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Pontedera - Wikipedia

Pontedera

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Pontedera
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Pontedera]]
Pontedera - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Toscana
Provincia: stemmaPisa
Coordinate: 43°39′45″N 10°37′58″E / 43.6625, 10.63278
Altitudine: 14 m s.l.m.
Superficie: 45,04 km²
Abitanti:
27.357 31/12/2006
Densità: 590,46 ab./km²
Frazioni: Gello, I Fabbri, Il Chiesino, Il Romito, I Pardossi, La Borra, La Rotta, Montecastello, Pietroconti, Santa Lucia, Treggiaia 
Comuni contigui: Calcinaia, Capannoli, Cascina, Lari, Montopoli in Val d'Arno, Palaia, Ponsacco, Santa Maria a Monte
CAP: 56025
Pref. tel: 0587
Codice ISTAT: 050029
Codice catasto: G843 
Nome abitanti: pontederesi, pontaderesi 
Santo patrono: San Faustino martire 
Giorno festivo: 10 ottobre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Pontedera è un comune di 27.357 abitanti [1] della provincia di Pisa, posto 22 km a est del capoluogo.

Indice

[modifica] Geografia

Pontedera sorge nel Valdarno Inferiore alla confluenza del fiume Era, che divide il comune fra est e ovest, nell'Arno che fa da confine a nord.

È attraversata anche dal canale Scolmatore a ovest e dal Roglio, affluente dell'Era, che segna il confine a sud-est. Ha un piccolo lago nella frazione Pietroconti chiamato Lago Braccini. Pochi metri prima di entrare a Pontedera l'Arno riceve le acque del canale Usciana.

La città ha per confini la Piana di Pisa a ovest, la Piana di Lucca a nord-ovest, le Cerbaie a nord-est e la Valdera a sud. Seppure geograficamente non si trovi in Valdera, è tradizionalmente considerata il maggiore centro di essa.

Il territorio comunale, di 43 km quadrati, è completamente pianeggiante ad esclusione delle zona est, corrispondente alle frazioni di Montecastello (massimo 132 m. s.l.m.), Treggiaia (massimo 120 m. s.l.m.) e La Rotta (massimo 45 m. s.l.m.), che presentano qualche rilievo. Tali località fanno parte delle cosiddette Colline pisane. Questa zona collinare si estende per circa un migliaio di ettari e rappresenta la zona a minor densità abitativa del comune.

Il territorio del comune è compreso quindi tra i 10 e i 167 metri sul livello del mare, con un'escursione altimetrica complessiva pari a 157 metri.

[modifica] Clima

La temperatura media annua è di 14,80 °C. Rispetto alle altre zone circostanti, Pontedera subisce maggiori precipitazioni atmosferiche a causa del sollevamento costante di aria umida provocata dal vicino Monte Pisano. Il clima è sub-umido con estati di tipo mediterraneo.

Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura media (°C) 6,1 7,3 9,8 13,6 17,9 21,6 24,4 23,8 20,3 15,1 10,7 6,8 14,8
Piogge (mm) 90 80 80 80 60 55 28 40 90 125 130 105 963

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce storia di Pontedera.

L'area del comune di Pontedera risulta abitata fin dal Paleolitico, come conferma il recente ritrovamento di un insediamento in località “Cava Erta”. La posizione era strategica per la vicinanza alla foce dei fiumi Era e Cascina, che si immettevano nel vasto sinus lagunare che a quel tempo lambiva le colline pisane. È attestato un insediamento stabile nel Neolitico, mantenutosi per almeno tre secoli (tra 5.350 e 5.000 anni fa) in una zona asciutta in prossimità di una foresta planiziale e lungo un paleoalveo fluviale, forse l’antico corso dell’Era o del Rotina.

Sebbene la pianta del centro storico sia tipica degli insediamenti romani, non esistono tracce documentate di quel periodo storico nella zona, né sono stati rinvenuti segni di una precedente civiltà etrusca. Nella frazione di Gello sono peraltro documentati siti di età imperiale abbandonati nel III secolo d.C., verosimilmente a seguito della formazione del padule di Lavaiano.

Il nome della città deriva dal ponte che fu fatto costruire dagli Upezzinghi alla foce dell'Era, quando ancora il borgo di Pontedera non esisteva. Le prime tracce della presenza del ponte risalgono al 1099. Esisteva invece all'epoca un villaggio, ora scomparso, di nome Travalda, mentre le prime tracce di Pontedera si hanno nel 1163, quando venne inclusa nell'elenco dei castelli pisani. Si presuppone però che a quei tempi non fosse ancora dotata di fortificazioni, la cui presenza è attestata solamente della prima metà del XIII secolo. Nello stesso anno 1183 si ha notizia della chiesa di San Martino, posta sotto la pieve di Calcinaia. Nel 1172 i Pisani respinsero la coalizione di Cristiano (Lucca, Siena, Pistoia e i Guidi): fu il primo scontro avvenuto a Pontedera.

Nei secoli si succedettero molte altre battaglie tra Pisa e Firenze con esito alterno, portando Pontedera sotto il controllo ora dell'una ora dell'altra. Il castello fu più volte distrutto: la prima nel 1256 per volere di Firenze e Lucca, vincitrice contro Pisa; l'ultima nel 1554. La battaglia più importante si tenne nel 1369: fu combattuta tra l'esercito fiorentino e quello mercenario di Bernabò Visconti signore di Milano, comandato dal celebre condottiero Giovanni Hawkwood, già al servizio della Repubblica Fiorentina, la quale fu sconfitta in questa occasione.

Cessato il periodo di ostilità, a partire dal Rinascimento Pontedera assunse sempre di più le caratteristiche di un comune a forte vocazione commerciale, ottenendo l'autorizzazione ad una fiera annuale prima e ad un mercato settimanale poi. Con il 1565 il borgo, dopo esser stato per lungo tempo sotto la giurisdizione di Cascina, acquistò una sua propria competenza giurisdizionale estesa al territorio di Ponsacco e Camugliano, Calcinaia, Gello, Montecastello, Pozzale. Nel 1637 Ferdinando II dei Medici, istituendo il marchesato di Ponsacco e Camugliano con sede di residenza del Commissario feudale, eliminò la podesteria di Pontedera su questo comune.

