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Christiane Vera Felscherinow - Wikipedia

Christiane Vera Felscherinow

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Christiane Vera Felscherinow meglio nota con lo pseudonimo di Christiane F. (Amburgo20 maggio 1962) è una scrittrice tedesca, autrice con i giornalisti Kai Hermann e Horst Rieck del libro Wir Kinder vom Bahnhof Zoo (tradotto in italiano con il titolo Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino), pubblicato per la prima volta come allegato alla rivista tedesca Stern.

Il libro nasce da una serie di interviste che i giornalisti sostennero nel corso del 1978 per due mesi con la Felscherinow, imputata e testimone in un processo conclusosi nel giugno del 1978 con la condanna per detenzione di droga e ricettazione. Il processo si riferiva ad un procedimento d'accusa depositato presso il tribunale di Berlino il Luglio del 1977. Al termine del processo la condanna fu sospesa con la condizionale perché gli avvenimenti si riferivano ad un periodo nel quale l'imputata era ancora minorenne.

Il racconto autobiografico, che descrive con particolare realismo il trasloco a sei anni dalla campagna di Amburgo al sobborgo berlinese di Gropiusstadt, l'infanzia difficile, la tossicodipendenza e la prostituzione iniziate fin dalla prima adolescenza, destò molto scalpore in tutto il mondo; il libro fu tradotto in molte lingue e diventò un controverso simbolo per la generazione che più di tutte fu vittima dell'eroina.

Nel 1981 ne fu tratto un film Christiane F. - Wir Kinder vom Bahnhof Zoo (tradotto in italiano con il titolo Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino) con la regia di Urlich Edel, e la colonna sonora di David Bowie.

Il libro ed il film ottennero un grande successo, rendendo Christiane famosa in tutta la Germania e presto in tutto il mondo occidentale.

Indice

[modifica] La vita

[modifica] L'infanzia

I genitori di Christiane si trasferiscono nella città di Berlino alla ricerca di una migliore sistemazione quando Christiane ha l'età di sei anni. Dopo un breve soggiorno nel quartiere di Kreuzberg, prendono casa nel quartiere periferico di Gropiusstadt.

I primi anni della vita berlinese sono molto difficili per la bambina: problemi finanziari in famiglia, un padre violento e frustrato, un contesto sociale deprimente e di scarse prospettive.

A questo si aggiunge la separazione dei genitori e l'allontanamento della sorella, Annette Felscherinow, che decide di andare a vivere con il padre: Christiane vive sola con la madre e con il suo nuovo e giovane compagno Klaus.

A dodici anni inizia a frequentare il Ginnasio unificato di Gropiusstadt, dove conosce l'amica Kessi. Proprio insieme a Kessi avrà inizio la sua esperienza con le droghe.

[modifica] L'esperienza con le sostanze stupefacenti

All'età di 12 anni Christiane (1974) inizia a consumare hashish e droghe sintetiche (Valium, Mandrax, LSD, Efedrina) nel centro giovanile della Chiesa luterana di Gropiusstadt, Haus der Mitte.

In seguito la sua vita sociale gravita attorno alla discoteca Sound (definita dai cartelloni pubblicitari "la più moderna discoteca d'Europa", ma che a Christiane appare come un semplice sottoscala dal soffitto basso adibito a discoteca), nei pressi della Genthinerstraße, vicino alla Kurfürstenstraße, zona tristemente nota per essere un centro dello spaccio di eroina e della prostituzione giovanile.

Un mese prima del suo quattordicesimo compleanno, dopo aver preso parte al concerto di David Bowie alla Deutschlandhalle, sniffa per la prima volta eroina.

Nell'estate del 1976, nei bagni pubblici della Bülowstrasse, si inietta per la prima volta eroina.

Inizia così una doppia vita, di cui la madre verrà a conoscenza solamente all'inizio dell'anno successivo. Tutte le mattine Christiane frequenta normalmente la scuola e passa i pomeriggi a procurarsi l'eroina alla stazione dello Zoo.

Ben presto Christiane inizia a prostituirsi insieme alle sue due amiche Babette Döge, detta Babsi, e Catherine Schabeck, detta Stella. Anche il suo ragazzo, Detlef, è un tossicodipendente che si prostituisce con clienti omosessuali per procurarsi la roba. In questi anni inizia per Christiane una spirale che la accomuna alle storie dei giovani tossicodipendenti berlinesi degli anni settanta.

