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Mozzagrogna - Wikipedia

Mozzagrogna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Mozzagrogna
Panorama di Mozzagrogna
Mozzagrogna - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Abruzzo
Provincia: stemma Chieti
Coordinate: 42°13′0″N 14°27′0″E / 42.21667, 14.45
Altitudine: 217 m s.l.m.
Superficie: 13 km²
Abitanti:
2.171 2004
Densità: 167 ab./km²
Frazioni: Castel di Sette, Castelli, Cavezza, Colle Ruzzo, Cornice, Cuna Re di Coppe, Fonte della noce, Lucianetti, Ponticelli, Rosciavizza, Villa Romagnoli 
Comuni contigui: Fossacesia, Lanciano, Paglieta, Santa Maria Imbaro
CAP: 66030
Pref. tel: 0872
Codice ISTAT: 069056
Codice catasto: F785 
Nome abitanti: mozzagrognesi 
Santo patrono: San Rocco 
Giorno festivo: 16 agosto 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Mozzagrogna è un comune di 2.171 abitanti della provincia di Chieti.

Il paese, adagiato su una verde collina e che gurda la val di Sangro, presenta due centri abitati (Mozzagrogna e Villa Romagnoli); il resto della popolazione è sparso per le campagne coltivate a vigna e uliveti. Degli antichi boschi sono oggi rimasti piccoli quercieti sparsi qua e là.

Indice

[modifica] Onorificenze

Il comune è stato insignito della medaglia d’argento al merito civile per per atti di abnegazione durante il secondo conflitto mondiale.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Giuseppe Bussolo (lista civica) dal 13/06/2004
Centralino del comune: 0872 60011
Email del comune: info@comunemozzagrogna.it

[modifica] Storia

[modifica] Epoca romana e pre-romana

In epoca pre-romana, Mozzagrogna faceva parte della Frentania, territorio che si estendeva da Ortona fino in Molise. In passato è capitato di trovare nei campi cocci, statuette bronzee e una colonnina con capitello in stile greco. Anni fa vennero trovate anche delle tombe e delle antiche abitazioni ma che sono state distrutte dall'incuria o per fare posto a edifici più moderni.

La fonte, che tuttora si trova in contrada Cornice, era molto conosciuta in antichità in quanto si riteneva che le sue acque avessero proprietà terapeutiche.

In località Castel di Sette, fino al 1830, erano ancora visibili resti di casini romani appartenenti a famiglie quali i Cesia, Flavia, Attia, e altre provenienti da Anxanum (l'attuale Lanciano, distante circa 6 chilometri da Mozzagrogna).

[modifica] Medioevo

I Longobardi, dopo l'invasione dell'Italia incominciata nel 568, distrussero Lanciano e conquistarono intere regioni dell'Italia meridionale. Il dominio longobardo, all'inizio molto feroce, si rese poi meno duro con la conversione al cristianesimo.

Le campagne intorno a Lanciano non erano mai state molto popolate: i contadini lavoravano la terra dei signori lancianesi e la notte si rifugiavano in città per evitare di incontrare bande di banditi e sbandati.

Con l'avvento del cristianesimo, i braccianti iniziarono a costruirsi piccole abitazioni intorno alle chiese: nacquero quindi le due Ville di Santa Maria in Baro (odierna Santa Maria Imbaro) e di Santa Vittoria (odierna Villa Romagnoli, contrada di Mozzagrogna).

Entrambe nacquero sui resti di ville e sepolcri romani che tra l'altro fornivano materiale per la costruzione delle abitazioni.

Oltre alle numerose guerre che venivano combattute sotto i vari regni succedutisi nel tempo su quel fertile territorio abruzzese, la popolazione locale sopportava di conseguenza anche carestie e pestilenze. Se non bastasse, sia Lanciano che tutti i borghi intorno furono rasi al suolo da un tremendo terremoto avvenuto nel dicembre del 1456. Dalle analisi effettuate in età odierna dai geologi è stato calcolato che fosse dell'undicesimo grado della scala Mercalli.

[modifica] '500-'700

Dal '500 L'abruzzo seguì le vicende del Regno di Napoli e Sicilia.

Ai principi del XVI molte famiglie albanesi, imbarcatesi su piccole navi per sfuggire alle guerre scatenate da Giorgio Castriota, approdarono sulle opposte sponde adriatiche. In Abruzzo ripopolarono o fondarono villaggi. Questa popolazione straniera, che a volte comprendeva anche dalmati ed epiroti, veniva chiamata "Schiavoni".