All'inizio del Novecento la Piaggio ingrandì gli stabilimenti cittadini, divenendo sempre più parte integrante della città e costruendo nel primo dopoguerra addirittura un intero quartiere per i propri dipendenti. Il 30 maggio 1930, per regio decreto, Pontedera fu proclamata "città". Durante la Seconda Guerra Mondiale Pontedera fu duramente bombardata a causa della presenza degli stabilimenti aereonautici della Piaggio. Con la fine della guerra e la conversione in fabbrica di motocicli, la Piaggio, e con essa Pontedera, parteciparono attivamente al boom economico degli anni Sessanta. Il 4 novembre 1966 il fiume Era ruppe gli argini e inondò la città.

[modifica] Toponimo

Il nome della città deriva chiaramente dal ponte sull'Era. Questo ponte nel Medioevo è rimasto per molti secoli l'unico ad attraversare il fiume ed era quasi un passaggio obbligato per i viandanti tra Pisa a Firenze. Il nome del borgo inizialmente era Pons Herae. Successivamente su molte carte e mappe rinascimentali della Toscana si trova la variante Ponte a Era (da cui deriva la parola "pontaderese"); il termine divenne poi Ponte d'Era ed infine Pontedera.

Ancora oggi viene usato il termine "pontaderese". I cittadini vengono tradizionalmente divisi in due categorie: i pontederesi e i pontaderesi; quella che a una prima occhiata può sembrare una differenza solo dialettica in realtà non lo è. Vengono detti pontederesi coloro che risiedono a Pontedera, ma non ne sono originari; al contrario sono definiti pontaderesi i cittadini nati e vissuti a Pontedera.

[modifica] Simboli

Stemma del Comune di Pontedera
Stemma del Comune di Pontedera

Lo stemma è "d'azzurro al ponte a due luci d'argento, sormontato nella pigna centrale da un casotto dello stesso, col tetto di verde e posto sul fiume al naturale". [2]

In realtà, nel corso degli ultimi anni si è avuta una modifica rilevante nei colori dello stemma. In origine il sottofondo dello scudo cittadino non era azzurro, bensì bipartito verde e bianco (il verde a destra ed il bianco a sinistra) sovrapposti dal ponte. Ciò è dimostrato da una riproduzione dello stemma, che presentava tali caratteristiche, rimasto appeso per molti anni al balcone del palazzo municipale, dalla maglia di riserva dell'Unione Sportiva Pontedera 1912, di colore verde/Bianco, ed infine dalla Fiamma e dai Foulard bipartiti Verde/Bianco del primo Gruppo Scout ASCI Pontedera 1° "San Michele Arcangelo" (la "Vecchia Asci pontederese") dal 1922 al 1948.

Il gonfalone è un "drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma della città con l'iscrizione centrata in oro: «Città di Pontedera»". [3]

L'antico ponte sull'Era, lungo la strada che da Firenze conduce a Pisa, è certamente all'origine del nome della città, come anche dell'immagine contenuta nello stemma. Il ponte, il casotto dal caratteristico tetto verde e le acque dell'Era che scorrono copiose sono segni desunti da un antico sigillo del secolo XV, che raffigurava il ponte com'era a quel tempo.

[modifica] Cultura

Pontedera è sede del Museo Piaggio "Giovanni Alberto Agnelli" [1]. Ricavato nel 2000 da una parte delle vecchie officine Piaggio, ospita oggi numerosi modelli prodotti dalla Piaggio oltre ad un vasto archivio storico intitolato a Antonella Bechi Piaggio.

Nel 2003 ha aperto il "Centro per l'arte Otello Cirri" che espone mostre anche importanti come quella del 2006 sui caravaggisti.

Dalla vecchia mensa della Piaggio è stato ricavato il Polo Valdera della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Verso la fine del XVII secolo venne costruito il primo teatro a Pontedera. Si chiama "dei Ravvivati" (o "dei Risorti") e a metà 800, dopo alcuni restauri, era capace di ospitare fino a cinquecento spettatori. Solo successivamente prese il nome di Andrea da Pontedera. Dopo l'Unità d'Italia sorse anche l'Arena Niccolini e altre sale private. Fu completamente distrutto dal bombardamento subìto durante la Seconda Guerra Mondiale e non venne più ricostruito; sorgeva presso l'attuale piazzetta del teatro.

Nel quartiere Oltrera è in costruzione, ormai da molti anni, il nuovo Teatro Era.

Dal 1835 è attiva in città la filarmonica "Volere è Potere" fondata da don Angelo Magnani.

[modifica] Luoghi d'interesse

[modifica] Architetture religiose

[modifica] Il Duomo

Per approfondire, vedi la voce Duomo di Pontedera.

La "Propositura dei Santi Jacopo e Filippo" è anche chiamata la grande "chiesa nuova". Venne eretta, in stile neoclassico, fra il 1840 e il 1864 su progetto dell'ingegnere fiorentino Giuseppe Michelacci. Solo successivamente fu aggiunto il porticato, i campanili e la fontana in mezzo alla piazza. I campanili furono minati e fatti saltare in aria durante la Seconda Guerra Mondiale, sostituiti poi da un enorme campanile in cemento armato. L'edificio conserva al suo interno molte opere d'arte, tra cui l'Annunciazione di Jacopo Chimenti e le reliquie di San Faustino martire.

[modifica] La chiesa di Santa Lucia

Per approfondire, vedi la voce Chiesa di Santa Lucia di Pedisciano.

La chiesa di Santa Lucia fu edificata sulle strutture della preesistente rocca. Nel 1260 risulta suffraganea della pieve di San Gervasio e nel 1431 venne elevata a pieve. Il 13 luglio 1944 militari tedeschi minarono e abbatterono il campanile della chiesa e con questo la chiesa stessa. Rimase in piedi il muro perimetrale a nord e quello dell'abside. La nuova chiesa fu ricostruita nel dopoguerra e inaugurata il 14 luglio 1948. L'interno è diviso in tre navate e concluso da un'abside semicircolare al centro della quale è conservata una statua con le reliquie di Santa Lucia. Tra le opere d'arte, un artistico frontale di tabernacolo in marmo scolpito del XV secolo con lo stemma della famiglia Galletti, una pila per l'acqua santa, una statua in legno raffigurante San Rocco.