Dopo vari ed inefficaci tentativi di disintossicazione tra consultori, cliniche e ospedali psichiatrici, nel novembre del 1977, la madre riesce a salvarla, allontanandola da Berlino e mandandola a vivere da alcuni parenti in un paesino in provincia di Amburgo. Qui Christiane, a causa dei suoi precedenti, non può frequentare né il Ginnasio, né l'Istituto Tecnico. Si iscrive così alla scuola professionale ed ottiene un diploma che le sarà di scarsa utilità.

I fatti trattati fin qui sono inclusi nel libro Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino.

[modifica] Il successo

Per Christiane gli anni tra il 1978 ed il 1984 sono gli anni del successo. La pubblicazione del libro ed il film ispirato alla sua storia la renderanno famosissima in tutto il mondo. Inoltre Christiane prenderà parte a due film e tenterà la carriera musicale. Non è del tutto chiaro se Christiane in questi anni rimarrà del tutto lontana dalle droghe e dall'eroina.

[modifica] Il libro e il film

Nel 1979, dopo l'incontro con i giornalisti dello Stern, esce in Germania il libro che renderà Christiane famosa in tutto il mondo. Il libro era stato preceduto dalla pubblicazione nel 1978 delle interviste sulla rivista Stern. In Italia il libro verrà pubblicato nel 1981 dalla casa editrice Rizzoli con la traduzione della giornalista Roberta Tatafiore.

Nel 1981 esce il film con la partecipazione della giovanissima Natja Brunckhorst e con la regia di Urlich Edel. La trama del film è di molto semplificata rispetto al libro e non rende assolutamente giustizia alla profondità del testo. La maggior parte delle riflessioni di Christiane sulla società, le sue osservazioni sul benessere occidentale di quegli anni, sui giovani, sulla droga, etc - in breve, la sua visione del mondo - non vedono assolutamente la luce nelle scene del film.

In seguito Christiane si sarebbe lamentata sia del film che del libro, sostenendo che entrambi non avrebbero descritto la verità della sua storia.

L'adattamento italiano di entrambe le versioni presenta delle scelte stilistiche poco condivisibili. Inoltre nella versione italiana del libro non sono presenti la fotografie contenute nella versione originale.

In quegli stessi anni il libro viene tradotto in diverse lingue.

Inizia così per la giovane berlinese un periodo di assidua frequentazione della televisione e dei rotocalchi giornalistici che la rende famosa in tutto il mondo.

[modifica] La musica

Negli anni tra il 1981 ed il 1984 Christiane tenta la carriera musicale, insieme al suo compagno di allora, Alexander Hacke, leader della allora nascente ed oggi notissima band berlinese Einstürzende Neubauten. Insieme con Alex, che aveva conosciuto ad Amburgo, Christiane torna a vivere a Berlino e calca la scena musicale berlinese, formando con questi il duo musicale Sentimentale Jugend.

Proprio in questa formazione Christiane, con l'inedito nome di Christiane X, prende parte al Festival Genialer Dilletanten, il 4 Settembre del 1981 al Tempodrom di Berlino, spettacolo nel quale si esibirono le più sperimentali formazioni musicali giovanili della Berlino di quegli anni. In questa occasione i Sentimentale Jugend suonano 5 pezzi: Intro, Ghetto, der 10.5, Hiroshima e Weg Laufen. In queste canzoni Christiane partecipa come voce e suona la chitarra. Nell'edizione di recente pubblicata del concerto è stata aggiunta una canzone inedita che accompagna i titoli di coda dal titolo Pour Mon Bibi. In quegli anni il concerto circolava tra i circuiti amatoriali in MC. Solo di recente è stato pubblicato in vinile, CD e DVD.

Nel corso di questi anni altre canzoni sono pubblicate a nome dei Sentimentale Jugend. Nella compilation uscita in LP nel 1981 con il titolo Monogam Sampler appaiono due canzoni attriubuite al duo: Wollt Ihr die totale Befriedigung? e Klinik.

Nella compilation uscita in LP ed edita, sembra, nel 1981 con il titolo Zugende Fleisch appaiono nuovamente le due canzoni precedentemente citate ed una terza dal titolo Winnetou Walzer (als Hitler das Rosa Kanninchen stahl).

Nel 1991 le canzoni del duo Wollt Ihr die totale Befriedigung e Hiroshima sono state pubblicate nella raccolta Als die Partisanen Kamen.

Alcune delle canzoni qui sopra citate sono state riedite nel LP/CD/DVD Berlin Super '80.

