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Oderzo - Wikipedia

Oderzo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Coordinate: 45°46′51″N 12°29′34″E / 45.78083, 12.49278

« Vi sono vaste terre a sinistra del Piave che hanno il loro centro, quasi il loro cuore, nell’antica Oderzo. Attraversare queste terre dove i campi di granone si alternano enormi e compatti ai vigneti aerei e festosi come archi trionfali, esalta ai pensieri più felici. Qui è tangibile la terra promessa, qui viene da pensare alle decorazioni dello scudo d'Achille, qui si capisce come l'agricoltura ancora intatta sia generosa a darci il sostentamento quotidiano, qui ancora si lavora integralmente la terra. »
(Giovanni Comisso, Veneto felice, 1984)
« ...Uderzo, una grossa borgata del Friuli veneto. »
(Giacomo Casanova, Mémoires)
Oderzo
Panorama di Oderzo
Oderzo - Bandiera
Oderzo - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Veneto
Provincia: stemma Treviso
Coordinate: 45°46′51″N 12°29′34″E / 45.78083, 12.49278
Altitudine: 14 m s.l.m.
Superficie: 42 km²
Abitanti:
19.771 31-12-07
Densità: 468 ab./km²
Frazioni: Vedi elenco 
Comuni contigui: Chiarano, Fontanelle, Gorgo al Monticano, Mansuè, Ormelle, Ponte di Piave
CAP: 31046
Pref. tel: 0422
Codice ISTAT: 026051
Codice catasto: F999 
Nome abitanti: opitergini 
Santo patrono: San Tiziano, Santa Maria Maddalena 
Giorno festivo: 16 gennaio, 22 luglio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Oderzo (in latino Opitergium, in dialetto veneto Oderzso) è un comune italiano della provincia di Treviso di quasi 20.000 ab. sul fiume Monticano. Di origini paleovenete, nell'Antichità conobbe il massimo splendore durante l'espansione romana nella Penisola Italica. Oggi è un centro agricolo, industriale e di servizi nell'area della Sinistra Piave.

Indice

[modifica] Geografia fisica

« Ogni disposizione di natura, per quanto semplice o sgraziata, spira tuttavolta per chi la contempli con ben temprato animo una sua singolar poesia dalla quale ci si rivelano bellezze tanto più delicate e pellegrine quanto meno aperte e comprese. Un tale che, partitosi dalle folte campagne del Trivigiano col mal del quattrino nel fegato, di qua del ponte della Delizia devii verso Camino per quella magra pianura che costeggia il Tagliamento, subito col desiderio ritorna alle negre arature di Oderzo e ai colli pampinosi di Conegliano, abbandonando alla rabbia della bora e delle montane quei deserti di ghiaia. »
(Ippolito Nievo, Il Varmo, incipit)
Scorcio tipico della campagna nei dintorni di Oderzo
Scorcio tipico della campagna nei dintorni di Oderzo

Collocazione. Inserito nel cuore della pianura veneta, il territorio del comune di Oderzo, è prevalentemente pianeggiante essendo quasi interamente compreso tra gli nove e i sedici m s.l.m.. A presentare le maggiori differenze di altitudine è la zona centrale, dove si estende il capoluogo, differenze un tempo più marcate, ed oggi meno significative a causa dei livellamenti avutisi nel corso dei secoli.

Clima. La zona è caratterizzata dal clima temperato tipico della pianura padano-veneta. Dal punto di vista legislativo il comune ricade nella Fascia Climatica E in quanto i Gradi giorno della città sono 2358. Questo significa che il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo[1]. Per quanto riguarda l'aspetto idrografico, è inserito nel Bacino idrografico del Fiume Livenza[2].

Idrografia. Il territorio opitergino è attraversato dal Monticano, fiume che ha origine presso Vittorio Veneto e che confluisce nella Livenza nelle vicinanze di Motta di Livenza. Numerosi sono corsi d'acqua minori, naturali o artificiali, quali il Lia, la Peressina, la Fossa dei Negadi (in it. "annegati"), e il Navisego-Piavon. Quest'ultimo ha la particolarità di essere stato realizzato artificialmente in epoca romana sul letto di un antico ramo del Piave. L'abbondante presenza di acqua, anche nel sottosuolo, rende questa zona molto fertile e quindi atta all'agricoltura, ma soggetta allo stesso tempo a frequenti inondazioni, pericolo mitigato da un capillare sistema di argini: l'ultima alluvione disastrosa è stata quella celebre del 1966, che rese per anni la ferrovia inagibile. Con i rilevanti danni causati dal maltempo nei primi anni del XXI sec., la questione è tornata d'attualità: la notevole cementificazione degli anni 80-90 ha infatti minato l'assetto idrogeologico dell'intero territorio.

Sismologia. Secondo la classificazione sismica, il comune di Oderzo è inserito in zona 3, ovvero può essere soggetto a scuotimenti modesti[3]. Tuttavia l'attività sismologica della zona è da decenni pressoché irrilevante, ed ha avuto il suo culmine nel crollo dell'allora malridotto campanile della frazione di Faè nel 1977, come conseguenza delle scosse provocate dal terremoto del Friuli nell'anno precedente[4].

[modifica] Geografia antropica

[modifica] Urbanistica

L'attuale assetto urbanistico della cittadina si è sviluppato a partire da quello di epoca basso medievale-rinascimentale, in quanto della situazione urbanistica romana non è rimasto pressoché nulla, a causa delle devastazioni barbariche e degli interramenti avvenuti nel corso dei secoli precedenti.

