Cristiano di Magonza
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Cristiano di Magonza (ca. 1130 – Tusculum, 23 agosto 1183) è stato un diplomatico e arcivescovo cattolico tedesco al servizio dell'imperatore Federico I Barbarossa. Fu conte di Buch, arcivescovo di Magonza (1165–1183), e cancelliere di Germania (1165–1183).
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[modifica] Biografia
Cristiano nacque dalla famiglia Beichlingen ed entrò giovanissimo nella chiesa. Nel 1160, con l'assassinio dell'arcivescovo Arnoldo di Magonza, ci fu una disputa ed alcuni parteggiarono per l'elezione di Cristiano mentre altri per quella di Rodolfo di Zähringen. L'imperatore Federico I Barbarossa, al Sinodo di Lodi, preferì deporre entrambi i contendenti ed eleggere Corrado di Wittelsbach arcivescovo di Magonza il 20 giugno 1161.
[modifica] Primo viaggio in Italia
Cristiano divenne il prevosto della cattedrale di Magonza nel 1162 ed accompagnò l'imperatore in Italia nel 1163. Nel 1165, Corrado di Wittelsbach si rifiutò di riconoscere l'antipapa Pasquale III creato dall'imperatore e quest'ultimo immediatamente tornato in Germania lo depose nominando Cristiano al suo posto. Cristiano, nel frattempo rimasto in Italia, marciò sul Lazio assediando Roma, procurandosi un trattato con cui i romani avrebbero riconosciuto Pasquale, e mettendo a sacco Anagni. Nel 1167, Federico riusci ad insediare l'antipapa Pasquale in Laterano con la forza, e questi consacrò Cristiano il 4 marzo prete e il giorno successivo vescovo.
Cristiano con ferocia successivamente represse Narni per la ribellione all'imperatore e a Pasquale. In maggio i romani ammassarono un grande esercito di 40.000 uomini e assediarono Tuscolo, dove l'imperialista Conte Ramo chiamò le forze di Rainaldo di Dassel, arcivescovo di Colonia e arcicancelliere d'Italia. Venne richiesto aiuto anche a Cristiano, che si trovava ad Ancona. Con 1.300 tedeschi e brabantini, e con gli uomini di Roberto II di Bassavilla, Cristiano si accampo a fianco di Monte Porzio, fuori dalla città. I romani respinsero tutti i tentativi di Cristiano di una soluzione diplomatica e attaccarono. L'importante battaglia di Monte Porzio si svolse il 29 maggio. Le truppe romane e papali vennero sconfitte, Tuscolo preservata, e la strada per Roma aperta. L'imperatore e il suo antipapa entrarono a Roma, ma un epidemia di malaria uccise 2.000 uomini, tra cui Rainaldo di Dassel. Cristiano venne nominato arcicancelliere d'Italia al suo posto. L'anno seguente assisstette i romani nel sacco di Albano.
[modifica] Diplomatico
Dopo essere tornato in Germania, dove fece una delle uniche due visite della sua carriera a Magonza, mediò tra Federico e il duca sassone Enrico il Leone. Nel 1168, si trovò a Rouen, per mediare tra Enrico II d'Inghilterra e Luigi VII di Francia. Fu un idea di Cristiano quella di incoronare il figlio di Federico, Enrico come Re dei Romani a Bamberga nel giugno 1169. Egli cercò anche di porre fine allo scisma papale, il che lo portò in Grecia nel 1170 come ambasciatore del Sacro Romano Imperatore. Nel 1177 fu uno dei capi negoziatori del Trattato di Venezia tra l'imperatore e il papa. Ottenne così il riconoscimento di Papa Alessandro III e ricevette il pallium.
[modifica] Secondo viaggio in Italia
Non solo un diplomatico, nel 1171 Cristiano aveva nuovamente accompagnato Federico in Italia. Egli attaccò tutte le città allineate con Alessandro. Alleato con Venezia, Ancona nel 1173, ma fu costretto a ritirarsi. Nel 1174, saccheggiò Terni e nel 1176 Fermo.
Il 12 marzo 1178, Cristiano scortò il papa a Roma. Assediò quindi Viterbo, dove si trovava l'antipapa Callisto III. Cristiano lo costrinse ad arrendersi al vero papa e ad assogettare la città, che aveva chiesto l'aiuto di Corrado di Monferrato. Nel marzo 1179 prese parte al terzo Concilio Lateranense, che annullò tutti gli atti di Pasquale III. Si volse quindi a difendere Viterbo da Corrado, che catturò e dal quale venne successivamente catturato a Camerino, in settembre, e che lo tenne prigioniero per quindici mesi nel castello di San Flaviano, quindi a Rocca Venere, e infine ad Acquapendente. Secondo lo storico bizantino Niceta Coniata, Conrad beneficiò del supporto economico dell'imperatore Manuele I Comneno ed era pronto a inviare il suo prigioniero a Costantinopoli come ostaggio, ma Manuele alla fine rifiutò il suggerimento.[1] Dopo la liberazione Cristiano tornò a Viterbo, accogliendo addirittura il papa, che aveva lasciato Roma.
Nel 1181, quando papa Lucio III similarmente lasciò la città, Cristiano giunse in suo soccorso a Tuscolo, che i romani stavano assediando. Egli li sconfisse due volte e salvò il papa e la città (nuovamente). Cristiano contrasse la stessa febbre malarica che aveva ucciso duemila uomini dopo Monte Porzio, anche se Ruggero di Hoveden suggerisce che bevve da una fonte avvelenata. Cristiano morì a Tusculum e vi venne sepolto. Corrado di Wittelsbach venne di nuovo nominato arcivescovo di Magonza.
Cristiano fu un diplomatico e un soldato, mai un prelato, per tutto il corso della sua vita. La sua eredità e il suo carattere sono riassunti da Gregorovius:
« Cristiano [...] fu uno dei più grandi principi della sua epoca, [...] un cavaliere gioviale fino alla sua morte, mantenne un harem di belle ragazze, e, rivestito da una brillante armatura, cavalcava uno splendido destriero, roteando l'ascia di guerra con la quale mandò in frantumi l'elmo e la testa di molti nemici [...] Parlava diverse lingue [...] I muli del suo esercito venivano accuditi più lussuosamente dei servi dell'imperatore. » |
[modifica] Note
- ^ Niceta Coniata, Histories p. 201 van Dieten.
[modifica] Bibliografia
- Ferdinand Gregorovius. Rome nel medioevo Vol. IV Parte 1. , 1905.
- Boncompagno da Signa. La storia dell'assedio di Ancona.
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