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Istanbul - Wikipedia

Istanbul

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Istanbul
İstanbul
Panorama di Istanbul
Stato: bandiera Turchia
Regione: Mar di Marmara
Provincia: İstanbul
Distretto :
Coordinate: 41°01′″N 28°98′″E / <span class="geo-dec geo" title="Mappe, foto aeree ed altre informazioni per Errore nell'espressione: operatore / inatteso Errore nell'espressione: operatore / inatteso">Errore nell'espressione: operatore / inatteso, Errore nell'espressione: operatore / inatteso
Superficie: 1.538,77 km²
Abitanti : 12.573.836  (2007)
Densità: 8.171,35 ab./km²
CAP: 34010 a 34850 / 80000 ad 81800
Prefisso tel: (+90) 212 (Eur) / 213 (Asia)
Sindaco: Kadir Topbaş
Istanbul (Turchia)
Istanbul
Istanbul

Sito istituzionale

Coordinate: 41°01′N 28°98′E / 41.017, 29.633

Istanbul (turco: İstanbul, pronuncia "Istànbul"; greco moderno Κωνσταντινούπολη, latino Costantinopoli) è la maggiore città della Turchia e capoluogo della provincia omonima. Con una popolazione di 12,573,836 abitanti [1] è il principale centro industriale e culturale del paese, e la città più popolosa d'Europa.

Istanbul (Costantinopoli) fu la città capitale dell'Impero Romano (330-395), dell'Impero Romano d'Oriente (Impero Bizantino) (395-1204 e 1261-1453), dell'Impero Latino (1204-1261) e dell'Impero Ottomano (1453-1922). Istanbul è stata anche dichiarata una delle capitali europee della cultura per il 2010. Sin dal 1985, i quartieri storici di Istanbul fanno parte della lista UNESCO dei patrimoni dell'umanità.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Visione generale

La sua ricchissima storia, che la vede alle origini città greca dal nome di Bisanzio (greco antico, Βυζάντιον), poi capitale dell'Impero Romano d'Oriente col nome di Costantinopoli (latino, Constantinopolis) e infine capitale dell'Impero Ottomano col nome turco di İstanbul, ha lasciato notevoli testimonianze archeologiche e architettoniche che la rendono anche un centro turistico di rilevanza mondiale.

[modifica] Origine e varianti del nome (Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul)

Secondo un aneddoto il nome attuale deriva da una circostanza curiosa: quando i turchi alla conquista dell'Anatolia chiedevano ai greci dove fosse "la città" ricevevano come risposta, senza capirne il significato Isten polis, cioè "quella è la città", che finì per diventare il nome equivocato di Costantinopoli. Più probabilmente deriva da un'enfatizzazione della parola "città" per indicarla come la "città" per antonomasia, in analogia con la parola Urbe (o -in latino- "Urbs") con cui si indica Roma. Il nome Istanbul le venne dato ufficialmente solo attorno al 1930.

Il nome dell'odierna Istanbul comunque riflette, nel corso dei secoli, il succedersi delle civiltà che ne hanno segnato la storia. Fondata dai coloni greci di Megara, nel 667 a.C., viene chiamata originariamente Βυζάντιον (Byzántion) in onore del loro re Byzantas. Sarà dunque Byzantium in latino e successivamente Bisanzio in italiano.

Il nome greco di Κωνσταντινούπολις (Konstantinoupolis), da cui il latino Constantinopolis e l'italiano Costantinopoli, significa "Città di Costantino". Tale nome le fu dato in onore dell'imperatore romano Costantino I quando la città divenne capitale dell'impero romano, l'11 maggio dell'anno 330. Costantino la ribattezzò Nova Roma, ma questa denominazione non entrò mai nell'uso comune, sebbene ancora oggi la denominazione ufficiale secondo la Chiesa ortodossa e il Patriarcato Ecumenico sia "Costantinopoli Nuova Roma". Costantinopoli divenne successivamente la capitale dell'Impero Bizantino fino a quando, nel 1453, venne espugnata dai Turchi Ottomani.

Il nome "Istanbul" potrebbe derivare dalla frase greca medievale "εἰς τὴν Πόλιν" (da leggersi con la pronuncia "istimˈbolin"), oppure da quella in dialetto ionico "εἰς τὰν Πόλιν" (pron. "istamˈbolin"), che significa "alla Città" o "nella Città" [2]. In questo modo i Greci si riferivano alla Città delle Città, come Costantinopoli era conosciuta durante l'era bizantina e successivamente. Più probabilmente è una semplice corruzione del greco [Kon]stan[inou]pol, con il prefisso "I-", come accadde per le città di Smirne e di Nicea, diventate Izmir ed Iznik. Il nome Stambul era di uso corrente nell'Ottocento.