Oderzo, Piazza Grande nel 1870
Oderzo, Piazza Grande nel 1870

Un borgo fortificato. L'attuale centro storico si è sviluppato essenzialmente in tre fasi: la prima corrisponde al periodo successivo all'anno mille, quando viene edificato il borgo fortificato immediatamente a sud e ad ovest di Piazza Grande, nucleo della vita sociale e religiosa della città: si tratta delle cosiddette contrade Rossa e del Cristo, che presentano strade strette e perpendicolari, forse l'unico richiamo alla pianta romana, con lastricatura a ciottolato, in parte ristrutturata negli anni '90. La zona era contenuta in una cinta muraria quadrilatera, i cui vertici corrispondono attualmente al campanile del Duomo e al Torreson, entrambi edificati sulla base di due vecchie torri rispettivamente nel 1596 e nel 1995, alla Piramide (vedi) e alla piccola rotatoria di Piazza Castello.

Le mura avevano tre porte di accesso: porta Trevisana, ovvero l'attuale Torresin, da cui entrava la strada Callalta, che conduceva a Treviso; porta Friuli o di Stalla, demolita nell'Ottocento, in prossimità del Monticano; porta San Martino, sita presso l'attuale l'imbocco di via Roma in piazza Castello. Curioso notare come il borgo fortificato sorgesse a pochi metri dal fiume Monticano, ovvero il confine naturale e civile con il territorio di Camino, e quindi, la giurisdizione di Portobuffolè.

L'espansione esterna. Già a partire dal XIII secolo inizia l'espansione del borgo all'esterno delle mura, in particolare lungo la Callalta, ovvero l'attuale Borgo Maggiore (via Umberto I); ancor'oggi questa zona è parzialmente circondata dal Gattolè, un canale artificiale scavato dai Caminesi e collegato al Monticano ed al fossato, interrato tra Settecento e Ottocento, che circondava le mura. Le strade di Borgo Maggiore presentano un'ampiezza maggiore e sono lastricate in pavé.

Durante la dominazione veneziana la città si sviluppa in particolare ancora più a sud, lungo l'attuale via Garibaldi, con edifici disposti su lotti stretti e allungati (il cosiddetto "lotto gotico"), e verso nord-ovest, arrivando così in prossimità dei vari conventi edificati in periferia nello stesso periodo[6].

Il ventesimo secolo. La città vede a partire dalla fine dell'Ottocento una lunga fase di espansione urbana, la quale è continuata, con poche interruzioni, fino ai giorni nostri, non sempre nel rispetto della storia e della bellezza della città, per i discutibili restauri o demolizioni edifici antichi. Nel primo Novecento la città inizia la sua espansione in ogni direzione, compresa la sinistra Monticano, nel frattempo diventata parte del Comune di Oderzo, con il risultato che oggi il capoluogo è, di fatto, contiguo alle zone periferiche di alcune frazioni.

A partire dagli anni del boom economico, alcuni condomini fanno la loro ingombrante comparsa in centro; un maggior attenzione all'aspetto estetico e all'impatto ambientale delle nuove lottizzazioni si avrà soltanto a partire dalla fine degli anni '80[6].

Attualmente sta facendo parecchio discutere la costruzione di un parco commerciale a nord della città, presso la zona detta "dei masotti", per le conseguenza che potrebbe avere sul già malridotto assetto idrogeologico di tutto il territorio comunale.

A Oderzo è presente un'Ospedale, una Tenenza dei carabinieri e una Tenenza della Guardia di Finanza. La Tenenza dei carabinieri è in via di ampliamento a causa dell'insufficienza di spazio disponibile nell'attuale edificio, che compromette la piena operatività del corpo. Nell'ultimo periodo è stato potenziato il numero di mezzi e uomini del Comando dei Vigili Urbani di Oderzo, legato sempre a motivi di sicurezza e del controllo del territorio.

[modifica] Contrade, quartieri e frazioni

Le sei frazioni comunali circondano il capoluogo quasi come i punti di un esagono. Partendo da nord e procedendo in senso orario sorgono:

Il capoluogo (12.000 abitanti circa) è formato da alcuni quartieri o borghi. In particolare il centro storico è diviso in:

  • Contrada Rossa e Contrada del Cristo, presso il borgo medievale;
  • Borgo Maggiore, la parte del centro circondata dal canale Gattolè;
  • Borgo di Santa Maria Maddalena, presso la chiesa omonima;
  • Borgo San Rocco, a nord della stazione ferroviaria dove sorgeva il convento omonimo;
  • Borgo delle Grazie, lungo la via omonima;
  • Borgo della Pirama o di San Martino, tra il centro e la borgata San Giuseppe.
  • Borgo San Giuseppe, all'incrocio tra viale Dalmazia e via Roma.
  • Borgo di Stalla, nelle vicinanze di Piazza Grande lungo l'altra sponda del Monticano.

All'esterno del centro storico i quartieri più importanti sono San Vincenzo, San Giuseppe, Spinè, Magera, Quartier Marconi. Il primo è anche sede parrocchiale[7].


[modifica] Storia

(LA)
« Flumen Liquentia ex montibus Opiterginis et portus eodem nomine. »
(IT)
« […] Il fiume Livenza che proviene dai monti Opitergini e il porto con lo stesso nome. »
Per approfondire, vedi le voci Storia di Oderzo e Caio Voltejo Capitone.

Oderzo nasce a metà strada tra i monti del Cansiglio e il Mare Adriatico attorno all'XI secolo a.C., ad opera dei Paleoveneti. La zona scelta per l'insediamento era fertile e strategicamente importante, perché servita da due fiumi, sicure vie di commercio: il Monticano ed un ramo oggi inesistente del Piave.

Foro Romano, resti di un'antica villa romana
Foro Romano, resti di un'antica villa romana

Pacificamente inglobata nell'area d'influenza della Repubblica Romana, nel 49 a.C., grazie alla Lex de Gallia Cisalpina ottiene lo status di municipium. Raggiungerà il massimo splendore nel I-II secolo - si presume che a quell'epoca la città avesse circa 50.000 abitanti. L'importanza fu tale che all'epoca la Laguna di Venezia fu detta opitergina, ed i monti del Cansiglio Monti opitergini. Vari autori nominano la città; tra di essi: Tolomeo, Strabone[8], Plinio il Vecchio[9], Lucano[10], Tacito[11], Tito Livio e Quintiliano.