[modifica] La chiesa del Santissimo Crocifisso

Per approfondire, vedi la voce Chiesa del Santissimo Crocifisso (Pontedera).

Costruita fra il 1270 e il 1272, la chiesa fu completamente trasformata a partire dal 1633, nel corso dei secoli XVII e XVIII.

Tra le opere più importanti che vi possiamo ammirare troviamo:

Sull'altare maggiore è presente un tabernacolo ottocentesco di Gaspare e Silvestro Mariotti, in argento sbalzato, commissionato per accogliere il "Crocifisso" ligneo del XVI secolo.

[modifica] Il cimitero della Misericordia

Progettato nel 1911 dall'architetto pontederese Luigi Bellincioni, fu costruito tra il 1912 e il 1913. Vi riposa, tra gli altri, il Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi.

[modifica] La chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa

Nella frazione del "Romito" fu eretta una parrocchia indipendente l'8 dicembre 1966, scorporandola da quella di San Giuseppe, e, dieci giorni dopo, fu benedetta e aperta al culto una chiesetta prefabbricata, intitolata alla Vergine.

[modifica] La chiesa della Misericordia

Per approfondire, vedi la voce Chiesa della Misericordia (Pontedera).

Progettata dall'architetto pontederese Luigi Bellincioni, in uno stile misto di elementi rinascimentali e gusto decorativo ottocentesco, fu iniziata nel 1883 e conclusa nel 1892. La chiesa, molto piccola, ha una pianta esagonale e conserva al suo interno il venerato dipinto della Madonna della Misericordia del XIX secolo.

Ex-Oratorio di S.Giuseppe
Ex-Oratorio di S.Giuseppe

[modifica] L'oratorio di San Giuseppe al Ponte

Per approfondire, vedi la voce Oratorio di San Giuseppe al Ponte.

Oggi rimangono solo i resti di questa chiesa seicentesca, posta sulla salita del ponte napoleonico. L'oratorio è composto da un'aula centrale, con un altare tardo-barocco, e da una cappella sul lato est, insieme ad una piccola sacrestia. Sono sopravvissute solo le mura laterali ed il soffitto della piccola cappellina, intitolata alla Madonna del Divino Aiuto. I tetti vennero danneggiati gravemente durante l'ultima guerra mondiale, a seguito degli intensi cannoneggiamenti subiti nell'estate del 1944. Nel corso degli ultimi decenni le intemperie e l'incuria hanno fatto cadere ciò che restava della copertura.

Nel 2007 la porta in legno è stata sostituita con una vetrata ed è ora possibile osservare l'interno della vecchia chiesa. Per l'occasione sono stati collocati al suo interno alcune opere dello scultore Nado Canuti.

[modifica] La chiesa di San Giuseppe

Voluta in occasione della elevazione a parrocchia del quartiere di Fuori del Ponte, la chiesa di San Giuseppe in Oltrera fu costruita fra il 1958 e il 1962.

Don Vasco Giuseppe Bertelli, gia vescovo di Volterra, ora emerito, è stato il primo parroco della chiesa dal giorno dell'inaugurazione, fino al suo passaggio come preposto di Pontedera.

[modifica] La chiesa della Madonna dei Braccini

A poca distanza dalla scomparsa cappella di San Michele di Travalda (secolo XI), fra il 1651 e il 1652 fu eretta l'attuale chiesa in un podere della famiglia Braccini, col titolo di Santa Maria della Tosse, per ospitare un'immagine della Vergine venerata come miracolosa.

[modifica] La chiesa dei Cappuccini

Per approfondire, vedi la voce Chiesa dei Padri Cappuccini.

L'arrivo dei Cappuccini a Pontedera risale al 1639 e la primitiva chiesa, dedicata alla "Visitazione", sorgeva dove oggi si trova il centro ospedaliero.

[modifica] La chiesa del Sacro Cuore ai Villaggi

Per approfondire, vedi la voce Chiesa del Sacro Cuore ai Villaggi.

È una chiesa moderna, eretta nel secondo dopoguerra per rispondere alle rinnovate esigenze parrocchiali del Villaggio Piaggio, in sostituzione della vecchia chiesetta posta al centro del villaggio stesso. Dal precedente oratorio proviene la statua lignea del Sacro Cuore di Mario Bertini, del 1954. Attualmente è retta da don Roccangelo Cuter.

[modifica] L'oratorio della Madonna di Ripaia

Per approfondire, vedi la voce Oratorio della Madonna di Ripaia.

Questa chiesa di stile romanico si trova nella frazione di Treggiaia.

Costruito nel secolo XIII, l’edificio presenta una semplice facciata a capanna con un portale in pietra serena. Nella lunetta soprastante persiste tuttora l’immagine affrescata, ma sbiadita, della "Madonna con Bambino", con in alto una bifora con tre colonnine. L’oratorio fu ampliato nel 1696, con la costruzione dell’abside e del piccolo campanile, mentre nella seconda metà dell’Ottocento fu oggetto di un restauro completo. Nel 1992 la chiesa è stata nuovamente restaurata.

All’interno si conserva la preziosa immagine della "Madonna con Bambino tra San Lorenzo e San Bartolomeo", venerata con l’appellativo di "Madonna di Ripaia". Il dipinto è stato recentemente attribuito al Maestro di San Torpè, pittore attivo a Pisa nella prima metà del secolo XIV.

[modifica] Chiesa di San Lorenzo e San Bartolomeo

Per approfondire, vedi la voce Chiesa dei Santi Lorenzo e Bartolomeo.

Collocata nella frazione di Treggiaia, ha una pianta a croce latina con un'unica navata, due cappelle ricavate nei bracci del transetto e un massiccio campanile laterale.

L'originale stile romanico venne alterato in seguito ad alcuni interventi di ammodernamento agli inizi del Settecento, con l'applicazione di sovrastrutture barocche tra cui spiccano il portone in arenaria e il campanile, entrambi del 1720. Nel 1957 la facciata è stata riportata all'iniziale stile romanico con la tamponatura delle due finestre laterali e la scoperta del rosone centrale.

