Castelnuovo di Garfagnana
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Castelnuovo di Garfagnana | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Toscana | ||||||||
Provincia: | Lucca | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 270 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 28,50 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 214 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Antisciana, Cerretoli, Colle, Gragnanella, La Croce, Metello, Monteperpoli, Monterotondo, Palleroso, Rontano, Stazzana | ||||||||
Comuni contigui: | Camporgiano, Careggine, Fosciandora, Gallicano, Molazzana, Pieve Fosciana | ||||||||
CAP: | 55032 | ||||||||
Pref. tel: | 0583 | ||||||||
Codice ISTAT: | 046009 | ||||||||
Codice catasto: | C236 | ||||||||
Nome abitanti: | castelnuovesi | ||||||||
Santo patrono: | Santi Pietro e Paolo, | ||||||||
Giorno festivo: | 29 giugno | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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« ...dove da diversi fonti / Con eterno rumor confondon l'acque / La Turrita col Serchio fra due ponti si marita... » | |
(Ludovico Ariosto)
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« ...qui dove argenteo il corso / la Turrita discioglie e seco viene / a maritarsi innamorato il Serchio... » | |
(Fulvio Testi)
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Castelnuovo di Garfagnana è un comune di 6.118 abitanti della provincia di Lucca; Centro Commerciale Naturale di Toscana, è il capoluogo della Garfagnana.
Sorge alla confluenza del fiume Serchio con il torrente della "Turrite Secca".
Indice |
[modifica] Clima
Per approfondire, vedi le voci Clima della Toscana e Stazione meteorologica di Castelnuovo di Garfagnana. |
[modifica] Storia
Nella zona dell'attuale confine col comune di Pieve Fosciana sono state rinvenute tracce della presenza etrusca e romana.
Le prime notizie storicamente documentate del centro abitato risalgono tuttavia al 740, in epoca longobarda.
Scarse sono le informazioni al riguardo dell'alto Medioevo, e dei primi secoli del Basso: sono stati rinvenuti solo documenti che rilevano la presenza della chiesa di S.Pietro relativamente agli anni 773, 839, 940, 986, 1045. Nel 1234, precisamente il 26 Luglio, si ha un documento che attesta la rassegnazione, da parte dei Lucchesi, del castello di Castelnuovo alla corte di Roma, a titolo di pegno.
Nel Trecento Castelnuovo si era affermato come importante centro di transito, vera e propria "porta meridionale" della valle della Garfagnana. Fu proprio nel 1370 che Castruccio Castracani convinse i castelnuovesi ad insorgere ai padroni lucchesi, e si insediò nella Rocca fino al 1377, anno in cui Lucca ripristinò il proprio dominio: è da collocarsi in questo periodo la costruzione del ponte, voluto da Castruccio per collegare l'esistente castello all'antico borgo di "Cellabarotti", l'attuale rione di "Santa Lucia".
Nel 1429, vista l'offensiva di Firenze che stava penetrando in Garfagnana, ed aveva posto sotto assedio la stessa Lucca, Castelnuovo si sottomise volontariamente a Niccolò d'Este di Ferrara, liberandosi così dal dominio lucchese: gli Estensi fecero di Castelnuovo la capitale della neonata Vicaria della Garfagnana, e ricompensarono gli abitanti con diversi privilegi.
Nel 1512 entrò in Castelnuovo Francesco della Rovere Duca di Urbino, ma fu subito allontanato dal ritorno dei Lucchesi; nel 1521 furono finalmente i Fiorentini ad impadronirsi della città, sospinti da Papa Leone X. Alla morte del Pontefice, i castelnuovesi insorsero, penetrarono nel castello e scacciarono il commissario pontificio, acclamando il ritorno di Alfonso I d'Este alla guida della Provincia garfagnina: per tutta risposta, il Duca inviò niente di meno che Ludovico Ariosto in qualità di governatore (ad Alfonso ricorsero i castelnuovesi, come ebbe a dire il celebre poeta, "...tosto che a Roma il Leon giacque...")
La situazione in alta Garfagnana era questa:
Castelnuovo era rimasta fedele agli estensi di Ferrara, Castiglione di Garfagnana a Lucca e Barga a Firenze. In pratica l'alta Garfagnana era divisa tra i 3 Stati del Centro-Nord Italia più forti e ricchi in quel periodo.
