholding con L'Oréal (1974), con ulteriore diversificazione della produzione. Nel 1977 la Nestlé continuò a espandersi al di fuori del settore alimentare acquisendo gli Alcon Laboratories. Nel 1984 venne acquisito un gigante dell'industria alimentare statunitense, la Carnation.
Nella prima metà degli anni Novanta, la caduta delle barriere commerciali e la nascita del mercato globale fornirono alla Nestlé nuovi importanti mercati nei quali espandersi. Negli anni successivi avvennero nuove importanti acquisizioni: Sanpellegrino (1997), Spillers Petfoods (1998), Ralston Purina (2002), Dreyer's (2002), Chef America (2002) e (Gerber) (2007).
[modifica] Critiche alla politica commerciale di Nestlé
Fin dai tardi anni Settanta, la Nestlé si trovò a essere oggetto di numerose critiche rispetto a una serie di aspetti della propria politica commerciale; movimenti di opposizione a questa azienda, iniziati su vari fronti, sono approdati persino all'istituzione di un International Nestlé Boycott Committee ("comitato internazionale per il boicottaggio della Nestlé") a cui fanno capo, formalmente o informalmente, numerose associazioni analoghe in diversi paesi del mondo. Tra i maggiori esponenti nelle critiche contro questa azienda spicca il marxista svizzero Jean Ziegler.
[modifica] Latte per neonati
La Nestlé viene accusata di una politica commerciale irresponsabile per quanto riguarda la produzione e la vendita di latte per neonati nei paesi in via di sviluppo. Secondo le accuse, il preparato per latte venduto in molti paesi del Terzo Mondo (soprattutto in Africa) da mescolare con l'acqua, avrebbe portato alla morte di circa un milione e mezzo di bambini ogni anno (essendo spesso mischiato con acqua contaminata).
La Nestlé violerebbe anche costantemente l'International Code of Marketing of Breast-milk Substitutes, il regolamento internazionale sulla vendita di surrogati del latte materno. I controlli eseguiti dalla International Baby Food Action Network in questo senso sono stati la causa prima della nascita del comitato internazionale di boicottaggio dell'azienda. Tuttavia, le accuse sono state oggetto di indagini, e nei casi in cui si sono mostrate fondate, hanno portato ad azioni correttive. Nel 1982, la Nestlé ha ufficialmente aderito al regolamento sulla vendita di surrogati del latte materno definito dalla World Health Organization (WHO), collaborando con WHO, Unicef e con lo stesso comitato di boicottaggio alla revisione e al raffinamento di tale regolamento (1984).
Dietro pressione del comitato di boicottaggio, la Nestlé ha anche cessato di pubblicizzare surrogati del latte materno, e non utilizza più immagini di neonati sulle confezioni. Secondo diverse fonti, tuttavia, il mutamento di rotta della politica commerciale della Nestlé nel Terzo Mondo è stato soltanto o soprattutto formale, e l'azienda continuerebbe a macchiarsi di infrazioni anche molto gravi dei regolamenti internazionali in merito.
Altre aziende che producono latte in polvere e preparati analoghi continuano a usare tecniche di marketing aggressive, spesso a discapito dell'immagine della Nestlé, che rimane l'azienda più visibile del settore.
[modifica] Azione legale contro il governo dell'Etiopia
Nel 2002, l'agenzia Oxfam rivelò che la Nestlé aveva fatto causa all'Etiopia per 6 milioni di dollari. L'Etiopia, uno dei paesi più poveri del mondo, si trovava in un periodo di carestia che metteva in pericolo la vita di oltre 11 milioni di persone. La Nestlé chiedeva un risarcimento per un'azienda del settore agricolo di sua proprietà, nazionalizzata nel 1975 dal regime marxista di Mengistu.
Nel dicembre del 2002 Nestlè ha accettato di accordarsi con le autorità etiopi per ricevere 1,6 milioni di dollari che devolverà interamente per la lotta alla fame[1]
[modifica] Nestlé Purina nel Venezuela
Nel 2005, la Nestlé Purina commercializzò tonnellate di cibo per animali contaminato nel Venezuela. I marchi incriminati includevano Dog Chow, Cat Chow, Puppy Chow, Fiel, Friskies, Gatsy, K-Nina, Nutriperro, Perrarina e Pajarina. Morirono oltre 500 fra cani, gatti, uccelli e animali da allevamento. Il problema fu attribuito a un errore di un produttore locale che aveva immagazzinato in modo scorretto il mais contenuto in tali cibi, portando alla diffusione di un fungo tossico nelle riserve.
Nel marzo del 2005, l'Assemblea Nazionale del Venezuela stabilì che la Nestlé Purina era responsabile a causa di insufficienti controlli di qualità, e condannò l'azienda a risarcire i proprietari degli animali intossicati.