Vi sono attualmente conservate due sculture lignee policrome: un "San Bartolomeo" di Francesco di Valdambrino e una "Madonna con Bambino" di fine Cinquecento.

[modifica] Chiese andate distrutte

  • Chiesa di San Martino
  • Chiesa di San Michele di Travalda
  • Chiesa di San Tommaso
  • Chiesa di San Lorenzo di Rapida
  • Chiesa di Santa Margherita di Tavella
  • Chiesa di San Sebastiano
  • Chiesa delle Stimmate di San Francesco

[modifica] Installazioni artistiche

Installazione dell'Officina Canuti in Piazza Martiri della Libertà
Installazione dell'Officina Canuti in Piazza Martiri della Libertà

Da alcuni anni l'amministrazione comunale colloca monumenti di importanti artisti contemporanei in varie zone cittadine:

Cartolina raffigurante l'inaugurazione del monumento ad Andrea da Pontedera nel 1908
Cartolina raffigurante l'inaugurazione del monumento ad Andrea da Pontedera nel 1908

Questi si vanno ad aggiungere ad opere già esistenti:

  • "Andrea da Pontedera" di Emilio Mancini, nella piazza omonima;
  • "Pietà" di Loris Lanini, in piazza Garibaldi;
  • "Monumento alle vittime della Prima Guerra Mondiale" di Pietro Küfferle (andato perso nel 1945).

[modifica] Il castello

Il castello di Pontedera era considerato il più grande e più fortificato della zona, se non addirittura il migliore posto in pianura, secondo lo storico del XVI secolo Scipione Ammirato. Fu teatro di molte guerre e venne più volte distrutto e ricostruito.

Il castello aveva quattro porte: "Porta pisana" (a ovest), "Porta vecchia" (a nord), "Porta fiorentina" (a est) e un'altra porta di cui non si conosce il nome. Fino al 1945 esisteva una "via circondaria", che disegnava un rettangolo esterno al perimetro murario. Fino al 1850 questo sistema di vie conservava ancora tracce dell'antico fossato sotto forma di piccoli canali.

L'ultima porzione di mura medievali e la rocca del XI secolo esistenti vicino all'attuale piazza Cavour venne ritenuta un ostacolo allo sviluppo delle attività commerciali e quindi distrutta nel 1846 dal Granduca Leopoldo su richiesta dei commercianti locali.

Oggi non è rimasta alcuna traccia dell'antico castello di Pontedera. Gli unici segni ancora visibili sono dei cubetti di marmo bianco sulla pavimentazione stradale in piazza Cavour, dove nel 1992 vennero ritrovate tracce dell'antica Porta pisana. Segni delle antiche mura castellane sono riscontrabili nel "Vicolo del Moro", il sottopasso che collega via Palestro a Via Roma.

Il ponte "napoleonico"
Il ponte "napoleonico"

[modifica] Il ponte napoleonico

Costruito interamente in marmo bianco del Monte Pisano, su progetto dell'architetto Garella, fu eretto sotto la dominazione francese e per questo motivo venne chiamato "napoleonico". La costruzione era molto diversa rispetto alla precedente. L'asse viario era in origine leggermente spostato verso sud e partiva dall'attuale Piazza del Ponte. Dalla nuova collocazione era possibile invece avere una visuale di tutto il Corso Matteotti. Per la sua costruzione fu necessario abbattere alcuni edifici e rialzare la strada contigua per rendere il ponte più pianeggiante.

Fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruito fedelmente subito dopo.

[modifica] Palazzi

[modifica] Palazzo Stefanelli

Costruito nel primo Ottocento, l'edificio si eleva su quattro piani, con finto bugnato a terreno e grandi finestre con timpano triangolare e triglifi a gocce al 1° piano. All'interno, ristrutturato negli anni Trenta, troviamo un ampio scalone in marmo a tre rampe che dà accesso alla sala consiliare. Sulla facciata, restaurata nel 2001, oltre all'omaggio a Vittorio Emanuele II, una lapide del 1860 ricorda il plebiscito con cui la Toscana votò l’autoannessione alla "monarchia costituzionale" del Regno di Sardegna, in vista dell’Unità d’Italia; un’altra lapide del 1885 ricorda che Pontedera è città natale dello scultore Andrea Pisano; un’altra ancora, apposta nel 1954, ricorda i bombardamenti del gennaio 1944.
Il palazzo è sede del Comune dalla metà del XIX secolo. Fino agli anni Venti ospitava l'ufficio delle poste, nel luogo dove invece ora sorge un bar. All'interno troviamo alcuni dipinti del secondo Novecento. Nella saletta d’accesso alla sala della Giunta tre grandi olii di Otello Cirri ("Paesaggio", "Natura morta", "Uomo seduto") e, nell’atrio antistante la sala consiliare, la recente opera di R. Masoni "Cadute" (2002), in piombo e foglia d’oro, a ricordo delle vittime dell’11 Settembre 2001 negli attentati alle Twin Towers di New York).

Il Palazzo Pretorio negli anni '80
Il Palazzo Pretorio negli anni '80

[modifica] Palazzo Pretorio

Il palazzo, come dice il nome stesso, è oggi sede della Pretura. Ha un loggiato in cui possiamo vedere gli stemmi in pietra dei vicari che si sono succeduti alla guida di Pontedera. È sovrastato da una torre detta "civica" o "dell'orologio", posta in angolo.

[modifica] Palazzo Paoletti Zeppini

Sede dell'omonimo pastificio, costruito tra il 1868-1870 da Luigi Bellincioni. L'attuale costruzione non corrisponde al progetto originale.

[modifica] Palazzo Bellincioni

È la prima opera di Luigi Bellincioni, nonché casa paterna progettata nel 1866. Si trova nell'angolo sud-est della piazza Curtatone. Possedeva un portone sormontato da un terrazzo con balaustra a colonnine, rimosso nel secondo dopoguerra per dar spazio ai negozi. Oggi possiamo ammirare ancora la porta-finestra con timpano a lunetta, mentre gli altri timpani delle finestre sono a triangolo, incorniciate da paraste ioniche.