Una di queste famiglie, i Costantini, si stabilirono vicino Villa Santa Vittoria fondando Villa Pietra Costantina (attuale Mozzagrogna). Più tardi, contro epidemie e altri flagelli, fu eretta una chiesa dedicata a San Rocco. Presto Villa Pietra Costantina divenne la Villa più numerosa della zona. Gli schiavoni col tempo continuarono ad essere considerati stranieri e utilizzati come contadini e operai a basso costo, vittime di soprusi e talvolta schiavizzati.

A Villa Santa Vittoria andarono invece ad abitare i Romagnoli, cambiando quindi il nome del villaggio nell'attuale Villa Romagnoli.

Le ville, i cui abitanti erano pesanetemente tassati, continuarono comunque fino all'800 ad essere di proprietà di Lanciano, i cui domini si estendevano fino al fiume Sangro.

Con l'arrivo a Napoli di Carlo III, cambiò il Catastò Onciario. Per tutte le Ville attorno a Lanciano significava, in teoria, acquisire indipendenza amministrativa dalla città. I buoni propositi rimasero però lettera morta in quanto a livello locale gli amministratori lancianesi non vollero rinunciare al dominio su quelle fertili terre.

Tuttavia, sepur fertili, le terre erano coltivate con tecniche agricole arcaiche: il terreno era quindi poco sfruttato. Il contadino doveva dare al proprietario la maggior parte dei frutti e rimaneva, in affitto, sul terreno per non più di sei anni.

[modifica] Periodo napoleonico

Nel luglio del 1806 Giuseppe Bonaparte fu proclamato re del Regno di Napoli. Con una legge del 19 gennaio 1807, Villa Pietra Costantina, Villa Romagnoli e Villa Santa Maria in Baro furono riunite sotto un unico comune denominato "La comune delle Ville di Lanciano", con a capo un proprio sindaco affiancato da due primi eletti. Le prime elezioni avvennero il 28 giugno 1807.

La situazione economica delle tre Ville però rimase la stessa. Benché il Bonaparte avesse abolito privilegi e feudi ecclesiastici, quelli baronali continuarono ad esistere e così lo sfruttamento dei contadini. Si decise allora di assegnare ai paesani in demanio una quota di terreni sottratto al convento di S.Agostino.

La popolazione inoltre, per la stragrande maggioranza analfabeta e ignorante, non era interessata alla gestione della cosa pubblica nè a rivendicare dei diritti, abituata da secoli soltanto a pensare come procurarsi il pasto.

[modifica] '800

Con la caduta di Napoleone, tornarono i Borbone e i tempi anteriori.

Fu stabilita una nuova circoscrizione per le province del Regno: con la legge del 1° maggio 1816 Santa Maria in Baro divenne un comune autonomo, per la gioia dei suoi abitanti che negli anni avevano accumulato malcontento e dissapori con gli abitanti delle altre due ville.

Ciò che accadeva nel resto del regno e del mondo proveniva dai pochi letterati che leggevano il giornale, che arrivava a Lanciano molti giorni dopo. Erano notizie che non interessava il contadino, consapevole solo del fatto che la sua condizione sarebbe rimasta sempre la stessa.

L'unica eccezione fu la voce fatta circolare nel 1860 su un eroico condottiero che avrebbe tolto ogni padrone a tutti i paesani: Giuseppe Garibaldi. La delusione che ne seguì nei confronti del nuovo regno Unito indusse molti a organizzarsi in bande armate per protestare contro il nuovo governo, fenomeno conosciuto come brigantaggio. Per restaurare l'ordine venne riorganizzata la Guardia nazionale, particolarmente attiva anche a Lanciano e dintorni.

Le scorribande e i delitti dei briganti incutevano terrore e assunsero un velo di leggenda e divennero oggetto di favole, soprattutto dopo la fine del brigantaggio. Uno dei più sanguinari era "il cannone". Il territorio di Mozzagrogna, fatto di boschi e di vecchie rovine, costuiva un sicuro rifugio.

Il 5 giugno 1881 si costituì a Villa Romagnoli la Società operaia di mutuo soccorso degli agricoltori. Nonostante fosse malvista dal Governo, la società durò parecchi anni.

Nel 1877 fu nominato primo parroco della neonata parrocchia di Mozzagrogna don Giovanni Milantoni. Si deve a lui la nascita della sfarzosa festa in onore di San Rocco. Si svolgeva in settembre dopo le feste di Lanciano per poter chiamare le bande migliori. Il viale che porta alla chiesa veniva illuminato da lumi a petrolio e bicchieri ad olio.

