Buneo

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Stemma della
famiglia Buneo
Blasonatura D'argento al capopalo di rosso, carico, nel punto del capo di un giglio del primo.

La famiglia Buneo o Bunei o Buneis, appartiene alle famiglie nobili di Asti classificata nel gruppo delle Casane astigiane : quel gruppo cioè di famiglie di origine incerta che si arricchirono grazie al commercio ed all'attività feneratizia, diventando padrone di feudi e castelli nel territorio astigiano, ma mantenendo un ruolo di primo piano all'interno del governo comunale della città.^[1]

In particolare i Buneo riuscirono ad essere molto potenti ed influenti nel partito ghibellino a discapito della loro ridotta presenza numerica.^[2]

[modifica] Origini e sviluppo

Il primo Buneo che compare è Secondo che venne fatto prigioniero durante l'assedio della città di Asti da parte di Federico Barbarossa nel 1245.

La famiglia alternò l'attività feneratizia in Lorena a Poirino e Serravalle con la partecipazione alla vita pubblica cittadina : Ranieri Buneo, mercante in oltralpe fu sapiens nel 1290 e Berardo sapiens nel 1299.

Nel 1304 la famiglia fu esiliata in seguito alla vittoria nella guerra civile delle famiglie guelfe astigiane. Molti membri si trasferirono defiinitivamente in Lorena.

Al rientro in città, nel 1344 un Buneo dei Bunei fu eletto ambasciatore presso Luchino Visconti.

Nel 1406, Gabriele commerciante di tessuti aveva una propria bottega in Asti.

Nel XV secolo la famiglia venne infeudata delle località di Bagnolo, Bussoleno, Centallo e nel XVI secolo un Gabriele medico del re di Francia nel 1502, acquistò parte del castello di Monale di proprietà della famiglia Isnardi.

Nel 1620, Carlo Emanuele di Savoia eresse la località di Variglie a feudo e ne investì Gerolama Lignana, moglie di Melchiorre Buneo , gentiluomo di camera conte di Monale e Bastia, deceduto nel 1657 e sepolto in cattedrale ad Asti.

La famiglia si estinse nel 1717, l'ultima fu discendente Anna Gerolama che sposando un Malabaila lasciò i feudi a quella famiglia.

Esiste anche una ramificazione della famiglia a Moncalieri con un militare Giorgio e suo figlio Bartolomeo, medico di Filiberto I di Savoia, professore staordinario di medicina a Torino ed infeudato del castello di Bagnolo nel 1479.

[modifica] Le abitazioni

Nel XVI secolo, la famiglia occupava l'isolato formato tra le vie Giobert, Natta e Cattedrale nel Rione Cattedrale; altre dimore erano ubicate sulla piazza del Duomo nel XV secolo, senza escluderne una presenza antecedente.

[modifica] Stemma

Secondo la regola che le armi più semplici sono anche le più antiche, lo stemma dei Buneo è possibile che abbia un'origine particolarmente remota, riconducibile all'iconografia militare in modo da essere riconosciuto senza ombra di dubbio sui campi di battaglia.

Il giglio caricato sul capopalo potrebbe essere un'aggiunta più tardiva, forse un omaggio al periodo di dominazione orléanese.^[3]

Scudo: D'argento al capopalo di rosso, carico, nel punto del capo di un giglio del primo

Cimiero : Fanciulla, vestita d'azzurro, armata di una spada d'argento, nascente

Motto : IVSTITIA. FORTVNAM. NVMQVAM. DESERIT.

[modifica] Genealogia

Discendenza dei Buneo di Asti nei suoi tratti principali^[4]

Enrietto
1460

Gabriele
Consignore di Monale
1502

Giovanni Angelo

Lodovico

Maria Roero

Attilio

Gabriele

Melchiorre

Lodovico

Dorotea Cambiano

Melchiorre
Signore di Monale e Bastia

Girolama Lignana

Carlo Maurizio

Giulio Cesare
1698

Lodovico Bergera

Anna Girolama Gabriella

Carlo Girolamo Malabaila di Canale

[modifica] Note

^ Renato Bordone, Una famiglia di Lombardi nella Germania renana alla seconda metà del Trecento : la famiglia Asinari, Rivista di Storia Arte Archeologia per le provincie di Alessandria e Asti, Annata CV, Anno 1996.
^ Bera G.,Asti: Edifici e Palazzi nel Medioevo, pg.593
^ Natta Soleri C. - Fè d'Ostiani B, Adozione e diffusione dell'arma gentilizia presso il patriziato astigiano, da Araldica astigiana, Allemandi (a cura di Bordone R.), C.R.A. 2001, pg.66
^ Manno A., Il Patriziato Subalpino, mns.

[modifica] Bibliografia

Bera G., Asti edifici e palazzi nel medioevo. Gribaudo Editore Se Di Co 2004 ISBN 88-8058-886-9
Bianco A.Asti Medievale, Ed CRA 1960
- Asti ai tempi della rivoluzione. Ed CRA 1960
Bordone R., Araldica astigiana, Allemandi C.R.A. 2001
- Dalla carità al credito. C.R.A. 2005
Castellani L., Gli uomini d'affari astigiani. Politica e denaro fra il Piemonte e l'Europa (1270 - 1312). Dipartimento di Storia dell'Università di Torino 1998 ISBN 88-395-6160-9
Ferro, Arleri, Campassi, Antichi Cronisti Astesi, ed. dell'Orso 1990 ISBN 88-7649-061-2
Gabiani Nicola, Asti nei principali suoi ricordi storici vol 1, 2,3. Tip.Vinassa 1927-1934
- Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,A.Forni ed. 1978
Incisa S.G. , Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C. R.A. 1974
Malfatto V., Asti antiche e nobili casate. Il Portichetto 1982
A.M. Patrone, Le Casane astigiane in Savoia, Dep. Subalpina di storia patria, Torino 1959
Peyrot A., Asti e l'Astigiano ,tip.Torinese Ed. 1983
Sella Q. , Codex Astensis qui De Malabayla comuniter nuncupatur, del Codice detto De Malabayla, memoria di Quintino Sella, Accademia dei Lincei, Roma 1887.
S.G. Incisa, Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C.R.A. 1974.

[modifica] Voci correlate

Casane astigiane

Alfieri - Alione - Antignano - Asinari - Buneo - Cacherano - Catena - Falletti - Garetti
Guttuari - Isnardi - Lajolo - Malabayla - Montafia - Natta - Pallio
Ponte - Pelletta - Ricci - Re - Roero - Scarampi - Solaro - Troja - Turco