Da questo momento in poi, Oderzo è a pieno titolo parte Roma e partecipa della sua stessa sorte subendo per secoli le pesanti conseguenze delle invasioni barbariche e delle guerre tra Bizantini e Longobardi: inizierà a riprendersi molto lentamente soltanto dopo l'anno 1000, pure senza mai tornare agli antichi fasti.

Viene contesa dalle grandi famiglie feudali della zona, in particolar modo da Camino, Collalto e Scaligeri, fino a quando nel 1380 il passa sotto il controllo della Repubblica di Venezia. Questo durerà pressoché ininterrottamente fino all'arrivo di Napoleone (1797). La città diventa quindi austriaca nel 1815 e italiana nel 1866. In questo periodo la città subisce le conseguenze del fenomeno dell'emigrazione[12].

Nel 1917 la ritirata di Caporetto porta alla città gravi danni, tra cui la distruzione dell'archivio comunale e lo scempio di varie opere artistiche e architettoniche. A partire dal 1943, è teatro come tutta la zona di asprissimi scontri tra fascisti e partigiani che culmineranno nella strage del Brandolini[13]

Per approfondire, vedi la voce Strage di Oderzo.


Similmente a quanto accade nell'intera provincia la città vede il susseguirsi di due notevoli fasi di sviluppo nel dopoguerra: prima con il boom economico degli anni sessanta, e la seconda negli anni ottanta-novanta[14].


[modifica] Diocesi di Oderzo

Per approfondire, vedi le voci Diocesi di Oderzo e Tiziano di Oderzo.

In un'epoca imprecisata la città divenne sede diocesana; nel VI secolo, a causa delle scorribande barbariche, questa fu trasferita inizialmente ad Eraclea, ed in seguito a Ceneda dove ha sede tutt'ora.

Il titolo di vescovo titolare di Oderzo è stato invece ripristinato da papa Paolo VI nel 1968; l'ultimo prelato a fregiarsi di questo titolo onorifico è stato mons. Raffaele Farina, cardinale e Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana dal dicembre 2006 fino alla elevazione a cardinale, avvenuta nel novembre 2007.

In onore delle origini vescovili della città, il parroco di Oderzo dagli anni trenta possiede il titolo di "Abate mitrato".

[modifica] Toponimo

Il suo nome della città dal latino Opitergium che a sua volta deriva dal venetico Opterg, ovvero "Piazza del mercato"[15]. L'antico nome sopravvive nell'aggettivo che indica l'appartenenza alla città, ovvero Opitergino, ed è ancora di uso comune in città, in quanto dà il nome allo stadio e a numerosi enti e associazioni locali. L'antico nome è stato inoltre affiancato, su sfondo marrone, a quello moderno sui cartelli stradali presenti all'ingresso in città lungo i principali assi viari. Il suo nome si è trasformato nella versione attuale attraverso numerosi passaggi; soltanto nei documenti medievali infatti ne sono state riscontrate almeno quattordici versioni diverse, tra cui Epitertius, Ottecherzo, Auedercio, Wedercio, Ovederso, Uderzo...

[modifica] Monumenti e luoghi di interesse

[modifica] Piazza ed edifici circostanti

Per approfondire, vedi la voce Piazza Grande (Oderzo).
La "meridiana" in Piazza Grande
La "meridiana" in Piazza Grande

Piazza Grande. Già Piazza Vittorio Emanuele II, è una delle più famose piazze del Veneto per la sua particolare forma a palcoscenico, e fa da sfondo a numerose iniziative di carattere culturale: tra queste anche la prima puntata del Maurizio Costanzo Show mai registrata all'esterno del Teatro Parioli (1997). L'aspetto attuale della piazza è il risultato di un grande restauro terminato nel 1993 su progetto dell'architetto Toni Follina.

Il "Torresin" visto dal centro storico
Il "Torresin" visto dal centro storico

Nella parte orientale della piazza è tracciata una curva a forma di otto: comunemente chiamata "la meridiana", si tratta in realtà di un analemma, probabilmente il più grande esistente in Italia, che funge da calendario grazie all'ombra del pinnacolo centrale del Duomo.

Su Piazza Grande si affacciano il Duomo di san Giovanni Battista, il Torresin, l'antica Loggia Comunale, il Torresòn ed altri edifici storici, tra cui il Palazzo Saccomani e lo storico Caffè Commercio.

Duomo di San Giovanni Battista. Iniziato intorno all'XI secolo e consacrato nel 1535 a san Giovanni Battista, è stato costruito sulle rovine di un antico tempio di Marte. L'aspetto originale, in stile romanico-gotico, è stato pesantemente compromesso dai lavori eseguiti nei secoli. L'ultimo grande restauro risale agli anni venti, ed ha contribuito a ripristinare per quanto possibile l'antica conformazione dell'edificio. All'interno sono conservate alcune pregevoli opere di Pomponio Amalteo, una delle quali copia di un originale esposto alla Pinacoteca di Brera a Milano[16]. Il campanile è stato edificato nel Cinquecento sulla base di una torre della vecchia cinta muraria, e presenta una pendenza di 98 centimetri.

Il "Torresin". È il simbolo della città: si tratta di una torre dell'orologio completamente rifatta negli anni trenta del XX secolo e ribattezzata Torre Littoria. Coincide con la porta meridionale della cinta muraria medievale; al suo interno trova posto una banca e la sede dei vigili urbani.

[modifica] Centro storico

Comprende la parte romana, medievale e rinascimentale della città. Si concentra attorno a via Alberto Martini e via Umberto I, strade lastricate in pavé, ai cui lati si affacciano palazzi affrescati realizzati dal Quattrocento al Settecento, quasi sempre di proprietà privata e non aperti al pubblico.

Chiesetta del Beato Bernardino Tomitano. Sita in pieno centro storico, ospita una lapide dedicata ai caduti di tutte le guerre[17]. Da ricordare infine le chiese parrocchiali e gli altri edifici di culto nelle frazioni comunali.