Castelnuovo rimase estense sino all'avvento delle truppe francesi di Napoleone, che lo aggregò alla Repubblica Cisalpina, per poi annetterlo al Principato di Lucca nel 1805, retto dalla sorella del Bonaparte Elisa Baciocchi.
Nel 1814, nel clima della Restaurazione, tornarono gli Estensi, con l'acclamazione popolare di Francesco IV, che ressero la città e la Valle fino all'Unità d'Italia, a parte una breve periodo di dominio dei Granduchi di Toscana tra il maggio 1848 e l'aprile 1849.
Si tenne nel 1860 il plebiscito che sancì l'annessione di Castelnuovo e degli altri centri garfagnini al nascente Regno d'Italia, inglobati alla provincia di Massa-Carrara, nata dalla fusione della Lunigiana e della Garfagnana appunto: tale provincia fu in un primo tempo assegnata alla regione Emilia-Romagna, per essere poi ricondotta alla sua naturale collocazione toscana nel 1871. Fu nel 1923 che Castelnuovo con il suo circondario fu definitivamente aggregato alla Provincia di Lucca, chiudendo un cerchio lungo 7 secoli.
[modifica] La città
Castelnuovo, a dispetto del contenuto numero di abitanti, presenta un'estensione superficiale di assoluto rispetto, tanto che nel suo tessuto urbano sono individuabili più zone distinte, dette "rioni": i più antichi si raccolgono intorno alle mura castellane, mentre i più moderni hanno mantenuto il toponimo arcaico della zona dove sono sorti. Tra i rioni "storici" si annoverano:
- il rione del Centro, identificabile con il borgo fortificato, nel quale sorgono alcuni fra i monumenti maggiormente rappresentativi della città, quali la Rocca Ariostesca, il Palazzo Comunale e il Duomo dei Ss. Pietro e Paolo;
- il rione di Santa Lucia il quale, anticamente sorto come borgo distinto dal centro con il nome di Cellabarotti, si sviluppa a partire dalla "Porta Miccia" o "Porta di Castruccio" delle mura e, attraversando il ponte antistante (detto appunto "di Santa Lucia", ricalca il tracciato delle antiche vie di comunicazione. Degni di menzione in questo rione, che ospita tra l'altro la stazione ferroviaria ed il complesso ospedaliero Santa Croce, sono senza dubbio il Teatro Comunale "Vittorio Alfieri", recentemente ristrutturato, il caratteristico "Vicolo Parigi", nonché il "Convento di S. Francesco" o "Convento dei cappuccini"", posto a monte dell'abitato, nella zona che da esso trae il nome;
- il rione di Sant'Antonio, il quale, partendo da Piazza Umberto I° si è accresciuto essenzialmente intorno a via Farini e via S.Antonio: a metà di quest'ultima trova sede la chiesa di Sant'Antonio, con la sua caratteristica torre campanaria affacciata sulla strada sottostante;
- il rione della Madonna, che ospita la chiesa "della B. Vergine" (anticamente ""Madonna del ponte""), ingloba, partendo da piazza Umberto I°,""la Barchetta"", caratteristica via dalla forma incavata (da cui il nome), e il triangolo racchiuso da via Nicola Fabrizi, via Azzi e il fiume Turrite Secca sull'opposta sponda del corso d'acqua stesso, al cui interno trova spazio l'ampio Piazzale della Repubblica, dove ha sede la stazione degli autobus.
- il rione del Crocifisso, anch'esso sviluppatosi a partire da piazza Umberto I, comprende via Garibaldi, la moderna zona residenziale del Colletto ed altre vie minori; ad oggi restano in via Garibaldi alcuni elementi architettonici che attestano l'esistenza di un'antica chiesa andata perduta ("Chiesa del Crocifisso") rintracciabili all'interno delle moderne attività commerciali sorte lungo il corso;
In epoca moderna si sono aggiunti a questi:
- il rione San Carlo, sviluppatosi intorno all'omonimo "oratorio di San Carlo", che si trova a monte del rione de " la Madonna";
- il rione Torrite, paese precedentemente sé stante rispetto a Castelnuovo (circostanza confermata anche dall'esistenza di un centro storico e una parrocchia autonomi) ma ormai parte integrante del tessuto urbano ;
- il rione Piano Pieve, zona residenziale sorta in un’area anticamente agricola, che ha ormai assunto notevoli dimensioni, il quale deriva il proprio nome dall'essere dislocato nel medesimo pianoro che ospita la vicina Pieve Fosciana, su un livello leggermente superiore a quello del centro storico di Castelnuovo;
- il rione S. Maria, il più giovane, sorto negli ultimi anni, a carattere esclusivamente residenziale, che prende il nome da un preesistente convento distrutto da una piena del fiume Serchio e mai più ricostruito.