Nel 2006 è stato pubblicato un triplo LP dal titolo Cassettencombinat West-Berlin 1980-81 contenente otto canzoni dei Sentimentale Jugend: Tote Kammer, Maschinen, Hiroshima, Pour Mon Bibí, Angst, Ghetto, Tu Mir Weh e Kleine Nachtmusik.

Non è tuttavia del tutto chiaro quanto Christiane abbia effettivamente partecipato alla composizione delle canzoni del duo.

In questi stessi anni Christiane tenta la carriera da cantante solista.

Nel 1982, nello stile della Neue Deutsche Welle, esce il primo disco di Christiane, un EP dal titolo Gesundheit! . Il disco, inciso negli Stati Uniti, contiene sul lato A la canzone principale Wunderbar e un pezzo di nome Heimweh (Homesick), mentre sul lato B una versione di durata maggiore della stessa Wunderbar. In copertina, appare il nome di Christiane F..

Sempre nello stesso anno, assolutamente insoddisfatta dalla registrazione della canzone, Christiane, insieme ad Alex ed al suo gruppo, procedette ad un rifacimento di Wunderbar che fu così riedito in Germania in un EP dal titolo Final Church. La canzone prese il nome di Health Dub ed assunse caratteristiche molto più vicine allo sperimentalismo berlinese di quegli anni. Questo disco presenta al suo interno altre due canzoni: Suchtig e Spinnen. L'autrice è segnata in copertina come Christiana. La stessa versione della canzone, anche se con il nome della prima versione (Wunderbar), è stata pubblicata, sempre nel 1982, nel singolo attribuito a Christiane F. e agli Einstürzende Neubauten dal titolo Wunderbar/Der Tod holt mich ein.

Nel 1984 esce per il mercato giapponese in MC una raccolta di canzoni di gruppi berlinesi degli anni '80 dal titolo Tra Special Berlin all'interno della quale fanno la loro comparsa il pezzo di Christiane Suchtig e la canzone dei Sentimentale Jugend Hiroshima. Nella musicassetta sono presenti anche delle interviste ad Alexander Hacke e a Christiane F.

Nel 2003 è stato pubblicato un LP/CD contenente le due differenti versioni della sua canzone principale: Wunderbar ed Health Dub. In questa circostanza è stata scelta per il lato A del disco la versione presente nel lato B di Gesundheit!.

La canzone Wunderbar, nella sua versione breve, è stata pubblicata nel 2005 nella già citata raccolta Berlin Super '80.

Nel 2006 è stato pubblicato un 45 giri in vinile a cura di Brezel Göring dal titolo Ich bin so suchtig che riprende la canzone del 1982 Wunderbar.

[modifica] Il cinema

Sempre in questi anni, Christiane recita in due notissimi film della scena berlinese.

Nel 1982 è la protagonista del film Neonstadt del regista tedesco Wolfgang Büld. In questo film Christiane, in cui recita tra gli altri insieme a Charles Brauer, Barbara Freier, Lisa Kreuzer, Michaela May, Billie Zöckler, interpreta se stessa ed appare per la prima volta come Christiane Felscherinow, con il suo nome e cognome siglati per intero.

Nel 1983 partecipa al film Decoder del regista tedesco Muscha. Il film uscirà nel 1984. Christiane prende parte anche alla colonna sonora come corista.

Sempre nel 1983 Christiane è negli Stati Uniti per la promozione della prima del film Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino. Qui sembra che incontri personalmente David Bowie, autore della colonna sonora.

Nel corso di questo stesso anno Christiane, dopo essersi lasciata con Alex (sembra perché questi non condivideva il ritorno da parte di lei al consumo di eroina), si trasferisce in Svizzera, presso la pittrice Anna Keel. La pittrice era molto entusiasta di Christiane e cercò di avviarla al mondo del teatro e dell'arte. In questo periodo Christiane conosce alcune persone importanti del mondo culturale di allora: Fellini, Loriot, Dürrenmatt.

[modifica] L'oblio

Nonostante Anna Keel la tratti quasi come una figlia, la parentesi svizzera dura poco perché Christiane non riesce ad abituarsi a quel mondo che a parere suo la trattava più come un pupazzo che come una persona. Christiane ritorna a Berlino.

Dopo gli anni del successo Christiane scompare dalla scena e dai rotocalchi e cade nuovamente nel tunnel della tossicodipendenza.