Palazzo Tomitano.

Casa Anonima del XV secolo.

Palazzo Porcia e Brugnera. Si tratta della residenza cinquecentesca della famiglia omonima, restaurata nel 2005. Si trova in Piazza Castello ed è sede periodica di piccole mostre d'arte.

[modifica] Via Garibaldi

Giardini pubblici. Trovano collocazione in una zona della città leggermente in rilievo. Accessi: via Gasparinetti, via Mazzini e via Garibaldi, presso il Municipio. All'interno c'è un monumento dedicato a Luigi Luzzatti, deputato della circoscrizione di Oderzo e Presidente del Consiglio dal 1910 al 1911.

Museo Civico Archeologico "Eno Bellis". È uno dei più antichi in Italia, essendo stato fondato nel 1876[18]. Dal 1957 al 1997 ha trovato sede in un piccolo edificio di fianco al Municipio oggi demolito. Nel 1999 è stato trasferito nella "Barchessa" di Palazzo Foscolo, restaurata allo scopo. In continuo allestimento, ospita solo una minima parte del grande patrimonio archeologico emerso dal sottosuolo opitergino ed attualmente in fase di sistemazione.

Per approfondire, vedi la voce Museo Civico Archeologico "Eno Bellis".

Chiesa di Santa Maria Maddalena. Era di pertinenza di un monastero soppresso da Napoleone; viene chiamato "il pantheon degli opitergini" per le tombe di illustri cittadini contenute al suo interno.

La chiesa di S. Maria Maddalena
La chiesa di S. Maria Maddalena

Patronato Turroni. L'oratorio cittadino trova sede nell'edificio che fu della Scuola Apostolica del Sacro Cuore, l'ex seminario minore della diocesi splendidamente restaurato tra il 1994 e il 1998. Aperto nel 1921 dai Giuseppini del Murialdo e passato in gestione alla parrocchia nel 1926, è un pezzo di storia di questa cittadina, essendo stato per decenni principale luogo di ritrovo per centinaia di giovani della zona. In particolare la squadra di calcio del Patronato alla fine degli anni cinquanta lanciò nel professionismo quattro giovani calciatori; qui sono nati tra gli altri anche il gruppo scout locale, un circolo cinematografico e la banda musicale cittadina[19].

Biblioteca comunale. Attiva dal 1973 in un ex abitazione privata del XVIII secolo, è stata riaperta nel 2002 dopo un importante intervento di ristrutturazione; si trova in via Garibaldi antistante a Palazzo Foscolo. Al suo interno è presente, tra i 29.000 volumi, anche la collezione di 1500 libri di storia donata dalla vedova dello storico opitergino Eno Bellis, nonché la piccola galleria d'arte "Tullio Vietri".

Palazzo Foscolo. Restaurato dopo un incendio nel 1983, vi si svolgono numerosi eventi culturali e di conferenze: tra queste va ricordata la grande rassegna Alberto Martini e Dante: e caddi come uom che'l sonno piglia aperta dal 30 ottobre 2004 al 27 febbraio 2005, e OderzoInquieta, mostra sull'inquietudine dell'uomo contemporaneo vista da diverse prospettive artistiche, svoltasi tra aprile e maggio 2007[20]. È inoltre sede permanente della Pinacoteca Alberto Martini, museo contenente una collezione di quadri dell'omonimo pittore opitergino donati dalla moglie, nonché di altri pittori di Oderzo e della zona. Si trova in via Garibaldi.

Villa Stefanel, già Berti, già Wiel. Vi risiede la famiglia proprietaria del noto marchio di abbigliamento e si trova presso la piazza omonima nelle vicinanze della stazione ferroviaria; nel 2003 ha ospitato re Juan Carlos di Borbone. È chiusa al pubblico.

[modifica] Siti archeologici

Area archeologica di via dei Mosaici
Area archeologica di via dei Mosaici

Sono sparsi in vari punti della cittadina; i principali sono:

  • L'area del Foro Romano (tra via Roma e via Mazzini). Sono i resti di un complesso forense di età augustea e di una grande domus, ubicata all'incrocio tra i due principali assi viari cittadini, scoperti tra il 1978 e il 1995. Si conservano i resti di una piazza (misure probabili 40x100 metri), i resti della basilica civile e di un'imponente gradinata. L'area è interamente sovrastata da un edificio polifunzionale e da una piazza sospesa (Piazza del Foro Romano). L'intero complesso è stato progettato da Toni Follina, lo stesso architetto autore della nuova piazza.
  • L'area delle ex carceri (Calle Pretoria) si trova curiosamente all'interno di un noto ristorante con sede presso il "Torreson" (vedi). È composta di reperti e murature di varie epoche, più i resti delle carceri medievali, le quali ebbero come "ospite" più illustre il trovatore Sordello da Goito.
  • Area di via dei Mosaici. Vi si conserva la parte inferiore di due pozzi, nonché la pavimentazione musiva di una domus, indagata tra il 1951 e il 1988.
  • Area tra Piazza Grande e Piazza Castello. Si tratta di un tunnel ricavato nell'edificio moderno posto tra le due piazze. Attraversandolo si possono scorgere i resti di uno dei due assi principali della città e di una pavimentazione esposta a muro.
  • Area di via Dalmazia. Si trova presso la cantina sociale. Scoperta nel 1989, consta della parte inferiore di un pozzo[21].

La Piramide. Uno dei vari siti archeologici della città è protetto da una struttura piramidale in vetro che, sebbene di dimensioni ridotte, richiama esplicitamente la celebre piramide antistante al Museo del Louvre di Parigi. Antistante alla piramide, in un edificio che ingloba alcuni resti della cinta muraria medievale, ha sede l'ufficio turistico[22].

Scavi archeologici sotto la Piramide
Scavi archeologici sotto la Piramide

[modifica] Quartiere di San Giuseppe

Villa Bortoluzzi. Un tempo era sede di un monastero, distrutto da un incendio e poi soppresso in epoca napoleonica al pari degli altri conventi religiosi presenti all'epoca in città. Oggi è di proprietà privata ed è chiusa al pubblico.