Ancora comprese nel vero e proprio tessuto urbano, si possono identificare un’estesa “zona industriale”, un’area, detta “alle Piscine”, comprendente la gran parte degli impianti sportivi nonché una zona residenziale e commerciale di recente sviluppo, e, lungo la statale che conduce a Camporgiano, "Debbia", a carattere residenziale. Questi tre circondari, insieme ad altri non menzionati (ad esempio "Carbonaia", "ai Cerri"), non hanno comunque mai assunto, nel corso degli anni, lo "status" di veri e propri rioni, ma sono stati sempre considerati parte di quelli già ricordati.
[modifica] Luoghi di interesse
[modifica] Rocca Ariostesca
La Rocca Ariostesca, simbolo della città che domina la centrale piazza Umberto I, deve il suo nome all'aver ospitato dal 1522 al 1525, in qualità di governatore della provincia estense di Garfagnana, il poeta Ludovico Ariosto, cui succederà nel secolo successivo Fulvio Testi (1640-1642).
Un piccolo presidio esisteva in loco già nel X secolo, ma si può dire che la struttura originaria della Rocca come oggi la conosciamo risalga al XII secolo; modificata lungo tutto il Duecento, fu notevolmente ampliata nel primo '300 da Castruccio Castracani, che determinò un'allargamento dell'intera cinta muraria del borgo; fu Paolo Guinigi ad ordinare la costruzione dell'imponente torre posta al centro della Rocca, ornata dall'orologio civico, che fu nel tempo adibita anche a carcere; la terrazza che guarda sulla piazza fu eretta nel 1675, in concomitanza con l'apertura dell'arco monumentale di accesso al centro cittadino. Sono andati perduti gli arredi interni, tra cui sono noti gli arazzi che adornavano la "Sala dei Principi".
La Rocca venne danneggiata durante la seconda guerra mondiale e in seguito restaurata. Sede di mostre ed eventi culturali, ospita nelle sue sale il Museo archeologico, nel quale si conservano numerosi reperti e testimonianze dei periodi preistorico, liguro-apuano ed etrusco in Garfagnana.
[modifica] Duomo dei SS. Pietro e Paolo
Eretto nel XVI secolo sui resti di una preesistente chiesa romanica risalente all'XI secolo, in età barocca l'interno fu oggetto di profondi cambiamenti, con l'aggiunta di nove altari, con lo sfarzo decorativo tipico dell'epoca. La facciata rinascimentale, presenta tre portali ed è scompartita da quattro lesene sorreggenti un semplice frontone.
Durante la seconda guerra mondiale subì il crollo del tetto e di alcuni muri esterni e il successivo restauro ne riscoprì la fase più antiche.
Conserva una splendida pala d'altare in terracotta robbiana raffigurante "san Giuseppe", attribuita al Verrocchio, una cornice marmorea della bottega del Civitali, una tela di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio raffigurante la "Madonna con Santi".
Il cosiddetto "Cristo Nero", scultura del XV secolo, scampato all'incendio che colpì la sacrestia nel 1977, è oggi conservato nella cappella di San Giuseppe (che un tempo ospitava la terracotta attribuita al Verrocchio), al lato dell'abside.
[modifica] Teatro Comunale Vittorio Alfieri
Il Teatro comunale "Vittorio Alfieri" è, con i suoi 510 posti a sedere, il secondo teatro della provincia, dopo il "Teatro del Giglio" di Lucca. Fu inaugurato la sera del 22 agosto 1860, con il melodramma "La straniera" di Vincenzo Bellini.
Il teatro era stato voluto da un gruppo di maggiorenti locali, fra cui il conte Giovanni Carli e Antonio Vittoni: il conte Carli stesso progettò la struttura ispirandosi probabilmente ad elementi decorativi presenti nel teatro del Giglio di Lucca. L'edificio presenta un ampio atrio, la platea a ferro di cavallo, tre ordini di 17 palchi più il loggione (attualmente non aperto al pubblico). Le opere pittoriche furono realizzate dal castelnovese Davide Franchi.
