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Carlo Martello - Wikipedia

Carlo Martello

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bussola Nota disambigua – Se stai cercando il sovrano angioino di Napoli (1271-1275), vedi Carlo Martello d'Angiò.

Carlo detto Martello o anche Marcello (circa 685 – Quierzy-sur-Oise22 ottobre 741) fu Maggiordomo di palazzo di Neustria e Austrasia dei re merovingi, da lui prende il nome la dinastia dei carolingi, resa più famosa forse dall'imperatore Carlo Magno, suo nipote.

Carlo alla battaglia di Poitiers. Olio di Charles de Steuben, dipinto tra il 1834 e il 1837 (Musée du château de Versailles, Francia).
Carlo alla battaglia di Poitiers. Olio di Charles de Steuben, dipinto tra il 1834 e il 1837 (Musée du château de Versailles, Francia).

Indice

[modifica] Genealogia

Figlio di Pipino di Heristal, detto il Giovane o Pipino II, e di Alpaïde di Bruyères.

   ┌─ Ansegiso (629- av.679), maggiordomo di Palazzo d'Austrasia (629-639). 
┌─ Pipino di Heristal, detto il Giovane (635-714), maggiordomo di Palazzo d'Austrasia (v. 680), di Neustria (687) e di Borgogna (687), dux et princeps Francorum (duca e principe dei Franchi). 
│  └─ Begga (620-693). 
│
Carlo detto Martello
│
│  ┌─ X
└─ Alpaide di Bruyères (?-?). 
   └─ X
Carlo detto Martello
 1) sposa tra il 706 ed il 707 Rotrude di Tréves
 2) sposa nel 725 Swanahilde di Bavière 
 3) sposa Ruodaide
 │
 ├─Da 1 ha Carlomanno (?-?), maggiordomo di Palazzo d'Austrasia (741-747). Monaco di Monte Cassino.
 │ 
 │
 ├─Da 1 ha Pipino III detto il Breve (v.715-† 768), maggiordomo di Palazzo di Borgogna (741), di Neustria (741) e d'Austrasia (747), re dei Franchi (751). 
 │ sposa nel 744 Bertrada o Bertha di Laon, detta dal Grande Piede 
 │
 ├─Da 1 ha Hiltrude (720-† 754). 
 │ sposa di Odilone di Baviera
 │
 ├─Da 1 ha Hadeloga o Auda, detta santa Hadeloga (?-† 751). 
 │ sposa di Teodorico.
 ├─Da 2 ha Grifone (726-† 753). 
 ├─Da 3 ha Bernardo (725-† 787), abate e conte di Saint-Quentin. 
 │ 
 │
 ├─Da 3 ha Jérome (?-† ca.775), abate di Saint-Quentin. 
 └─Da 3 ha Rémi, detto S. Rémi (?-† 771), vescovo di Rouen.

[modifica] Biografia

[modifica] La difficile presa di potere

Alla morte del padre (714), Carlo aveva tutte le carte in regola per assumere la carica di Maggiordomo di Palazzo già ricoperta dal genitore defunto, visto che i suoi due fratelli Drogone e Grimoaldo erano anch'essi morti. Ma Carlo era figlio illegittimo, e Plectrude, la moglie di Pipino, fece di tutto per allontanarlo dal potere e proteggere l'avvenire del nipotino Teodobaldo — figlio di Grimoaldo, di appena sei anni — in qualità di legittimo erede. Ella fece dunque imprigionare Carlo.
Ma tutto ciò non teneva conto dell'opinione delle diverse province del regno, che non accettarono di vedere una donna dirigere il reame. Le rivolte cominciarono allora a scoppiare, dapprima in Neustria nel 715, quando Rainfroi — Maggiordomo di Palazzo di Neustria — sconfisse Teodobaldo nella foresta di Cuise e condusse le sue truppe fino alle sponde della Mosa. Fu poi la volta delle popolazioni del Nord dell'Italia, che si sollevarono e si unirono alla Neustria. Poi fu il turno dei Sassoni e degli abitanti d'Austrasia.

È in questo frangente che Carlo riuscì a evadere (715) e a prendere la testa dei rivoltosi d'Austrasia. Dovette dapprima affrontare i Neustriani: dopo due battaglie vittoriose (ad Amblève, nel 716, e a Vincy, il 21 marzo 717) egli li respinse fino a Parigi. Poi si diresse verso Colonia, che Plectrude aveva scelto come residenza insieme a suo nipote. A costei non restò altro che riconoscere la sconfitta e lasciar libera la carica di Maggiordomo d'Austrasia a Carlo.