Chiesa di San Giuseppe. Si trova al centro della borgata omonima. Al suo interno trova posto un presepio di età settecentesca.

[modifica] Dintorni di Oderzo

[modifica] Cultura

[modifica] Eventi

Piazza Grande in un giorno di mercato, 2005
Piazza Grande in un giorno di mercato, 2005

Mercato settimanale. Il mercato all'aperto settimanale si tiene ogni mercoledì mattina dal 1233 in Piazza Grande, in piazza del Foro Boario e nelle vie del centro storico, ed è il momento preferito dagli opitergini per incontrarsi e scambiarsi quattro ciàcole (chiacchiere in dialetto veneto).
In centro storico si tiene inoltre un mercatino dell'antiquariato una volta al mese.

[modifica] Vita mondana

Come accade per molti comuni italiani, anche Oderzo promuove numerose feste locali, spesso organizzate dal Comune in collaborazione con degli sponsor. Alcune manifestazioni - ma non tutte - sono a carattere gastronomico.

Opera in piazza. Si tratta di una manifestazione estiva[23] in occasione della quale la piazza viene trasformata in un suggestivo "teatro all'aperto". Un evento che attrae sempre più turisti stranieri, tanto che negli ultimi anni sempre più biglietti vengono venduti all'estero, perfino in Giappone. Le prime due edizioni (1991 e 1992) si tennero al cinema-teatro comunale "Cristallo", essendo in corso i lavori di restauro della piazza. Questa fu inaugurata in occasione dell'edizione del 1993, con l'esecuzione del Nabucco alla presenza di seimila persone.
Negli anni sono state portate in scena opere di Rossini, Mozart, Puccini, Verdi e Mikis Theodorakis; hanno presenziato come ospiti, tra gli altri, Pippo Baudo e Antonio Lubrano in qualità di presentatori, i tenori Giuseppe Di Stefano e Renato Bruson, il soprano Luciana Serra, lo scultore Mauro Corona, nonché lo stesso Theodorakis. Dal 2000, nell'ambito della manifestazione, viene assegnato a grandi nomi della musica classica e lirica il Premio Oder Atto II. Le esecuzioni si tengono nel periodo estivo; nell'ambito dell'Opera in piazza viene anche organizzato un concerto natalizio a dicembre in Duomo.

Opitergium - rievocazione storica. Si tratta si una settimana di rievocazioni storiche romane la cui prima edizione si è svolta dal 4 al 10 giugno 2007. Il programma ha previsto spettacoli di lotte tra gladiatori e una battaglia tra legionari e celti organizzati da compagnie di attori italiane e straniere, conferenze con esperti, la ricostruzione di un accampamento e di una taverna con pietanze dell'epoca. Le vetrine degli esercizi pubblicizi sono state allestite con richiami all'età classica.

Maggio archeologico opitergino. Si tratta di un ciclo di conferenze con esperti riguardanti il mondo romano e gli ultimi ritrovamenti archeologici, inframezzate a visite gratuite in notturna alle aree archeologiche. La prima edizione si svolse nel 2003.

Premio "Oderzo Azienda Design". Si tiene dal 2003 da maggio a giugno, con lo scopo di "segnalare, valorizzare e promuovere le aziende del Triveneto che abbiano raggiunto livelli di eccellenza grazie al contributo del design sia interno, sia esterno alla struttura organizzativa dell'azienda stessa"[24].

Premio di architettura "Città di Oderzo". Un premio pubblico esistente dal 1997 il cui intento è "promuovere una riflessione critica sul ruolo dell'architettura nella qualificazione dell'ambiente" e che si assegna ad architetture realizzate nelle regioni del Triveneto[24].

Oderzo Porte Aperte. Si svolge a scadenza variabile, solitamente nei mesi primaverili, la domenica: i negozi restano aperti e vengono organizzati piccoli spettacoli ed attrazioni per le vie del centro storico.

Conoscere il volontariato. Un appuntamento che si tiene solitamente in un fine settimana di maggio durante il quale il centro storico si trasforma in una vetrina per le associazioni di volontariato della zona. Nell'ambito della manifestazione in Piazza Grande si tengono esibizioni musicali, teatrali e di danza organizzate in collaborazione con gli istituti scolastici superiori della città.

"Nden sajar". Tradotto dal veneto diventa "Andiamo ad assaggiare", è un'altra manifestazione enogastronomica che si tiene a inizio dicembre in cantina e che attrae un numero sempre maggiore di visitatori.


[modifica] Media

Radio. Oderzo è sede di un'emitente radiofonica locale, Radio Top, che trasmette in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia sui 99,23 Hz.

Stampa. La principale testata locale è il mensile Il Dialogo. Edito dalla Parrocchia del Duomo dal 1967, conta circa seimila abbonati, tra cui qualche centinaio anche all'estero, principalmente emigranti. L'altra è Qui Oderzo, quadrimestrale edito dall'amministrazione comunale.

[modifica] Musica

La città è sede di un qualificato istituto musicale: l'Istituto Musicale Opitergium fondato dall'organista e compositore Fabrizio Visentin e dalla moglie Lydia Bertin, a sua volta direttrice del Coro Città di Oderzo.

In città vi è poi un prestigioso ensemble cameristico, l'orchestra e il coro In Musica Gaudium diretti dal maestro Battista Pradal, e il coro Alpes del CAI di Oderzo, diretto dal flautista Paolo Dalla Pietà.

Oderzo ha inoltre dato i natali a tre donne che hanno saputo farsi apprezzare in tre diversissimi ambiti musicali: il celebre soprano Maria Chiara, grande interprete del repertorio pucciniano e verdiano; Alessandra Drusian, vocalist del duo Jalisse che vinse il Festival di Sanremo 1997, ed infine Rosita Ziroldo, giovane cantautrice blues certamente più nota all'estero che in madrepatria.