Intatto dopo la seconda guerra mondiale, venne trasformato in sala cinematografica, fino alla sua chiusura nel 1990. Il 9 Settembre 2006, con un concerto sinfonico dell'"Orchestra regionale toscana", il teatro è stato nuovamente inaugurato dopo i restauri.
[modifica] Fortezza di Mont'Alfonso
La Fortezza di Mont'Alfonso fu ideata, alla fine del ‘500, come estremo presidio difensivo del Ducato di Ferrara a difesa del confine con la Repubblica di Lucca. Realizzata tra il 1579 ed il 1586, fu progettata dall'ingegnere carpigiano Marc'Antonio Pasi. Presidio militare estense nei secoli XVI e XVII, durante la parentesi napoleonica (1805 - 1814) fece parte dei beni del Principato di Lucca e Piombino. Nel 1809, a causa degli enormi costi di manutenzione, la fortezza fu venduta; tornò di proprietà estense nel 1814. Ai primi del ‘900 Mont'Alfonso passò nelle mani di privati, la famiglia scozzese Bechelli, che la elesse residenza estiva, facendo dell'edificio a destra della Porta Nord - che ospitava la «Prigione nuova» nel '700 - una vera e propria villetta in stile liberty. Le strutture della Fortezza, già deterioratesi nel tempo, furono ulteriormente danneggiate dalla spaventoso terremoto che colpì la Garfagnana nel 1920; per di più, i bombardamenti che nel 1944-45 colpirono Castelnuovo, retrovia della "linea gotica", sicuramente non risparmiarono Mont'Alfonso. Nel 1980, quando l'Amministrazione Provinciale di Lucca rilevò la struttura dalla famiglia Bechelli, i periti incaricati di redigere la relazione estimativa parlarono di un complesso in pessime condizioni, che raggiungeva in alcuni punti il completo diroccamento. Da allora si è proceduti in un’imponente opera di restauro, che vede la Fortezza come uno dei motori del rilancio culturale oltre che economico della Valle: ormai ultimati i lavori, si inseriscono in questo percorso gli eventi già organizzati in Fortezza, quali il concerto dei Nomadi del 2005, le due serate condotte da Dario Vergassola e David Riondino con la partecipazione di affermati artisti quali, tra gli altri, Stefano Bollani, od il raduno Moto Guzzi del 2006. La Fortezza diventerà inoltre un importante centro di ricerca e di educazione nel campo delle energie alternative..
[modifica] Altri monumenti
- Loggiato Porta, intitolato al pittore manierista castelnuovese, ricavato al piano terra del Palazzo Comunale
- Mura del borgo antico e la cosiddetta "Porta Miccia", o "Porta di Castruccio"
- Chiesa di Santa Lucia
- Chiesa e convento dei Cappuccini
- Chiesa di S.Antonio
- Chiesa della Beata Vergine
- Oratorio di San Carlo
- Chiesa della Misericordia
- Chiesa di S.Maria a Torrite
- Villa Bertagni
[modifica] Cultura
[modifica] Istruzione
Sono presenti a Castelnuovo due Istituti Superiori, che in coordinamento con il polo scolastico di Barga assicurano agli studenti della Valle del Serchio un'ampia possibilità di scelta. Essi riuniscono al loro interno:
- Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei
- I.T.C.G. Luigi Campedelli (indirizzi: Ragioneria - Geometri)
- I.P.S.I.A. Simone Simoni (indirizzi: Elettrici - Meccanici)
- I.T.I. (indirizzi: Triennio Chimico - Triennio Meccanico)
Ha inoltre sede a Castelnuovo la Scuola Edile Lucchese: essa si occupa della formazione, della qualificazione e della specializzazione di operai, amministratori e tecnici nella sua specifica area di interesse.
[modifica] Musica
La musica sta sempre più diventando la protagonista della vita culturale di Castelnuovo, fra antiche e nuove realtà.
- Per prima cosa è giusto citare la Corale del Duomo di Castelnuovo: attiva già a metà '700 sotto il nome di Schola Cantorum, era retta da G.B. Girolami (1702-1786), organista e maestro di cappella del Duomo, (di cui la Corale ha recentemente inciso su CD il Requiem in La minore), il quale scriveva appositamente per lei musica sacra; ha continuato ininterrottamente la sua attività fino al 1984, quando si ebbe una breve interruzione; già l'anno seguente fu riportata a nuova vita, per diventare un'affermata realtà musicale conosciuta a livello nazionale.
