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Gemona del Friuli - Wikipedia

Gemona del Friuli

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Gemona del Friuli
Panorama di Gemona del Friuli
Gemona del Friuli - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Friuli-Venezia Giulia
Provincia: stemma Udine
Coordinate: 46°17′0″N 13°8′0″E / 46.28333, 13.13333
Altitudine: 272 m s.l.m.
Superficie: 56,21 km²
Abitanti:
11.080 2007
Densità: 197,40 ab./km²
Frazioni: Campagnola, Campolessi, Maniaglia, Ospedaletto, Godo, Stalis, Taviele, Taboga, Piovega, Gois 
Comuni contigui: Artegna, Bordano, Buja, Lusevera, Montenars, Osoppo, Trasaghis, Venzone
CAP: 33013
Pref. tel: 0432
Codice ISTAT: 030043
Codice catasto: D962 
Nome abitanti: Gemonesi 
Santo patrono: Santa Maria Assunta 
Giorno festivo: 13 giugno 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Gemona del Friuli (Glemone in friulano) è un comune di 11.080 abitanti della provincia di Udine.


Indice

[modifica] Geografia

Gemona sorge a 272 m. s.l.m. su una conoide alluvionale ai piedi del monte Chiampon (1.709 m). Ha un clima sub-continentale con inverni freddi (gennaio 2,5 gradi), estati moderatamente calde (luglio 22,5 gradi) e forte piovosità (2000 ml annui).

Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Gemona del Friuli.

È il comune più importante di un territorio che prende il nome di "Gemonese", alle pendici delle Prealpi Giulie, comprendente i comuni di Artegna, Bordano, Buja, Forgaria nel Friuli, Magnano in Riviera, Moggio Udinese, Montenars, Osoppo, Resiutta, Trasaghis e Venzone.

Sul territorio comunale scorre il canale Ledra-Tagliamento che si stacca dalla sponda sinistra del Tagliamento a Ospedaletto, prendendo poi ad Andreuzza il nome di canale Ledra. Passa presso San Daniele del Friuli, San Vito di Fagagna e Udine dove si riversa nel canale collettore orientale che sfocia a destra nel torrente Torre presso i cascinali Giacomelli. Il canale Ledra è lungo 45 km, il canale collettore orientale 7 km. Gli affluenti sono: il Rio Gelato (da sinistra) e il Torrente Ripudio (da destra).

[modifica] Storia

L'esistenza di Gemona viene menzionata da Paolo Diacono nella sua "Historia Langobardorum", il quale riporta che nel 611 era considerato un castello inespugnabile.

Nella seconda metà del XII secolo fu libero comune, con propri statuti, mentre nel XIII e XIV secolo fu importante centro di traffici commerciali sotto il Patriarcato di Aquileia: con l'istituto del Niederlech ("scarico"), si imponeva infatti ai mercanti in transito di depositare le merci e pagarvi un dazio e di trascorrere la notte in città. La prosperità ne fece anche un centro di primaria importanza, arricchito da chiese e dimore signorili, con cinta muraria protetta da un castello.

Dopo la diminuzione dei traffici a seguito della conquista da parte della Repubblica di Venezia nel 1420 la cittadina ebbe un lungo periodo di declino, fino alla ripresa nella seconda metà del XX secolo.

[modifica] Il terremoto

Nel 1976 fu devastata dai terremoti del 6 maggio (quasi 400 morti) e del 15 settembre, che provocarono il crollo di una parte del duomo, punto di riferimento per l'intera città, e del castello, attualmente in ricostruzione. Molti crolli furono favoriti dall'età avanzata degli edifici, che erano stati risparmiati dalle devastazioni delle guerre mondiali. Dopo il terremoto venne riedificata completamente con criteri antisismici.

Il 3 maggio 1992 papa Giovanni Paolo II ha visitato la cittadina.

[modifica] Onorificenze

  • La città è decorata con la medaglia d'oro al valore civile in seguito all'impegno tenace nel ricostruire il centro abitato dopo le due scosse di terremoto del 1976, assieme a tutti i comuni disastrati del Friuli.

Il Comune è stato insignito della Medaglia d’oro al merito civile.