[modifica] Palazzo Pitschen

Questo palazzo si trova all'angolo tra Via Lotti e Corso Matteotti. Fu costruito nel 1883 da Luigi Bellincioni per i fratelli svizzeri Pitschen, che aprirono al pian terreno un negozio. Si eleva su quattro piani, ha ampie finestre in stile pseudo-rinascimentale con pulvino e timpano a lunetta.

[modifica] Palazzo Ciompi

Costruito nel 1872 da Luigi Bellincioni, possiede finestre con cornicioni sorretti da volute ornamentali. Venne restaurato negli anni Cinquanta dall'ingegnere Gastone Barbi.

[modifica] Ville

[modifica] Villa la Cava

Per approfondire, vedi la voce Villa la Cava.

La villa si trova nella località omonima, posta a sud-est di Pontedera. Appartenuta nella metà del XVI secolo alla famiglia Riccardi, acquisisce l'aspetto attuale verso la metà del XVIII secolo, quando diventa di proprietà della famiglia Toscanelli. Il parco che circonda la villa vanta un vasto repertorio di conifere, con varie specie di abeti, cipressi e cedri.

[modifica] Villa Crastan

Per approfondire, vedi la voce Villa Crastan.

Di stile neorinascimentale, si trova in via della Stazione vecchia e fu progettata da Arrighi per Manlio Crastan nel 1928. Attualmente ospita la Biblioteca Comunale e varie manifestazioni culturali.

[modifica] Villa Torrigiani-Malaspina

La villa era originariamente di proprietà della famiglia Galletti, per passare poi, nel XVII secolo, ai Franceschi, famiglia del marito di Antonia Galletti. Nel XIX secolo, dopo il matrimonio di Vittoria di Lelio Franceschi con il Marchese Torquato Malaspina, la villa passò ai suoi figli divenendo proprietà Torrigiani-Malaspina.

[modifica] Biblioteche

Nel territorio comunale sono presenti le seguenti biblioteche:

  • Biblioteca Comunale;
  • Biblioteca del Duomo;
  • Biblioteca dell'ITI "Guglielmo Marconi";
  • Biblioteca dell'Istituto Comprensivo "Gandhi";
  • Biblioteca dell'Istituto Comprensivo "Antonio Pacinotti";
  • Biblioteca dell Liceo XXV aprile;
  • Biblioteca dell'ITCG "Enrico Fermi";
  • Biblioteca dell'Ospedale "Felice Lotti";
  • Biblioteca del Centro "Terza dimensione".

[modifica] Bibliolandia

Presso la Biblioteca Comunale ha sede il consorzio Bibliolandia, che gestisce e coordina l'attività di buona parte delle biblioteche dei comuni della Valdera, del Basso Valdarno e dell'Alta Valdicecina: Bientina, Buti, Calci, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme, Cascina, Crespina, Lari, Montopoli in Val d'Arno, Palaia, Peccioli, Pomarance, Ponsacco, Ponte a Egola, San Giuliano Terme, San Miniato, Santa Maria a Monte, Terricciola, Vecchiano, Vicopisano, Volterra.
A breve sarà attivato anche il servizio presso la nuova biblioteca di Chianni.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


Si può riscontrare una crescita demografica a partire dagli anni Sessanta, in concomitanza con il momento economico favorevole della Piaggio, e, viceversa, un declino a partire degli anni Novanta, con il ridimensionamento e la crisi dell'azienda stessa.

[modifica] Economia

Risultano insistere sul territorio comunale, secondo l'ultimo censimento, 462 attività industriali con 6.116 addetti pari al 43,41% della forza lavoro occupata, 745 attività di servizio con 2.155 addetti pari al 15,29% della forza lavoro occupata, altre 827 attività di servizio con 3.037 addetti pari al 21,55% della forza lavoro occupata e 166 attività amministrative con 2.782 addetti pari al 19,74% della forza lavoro occupata.

Risultano occupati complessivamente 14.090 individui, pari al 54,17% del numero complessivo di abitanti del comune.

[modifica] Agricoltura

Un tempo le campagne attorno a Pontedera era coltivata a viti, olivi, frumenti, granturco e foraggi. Le aziende agricole erano molte e piccole. Nonostante nella città si tenessero molte fiere degli animali, non c'erano molti allevamenti se non quelli degli animali da cortile. Dalla seconda metà dell'Ottocento iniziò la coltura del gelso e l'allevamento dei bachi da seta.

Nel XX secolo iniziarono le colture degli ortaggi e degli alberi da frutto. La maggior parte dei poderi era di medie e piccole dimensioni. I grandi proprietari in genere non risiedevano in zona, mentre i più piccoli furono gli artefici della costituzione del Consorzio agrario nel 1903. C'erano anche molti mezzadri, che però col tempo trovarono lavoro nelle manifatturiere o come facchini nei mercati cittadini.

[modifica] Industria

Dal Medioevo e fino all'inizio del XX secolo era rilevante la produzione di laterizi. Si potevano trovare fornaci lungo tutto il corso dell’Arno da Fornacette a La Rotta.

Pontedera è sede della Piaggio, società internazionale produttrice della storica Vespa e maggiore complesso industriale del Centro Italia.

Nella frazione di La Rotta la ditta Amedei produce il cioccolato omonimo, ritenuto dalla prestigiosa Academy of Chocolate di Londra il più buono del mondo nel 2005 e nel 2006. Gli Amedei sono gli unici maestri cioccolatai italiani che hanno una piantagione propria di cacao in Venezuela.

A Pontedera troviamo anche la sede operativa della CDC, società cui fanno capo le catene italiane di negozi di informatica Computer Discount. Il Gruppo CDC ha scelto Pontedera anche per altre due sue società: Compy Superstore (catena di elettronica di consumo) e Micronica (società di assemblaggio computer).

Altra importante azienda, l'unica rimasta nell'antica zona industriale, è la Crastan, società produttrice di caffè, surrogati e affini. Sono inoltre presenti depositi di stoccaggio merci di società della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) come il Gruppo PAM (ipermercati Panorama, supermercati Pam) e Lidl.