[modifica] Pacificazione del regno franco

Appena insediato, Carlo mise ordine intorno a sé, ponendo sul trono Clotario IV al posto di Chilperico II e estromettendo il vescovo di Reims Rigoberto, favorevole a Plectrude. Poi, poco per volta, riprese il controllo di tutto il regno franco, vincendo dapprima Rainfroi, Maggiordomo di Palazzo di Neustria, poi il duca d'Aquitania, Eudes. Per riunificare il grande reame franco egli dovette affrontare di nuovo la Neustria che si sottomise definitivamente dopo la sconfitta nella battaglia di Soissons. Carlo s'impegnò ugualmente a tenere lontani i pericoli provenienti dalla frontiera orientale del regno: dal 720 al 738 conquistò anche l'Austria e il sud della Germania. Fu così che il regno franco fu ristabilito nei confini che aveva all'epoca di Pipino di Herstal.

Alla morte di Clotario IV, Carlo fu nondimeno obbligato a mettere nuovamente sul trono Chilperico III. Questi tuttavia morì nel 721 e Carlo cercò nel monastero di Chelles il figlio di Dagoberto III, Teodorico IV, per insediarlo sul trono.

[modifica] Presunto "arresto" dell'invasione arabo-islamica

Nel 732 Carlo dovette affrontare gli eserciti musulmani del governatore di al-Andalus ʿAbd al-Raḥmān al-Ghāfiqī. In effetti, già dal 711, gli Arabi e i loro ausiliari berberi avevano occupato la Penisola iberica, continuando lentamente ad avanzare verso il Nord, al di qua dei Pirenei, conquistando nel 725 la Languedoc e una gran parte della attuale Borgogna, pronti a penetrare nel cuore del territorio franco.

Grazie all'intervento di Eudes, duca d'Aquitania, essi furono bloccati una prima volta a Tolosa nel 731. Forte della sua vittoria, il duca d'Aquitania volle prevenire il ritorno dei musulmani di Spagna alleandosi al governatore berbero di Settimania. Questi, chiamato Munuza, era in rivolta contro i suoi correligionari di Spagna. Eudes gli dette sua figlia in sposa ma Munuza fu ucciso affrontando il governatore di Spagna al-Ghāfiqī. Quest'ultimo mandò una spedizione punitiva contro gli Aquitani per poi avviare, nel 732, un'offensiva attraverso la frontiera franca allo scopo, fra gli altri, d'andare a saccheggiare il santuario di san Martino di Tours, ricco di offerte votive.

In questa occasione il duca Eudes non poté bloccarlo da solo e chiese a Carlo di venire in suo aiuto. Nell'ottobre gli eserciti di Carlo e del duca furono riuniti per fronteggiare la razzia che avvenne il 19 (o il 17) ottobre 732 a Moussais, nell'attuale comune di Vouneuil-sur-Vienne, fra Tours e Poitiers. Carlo fece di tutto per evitare lo scontro e limitare il saccheggio ai dintorni. Ciò ebbe il duplice effetto di riempire di bottino i musulmani, rendendoli meno mobili e smaniosi. Al termine di sei giorni di saccheggio la battaglia fu abbastanza breve: Carlo uccise al-Ghāfiqī e questo fece decidere le truppe spagnole a riprendere le vie del ritorno.

Lo scontro di Poitiers in sé e per sé dovette essere di modeste dimensioni, di durata giornaliera e senza vincitori né vinti[1]. La "battaglia" non fermò le scorrerie saracene nella Gallia-Francia: nel 734 infatti veniva presa Avignone e contemporaneamente veniva saccheggiata Arles. Nel 737 gli arabi arrivarono a saccheggiare la Borgogna, dove prelevarono una gran quantità di schiavi da portare in Spagna. Carlo Martello era impegnato nelle campagne militari nel sud della Francia, ma i continui doppi giochi di alleanze trasversali e di tradimenti rese impossibile una netta divisione tra i due schieramenti, tanto che ad alcuni franchi i raid musulmani facevano anche comodo, all'interno di una lotta molto complessa per il potere. L'esaurirsi della spinta araba fu graduale e probabilmente fu la conclusione di un processo naturale di esaurimento delle forze. Se si dovesse scegliere un evento significativo dell'arresto sarebbe più sensato indicare la distruzione della flotta araba durante l'assedio a Costantinopoli del 717, ma il fatto che fosse riuscito grazie ad un imperatore "eretico" Leone III, mise già da allora in una luce secondaria l'evento agli occhi degli occidentali.