Ha infatti una ricaduta nell'eroina e ritorna nel giro della prostituzione. Nel 1985 viene infatti arrestata e processata per detenzione di stupefacenti. Piuttosto che accettare un piano di rieducazione e reinserimento sociale, Christiane decide per la detenzione.

Dal 1987 al 1993 vive in Grecia con il suo fidanzato Panadiotis. I due sono intenzionati a sposarsi, ma pochi giorni prima del matrimonio, Panadiotis viene arrestato per spaccio e detenzione di stupefacenti. Christiane è costretta a ritornare a Berlino.

Nel 1996 ha un figlio, Jan Niklas, con il quale vive a Berlino fino ai primi anni del 2000 nei quartieri di Neukölln ed in seguito di Spandau e segue un programma di disintossicazione a base di metadone. Da qualche anno vive con il figlio ormai adolescente in una cittadina del Brandeburgo. Di tanto in tanto escono sue interviste sui quotidiani berlinesi e sulle televisioni tedesche. L'ultima è del Maggio 2007.

Secondo molte delle interviste che girano sui quotidiani europei e sulla rete sembra che Christiane abbia continuato a fare uso di eroina e di stupefacenti perlomeno sino alla nascita di suo figlio e, secondo alcune fonti, anche dopo. Nella sua ultima intervista televisiva del 2007 Christiane afferma di fare uso giornaliero di metadone, e di non assumere più eroina. Le sue condizioni fisiche non sono del tutto positive: sembra che Christiane sia ormai affetta da una forma cronica di epatite, dovuta naturalmente ai suoi trascorsi da tossicodipendente, a causa della quale è stata anche ricoverata per lungo tempo in clinica e che accusi una serie di malesseri fisici che la costringono a controlli continui.

Sempre nell'intervista del 2007 Christiane dichiara di avere ancora contatti con gli amici del giro della droga, anche se non fa più uso di sostanze stupefacenti. La scelta di allontanarsi dalle droghe sarebbe anche dipendente dalla nascita di suo figlio e dalla necessità di occuparsi di lui.

[modifica] Protagonisti minori de "Noi, i Ragazzi dello Zoo di Berlino"

[modifica] Detlef

Detlef R. (nato il 18 maggio 1960) è il fidanzato di Christiane negli anni raccontati dal libro. Come la sua ragazza, era tossicodipendente e dedito alla prostituzione. Nel libro si racconta che Detlef vive in un appartamento di axel,un suo amico (anche lui tossicodipendente che morira di overdose nel 1975) nella periferia di Berlino. Un po' più grande di Christiane e delle sue amiche, Detlef non sembra avere alle spalle le stesse tragiche situazioni familiari. Christiane descrive in modo molto efficace una dolcezza che sembra stridere in modo forte con il genere di vita condotto dal giovane.

Le ultime notizie che si hanno di lui nel libro parlano di un suo momentaneo collasso dopo un'iniezione di eroina e di un arresto da parte della polizia.

La sua unica apparizione pubblica che segue ai racconti del libro è rappresentata dall'intervista nello speciale a cura dello Spiegel del 1995 dedicato all'evoluzione delle diverse storie dei ragazzi dello Zoo di Berlino. Secondo quanto si evince da questa intervista, Detlef si sarebbe disintossicato dall'eroina dal 1980, dopo aver eseguito un trattamento in Svezia. Si evince inoltre che fino al 1995 viveva con la sua compagna a Berlino, lavorando come autista di autobus e svolgendo attività di volontariato.

A proposito della sua relazione con Christiane, ha affermato che essa sarebbe stata basata più sulla tossicodipendenza (da lui definita un "peccato di gioventù") che su un vero e proprio legame affettivo.

Nell'intervista del 1995 Detlef appare tranquillo e ormai lontano da quegli anni. Dei ragazzi dello Zoo di Berlino appare quello che maggiormente è riuscito a distaccarsi dal suo passato. Nonostante ciò, al termine dell'intervista, Detlef afferma che essere una volta drogato significa in fondo esserlo per sempre e che gli capita ancora di sognare, nei suoi incubi, l'esperienza con l'eroina.

[modifica] Babsi

Il nome completo di Babsi era Babette Döge (Berlino 1963 - 19 luglio 1977). Il suo vero padre era morto suicida quando Babsi era ancora piccola e sua madre una ballerina di Berlino Est. In seguito la ragazza era stata adottata dal nuovo marito della madre, un notissimo pianista tedesco. La famiglia sembrava però non curarsi più di tanto di lei. Viveva infatti nel ricco appartamento di Schöneberg a casa dei nonni materni, che lei odiava al punto da cercare più volte di fuggire di casa.