Recentemente un protocollo di intesa tra Regione, Provincia, Comune, Università di Pisa, Scuola Sant'Anna, Pont-Tech e Pontedera&Tecnologia ha istituito la Filiera dell'idrogeno. Questo progetto servirà ad aiutare a sviluppare imprese in questo settore e a destinare un'area pubblica per l'installazione di un generatore eolico che servirà anche per produrre idrogeno. Da ricordare che già adesso è presente una delle più importanti industrie di produzione di idrogeno in Italia, la Ilt.

Nel 2007 dopo un accordo con il comune la Mitsuba, società giapponese di componentistica per motocicli, trasferirà qua i suoi stabilimenti attualmente locati vicino a Pisa. La nuova fabbrica aprirà nel 2009.[4]

[modifica] Commercio

Pontedera ha una forte vocazione commerciale per la sua confluenza tra la Valdera, la Valdinievole,la Piana di Lucca e Valdarno inferiore. Fin dal XVI secolo si tiene il mercato settimanale il venerdi. Ogni ottobre si tiene la fiera campionaria di San Luca.

Pontedera attira molte persone dai paesi vicini per i suoi negozi del centro. Tale è l'importanza del commercio per la città da organizzare, ogni fine estate, una "Festa dei commercianti".

Situata in Pontedera risulta anche la prima Fumetteria (adesso NonSoloFum3tto) Toscana (1993), luogo di ritrovo per molti ragazzi che condividono la passione per i fumetti ma non solo. Negli anni si sono avvicendate diverse gestioni fino a giungere a quella attuale, che ha dato un forte slancio al settore, grazie ad un'organizzazione costante di eventi che coinvolgono ragazzi di tutte le età. Non ultimi gli eventi organizzati con la neonata scuola di fumetto locale, che ha richiamato a Pontedera autori di fumetti del calibro di Marco Citi, Marco Turini, Petruccini, Emanuele Tonini.

[modifica] Trasporti

[modifica] Strade

Pontedera è attraversata da ovest a est dalla Strada Statale 67 Tosco Romagnola, che la collega direttamente a Pisa e Firenze. In prossimità del centro, nel secondo dopoguerra, è stata costruita una variante che affianca l'Arno evitando il centro abitato. Appena fuori della città, presso Fornacette (comune di Calcinaia), la strada si dirama per Livorno, dando origine alla Strada Statale 67bis dell'Arnaccio.

Il Comune è servito da due uscite della Superstrada FI-PI-LI: "Pontedera" e "Pontedera-Ponsacco", in passato chiamate "Pontedera est" e "Pontedera ovest".

La statale 439 collega Pontedera a nord con Lucca, costeggiando il lato orientale del Monte Pisano, e a sud con Volterra.

[modifica] Linee ferroviarie

La stazione ferroviaria è ben collegata con Pisa e Firenze: normalmente negli orari di punta ci sono treni ogni 20 minuti.

Leopoldo II, Granduca di Toscana, nel 1839 diede ordine di costruire la linea ferroviaria Firenze-Pisa-Livorno all’ingegnere inglese Robert Stephenson. I lavori iniziarono l'anno seguente da Livorno. Il secondo tratto, da Pisa a Pontedera, entrò in funzione il 19 ottobre 1845. Il terzo, che collegava Pontedera a Empoli, il 21 giugno 1847. Nel 1847, lungo questa nuova ferrovia chiamata "Leopolda", venne inaugurato il primo telegrafo elettromagnetico in Italia. La stazione ferroviaria originariamente si trovava sopra l'attuale sottopasso "Caduti battaglia di Nikolajewka", vicinissima al cosiddetto "piazzone", il centro commerciale della città a quell'epoca.

Nel 1903 la stazione venne trasferita nella sua attuale posizione, circa 800 metri più a ovest. Lo spostamento avvenne per due ragioni fondamentali: prima, la scomodità del carico-scarico delle merci per la posizione rialzata della stazione; seconda, ma più importante, il fulcro dell'economia pontederese era ormai costituito dalla zona industriale, collocata appunto nella parte sud-ovest della città. La vecchia Stazione Leopolda venne poi completamente distrutta nei bombardamenti della città del 1944.

Agli inizi del XX secolo venne progettata la linea ferroviaria Lucca-Pontedera-Saline di Volterra. Nel 1922 iniziano i lavori che termineranno sei anni più tardi solo per il tratto Lucca-Pontedera. A causa dei danni della Seconda Guerra Mondiale, la linea venne dismessa e definitivamente smantellata nel 1958.

Nel 1884 venne istituita la tramvia per Pisa. Il capolinea era posto nell'attuale piazza Cavour. Nel 1887 venne aperta la diramazione da Navacchio a Calci, mentre nel 1892 la linea venne fatta proseguire fino a Marina di Pisa. Il tram venne definito "Er trammino de’ Pontaderesi" o anche "lo strasciapoveri". Aveva cinque carrozze: "Camilla del Lante" (detta "la 'Ammilla"), "Andrea da Pontedera", "Vittorio Emanuele", "Leonardo Fibonacci" e "Marina". Nel 1946 il tram fu sostituito dalle littorine, che continuarono a funzionare fino al 1951.

[modifica] Altro

Il trasporto pubblico a mezzo autobus è gestito dalla Compagnia Pisana Trasporti con tre linee urbane e un servizio navetta gratuito. Ci sono linee extraurbane che la collegano con Pisa, Fucecchio, Volterra, Lucca.

Pontedera fino a pochi anni fa era dotata di un aeroporto, nato per uso militare come aeroscalo per dirigibili e successivamente riadattato per gli aerei. Dopo la Seconda Guerra Mondiale passò in uso alla Piaggio.

[modifica] Istituzioni scolastiche

[modifica] Istituto Comprensivo "Antonio Pacinotti"

L'istituto è diviso dalle seguenti scuole:

[modifica] Scuole Primarie

[modifica] Scuole dell'Infanzia

[modifica] Liceo XXV aprile

L'istituto è diviso in due edifici e licei distinti:

  • Sezione classica
  • Sezione scientifica

[modifica] Istituto "Eugenio Montale"

L'istituto ha due sezioni:

  • Liceo Psicopedagogico e scienze sociali - Sede centrale
  • Liceo Linguistico - Succursale

[modifica] Altri istituti superiori

[modifica] Università

[modifica] Media

[modifica] Stampa

Pontedera è sede di redazioni locali dei quotidiani Il Tirreno e La Nazione, concernenti il bacino dell'intera Valdera.
Nella città viene stampato anche un periodico di cultura pisana, con testi sia in italiano che in dialetto pisano, denominato Er Tramme, diretto da Benozzo Giannetti.