[modifica] Attività di pressione sul potere politico
Secondo alcune fonti[2], Nestlé esercita una influenza a livello politico finanziando i maggiori partiti statunitensi: l'azienda avrebbe investito nel 2002 153.000 dollari, destinati per il 23% al Partito Democratico e per il restante 77% al Partito Repubblicano.
[modifica] Principali marchi
[modifica] Caffè
[modifica] Acqua
- Aberfoyle
- Acqua Panna
- Acqua Vera San Giorgio in Bosco
- Acqua Vera Santa Rosalia
- Al Manhal
- Arrowhead
- Contrex
- Deer Park
- Hépar
- Ice Mountain
- Levissima
- Nałęczowianka
- Nestlé Aquarel
- Nestlé Pure Life
- Ozarka
- Pejo
- Perrier
- Poland Spring
- Recoaro
- Quézac
- S. Pellegrino
- San Bernardo
- Viladrau
- Vittel
- Zephyrhills
[modifica] Altre bevande
- Milo
- Carnation
- Caro
- Libby’s
- Nescau
- Nesquik
- Nestea (Nestathé)
- Vera
[modifica] Prodotti da scaffale
- Bear and
- Carnation
- Coffee-Mate
- Gloria
- Klim
- La Lechera
- Milkmaid
- Moça
- Molico
- Nespray
- Nestlé
- Nestlé Omega Plus
- Nido
- Ninho
- Svelty
- Belthè
- Orzoro
[modifica] Prodotti freschi
- Buitoni
- Chiquitin
- Herta
- La Laitière
- La Lechera
- LC1
- Molico
- Nestlé
- Ski
- Sveltesse
- Svelty
- Toll House
- Yoco
[modifica] Gelati
- Oreo (Canada)
- Camy
- Dreyer's
- Frisco
- Häagen Dazs
- Motta Gelati
- Mövenpick
- Nestlé
- Peters
- Push-Up
- Savory
- Schöller
- Valiojäätelö (Finlandia)
- Antica Gelateria del Corso
[modifica] Alimenti per neonati
- Alfare
- Beba
- Cérélac
- FM 85
- Good Start
- Guigoz
- Lactogen
- Nan
- NAN HA
- NanSoy
- Neslac
- Nestlé
- Nestogen
- Nestum
- PreNan
[modifica] Alimenti per sportivi
- Neston
- Nesvita
- PowerBar
[modifica] Alimenti per la salute
- Modulen
- Nutren
- Nutren Junior
- Peptamen
- Peptamen UTI
[modifica] Condimenti
- Buitoni
- Maggi
- Thomy
- Winiary
[modifica] Cibi surgelati
- Buitoni
- Hot Pockets
- Lean Cuisine
- Maggi
- Stouffer’s
[modifica] Cioccolato, dolci e biscotti
- Aero
- After Eight
- Baby Ruth
- Butterfinger
- Cailler
- Caramac
- Coffee Crisp
- Crunch
- Damak (Turchia)
- Fruit Joy
- Kit Kat
- Smarties
- Perugina
- Polo
- Galak
- Lion
- Nestlé
- Quality Street
- Rolo
- Toll House
- Violet Crumble
- Yorkie
- The Willy Wonka Candy Company (le barre di cioccolato legate al film del 2005 La fabbrica di cioccolato)
[modifica] Prodotti per la cucina
- Chef
- Davigel
- Minor's
- Santa Rica
[modifica] Cibo per animali
- Alpo
- Beneful
- Dog Chow
- Fancy Feast
- Felix
- Friskies
- Gourmet
- Mighty Dog
- Mon Petit
- ONE
- Pro Plan
- Purina
- Tidy Cats
[modifica] Note
- ^ http://www.swissinfo.org/ita/index.html?siteSect=105&sid=1533416
- ^ Vedi per esempio: Centro nuovo modello di sviluppo, Guida al consumo critico, 2003 Editrice Missionaria Italiana
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale dell'azienda
- (EN) Articolo sui rapporti fra Nestlé e L'Oréal
- (EN) Il pamphlet The Baby Killer
- (ES) Blog dedicato al problema venezuelano della Nestlé Purina
- Rete italiana boicottaggio Nestlé
- I misfatti della Nestlé
- Boicottiamo Nestlé
Swiss Market Index (SMI) | ||
---|---|---|
ABB · Adecco · Bâloise · Clariant · Credit Suisse · Holcim · Julius Bär · Nestlé · Nobel Biocare · Novartis · Richemont · Hoffmann-La Roche · Swatch Group · Swiss Life · Swiss Re · Swisscom · Syngenta · Synthes-Stratec · UBS · Zurich Blue chip · Borsa valori · Borsa di Zurigo · Indice azionario |
- Portale Svizzera: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di Svizzera