Dopo il 1880 la povertà e la disperazione che caratterizzavano da sempre la popolazione spinsero individui e a volte intere famiglie speranzose ad andare in America. Di alcuni di loro non si ebbero mai più notizie.

[modifica] Castel di Sette

Uno dei castelli medievali più importanti dell'area frentana fu quello di Septe, costruito dai Longobardi e situato nella val di Sangro, a poca distanza dal fiume. Il Castello faceva parte del feudo di Sette e Piazzano e si ergeva minaccioso e maestoso su una piccola altura circondata dai boschi. Il primo abitante del castello fu certamente un certo conte teatino Trasmondo.

Successivamente il territorio fu conquistato dai Normanni. Re Manfredi nel 1259 dichiarò Lanciano terra demaniale e le concesse il castello di Sette. Il castello subì molti terremoti e a poco a poco fu abbandonato, anche a causa della peste.

Essendo nel '600 Lanciano indebitatasi, si decise di vendere a privati il castello e le terre annesse. Il feudo fu così acquistato da Paolo Anfosso e, mortro l'ultimo discendente, da pompeo Procaccini. La baronessa Chiara de Osses, senza eredi, lasciò nel 1721 il Castello alla famiglia Genuino, originaria di Napoli.

Le rovine e i boschi circostanti offrivano un rifugio sicuro per i banditi e poi, dopo l'unità d'italia, per i briganti.

In seguito i Genuino costruirono su ciò che rimaneva dell'originario castello una palazzina di campagna che con due torri laterali aveva l'aspetto di un castello aragonese. Nella palazzina, fino agli anni '30, i conti tenevano feste e cerimonie che richiamavano un po' tutta la nobiltà meridionale.

Gravemente danneggiata dalla guerra, il castello è stato negli anni '90 venduto per essere restaurato e destinato a ristorante-albergo.

 

[modifica] Festività e sagre

  • 20 gennaio: processione della statua di San Sebastiano e vendita in piazza di crispelle dolci di patate.
  • Aprile: la statuina della Madonna che si trova sulla piazzetta di contrada Lucianetti viene portata presso una famiglia dal parroco di Mozzagrogna che la benedice insieme alla famiglia ospitante. La statuina è ospitata a turno nelle case di chi la richiede e vi rimane un giorno.
  • Venerdì Santo: processione. Le strade vengono illuminate da ceri acquistati dalle famiglie e lungo il tragitto si respira un forte profumo di incenso buttato sui bracieri che si trovano a intervalli regolari lungo il tragitto.
  • Seconda metà di Luglio: sagra del prosciutto crudo a Villa Rimagnoli.
  • Luglio-Agosto: spettacoli teatrali con compagnie locali a Mozzagrogna, Villa Romagnoli e presso l'area verde Lu Vallone.
  • 15 e 16 agosto: festa in onore di San Rocco Parrocchia di Mozzagrogna. Prima della messa, la statua del Santo viene portata a spalla per le strade principali del paese. La gente che segue intona canti e preghiere. La sera, dopo la musica di un'orchestra, vengono sparati i fuochi d'artificio.
  • 17 agosto: elezione dei consiglieri e del presidente del comitato feste di San Rocco. Dopo la nomina, si porta in processione una piccola immagine del Santo dall'abitazione del vecchio presidente a quella del nuovo.
  • Seconda metà di Agosto: Sagra di sagne e ceci a "Lu Vallone", presso Fonte della Noce.
  • Fine Agosto: Sagra dei dolci tipici locali a Villa Romagnoli.
  • Fine Agosto: festa in onore di San Francesco presso C.da Castel di Sette (festeggiamento anticipato rispetto al 4 Ottobre).
  • 19 Settembre: festa di San Gennaro a Villa Romagnoli.
  • 8 dicembre: processione della statua della Madonna. Lungo il tragitto sui balconi delle case vengono stese lenzuola bianche finemente decorate. Qualcuno ricopre il manto stradale di petali di rose. Tornata in piazza, prima della messa, la statua è messa sulla soglia della Chiesa girata verso la piazza affollata come per vedere gli spari pirotecnici in suo onore. Nei campi vengono accesi dei falò.

[modifica] Gemellaggio

Mozzagrogna è gemellata dal 2006 con Pelousey, in Francia.

[modifica] Cittadini noti

[modifica] Bibliografia per approfondire

  • Nicola Fosco. Mozzagrogna, dalla selce alla Sevel. PU.MA, 2002

[modifica] Galleria di immagini

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Foto satellitare

[modifica] Altri progetti


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