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Berberi - Wikipedia

Berberi

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bussola Nota disambigua – Se stai cercando la razza equina, vedi Berbero.
Berberi di ieri e di oggi: due suonatori tradizionali (idebbalen) e il calciatore Zinedine Zidane
Berberi di ieri e di oggi: due suonatori tradizionali (idebbalen) e il calciatore Zinedine Zidane

I Berberi (o Amazigh, nome che significa "uomini liberi"), propriamente sono gli abitanti autoctoni del Nordafrica. Per una serie di motivi storici e ideologici oggi tale nome è solitamente riservato solo a quanti, in Nordafrica, parlano ancora la lingua berbera. Il nome berbero deriva dal francese berbère, che a sua volta riproduce la parola araba barbar, che probabilmente non fa che continuare la parola greco-romana barbaro (che designava chi non parlava il latino o il greco). Si veda per esempio Sallustio, nel suo Bellum Iugurthinum 18 in cui la lingua dei Libi è definita "barbara lingua".

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Origini e antichità

Popolazioni berbere citate da fonti egizie
Popolazioni berbere citate da fonti egizie
Per approfondire, vedi le voci Africa (provincia), Numidia, Mauretania, Garamanti e Getuli.

Per quanto se ne sa, i Berberi sono il popolo indigeno del Nord-Africa. I fossili umani paleolitici affini ai Berberi propriamente detti, sono noti in paleo-antropologia con il nome di uomo di Mechta-Afalou, una variante del paleo-europoide del tipo Cromagnonoide databile circa 20000 a.C..

Nell'antichità le popolazioni nordafricane erano note sotto varie denominazioni: gli antichi egizi conoscevano i ṯḥnw (nominati dal "Re Scorpione" di età predinastica, intorno al 3000 a.C.), i ṯmḥw, i Rbw (probabilmente da leggere Libu, "Libi"), i mšwš. Capi dei mšwš divennero addirittura faraoni intorno al 1000 a.C. Nello spirito di riscoperta delle proprie tradizioni che anima da alcuni decenni alcuni intellettuali berberi, molti Berberi oggi fanno iniziare il loro calendario dal 950 a.C., approssimativa data di ascesa al trono di Sheshonq I, iniziatore della XXII dinastia, anche se probabilmente era già libica anche la dinastia precedente.

In epoca successiva, molti nomi di popoli e tribù ci giungono da storici greci e latini, a partire da Erodoto.

Popolazioni berbere citate da Erodoto
Popolazioni berbere citate da Erodoto

In particolare, si ricordano i Libi nelle regioni più occidentali, i Numidi nella zona dell'attuale Algeria, i Mauri nell'attuale Marocco, mentre nell'interno vi erano soprattutto i Garamanti e i Getuli.

A partire dal I millennio a.C., il Nordafrica conobbe la colonizzazione di vari popoli. Dapprincipio Fenici e Greci (Cartagine è fondata intorno all'814 a.C., Oea-Tripoli nel VII secolo a.C., Cirene intorno al 630 a.C.). In seguito fu il turno dei Romani, che contesero ai Cartaginesi la supremazia sulla regione.

Intorno al III secolo a.C. si cominciano ad avere notizie precise su veri e propri Stati berberi, con propri re e una propria organizzazione: i regni di Numidia e di Mauretania. A quest'epoca risalgono alcune figure celebri come Massinissa, Giugurta, Giuba II, ecc.

Dopo diverse vicende, che li videro sempre meno autonomi, i regni berberi persero definitivamente la loro indipendenza nel 40 d.C., sotto Caligola. Durante la dominazione romana molti Berberi emersero nelle arti, nella politica e nella religione, esprimendosi nella lingua scritta del tempo: il latino. Vi furono così scrittori (da Terenzio a Marziano Capella, con personaggi come Frontone, Apuleio, o Tertulliano), santi cristiani (dai martiri scillitani a San Cipriano, San Vittore, Sant'Agostino e Santa Monica), papi (Vittore I, Melchiade, Gelasio I), e perfino alcuni imperatori (dal libico-punico Settimio Severo, fondatore di una dinastia, al mauro Macrino).