- Fondamentale importanza ha ricoperto negli ultimi anni l'apertura a Castelnuovo di una Scuola Civica di Musica, sul modello di quelle già esistenti in Provincia, che ha portato nella Valle la possibilità di studiare i più diversi strumenti in modo professionale; molto attiva sul territorio, in pochi anni ha raggiunto un numero di allievi ragguardevole. Assieme alle scuole di Barga e di Borgo a Mozzano, è stata protagonista di uno scambio culturale con la Scuola di Monaco di Baviera, nel cui auditorium si sono esibiti studenti delle tre scuole.
- Evento centrale dell'anno culturale castelnuovese è sicuramente il Festival dell'International Academy of Music of New York, che ha a Castelnuovo di Garfagnana la sua sede europea assieme a Burgos (Spagna) e a S.Pietroburgo (Russia). Molti gli artisti di spessore internazionale che si sono esibiti nelle serate del Festival, fra cui vale la pena ricordare: Massimiliano Mainolfi, Pier Narciso Masi, the Kopelman Quartet, Dmitri Berlinsky, Boris Slutsky. Molti degli artisti tengono nel periodo del Festival, a cavallo fra Giugno e Luglio, dei prestigiosi corsi di perfezionamento musicale d'altissimo livello, che richiamano studenti da tutto il mondo.
Informazioni sui docenti e gli artisti del Festival si possono trovare sul sito [1]
- Castelnuovo è sede del Concorso Nazionale di Esecuzione Pianistica "Roberto Zucchi".
- La Filarmonica Giuseppe Verdi è l'erede di due secoli di tradizione musicale: la Banda cittadina, fondata nel 1801, ebbe agli inizi una connotazione non solo artistica, ma anche militare: era la Guardia del Corpo del Duca nei suoi periodi in Garfagnana, e in ragione di questo ruolo godeva di notevoli privilegi, come il porto d'armi e la licenza di caccia gratuiti; le si affiancò nel 1841 una vera e propria Accademia Filarmonica, dedita all'esclusiva attività musicale. Già a fine '800, le due realtà si fusero in un'unica, prendendo appunto il nome dal Maestro di Busseto.
[modifica] Associazionismo
- Tra le associazioni, grande importanza riveste senza dubbio la più antica in città, ovvero la Confraternita di Misericordia di Castelnuovo di Garfagnana: fondata nel 1451, è tra le 10 più antiche d'Italia. Nata sul volgere del Medioevo con il nome di Compagnia di Santa Croce, è sopravvissuta tra alterne vicende fino ai giorni nostri, assumendo nel 1993 con atto ufficiale la denominazione attuale di Confraternita di Misericordia.
- L'Accademia degli Alpestri fu fondata a Castelnuovo nel 1629, sotto la protezione del principe Francesco d'Este, figlio del Duca Alfonso III, che ne ufficializzò l'istituzione in una lettera del 9 Giugno dello stesso, che così principiava: "Indizio di animo virtuoso è la nuova Accademia, che havete introdotto costì; e segnale di volontà amorevole è il desiderio di aprirla sotto la mia protezione..." Alla stessa lettera se ne accompagnava un'altra, firmata da quel Fulvio Testi, allora segretario del principe, letterato di grande fama, che anni dopo sarebbe venuto governatore della provincia garfagnina, che così commentava: "...Bisogna confessare il vero: i Garfagnini hanno una straordinaria abilità in tutte le arti virtuose, e gl'intelletti loro sono elevati, spiritosi, capaci d'ogni migliore disciplina. Ora che alla loro naturale idoneità si aggiunge l'esercizio, che non deve sperarsene?... Piacemi il nome d'Alpestri, perché scherza col genio del luogo; e lo ricevo per augurio felice, e fausta osservazione. Parnaso che è la stanza d'Apolline e delle Muse è un colle ben discosceso, e le glorie di Roma cominciarono a fiorire tra l'asprezza de' monti, e la sterilità de' boschi..." Lo spirito dell'Accademia fu fin da subito promuovere la pratica delle varie arti, dove ruolo da protagonista ebbe fra le altre la Poesia. I testi riportano che a fine '800 l'Accademia cessò di esistere, ma risorse in tempi recenti: oggi l'Accademia ha concentrato i suoi interessi sugli aspetti della salvaguardia ambientale, e si fa promotore di diverse iniziative in questo senso.
