Luteranesimo
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Con il termine Luteranesimo si indica la teologia sviluppata da Martin Lutero e le dottrine professate dalle chiese evangelico-luterane nate dalla Riforma protestante, che si ispirarono a lui e ai teologi che ne raccolsero l'eredità.
Il luteranesimo inteso come teologia delle chiese evangelico-luterane è esposto in diversi scritti sistematici o Confessioni di Fede. Il primo testo (e di maggior impatto politico - religioso) fu quello redatto nel 1530 dal teologo e amico di Lutero Filippo Melantone, la Confessio Augustana, una esposizione moderata e priva di polemica delle dottrine riformate indirizzata a Carlo V in cui si rivendicava la continuità delle dottrine riformate con la Chiesa antica e la coerenza con le Scritture. Questa confessione, insieme ad altri scritti, venne inserita nel Liber Concordiae del 1580, che divenne la base teologica e dogmatica delle chiese luterane.
Il luteranesimo venne riconosciuto come religione "istituzionalizzata" nel Sacro Romano Impero con la (Pace di Augusta), che sancì il principio del cuius regio, eius religio, cioè la possibilità per i sudditi dell'Impero di praticare la religione cattolica o quella della Confessio Augustana (ad esclusione di ogni altra), nel caso dovesse coincidere con quella del principe cui erano sottoposti. In caso contrario era riconosciuto il diritto di emigrazione.
Il luteranesimo si diffuse in quasi tutti gli stati germanici, in Danimarca (1536), in Svezia (1527-1540) ed in Norvegia (1547). In Scandinavia ebbe un carattere più tradizionalista, favorito dalle monarchie, mantenendo molte delle strutture ecclesiastiche cattoliche, in particolare l'episcopato. Nella seconda metà del secolo la sua diffusione ebbe un rallentamento, mentre appariva più dinamico, fra le religioni riformate, il calvinismo, diffusosi nelle Fiandre, nei Paesi Bassi, in Ungheria, in Boemia, in Polonia ed in Moravia. Anche il cattolicesimo, dopo il concilio di Trento, ebbe una ripresa in Germania.
Indice |
[modifica] Teologia
Dopo la morte di Lutero si ebbero numerose dispute all'interno dello stesso luteranesimo che portarono ad aspri dibattiti. La prima disputa fu tra i seguaci dell'ortodossia rigida, tra cui Flacio Illirico, ed i melantoniani, a causa dell'adesione all' Interim di Augusta. Altri sviluppi alternativi al luteranesimo rigido furono rappresentati dal pietismo (XVII secolo) e dal protestantesimo liberale (XIX secolo).
[modifica] Il servo arbitrio
Secondo Lutero l'uomo è completamente immerso nel peccato e non ha alcuna possibilità di redimersi con le sue sole forze. Solo la fede (la giustificazione mediante la sola fede) lo può salvare. Poiché Dio ordina tutto, l'essere e l'agire umano compresi, non vi è posto per il libero arbitrio che comprometterebbe la meritorietà del credente.
L'arbitrio umano o è servo del demonio o è servo di Dio. Non sfuggì a Lutero il profondo e radicale scetticismo nei confronti dell'uomo e l'inconciliabilità della predestinazione con la bontà del Creatore. La sua risposta fu la proclamazione del Mistero della volontà di Dio.
[modifica] La sacra scrittura come unica fonte
In materia di fede l'unico riferimento per il cristiano è costituito dalla Bibbia (il principio della sola scrittura), e nessuno ha il diritto di proclamarsi esclusivo interprete del sacro testo. Tra la Bibbia ed i singoli fedeli non deve esistere alcuna mediazione. Ogni singolo fedele è chiamato a rafforzare la propria fede studiando direttamente la Scrittura sotto la guida dello Spirito Santo. Oltre alle conseguenze di carattere teologico, questo principio mette in discussione il primato della chiesa del vescovo di Roma, che non risulta fondata né sul diritto divino né sul Vangelo, ma è istituzione umana, di origine storica.