Dopo essere rimasto per lungo tempo sotto la dominazione romana, il Nordafrica subì nel V secolo le invasioni dei Vandali di Genserico, che costituirono regni nordafricani, finché nel 534, una spedizione condotta da Belisario, inviata da Giustiniano lo riconquistò alla sovranità di Bisanzio. Tale conquista però durò poco più di un secolo, giacché nel VII secolo si affacciarono i nuovi conquistatori Arabi.

[modifica] Dalla conquista islamica al colonialismo

La conquista araba del Nordafrica, condotta in nome dell'islamizzazione, si svolse in varie fasi. Dapprincipio, gli eserciti musulmani, dopo avere sottomesso l'Egitto, si portarono ad est della Libia, raggiungendo il sud della Tunisia e fondando la città di Kairouan. Da lì ˁUqba b. Nāfiˁ partì, intorno al 685, per la sua celebre "cavalcata" che lo portò fino alle sponde atlantiche del sud del Marocco (la tradizione vuole che sia entrato nell'oceano a cavallo, a significare che aveva conquistato all'islam tutte le terre fino agli estremi confini occidentali). ˁUqba trovò un forte avversario in Kusayla, un capo berbero da lui catturato e publicamente umiliato, che riuscì a fuggire, organizzò la resistenza e lo sorprese a Tahuda, sulla via del ritorno, e lo uccise. Dopo alterne vicende, la resistenza berbera all'invasione araba fu sostenuta dalla Kahina, la regina dei berberi Gerawa, che condusse anch'essa un'aspra campagna e tenne a lungo in scacco gli invasori. Prevedendo la propria sconfitta essa esortò i suoi figli ad allearsi col futuro vincitore in modo da conservare comunque il potere. Di fatto, in un breve volgere di tempo il Nordafrica fu interamente islamizzato, a tal punto che nel 711 le truppe islamiche che invasero la penisola iberica sotto la guida di Tāriq ibn Ziyād erano costituite in massima parte da Nordafricani.

la diffusione del berbero in Nord-Africa
la diffusione del berbero in Nord-Africa

[modifica] Lingua

Per approfondire, vedi la voce Letteratura berbera.

La lingua berbera o tamazight appartiene alla famiglia linguistica afroasiatica o camito-semitica. La sua estensione copre tutta l'Africa del Nord, dall'Oceano Atlantico fino all'Egitto occidentale, e un tempo sembra fosse parlata anche nelle Isole Canarie (dai guanci).

La lingua berbera è stata duramente repressa negli anni passati dai paesi del Nordafrica che si proclamano "arabi" e procedono a sistematiche campagne di arabizzazione, e ancora oggi,in tali paesi non esistono canali di diffusione scritta od orale prettamente berberi o reti televisive berbere.

[modifica] Scrittura

I Berberi possiedono una loro scrittura, già conosciuta da numerose iscrizioni nell'antichità, risalenti anche al I millennio a.C. (la cosiddetta scrittura libica, di cui si conoscono due varianti, una orientale e una occidentale).
Al giorno d'oggi questa scrittura è conservata tradizionalmente solo dai Tuareg, che la chiamano scrittura tifinagh. Questa scrittura è stata di recente modificata per poter trascrivere anche altri suoni, tipici dei parlari berberi del Nord ("neo-tifinagh"), ed è stata adottata dall'Istituto Reale di Cultura Amazigh per la trascrizione ufficiale del berbero in Marocco.

[modifica] Etnia

Gli Amazigh, cioè i Berberi, sono una popolazione europoide dell'Africa del Nord. Sembra che almeno fino all'età del Bronzo (circa 1200 a.C.), tra le popolazioni berbere fosse piuttosto diffusa la depigmentazione, come carattere genetico, documentata anche da pitture rupestri del Tassili e in iscrizioni egiziane (vedi Popoli del Mare). La depigmentazione sopravvive in forma residuale ancora oggi particolarmente tra i berberi dell' Atlante in Marocco che non raramente hanno occhi azzurri e capelli rossicci, come è anche testimoniato dagli Spagnoli per i Guanci delle Canarie.

Dal momento che al giorno d'oggi è diffusa la concezione che "africano" sia solo chi ha la pelle scura (chi parla Politically correct usa "africano" al posto del termine riprovato "negro"), i Berberi sono erroneamente ritenuti come una popolazione di origine esterna stabilitasi in Nordafrica solo in tempi recenti. E spesso vengono per ciò erroneamente assimilati agli Arabi, che sono penetrati in queste regioni a partire dal 7° secolo.
In realtà per quanto si risalga indietro nel tempo i Berberi sembrano avere popolato in Nordafrica fin dal Neolitico.
Questo popolo è entrato nella storia già 5000 anni fa: popolazioni berbere sono infatti citate nei testi egiziani fin dal 3000 a. C.