[modifica] Teatro

Nel 1974 la Fondazione Pontedera Teatro ha aperto il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale, diretto per molti anni da Jerzy Grotowski. Nonostante l'intensa sperimentazione, da quando il teatro Andrea da Pontedera fu abbattuto dalle bombe alleate durante la Seconda Guerra Mondiale, la città non ha più avuto un vero teatro.

[modifica] Manifestazioni

Commerciali

  • "Fiera Naturamica", Fiera per l'agricoltura, ad aprile
  • "ExproModel&Show", Fiera mercato del modellismo, ad ottobre
  • "Fiera di San Luca", Fiera campionaria della Valdera e del Valdarno, a ottobre dal 1471;
  • "Festa del commercio", a settembre, dal 2004; dal 2007 è abbinata alla "Notte Bianca";
  • "Shopping sotto le stelle", aperture serali dei negozi del centro, a luglio.

Storiche

Culturali

  • "Qui rido io", Festival della letteratura comica e umoristica, a giugno, dal 2003;
  • "Sete sois sete lunas", Festival internazionale di musica popolare, teatro di strada e arti plastiche, a luglio, dal 1992;
  • "Aperitivi in musica", concerti serali in piazza Cavour, tutto l'anno, dal 2001.

Enogastronomiche

  • "Mangia...longa", manifestazione enogastronomica a base di prodotti tipici locali, a giugno, dal 2005;
  • "BavieraFest", versione pontederese del famoso Oktoberfest di Monaco, a giugno, dal 2006.

[modifica] Sport

La squadra di calcio maggiore è l'Unione Sportiva Pontedera 1912, fondata da Lando Ferretti. Non ha mai raggiunto la serie B, ma ne ha sfiorato la promozione 6 volte. Nel 1994, allora militante in C2, ha battuto la Nazionale maggiore italiana 2-1 in amichevole a pochi mesi dal mondiale. Attualmente disputa il campionato in serie D.

Dal 2004 (per la prima volta nella sua storia) la squadra di basket femminile CSI Juventus Basket Pontedera disputa, con ottimi risultati, il campionato di serie A2.

Dal 2007 la squadra maschile Juve Zetagas Pontedera disputa il campionato serie B di basket.

Nella frazione di Treggiaia esiste, da oltre 10 anni, il centro ippico "Scoiattolo Valdera equitazione" che organizza concorsi a livello nazionale.

Presso il CREC Piaggio ha sede la Sezione Scacchi che ha a lungo militato nella serie A2 del campionato italiano. Nella squadra ha più volte partecipato la pluricampionessa italiana Rita Gramignani. Attualmente la squadra maggiore milita in serie B.

[modifica] Manifestazioni ospitate

Il 20 maggio 1980 la 5^ tappa a cronometro del Giro d'Italia 1980 è partita da Pontedera.

Il 30 maggio 1994 la 9^ tappa del Giro d'Italia 1994 si è conclusa a Pontedera con la vittoria del ceco Jan Svorada.

Il 18 maggio 2006 la 11^ tappa del Giro d'Italia 2006 è partita e arrivata a Pontedera. La tappa è stata vinta da Jan Ullrich.

Nel 2005 ha ospitato la finale del Campionato di calcio europeo Under 17 vinto dalla nazionale turca.

Il CREC Piaggio ha ospitato per oltre venti anni uno dei più importanti tornei semilampo di scacchi a livello nazionale.

[modifica] Personalità legate a Pontedera

[modifica] Personalità native di Pontedera

[modifica] Personalità che hanno lavorato a Pontedera

[modifica] Personalità che vivono a Pontedera

[modifica] Personalità che hanno ricevuto la cittadinanza onoraria di Pontedera


[modifica] Città gemellate

[modifica] Quartieri, zone e frazioni

[modifica] Quartieri

[modifica] Centro

Oltre a comprendere l'antico nucleo del castello, si estende verso ovest fino alla stazione. È delimitato a nord dall'Arno, a est dall'Era e a sud dalla ferrovia. Nel centro troviamo le vie dello shopping cittadino: corso Matteotti, via Gotti, via Lotti, via Roma e via I° maggio.

[modifica] Bellaria

È la zona a sud della ferrovia. Vi troviamo la sede della Piaggio, il museo omonimo, il Polo Valdera e l'ospedale. La zona residenziale è composta prevalentemente da villette. La zona ovest, di recente sviluppo, può essere suddivisa in Sozzifanti a nord e Garimberti a sud. Entrambe queste due zone sono le uniche in tutta Pontedera a non disporre di una chiesa propria.

[modifica] Oltrera

Per approfondire, vedi la voce Edificio Cooper 2000.

Come dice il nome, è il quartiere al di là del fiume Era; è chiamato da sempre dai pontederesi "Foriderponte", ma anche "La Cina" per la presenza in passato di grossi condomini popolari. Il quartiere si è sviluppato storicamente lungo l'asse Ponte Napoleonico - via Vittorio Veneto - via Fiorentina, con due deviazioni a sud verso via delle Colline e a nord verso la Strada Statale 439 Sarzanese-Valdera, già via Valdinievole.

É il quartiere ad aver subito negli ultimi anni la più ampia espansione, partita alla fine degli anni '50 con la costruzione del Villaggio "Gronchi" - Viale Italia. Oggi è sede del mercato settimanale, della fiera annuale, del teatro Era, dei due principali stadi, dei centri commerciali "Il ponte" e "La galleria".