Per quanto riguarda invece la musica indie, negli ultimissimi anni si sono fatti apprezzare in particolare tre gruppi dell'Opitergino: i Sostrato, i Wetfinger Operation e i Chinasky.

Nella vicina Fontanelle risiede infine il musicista jazz Lanfranco Malaguti, uno dei più quotati in Italia con tanto di citazione nell'enciclopedia Treccani[25].

[modifica] Sport

Pallavolo. La LAE Electronic Oderzo è la principale società di pallavolo cittadina[26] nonché quella, tra tutte quelle di sport a squadre cittadine, a militare nella serie più alta. Nata nel 1975, oggi milita in serie B1 e gestisce due formazioni maschili ed una femminile oltre ad un nutrito vivaio. L'attuale compagine è il risultato di un progetto partito all'inizio degli anni '90 con lo scopo di portare la società nei massimi campionati nazionali: nella stagione 2008/09 giocherà il primo campionato di serie A2 della sua storia dopo aver concluso in testa la stagione 2007/08. Gioca nel palazzetto dello sport Opitergium.

Per approfondire, vedi la voce LAE Electronic Oderzo.

Basket. La PMP Basket Oderzo è la squadra di basket della città[27], la quale al termine della stagione 2007/08 è retrocessa in serie Serie C1 dopo venti campionati consecutivi di Serie B. È la seconda squadra della provincia di Treviso in ordine di importanza dopo la Benetton Treviso, società con la quale da alcuni anni collabora a livello di vivaio. Nel campionato 2005/2006 militò per la prima volta in serie B1; retrocessa e quindi ripescata, dovette rinunciare alla categoria per motivi economici.

Rugby. La Società Sportiva Rugby Oderzo[28], che milita invece in serie C Veneto; nel 2006 ha dovuto rinunciare alla promozione in B per motivi economici. Dalle giovanili di questa squadra sono usciti numerosi talenti che hanno vestito anche la maglia della nazionale, altri invece si sono distinti in altri campi diventando giornalisti, imprenditori, assessori, docenti universitari: tra questi Gianmario Tondato Da Ruos, attuale amministratore delegato di Autogrill. In particolare Oderzo il 29 gennaio 1986 ospitò un'amichevole di lusso della Nazionale di rugby XV dell'Italia, la quale ha visto gli azzurri battere gli australiani del Queensland Reds per 15 a 13[29].

Nuoto. Oderzo è sede della U.S.D. Hydros[30], una tra le società sportive più importanti a livello regionale che comprende le squadre agonistiche di Portogruaro, Oderzo, Treviso, Castelfranco Veneto e Jesolo.

Calcio. L'Unione Sportiva Opitergina è la prima squadra di calcio della città per importanza[31] milita attualmente nel campionato di Eccellenza. Fondata nel 1946, ha militato in passato in Serie D; il suo periodo migliore negli anni sessanta, quando dal suo vivaio sono usciti numerosi talenti alcuni dei quali poi diventati professionisti(Gianfranco Zigoni). In questa squadra ha militato anche Luigi Del Neri, attualmente allenatore.

Atletica leggera. Il circuito internazionale "Oderzo Città Archeologica"[32] si tiene ogni primo maggio dal 1994. Con gli anni è diventato uno dei più rinomati appuntamenti di atletica leggera del Nord Italia, avendo visto visto la partecipazione di atleti del calibro di Giuliano Battocletti, Gabriele De Nard, Ruggero Pertile, Silvia Weissteiner, Bruna Genovese, Silvia Sommaggio, oltre che i disabili Alvise De Vidi e Francesca Porcellato.

Impianti sportivi:

[modifica] Personalità legate a Oderzo

Per approfondire, vedi le voci Personalità legate a Oderzo e categoria:Personalità legate a Oderzo.

[modifica] Economia

Il territorio di Oderzo è stato caratterizzato per secoli da un'economia a carattere prevalentemente agricolo. Sarà a partire dagli anni sessanta che la città inizierà a sviluppare un significativo settore secondario, in particolare con l'apertura della SOLE (Società Opitergina Lavorazione Elettrodomestici), ancor'oggi l'azienda con più dipendenti presente in città.

Ma soltanto alla fine degli anni settanta, con l'inizio del fenomeno chiamato a posteriori "il miracolo del Nordest" che tutta la zona vedrà un rapidissimo sviluppo economico nel settore artigiano, industriale e commerciale, con la conseguente nascita di una miriade di piccole aziende, quasi tutte con meno di dieci dipendenti. È anche per questo motivo che attualmente a Oderzo sono attive più di venti banche, una ogni meno di mille abitanti.

Sempre per quanto riguarda il settore economico, Oderzo può vantare per esempio il più grande mercato del bestiame del Veneto dopo quello di Padova e un fiorente mercato immobiliare sviluppatosi negli ultimi anni.

Oderzo è inoltre all'avanguardia nel campo della gastronomia e della viticoltura, in particolare nella produzione di Verduzzo, Merlot, Cabernet e Raboso.

[modifica] Turismo

Il fiume Monticano verso il centro di Oderzo
Il fiume Monticano verso il centro di Oderzo

Un altro settore in crescita. Oggi Oderzo è seconda solo al capoluogo come numero di turisti annuali in provincia di Treviso[34]. Si tratta per la stragrande maggioranza di "pendolari", provenienti soprattutto dalla Germania e dai Europa dell'est, che restano in città da uno a tre giorni.

Negli anni novanta Oderzo ha guadagnato il titolo di "Città Archeologica". In seguito è stata nominata dal Touring Club Italiano "Città più porticata d'Italia": i portici infatti sono uno dei simboli della città, e ne sono dotati praticamente tutti gli edifici del centro storico e i palazzi sorti negli ultimi quarant'anni.

A gennaio 2007 infine, dopo anni di richieste, la Provincia di Treviso ha concesso a Oderzo il titolo di "Città d'arte".