Berber della donna di Tunisie (XIX)
Berber della donna di Tunisie (XIX)

La maggior parte della popolazione in Algeria, Marocco e Tunisia è di origine berbera. Ma i Berberi si trovano anche in Libia, Mauritania, Egitto ed alcuni stati dell'Africa occidentale, ma soprattutto nel Niger e in Mali (Tuareg). Popolo che nella sua lunga storia non ha mai effettuato guerre di conquista ma ha solo subito (e spesso contrastato efficacemente) dominazioni altrui, i Berberi sono sempre stati visti e descritti dal punto di vista dei dominatori e oggi si ritrovano quasi stranieri nella loro stessa terra.

I governi dei paesi del Nordafrica, infatti, amano descriversi come arabi e ignorano quasi del tutto la lingua e la cultura nordafricana, tanto che la lingua berbera non è riconosciuta nella costituzione di quasi nessun paese del Maghreb[1]. E gli Europei si adeguano ai cliché offerti da questi governi, che nei Berberi vedono solo pittoreschi elementi folkloristici, buoni per attirare i turisti.

Molte associazioni culturali, in Nordafrica e nei paesi di emigrazione, sono sorte per rappresentare le istanze dei Berberi e per difendere i loro interessi e i loro diritti negati. Dal 1997 esiste un'organizzazione sovrannazionale indipendente. il Congresso Mondiale Amazigh, che mira a rappresentare con una voce unica a livello internazionale le associazioni culturali berbere di ogni parte del mondo.

famiglia berbera povera in una litografia dell'Ottocento
famiglia berbera povera in una litografia dell'Ottocento

[modifica] Cultura materiale

[modifica] Alimentazione

Per quanto riguarda l'alimentazione, il piatto più caratteristico del Nordafrica è il cuscus, alimento costituito da semola di frumento o d'orzo cotta a vapore e guarnita in vari modi, perlopiù con carni in umido o verdure e qualche volta anche pesce in umido.

[modifica] Abbigliamento

Riguardo all'abbigliamento maschile, l'elemento più caratteristico di tutto il Nordafrica è il burnus, un ampio mantello di lana con cappuccio. Questo vale per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo o sull'Atlantico, mentre l'abbigliamento dei tuareg è molto diverso ed è caratterizzato da un velo (tagelmust) che copre la bocca e gran parte del volto, lasciando liberi solo gli occhi.

[modifica] Berberi celebri

[modifica] Nell'Antichità

Sant'Agostino d'Ippona
Sant'Agostino d'Ippona
Ibn Battuta
Ibn Battuta

[modifica] Nel Medioevo e in epoca precoloniale

[modifica] In età moderna

Lalla Fadhma n'Soumer
Lalla Fadhma n'Soumer

[modifica] Figure della resistenza e della lotta anticoloniale
  • Lalla Fadhma n'Soumer, 1830-1863 (figura femminile che guidò la resistenza contro la colonizzazione francese)
  • Abd el-Krim, 1882-1963 (leader della resistenza del Rif contro Spagna e Francia)
  • Abdallah Oualline Combattente per la libertà contro l'occupazione spagnola (Ait Baamrane, a sud di Agadir)
  • Abane Ramdane, 1920-1957 (combattente della resistenza algerina)
  • Krim Belkacem, 1922-1970 (combattente della resistenza algerina)
  • Colonnello Amirouche, 1926-1959 (combattente della resistenza algerina)
  • Didouche Mourad, 1927-1955 (combattente della resistenza algerina)
  • Mano Dayak, 1950-1995 (resistente tuareg del Niger)