La città fu chiamata, nel corso dei secoli, con svariati altri nomi: Neà Romè o "Nuova Roma" come si è detto, Polis o "La Città" (per eccellenza, come già Roma), Rūmiyya al-Kubrā ("la Maggior Roma" in arabo), Qostantiniyye (Costantinopoli in arabo), e in turco İslambol ("Centro dell'Islam"), perché sede de facto del Califfato), Pây-i taht ("Il piede del trono" in persiano), Mikligardur ("Città grande" dei mercenari Vareghi (o Variaghi), cioè Vichinghi, che parlavano l'antico germanico norreno), Zarigrado (cioè "Città degli Imperatori" in russo e in bulgaro), Gostandnubolis (il suo nome in armeno).

Veduta panoramica del Corno d'Oro dalla Torre di Galata, edificato dai genovesi nel 1348
Veduta panoramica del Corno d'Oro dalla Torre di Galata, edificato dai genovesi nel 1348

[modifica] Geografia

Panorama del Bosforo
Panorama del Bosforo

L'attuale area urbana si estende su entrambe le sponde del Bosforo, lo stretto che divide l'Europa dall'Asia e unisce il Mar Nero al Mar di Marmara, e sul Mar di Marmara stesso. Il "Corno d'oro" è il nome del porto naturale su cui si affaccia il centro storico, sulla riva europea del Bosforo.

La città si trova sulla faglia sismica dell'Anatolia settentrionale. Recenti studi [2], prendendo in esame una serie di terremoti iniziata nel 1939 e proseguita nei successivi decenni, ritengono probabile che un evento sismico di notevoli proporzioni possa colpire Istanbul in un prossimo futuro.

La municipalità di Istanbul è divisa nei distretti di Adalar, Avcılar, Bağcılar, Bahçelievler, Bakırköy, Bayrampaşa, Beşiktaş, Beyoğlu, Büyükçekmece, Beykoz, Çatalca, Eminönü, Esenler, Fatih, Gaziosmanpaşa, Güngören, Kadıköy, Kâğıthane, Kartal, Küçükçekmece, Maltepe, Pendik, Sarıyer, Sultanbeyli, Sile, Şişli, Tuzla, Umraniye, Üsküdar e Zeytinburnu.

La città è servita dall'Aeroporto internazionale Atatürk e dall'Aeroporto internazionale Sabiha Gökçen

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi le voci Costantinopoli e Bisanzio.

La fondazione di Bisanzio, da parte dei coloni greci di Megara, risale al 667 a.C.. Grazie alla posizione di controllo sul Bosforo, la città si sviluppò in breve tempo tanto da diventare oggetto di contesa durante le guerre del Peloponneso.

Dopo essersi schierata con Pescennio Nigro contro il vittorioso Settimio Severo, la città fu assediata e largamente distrutta fra il 193 e il 195. Nel 196 Bisanzio entrò a far parte dell'impero romano e fu ricostruita dallo stesso Settimio Severo, divenuto Imperatore, riottenendo rapidamente la sua precedente prosperità.

La posizione strategica di Bisanzio attrasse anche l'imperatore Costantino I che, l'11 maggio 330, la rifondò come "Nova Roma" (ma presto prese invece il nome di Costantinopoli), secondo la leggenda dopo un sogno profetico nel quale gli veniva indicato il posto dove stabilire la città. Costantino costruì un numero impressionante di palazzi, chiese, luoghi di divertimento, tra cui il famoso circo dove si svolgevano anche cerimonie e che vedrà sommosse e assemblee popolari. La città continuò a crescere anche dopo Costantino, nell'arco di un secolo furono costruite nuove mura che quasi raddoppiarono la superficie della città.
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la posizione strategica di Costantinopoli avrebbe continuato a giocare un ruolo importante come punto di passaggio fra due continenti (Europa e Asia), e successivamente un polo d'attrazione per l'Africa ed altri paesi dal punto di vista commerciale, culturale e diplomatico. Costantinopoli controllò per lungo tempo le rotte fra Asia ed Europa, così come il passaggio dal Mar Mediterraneo al Mar Nero.

A Costantinopoli nasce ciò che è considerato il fondamento del diritto romano, il Corpus Iuris Civilis, voluto da Giustiniano tra il 528 e il 565.