[modifica] Trasporti e vie di comunicazione

Oderzo è lambita dalla strada provinciale "Postumia", antica strada che collega Treviso con Portogruaro. Il tracciato, conosciuto anche con il nome di "Callalta", ha preso il nome dell'antica via Postumia, anche se segue un percorso sostanzialmente diverso: mentre la moderna via Postumia giunge a Oderzo passando per Treviso e Ponte di Piave, l'antica via Postumia da Castelfranco Veneto scorre più a nord, toccando i pasei di Villorba, Maserada sul Piave, Roncadelle e quindi Oderzo[35]

L'altra strada di grande percorrenza da cui è la città servita è la provinciale comunemente chiamata "Cadore-Mare", realizzata in varie fasi a partire dalla fine degli anni quaranta per collegare velocemente la zona di Cortina d'Ampezzo alle località balneari, Jesolo in primis.

A Oderzo infine inizia una provinciale che la collega con Pordenone e i paesi dell'alto Friuli, e una che procede in direzione San Stino di Livenza seguendo il tracciato di un'antica strada romana che collegava Oderzo con i suoi porti marittimi.

È attualmente in fase di realizzazione una circonvallazione intorno alla città con lo scopo di risolvere i problemi dell'attuale sistema viario, che nel corso degli anni è diventato inadeguato a sostenere il volume di traffico pesante della zona. La circonvallazione, concepita inizialmente alla fine degli anni settanta, verrà completata nei prossimi anni con la realizzazione dell'ultimo tratto che collegherà la frazione di Piavon a Gorgo al Monticano, uscendo così dai confini comunali. Al termine dei lavori Oderzo sarà l'unica città della regione a possedere una circonvallazione che la circonda quasi completamente.

I caselli autostradali più vicini sono quelli di Conegliano sull'autostrada A27 (18 km circa) e quello di Cessalto sull'autostrada A4 (15 km circa).

Possiede inoltre una piccola stazione sull'antica linea ferroviaria Treviso-Portogruaro, una delle prime realizzate in Italia (1885). La ferrovia divenne inagibile dopo l'alluvione del 1966 e fu riaperta solo trent'anni dopo. Meglio collegate sono le vicine stazioni ferroviarie di Conegliano e San Donà di Piave.

L'aeroporto più vicino è quello di Treviso-Sant'Angelo (km 30).

[modifica] Amministrazione

Sindaco: Pietro Dalla Libera (Oderzo Sicura) dal 12/06/2006 (1º mandato)
Centralino del comune: 0422 8121
Email del comune: urp@comune.oderzo.tv.it

  • Sede comunale: via Garibaldi 14.
  • Fax: 0422 815208

Il comprensorio opitergino. Per comprensorio opitergino, detto anche opitergino-mottense, si intende una porzione della provincia di Treviso comprendente i comuni di Cessalto, Chiarano, Cimadolmo, Fontanelle, Gorgo al Monticano, Mansuè, Meduna di Livenza, Motta di Livenza, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Portobuffolè, Salgareda, San Polo di Piave.

Variazioni. La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1929 aggregazione di territori del soppresso comune di Piavon. [36]

[modifica] Lista dei sindaci di Oderzo dal dopoguerra

Periodo Primo Cittadino Partito Carica Note
28 aprile 1945 8 agosto 1945 Plinio Fabrizio Democrazia Cristiana Sindaco
9 agosto 1945 luglio 1946 Giovanni Battista Maccari Democrazia Cristiana Sindaco
luglio 1946 15 ottobre 1950 Comm. pref.
16 ottobre 1950 29 dicembre 1954 Gerolamo Lino Moro Democrazia Cristiana Sindaco [37]
30 dicembre 1954 11 dicembre 1963 Arturo Pujatti Democrazia Cristiana Sindaco
12 dicembre 1963 3 giugno 1970 Piero Feltrin Democrazia Cristiana Sindaco [38]
29 giugno 1970 3 settembre 1971 Giorgio Gherlenda Democrazia Cristiana Sindaco
12 settembre 1971 28 settembre 1973 Aldo Cappellotto Democrazia Cristiana Sindaco [39]
29 settembre 1973 17 aprile 1975 Mario Madonna Democrazia Cristiana Sindaco
18 aprile 1975 30 marzo 1977 Davide Bozzo Democrazia Cristiana Sindaco
31 marzo 1977 10 aprile 1987 Daniele Martin Democrazia Cristiana Sindaco
11 aprile 1987 18 giugno 1993 Fulgenzio Zulian Democrazia Cristiana Sindaco
27 giugno 1993 12 giugno 2001 Giuseppe Covre Lega Nord Sindaco [40]
13 giugno 2001 11 giugno 2006 Elio Pujatti Lega Nord Sindaco [41]
12 giugno 2006 in carica Pietro Dalla Libera lista civica Oderzo Sicura Sindaco