Nei racconti di Christiane Babsi appare come una ragazzina molto bella, dolcissima e affascinante. Al tempo stesso sembra completamente incapace di ribellarsi al suo destino di morte ed eroina. Nel libro sono riportate le copie di alcuni suoi disegni dal contenuto molto forte affianco ai quali è scritto: Forse io amo così tanto la morte da non voler smettere di bucarmi.

Babsi era la migliore amica di Christiane e condivideva con lei tutta la quotidianità della vita da giovane junkie.

La sua storia divenne famosa per essere stata la più giovane vittima per droga del mondo occidentale.

Christiane aveva l'abitudine di comprare spesso il quotidiano Berliner Zeitung per leggere di eventuali morti di overdose, da quando il suo primo ragazzo, di nome Atze, era stato trovato morto con ancora la siringa nel braccio. Quando lesse della morte di Babsi, Christiane ne restò profondamente sconvolta, tanto da tentare il suicidio iniettandosi una dosa doppia rispetto al normale consumo (500mg anziché 250mg) per provocare un'overdose; fortunatamente, il tentativo fallì e la ragazza venne soccorsa dopo diverse ore da una coppia di ragazzi.

Babsi fu trovata morta in Brotteroder Strasse in casa di un conoscente che frequentava il giro della droga e della prostituzione, stroncata da una overdose. Aveva appena 14 anni. Il suo triste primato permane tuttora.

[modifica] Stella

Anche l'amica di Christiane Stella, il cui vero nome era Catherine Schabeck (1962 - Maggio 2004), sopravvisse alla tossicodipendenza narrata nel libro. Stella ha anch'essa un passato segnato da un infanzia difficile: una madre alcolizzata ed un padre morto quando lei era ancora una bambina durante un incendio. Nelle descrizioni di Christiane Stella appare come una persona molto egoista e priva di quel fascino che Christiane ritrova nell'amica Babette.

Nel Luglio 1977 viene arrestata e condannata ad una pena detentiva. Nel carcere dove viene condannata ha anche avuto modo di conoscere alcune militanti della RAF. Anche dalle ultime notizie che si danno di lei nel libro, risulta che Stella si trovi in prigione.

Due curiosità: sembra che nel film del 1981 ispirato al libro di Christiane, Stella reciti nel ruolo di una delle ragazzine che gravitano intorno al Sound, anche se non è stato possibile individuarne con precisione la figura; sembra inoltre che sia Stella la ragazza che appare di spalle nella copertina della versione tedesca del libro.

Stella fa una breve comparsa nello speciale di Radio Bremen del 1983 dedicato a Christiane ed è presente nello speciale dello Spiegel del 1995.

Nelle interviste del 1995 appare completamente distrutta ed in preda ad una fase avanzata di alcolismo. Secondo alcune testimonianze, ha fatto uso di altre sostanze stupefacenti, soprattutto di cocaina. Stando alle notizie del documentario, viveva con una pensione sociale.

La notizia della sua morte apparve nel Maggio del 2004 su un quotidiano olandese.

[modifica] Discografia

[modifica] Filmografia

[modifica] Raccolte documentali

[modifica] Documentari

  • Christiane F. (Documentario Radio Bremen 1983).
  • Christiane F. (Documentario Spiegel-TV 1995).

[modifica] Versione cinematografica del libro

[modifica] Letteratura

  • Christiane F. - Wir Kinder vom Bahnhof Zoo (Hamburg, 1979, Stern). L'ultima edizione, la 46esima, è del 2006. Dalle registrazioni trascritte a cura di Kai Hermann e Horst Rieck. Traduzione italiana: Christiane F., Noi i ragazzi dello Zoo di Berlino, a cura di Roberta Tatafiore (Milano, 1981, Rizzoli). L'ultima edizione, la 29esima, è del 2004.
  • Wolfgang Müller: Geniale Dilletanten (Berlin, 1982, Merve).
  • "Zugsüchtig". Intervista con Christiane F., in "Die allerschönsten Interviews von Wolfgang Müller", Martin Schmitz Verlag, Kassel, 1988.

[modifica] Interviste

Ultime interviste: B.Z. Berlin 9/12. 7. 2005, Berliner Morgenpost 27. 5. 2006, Rheinischer Merkur 8. 6. 2006, Frankfurter Rundschau 17.6.2006, Kölner Stadt-Anzeiger 17.6.2006.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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