[modifica] Personaggi illustri
- Pietro Campori (1553-1643), cardinale, segretario del Sant'Uffizio
- Giuseppe Porta detto "Il Salviati" (1520-1575), pittore manierista
- Paolo Andreucci (1965), pilota di rally, campione italiano nel 2001, 2003 e 2006
- Loris Biagioni (nato a Piazza al Serchio) (1916-1998), membro del C.L.N., dell'Assemblea Costituente e deputato per sei legislature
- Olinto Dini, (1873-1951) poeta
- Luigi Campedelli, (1903-1978), matematico, medaglia d'oro del Min. della Pubblica Istruzione come "Benemerito della Cultura e dell'Arte"
- Leonardo Santini, (1904-1983), medico e ricercatore
[modifica] Curiosità
- A Castelnuovo si trova lo stabilimento cartario più grande d'Europa, situato nella cosiddetta "zona industriale" della città; esso dà lavoro a moltissimi uomini e donne, provenienti da tutta la Garfagnana.
- A Castelnuovo è stato trovato un particolare minerale, la Dinite, che prende il nome da Olinto Dini (1802-1866), professore di Fisica all'Università di Pisa, omonimo del celebre poeta, che la scoprì in un locale deposito di lignite nel 1852.
- La centrale idroelettrica di Castelnuovo è la più grande della Toscana.
- In un regolamento redatto a Modena nel 1852, sono riportate le unità di misura di Castelnuovo di Garfagnana, allora in uso in gran parte della provincia estense garfagnina: il Barile di Castelnuovo, il Sacco, il Braccio, la Libra, la Pertica ed il Mezzino
- Altero Matteoli, Ministro dell'Ambiente nel governo Berlusconi II e III, è stato consigliere comunale a Castelnuovo dal 1985 al 1990.
- Nel 1975 il club scacchistico la "Torretta" di Castelnuovo ebbe il piacere di ospitare ad un torneo da lei organizzato al Teatro Alfieri il neo campione mondiale Anatolij Karpov.
[modifica] Galleria di immagini
[modifica] Gemellaggi
Castelnuovo è gemellata con:
[modifica] Frazioni
- Antisciana: sorge su un terreno quasi pianeggiante: il nucleo più antico del paese è raccolto attorno alla chiesa parrocchiale, che conserva in una nicchia della facciata una "Madonna con Bambino"; sono visibili nel paese le vestigia di un'antica rocca.
- Cerretoli: sul versante orientale delle Alpi Apuane, il villaggio è raggruppato attorno a una piazzetta e alla chiesa di Sant'Andrea.
- Colle: situato in cima ad un colle (da cui il nome) in posizione panoramica, ha edifici con portali, riquadri delle finestre e cantonate.
- Gragnanella: con archi, portali e abitazioni caratteristici, la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo conserva un grande crocefisso ligneo del XVII secolo, proveniente dal distrutto oratorio del Calvario. Poco prima dell' ingresso al paese, il Teatro Popolare all' aperto, fa rivivere nel periodo estivo la tradizione del "maggio", rappresentazione legata alla tradizione rurale.
- Palleroso: arroccato su un rilievo da cui si domina un'ampia parte della bassa Garfagnana, conserva scarsi resti delle antiche mura che un tempo ne fecero uno dei borghi fortificati più importanti della Garfagnana, con una porta d'ingresso.
- Rontano: situato su un versante erboso non molto ripido, si compone di due nuclei molto ravvicinati e posti alla stessa quota. Conserva antiche abitazioni con altane, archi, verande, balconi coperti e loggiati e alcuni palazzi.
[modifica] Amministrazione
Sindaco: Sauro Bonaldi (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0583 64481
Email del comune: disponibile non disponibile
- Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
- Classificazione climatica: zona E, 2234 GR/G
- Diffusività atmosferica: bassa, Ibimet CNR 2002
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Collegamenti esterni
- Il Giornale di Castelnuovo
- Informazioni su Castelnuovo
- La frazione di Gragnanella
- La frazione di Palleroso
- Il sito ufficiale di Paolo Andreucci
- Il sito della Fabbrica della Fortezza di Mont'Alfonso
- Il sito della Confraternita di Misericordia di Castelnuovo di Garfagnana
- Portale Toscana: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di Toscana