[modifica] Gemellaggi

[modifica] Galleria fotografica


[modifica] Note

  1. ^ Fonte: confedilizia.it. URL consultato il 12-09-2007.
  2. ^ http://www.comuni-italiani.it/area/livenza/
  3. ^ [ Sito internet della Protezione Civile 18-12-2007]
  4. ^ Fonte: Arturo Benvenuti (a cura di), Faè, una parrocchia (vedi bibliografia).
  5. ^ a b Dati dell'Ufficio Anagrafe comunale.
  6. ^ a b Luciano Mingotto, Il centro storico di Oderzo in Le Tre Venezie, speciale Oderzo. Rivista. Ponzano Veneto, Grafiche Vianello, gennaio-marzo 1995.
  7. ^ Le stime sugli abitanti sono state dedotte a partire dai dati ufficiali del Comune di Oderzo del 31 dicembre 2002.
  8. ^ Geografia, (EN) libro V, capitolo I, parte 8.
  9. ^ Naturalis Historia, libro III.
  10. ^ Pharsalia, libro IV.
  11. ^ Historiae, Libro III, capitolo VI
  12. ^ Si veda, a proposito, la sezione Figli di emigranti.
  13. ^ Federico Maistrello, Partigiani e nazifascisti nell'Opitergino (1944-1945), pag. 65-67; Gianpaolo Pansa, Il sangue dei vinti, pag. 193-206 (vedi bibliografia).
  14. ^ Fonti della sezione "Storia": vedi bibliografia
  15. ^ Il suffisso Terg si ritrova anche in Tergeste, nome latino di Trieste
  16. ^ Fonte: Eno Bellis, Cenni storici sul Duomo di Oderzo, Comune di Oderzo 1958
  17. ^ Eno Bellis, Conventi Chiese minori e Oratori nella vecchia Oderzo, La Tipografica, Treviso 1963
  18. ^ Gaetano Mantovani, Museo Opitergino (vedi bibliografia).
  19. ^ Fonte: Giuseppini del Murialdo, opera di Oderzo.
  20. ^ Sito ufficiale. URL consultato il 12-09-2007.
  21. ^ Margherita Tirelli, Soprintendenza archeologica del Veneto, Gli itinerari archeologici di Oderzo, collana Tesori del Veneto (vedi bibliografia).
  22. ^ Per ulteriori informazioni: Pagina ufficiale dell'ufficio turistico. URL consultato il 12-09-2007.
  23. ^ Sito ufficiale dell'Opera in piazza. URL consultato il 12-09-2007.
  24. ^ a b Fonte: www.oderzocultura.it. URL consultato il 12-09-2007.
  25. ^ Vedi Enciclopedia Treccani, voce "Jazz"
  26. ^ Sito ufficiale della squadra. URL consultato il 12-09-2007.
  27. ^ Sito ufficiale della squadra. URL consultato il 12-09-2007.
  28. ^ Sito ufficiale della squadra. URL consultato il 12-09-2007.
  29. ^ Si veda, a proposito, Il 1986 nel rugby
  30. ^ Sito ufficiale della squadra. URL consultato il 12-09-2007.
  31. ^ Sito ufficiale della squadra. URL consultato il 12-09-2007.
  32. ^ Sito ufficiale della manifestazione. URL consultato il 12-09-2007.
  33. ^ Sito ufficiale. URL consultato il 12-09-2007.
  34. ^ Fonte: Provincia di Treviso, assessorato al Turismo.
  35. ^ Non è mai stato accertato se, in prossimità del Piave, sia esistito in epoca romana un ponte che collegasse le due sponde.
  36. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
  37. ^ Si dimette in quanto eletto senatore.
  38. ^ Presidente della Regione Veneto tra il 1972 e il 1973.
  39. ^ Attualmente è diacono permanente in servizio presso la parrocchia del Duomo di Oderzo. Sito web personale. URL consultato il 12-09-2007.
  40. ^ È stato anche parlamentare per la Lega Nord dal 1996 al 2001.
  41. ^ Figlio di Arturo già sindaco.

[modifica] Bibliografia

  • Arturo Benvenuti (a cura di). Faè, una parrocchia. Godega di Sant'Urbano, 1989.
  • Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche. I Da Camino. Atti del 2° convegno nazionale sulla famiglia da Camino, 20 aprile 2002. Godega di Sant'Urbano, 2002.
  • Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche. Il dominio dei Caminesi tra Piave e Livenza. Atti del 1° convegno nazionale sulla famiglia da Camino, 23 novembre 1985. Vittorio Veneto, 1988.
  • Rino Bechevolo; Nilo Faldon; Giorgio Mies; Pierangelo Passolunghi. Storia religiosa del Veneto - Diocesi di Vittorio Veneto. Padova, GregorianaLibreria Editrice, 1993.
  • Eno Bellis. Annali Opitergini. Comune di Oderzo, 1957-1960.
  • Eno Bellis. Cenni storici sul Duomo di Oderzo. Comune di Oderzo, 1958.
  • Eno Bellis. Oderzo Romana. Ristampa anastatica del 1978. Oderzo, Edizioni Bianchi, 1960.
  • Eno Bellis. Origini di Oderzo. IV edizione riveduta ed ampliata, 1979. Edizioni Coden, 1960.
  • Giordano Bruno Brisotto (a cura di). Guida di Oderzo. Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia, sezione di Oderzo, 1999.
  • Eno Bellis. Cenni storici sul Duomo di Oderzo. Comune di Oderzo, 1958.
  • Dario Canzian. Oderzo medievale. castello e territorio. Trieste, Università di Padova - Edizioni Lint, 1995.
  • Dario Canzian. Vescovi, signori, castelli. Conegliano ed il Cenedese nel medioevo. Fiesole, Nardini Editore, 2000.
  • Paolo Diacono. Historia Langobardorum. Abbazia di Montecassino, VIII secolo d.C..
  • Federico Maistrello. Partigiani e nazifascisti nell'Opitergino (1944-1945). Verona, Cierre edizioni - Istituto per la storia della Resistenza, 2001.
  • Gaetano Mantovani. Museo Opitergino. Bergamo, Tipografia Colombo, 1874.
  • Giuseppe Migotto (a cura di). Colfrancui: una parroccia giovane per una comunità antica. Oderzo, Parrocchia di Colfrancui, 1987.
  • Giovanbattista Picotti. I Caminesi e la loro signoria in Treviso dal 1283 al 1312. Ristampa anastatica, Roma 1975. Livorno, Editore ignoto, 1875.
  • Margherita Tirelli; Soprintendenza archeologica del Veneto. Gli itinerari archeologici di Oderzo. Padova, Editoriale Programma, 1992. ISBN 8871231139
  • Giovanni Tomasi. La Diocesi di Ceneda. Chiese e uomini dalle origini al 1586. Diocesi di Vittorio Veneto, 1998.
  • Le Tre Venezie, speciale Oderzo. Rivista. Ponzano Veneto, Grafiche Vianello, gennaio-marzo 1995.

[modifica] Voci correlate

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Oderzo, la città dei portici

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