[modifica] Il sacerdozio universale
Nondimeno il ministero ecclesiastico riveste grande importanza, in quanto ad esso è affidato il compito di predicare la parola di Dio e di ammministrare i sacramenti, nettamente distinto dall'autorità civile. "...quando si tratta della giurisdizione dei vescovi, l'autorità civile deve essere distinta da quella ecclesiastica. Secondo il vangelo o, come altrimenti detto, per diritto divino, ai vescovi in quanto vescovi - cioè a coloro ai quali è stato dato il ministero della Parola e dei Sacramenti - non compete altra giurisdizione se non il perdono dei peccati, il giudizio sulla dottrina, il rigettare le dottrine contrarie al vangelo, ed escludere dalla comunione della Chiesa i malvagi, la cui malvagità sia nota, e ciò senza l'uso di forze umane, ma solo con la parola. Perciò le congregazioni necessariamente devono obbedire loro, come è scritto in Luca, 10,16 ecc..." (Confessio Augustana XVIII). Mentre alla chiesa veniva riconosciuto il "potere delle chiavi", si elaborò la dottrina secondo la quale il principe era il "custos utriusque tabulae", cioè il custode di entrambe le tavole (del Decalogo), quella relativa ai doveri verso Dio e quella con i doveri verso gli uomini.
Ogni credente è sacerdote per sé stesso - il principio del sacerdozio universale dei credenti - e può accedere direttamente alla scrittura. Le comunità luterane sono guidate da pastori e vescovi- uomini o donne (le donne a partire dal XX secolo) eletti dalla comunità - aventi il compito di istruire i fedeli, predicare e celebrare i sacramenti, e cioè Battesimo ed Eucarestia, da Lutero chiamata "Sacramento dell'altare"
[modifica] La confessione
La confessione e l'assoluzione dei peccati sono richieste per la comunione, ma non è richiesta l'enumerazione di tutti i peccati commessi. Nel Piccolo catechismo Lutero scrive che «la Confessione è composta da due parti: la prima, che noi confessiamo i nostri peccati; l'altra, che noi riceviamo l'assoluzione, o il perdono, dal confessore, come da Dio stesso, e che in nessun modo noi dubitiamo, ma crediamo fermamente, che i nostri peccati sono pertanto perdonati davanti a Dio in cielo».
[modifica] La liturgia
Il nucleo del servizio divino è costituito dall'Eucarestia, e dalla predicazione della parola di Dio. Sulla messa (il termine "messa" è attualmente mantenuto solo nel luteranesimo scandinavo) la confessio Augustana afferma: " falsamente le nostre chiese sono accusate di avere abolito la messa; poiché la messa è mantenuta fra noi, e celebrata con la più grande reverenza. Quasi tutte le cerimonie tradizionali (cattoliche) sono preservate, tranne che le parti cantate in latino sono intervallate da inni in tedesco, che sono stati aggiunti per educare il popolo". In realtà l'uso del latino, testimoniato fino al XVIII secolo, scomparve nel XIX secolo. Vengono inoltre abolite le messe private, e la comunione è data sotto le due specie. "Nella cena del Signore essi (i luterani) insegnano che il Corpo e il Sangue di Cristo sono veramente presenti, e vengono distribuiti a coloro che mangiano la cena del Signore; e rigettano coloro che insegnano diversamente" C.A. art. XX
Nella liturgia luterana particolare importanza riveste la musica. Lutero stesso compose diversi inni in tedesco, traducendo o parafrasando salmi e inni latini. Tra questi il più famoso, considerato quasi come l'inno ufficiale del luteranesimo, è la parafrasi del salmo LXI " Ein feste Burg ist unser Gott (Una salda rocca è il nostro Dio)". Anche la musica d'organo ebbe notevole sviluppo, specialmente nel XVIII secolo. La musica sacra sia corale che organistica ebbe in Johann Sebastian Bach il maggior esponente, che scrisse anche numerose cantate sacre per ciascuna domenica dell'anno liturgico della chiesa di Lipsia.
[modifica] Diffusione
I luterani si riuniscono dal 1947 nella Federazione luterana mondiale. Sono diffusi soprattutto in Germania, Scandinavia e Stati Uniti d'America. In Italia sono presenti in diverse città. Le comunità luterane in Italia sono riunite nella CELI (Chiesa Evangelica Luterana in Italia) et in Germania Chiesa evangelico-luterana indipendente.
[modifica] Bibliografia
[modifica] Voci correlate
- Martin Lutero
- Filippo Melantone
- Riforma protestante
- Protestantesimo
- Liber Concordiae
- Calendario dei santi (luterano)
[modifica] Collegamenti esterni
Chiesa Evangelica Luterana in Italia
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