[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Luoghi d'interesse

  • Duomo
Vista del Duomo con la Torre
Vista del Duomo con la Torre

Benché gravemente danneggiata dal terremoto, Gemona conserva ancora molti monumenti insigni. Tra questi, il primato spetta indubbiamente al Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, costruito sull'area di una precedente chiesa tra il 1290 ed il 1337, quando venne consacrato dal vescovo di Parenzo Giovanni. Un'epigrafe, murata in facciata, tramanda il nome dell’artefice, Maestro Giovanni, che oltre ad architetto fu anche scultore, ed a lui si attribuiscono il portale e varie sculture che ornano la facciata. Un altro Giovanni, tale Giovanni Griglio, é autore delle due più interessanti opere di scultura in pietra del Friuli del ‘300. La prima è l’enorme statua di San Cristoforo, alta 7 metri, intagliata in 6 blocchi di pietra e realizzata tra il 1331 ed il 1332. La seconda è la galleria dell’Epifania, costituita da 9 statue che rappresentano, in un continuum narrativo: l’arrivo del corteo dei magi, l’adorazione ed il sogno dei magi. Alcuni storici dell’arte, per l’insieme delle opere realizzate nella prima metà del ‘300 nell’ambito dei cantieri dei Duomi di Gemona e di Venzone, parlano di Scuola di Gemona. La facciata è ornata anche da tre rosoni, di cui quello centrale fu realizzato a Venezia tra il 1334 ed il 1336, dallo scultore Maestro Buzeta. Il portale rinascimentale è opera di Bernardino da Bissone. Da notare, infine, che l’aspetto odierno della facciata risale ad una drastica riforma ottocentesca risalente agli anni 1825-1826.

Tra le opere conservate all’interno, si possono ricordare l’ancona lignea, con 33 episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, realizzata dal veneziano Andrea Moranzone nel 1391, purtroppo in cattivo stato di conservazione a seguito dei danni subiti in un incendio, ed un Vesperbild del XV secolo, tema di derivazione austriaca, abbastanza diffuso nel Friuli dell’epoca.

  • Torre campanaria

Sorge accanto al Duomo, costruita tra il 1341 ed il 1369 da Nicolò e Domenico, figli di Giovanni Griglio, completamente distrutta dal terremoto del 1976, e ricostruita in loco.

  • Museo della pieve e tesoro del Duomo

Aperto al pubblico il 28 ottobre 2006, vi è conservato ed esposto, su tre piani ed in dieci stanze, il ricco tesoro del Duomo. L’idea di istituire questo museo nacque nel 1974, e fu deciso di destinare a sede museale la vecchia canonica di Gemona, un edificio sito nella storica via Bini e risalente al 1360. I lavori erano praticamente conclusi quando, alle ore 16.00 del 6 maggio 1976, il cappellano del Duomo saldava il conto all’imbianchino. Poche ore dopo, il terremoto: la canonica veniva seriamente lesionata e molte delle opere sepolte sotto le macerie, per essere successivamente recuperate e custodite in casseforti ed armadi. L’opera più importante esposta nel Museo è l’ostensorio dell’orafo Nicolò Lionello, del 1434. Vanno poi ricordati i 5 antifonari ed i 2 graduali miniati, esposti in una stanza a loro dedicata, che furono acquistati a Padova nella prima metà del ‘300, di scuola padovano-bolognese. Infine, nel Museo è conservato un registro battesimale del 1379 (il primo battesimo registrato è del 3 marzo 1379), una testimonianza eccezionale per la storia della città.

Altri luoghi d'interesse:

Chiesa della Beata Vergine delle Grazie
Chiesa della Beata Vergine delle Grazie
  • Archivio storico di Gemona
  • Biblioteca Glemonense
  • Castello di Gemona
  • Chiesa delle Grazie
  • Chiesa di Ognissanti
  • Chiesa di San Rocco
  • Chiesa di Sant'Agnese
  • Chiesa di Santa Lucia
  • Chiesa di Santa Maria degli Angeli
  • Chiesa di Santa Maria di Fossale
  • Mulino Cocconi
  • Museo Civico di Gemona
  • Palazzo Boton
  • Palazzo Brollo
  • Palazzo Elti
  • Palazzo Gurisatti
  • Porta Udine
  • Santuario di Sant'Antonio

[modifica] Cultura

  • Lab-Laboratorio internazionale della comunicazione

Gemona ospita dal 1989 il Laboratorio internazionale della comunicazione (Lab). Il progetto prevede un corso di lingua e cultura italiana per stranieri attraverso l'organizzazione di seminari, concerti, proiezioni cinematografiche. Nel 1990 è stato istituito il Gamajun International Award, un premio assegnato a personaggi eminenti nel campo artistico e culturale.

[modifica] Manifestazioni

  • Epifania del Tallero, 6 Gennaio, rievocazione medioevale dell'antica consegna del Tallero, con cortei storici e sfilate.
  • Festeggiamenti Antoniani, giugno, celebrazioni di Sant'Antonio, Santo Patrono della città.
  • Agosto medioevale, chioschi e serate danzanti, con ambientazione medioevale e disfide tra le borgate.
  • Festa del formaggio, novembre, mostra mercato a carattere enogastronomico.
  • Mercatino delle pulci, ogni prima domenica del mese lungo le vie del centro.

[modifica] Personalità

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Gabriele Marini (Lista civica Proposta e Impegno - Per Gemona) dal 28/06/2004
Centralino del comune: 0432 981355
Email del comune: direttore.generale@gemonaweb.it

[modifica] Gemellaggi


[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni



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