[modifica] Villaggi

La zona più importante è il Villaggio Piaggio, costruito dalla Piaggio per i suoi dipendenti. Ha come particolarità la presenza al suo interno di infrastrutture che tesero a renderlo autonomo dal resto della città: trovarono, infatti, sede nel villaggio un asilo, una chiesa, un circolo ricreativo, uno spaccio ed una foresteria. Unitamente alla peculiarità di essere "protetto" da un muro perimetrale, l'autonomia del villaggio stesso portarono ben presto i suoi residenti ad identificarsi tra loro come "Villaggini" piuttosto che come "pontaderesi".

Il Villaggio Piaggio non è, tuttavia, l'unico vilaggio di Pontedera. Degno di altrettanta importanza è il villaggio comunale intitolato ad Antonio Gramsci, villaggio che si sviluppa da nord della ferrovia ad est del Villaggio Piaggio. Il "Gramsci" nasce come quartiere residenziale per le persone disagiate, da cui l'appellativo di "villaggio dell'ignudi" con il quale i "cugini" dell'adiacente Villaggio Piaggio lo additavano.

[modifica] Frazioni

[modifica] Gello

Il nome deriva dal latino Agellus, "piccolo podere". L'appellativo di "Gello Putido" o "Putrido", attestato già nel 1099 ad indicare Gello di Pontedera, denotano inequivocabilmente l’instabilità idrografica di questo territorio. Il 21 maggio 1364 le truppe fiorentine sostarono in questa zona prima di sferrare l'attacco decisivo ai pisani nella battaglia di Cascina. Sono peraltro documentati siti di età imperiale abbandonati nel III secolo d.C., verosimilmente a seguito della formazione del padule di Lavaiano. Il piccolo monastero femminile di Santa Maria in Selva, identificabile con la località "Badia", fra Gello e Fornacette, è attestato dal 1131.

Nella frazione di Gello vi sono attualmente 403 abitanti.

[modifica] I Fabbri

[modifica] Il Chiesino

Località alle porte di Pontedera, per chi proviene da Pisa, deve il suo nome all'antica chiesa presente sulla Tosco-Romagnola. Tale chiesa venne costruita per atto di devozione dai fedeli devoti alla "Madonna della quercia", di cui volevano ricordare una visione. La frazione rappresenta un agglomerato unico tra la zona ovest di Pontedera e la frazione Oltrarno di Calcinaia. È principalmente una zona industriale e commerciale.

[modifica] Il Romito

Frazione con 1519 abitanti.

[modifica] La Borra

Sorge nei pressi dell'antico borgo di Travalda e ha 949 abitanti.

[modifica] La Rotta

Per approfondire, vedi la voce La Rotta (Pontedera).

L'etimologia del nome si suppone derivi dal punto dove si ebbe la rottura, in epoca storica, dell'argine dell'Arno. È la frazione più popolosa: circa 2222 abitanti, comprendendo anche Pietroconti. I rottigiani, fino all'inizio del XX secolo, erano dediti principalmente all'attività di mattonai.

[modifica] Montecastello

Su una delle colline circostanti Pontedera sorge Montecastello (132 m s.l.m.), piccolo borgo di 500 abitanti dalla posizione strategica perché dominante la cittadina pontederese, distante circa 5 km. Il suo castello, di pianta circolare, fu venduto nel 1119 al vescovo di Lucca dall’abate del monastero di Serena. Nel corso dei secoli fu più volte distrutto e ricostruito, diventando tra il 1500 e il 1600 un comune rurale autonomo in cui molte famiglie fiorentine e pisane nobili avevano possedimenti.

[modifica] Pardossi

Piccola frazione di 529 abitanti, molto vicina all'abitato di Fornacette nel comune di Calcinaia, tanto da venir spesso confusa come sua frazione.

[modifica] Pietroconti

Unisce Pontedera a la Rotta, di cui si può considerare una zona, in un unico agglomerato urbano. Vi possiamo trovare il lago omonimo e la fornace Braccini, monumento di archeologia industriale.

[modifica] Santa Lucia

Anticamente questo paese era chiamato "Pedisciano"; oggi ha 905 abitanti.

[modifica] Treggiaia

Insieme ai Fabbri ha 1143 abitanti. È stato in passato comune autonomo, poi unito a Palaia.

[modifica] Elenco Podestà

  • Francesco Buondelmonti (1413 - ?), Podestà di Pontedera nel 1434
  • Persio Falconicini (fine XVII secolo)

[modifica] Elenco dei sindaci

[modifica] Amministrazione

Sindaco: Paolo Marconcini (centrosinistra) dal 14/06/2004 (secondo mandato)
Centralino del comune: 0587 299111
Email del comune: info@comune.pontedera.pi.it

[modifica] Note

  1. ^ Censimento comunale al 31 dicembre 2006: 13.288 maschi e 14.069 femmine.
  2. ^ Decreto del Capo del Governo in data 6 novembre 1937.
  3. ^ Regio decreto in data 6 maggio 1940.
  4. ^ Intoscana.it «Mitsuba costruirà un nuovo stabilmento in Valdera». , 16-01-2007 (consultato in data 29-10-2007).

[modifica] Bibliografia

  • AA. VV., Pontedera. Storia, economia e società nella Valdera. Pisa, Pacini Editore, 1993.
  • Roberto Cerri, Pontedera tra Ottocento e Novecento, in
    • Giuseppe Menichetti, Immagini di una provincia : economia, società e vita quotidiana nel pisano tra l' Ottocento e il Novecento. Tirrenia, Edizioni del Cerro, 1993.
  • Adriano Marsili et al., Una memoria per il futuro. Storia urbanistica della città di Pontedera. Pontedera, Bandecchi & Vivaldi, 1985.
  • Paolo Morelli, Pontedera. Archeologia, Storia ed Arte. Pisa, Pacini Editore, 1994.
  • Ulderico Pallini et al., La storia di Pontedera: Dalle origini ai giorni nostri. Pisa, Lischi, 1967.
  • Arturo Petessi, Memorie storiche di Pontedera. Pontedera, Tipografia L’Ancora, 1907.
  • Emanuele Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, ducato di Lucca, Garfagnana e Lunigiana. Firenze, Tofani, 1833-1846.
  • Piero Spagna, La Toscana dal Granducato alla Regione. Atlante delle variazioni amministrative territoriali dal 1790 al 1990. Venezia, Marsilio Editori, 1992.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

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