Comunque è rilevante come man mano che il potere della dinastia merovingia andava diminuendo, durante il periodo detto dei "re fannulloni", i maggiordomi di palazzo Pipinidi accrebbero il loro potere, al quale mancava ormai il solo titolo.

Secondo alcuni autori fu a seguito di questa vittoria che Carlo fu soprannominato Martello, dal momento che aveva violentemente colpito le truppe musulmane a mo' di martello (il martello era all'epoca anche un'arma da combattimento). Secondo altri studiosi, approfittando della debolezza del duca Eudes, egli s'era impadronito dei vescovadi della Loira, quindi era disceso nel Midi che aveva saccheggiato coscienziosamente e da cui aveva cacciato i capi musulmani che vi si erano insediati qualche anno prima. Solamente allora, secondo questi autori, egli avrebbe guadagnato il soprannome di Martello, senza dubbio non nel senso positivo del termine che s'è voluto far credere (almeno per le popolazioni). Comunque sia, è certo che questo soprannome ha «colpito» soprattutto gli animi: cosa che contribuì alla creazione del mito di Carlo Martello, mito ripreso e amplificato da numerosi storici non troppo «nazionalisti».

Nel 737 Carlo riconquistò Avignone con suo fratello Childebrando ma non riuscì a riprendere Narbona.

S'alleò ai Longobardi per riconquistare la Provenza. Tutti coloro che avevano collaborato con gli Arabi furono puniti e i loro beni donati ai guerrieri franchi. Gli Arabi rimasero in possesso solo di Narbona ed è certo che tutte queste battaglie contribuirono grandemente a unificare il regno franco attorno a Carlo Martello.

[modifica] Riforma agraria e militare

Importante fu invece la riorganizzazione del regno dei Franchi in vista di una sua militarizzazione, ristrutturando la proprietà agraria in maniera da poter disporre da una classe di guerrieri dotati di cavallo, rapidi e forti grazie anche all'adozione di nuove tecniche e/o strumenti come la staffa, che permetteva uno scontro frontale a cavallo tramite l'ancorazione delle lance. Carlo mise come proprietari dei terreni più importanti esponenti di famiglie a lui fedeli, spianando la strada a un consenso per una futura appropriazione del trono. Incontrò una forte resistenza ecclesiastica, avendo egli espropriato molte terre di diocesi e monasteri, alla quale rispose in maniera dura contro i più ostili oppositori, esautorandoli e sostituendoli con persone di fiducia e, più prudente nei confronti della Chiesa franca in generale, cercando un miglior rapporto diretto con il papato, sostenendo ad esempio le campagne missionarie verso i frisoni, gli alamanni e i turingi.

[modifica] Creazione della dinastia carolingia

Alla morte del re Teodorico IV (737) Carlo, forte del suo enorme potere, decise di non scegliergli un successore, tanto insignificante era diventato il ruolo assolto dai monarchi merovingi. Assunse quindi direttamente il potere regio franco e regnò in modo del tutto illegale fino alla morte. Il suo corpo fu inumato a Saint-Denis.

Morto Carlo, il suo potere fu diviso fra i due figli:

Malgrado non avesse mai ottenuto il titolo di re, egli ebbe maggior potere di tutti i sovrani franchi dell'epoca, visto che la dinastia merovingia era già a quel momento in piena decadenza. Il suo potere segnò i primi passi della linea carolingia, confermata dall'investitura di Pipino il Breve il 28 luglio 754.

[modifica] Carlo Martello nelle opere musicali

Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers è una canzone satirica musicata dal cantautore italiano Fabrizio De André, su testo di Paolo Villaggio, del 1963.

[modifica] Note

  1. ^ Franco Cardini e Marina Montesano, Storia medievale, pag. 144.

[modifica] Bibliografia

  • Pierre Riché, Les Carolingiens, une famille qui fit l'Europe. ISBN 2-01278-851-3
  • Jean-Charles Volkmann, Bien Connaître les généalogies des rois de France, Ed. Jean-Paul Gisserot, ISBN 2-87747-208-6
  • Michel Mourre, Le petit Mourre. Dictionnaire de l'Histoire, ISBN 2-03519-265
  • Franco Cardini e Marina Montesano, Storia medievale, Firenze, Le Monnier Università, 2006. ISBN 88-00204-740
  • Schedelsche Weltchronik,(tedesco, fonte del nome Marcello)

[modifica] Voci correlate

Precedessore
Dagoberto III
Re di Austrasia
715-717
Successore
Clotario IV
Precedessore
Clotario IV
Re di Austrasia
719-720
Successore
Teodorico IV
Precedessore
Teodorico IV
Re di Austrasia
737-743
Successore
Childerico III


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