Sesto Aurelio Vittore
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Sesto Aurelio Vittore (latino: Sextus Aurelius Victor; fl. 360-389) fu uno scrittore e uomo politico dell'Impero romano.
Africano di umili origini, riuscì a compiere una notevole carriera politica fino a diventare prefetto della Pannonia attorno al 360 è possibile che sia il console (collega con Valentiniano II) nel 369 ed il Preafectus Urbi che è citato in un iscrizione del epoca di Teodosio I del 389.
Quattro Brevi opere storiche gli sono state attribuite anche se con forti dubbi, esse sono:
- Origo gentis Romanae
- De viris illustribus Romae
- De Caesaribus La sua opera principale, ed anche sicuramente scritta da Vittore (noto anche col titolo di Historiae abbreviatae, composto nel 360 è una storia imperiale da Augusto a Costanzo II).
- De Vita et Moribus Imperatorum Romanorum excerpta ex Libris Sex. Aur. Victoris
Nei suoi scritti l'interpretazione de fatti è filtrata in Aurelio Vittore dalle posizioni conservatrici e anticristiane dell'aristocrazia romana con una sentita adesione alle posizioni filo-senatoriali. Proprio al Senato romano, l'organismo politico che fu simbolo della grandezza di Roma, egli si sente vicino, se non per origini, certo per comunanza di pensieri.
Mentre la tecnica stilistica mira a raggiungere la fusione di quella annalistica di Tito Livio con quella più biografica di Svetonio.
[modifica] Bibliografia
- Ammiano Marcellino, Res Gestae XXI. 10