[modifica] Politici
  • Hocine Aït Ahmed, n. 1926 (combattente per l'indipendenza algerina e politico laico)
  • Liamine Zeroual, n. 1941 (Presidente dell'Algeria tra il 1994 e il 1999)
  • Driss Jettou, n. 1945 (Primo Ministro del Marocco)
  • Saïd Sadi, n. 1947 (politico algerino laico e democratico)
  • Abdelmadjid Sidi Said, Leader del sindacato algerino dei lavoratori: UGTA.
  • Ferhat Mehenni, n. 1951 (politico e cantante, che si batte per l'autonomia della Cabilia)
  • Ahmed Ouyahia, n. 1952 (Primo Ministro dell'Algeria)
  • Khalida Toumi, n. 1958 (già femminista e laica, attualmente ministro del governo algerino)
  • Belaïd Abrika, n. 1969 (uno dei portavoce del movimento degli Aarch)
  • Nordine Ait Hamouda, politico algerino laico, figlio del Colonnello Amirouche.
Abd el-Krim
Abd el-Krim

[modifica] Artisti
  • Hadj M'hamed El Anka, 1907-1978 (Cantante di chaabi, sia in cabilo che in arabo)
  • Cheikh El Hasnaoui, 1910-2002 (Cantante cabilo)
  • Slimane Azem, 1918-1983 (Cantante cabilo)
  • Cherif Kheddam, n. 1927 (Cantante cabilo)
  • El Hachemi Guerouabi, n. 1938 (Cantante di Chaabi da Mostaghanem, Nord dell'Algeria)
  • Ait Menguellet, n. 1950 (Cantante cabilo)
  • Idir, n. 1955 - Cantante cabilo
  • Lounès Matoub, 1956-1998 (Cantante cabilo laico, assassinato da un commando terrorista)
  • Takfarinas, n. 1958 (Cantante cabilo)
  • Walid Mimoun, n. 1959 (Cantante di protesta del Rif)
  • Karim Ziad, n. 1966 (Cantante e musicista eclettico)
  • Khalid Izri, n. 1969 (Cantante del Rif)
  • Souad Massi, n. 1972 (Cantante di origine cabila che si esibisce soprattutto in francese e arabo dialettale)
  • Tinariwen (Complesso di musica Tuareg)

[modifica] Scrittori, poeti

[modifica] Sport
  • Zinedine Zidane (n. 1972), giocatore della nazionale francese, della Juventus e del Real Madrid di origine per metà francese e per metà berbera algerina
  • Rabah Madjer, vincitore della Champion's League nel 1987 col Porto FC

[modifica] Studiosi, scienziati

  • Mohamed Chafik, n. 1926 (linguista e accademico marocchino)
  • Mohammed Arkoun, n. 1928 (Filosofo e storico dell'Islam)
  • Salem Chaker, n. 1950 (linguista e militante della cultura berbera)
  • Abdallah Nihrane, scienziato, docente alla Mount Sinai School of Medicine, New York USA

[modifica] Note

  1. ^ Fra i paesi che riconoscono il berbero come lingua «nazionale», c'è l'Algeria, che con legge di revisione costituzionale n° 02/03 del 10 aprile 2002 ha assicurato al tamazight, una fra le varietà più diffuse di tale idioma, particolari tutele

[modifica] Bibliografia

  • Brett, Michael & Fentress, Elizabeth, The Berbers, Oxford UK-Cambridge USA, Blackwell, 1996 ISBN 0-631-16852-4
  • Bougchiche, Lamara : Langues et littératures berbères des origines à nos jours , Paris , Ibis Press , 1997 , ISBN 2-910728-02-1
  • Camps, Gabriel, I Berberi, Milano, Jaca book, 1996 ISBN 88-16-43605-0
  • Chaker, Salem : Études berbères et chamito-sémitiques , Paris [u.a.] , Peeters , 2000 , ISBN 90-429-0826-2
  • Claudot-Hawad, Hélène : Touaregs. Apprivoiser le désert, Paris : Gallimard, 2002. (Collection Découvertes Gallimard; Cultures et société; n° 418).
  • Féry, Raymond : Médecin chez les Berbères , Versailles , Ed. de l'Atlanthrope , 1986 , ISBN 2-86442-013-9
  • Hachid, Malika : Les premiers Berbères - entre Méditerranée, Tassili et Nil , Aix-en-Provence , Édisud , 2000 , ISBN 2-7449-0227-6
  • Leguil, Alphonse : Contes berbères grivois du Haut-Atlas , Paris [u.a.] , Harmattan , 2000 , ISBN 2-7384-9904-X
  • Leguil, Alphonse : Contes berbères de l'Atlas de Marrakech , Paris , L'Harmattan , 1988 , ISBN 2-7384-0163-5

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