Durante il medioevo, Costantinopoli fu la più grande e ricca città d'Europa: si pensa che nel X sec. potesse avere fino a un milione di abitanti. La maggior basilica costantiniana,Hagia Sophia (Divina Sapienza), monumento di estrema rilevanza architettonica dedicato alla Divina Sapienza, da sempre centro religioso della città, diventa il centro della cristianità greco-ortodossa. Nonostante le aspre lotte interne per il potere e la scarsa autorità individuale dell'imperatore, l'oligarchia bizantina mantenne una stabile struttura politica durante i quasi mille anni dell'impero.

Dotata di un notevole impianto di fortificazioni, la città rimase per secoli inespugnata, fino al 1204, quando venne saccheggiata dagli eserciti della quarta crociata che instaurò per circa un secolo "L' impero latino". Per Costantinopoli era iniziato il suo declino. Il 29 maggio 1453, la città cadde in mano ai Turchi ottomani guidati da Maometto II il Conquistatore ( Fatih ), che ne fece la capitale dell'Impero Ottomano. La caduta di Costantinopoli, e quindi la fine dell'Impero Romano d'Oriente, è indicata talvolta come l'evento che convenzionalmente chiude il medioevo e inizia l'evo moderno.

Sotto i sultani ottomani, Costantinopoli ritrovò un nuovo periodo di splendore, diventando sede de facto del califfato nel 1517, ma mantenendo la sede del Patriarcato Greco-Ortodosso (nonostante la forzata conversione della Basilica di Santa Sofia in moschea) e in generale il carattere cosmopolita che la caratterizzò nei secoli precedenti. Il XVI sec. segnò l'apice del potere ottomano. A questo secolo risale la costruzione delle più importanti moschee della città: Beyazit, Suleymaniye (la più grande moschea di Istanbul), Sultan Ahmet e Fatih.

Ponte del Bosforo (1973)
Ponte del Bosforo (1973)

L'impero ottomano, sconfitto durante la prima guerra mondiale, finì ufficialmente il 1 novembre 1922. Quando nel 1923 fu fondata la Repubblica di Turchia, la capitale venne spostata da Istanbul ad Ankara. In un primo tempo trascurata in favore della nuova capitale, Istanbul passò attraverso un periodo di grande trasformazione negli anni '50 e '60. Prima degli anni '60, in particolare, il governo di Adnan Menderes perseguì lo sviluppo economico del paese attraverso la costruzione di nuove strade e industrie. Anche nel centro storico, moderne pavimentazioni stradali rimpiazzarono l'acciottolato e una larga parte dei quartieri vecchi venne demolita.

Durante gli anni '70, la popolazione di Istanbul subì una rapida crescita in seguito alla forte immigrazione dall'Anatolia. Nuovi quartieri e zone industriali sorsero alla periferia della città e molti dei villaggi limitrofi vennero incorporati alla grande area metropolitana.

Istanbul è tuttora sede del Patriarcato di Costantinopoli, una delle antiche sedi apostoliche.

Il Ponte Fatih Sultan Mehmet (1988) sul Bosforo e lo skyline del quartiere Levent nella parte europea della città
Il Ponte Fatih Sultan Mehmet (1988) sul Bosforo e lo skyline del quartiere Levent nella parte europea della città

[modifica] Turismo

[modifica] Monumenti

[modifica] Chiese ed ex chiese

Porta dell'imperatore bizantino all'interno della Basilica di Santa Sofia
Porta dell'imperatore bizantino all'interno della Basilica di Santa Sofia

[modifica] Moschee

  • Sultanahmet camii o "Moschea Blu".
  • Laleli camii o "Moschea dei tulipani".
  • Ortaköy camii.
  • Rüstem Pasha camii
  • Sehzade camii.
  • Süleymaniye camii o Moschea di Solimano.
  • Yeni camii o "Moschea nuova".

[modifica] Palazzi

Il Palazzo del Topkapı (1478) fu la residenza principale dei sultani ottomani fino al 19. secolo, quando il Palazzo Dolmabahçe, di stile eclettico (barocco, rococo e neoclassico) è diventato la nuova sede
Il Palazzo del Topkapı (1478) fu la residenza principale dei sultani ottomani fino al 19. secolo, quando il Palazzo Dolmabahçe, di stile eclettico (barocco, rococo e neoclassico) è diventato la nuova sede
  • Palazzo del Topkapı. L'antica sede dei sultani ottomani è ora adibita a museo. Al suo interno merita menzione a sé L'Harem.
  • Palazzo Beylerbeyi.
  • Palazzo Estivo Aynalıkavak.
  • Palazzo Dolmabahçe.
  • Padiglione Ihlamur.
  • Palazzo Estivo Maslak.
  • Palazzo Estivo Küçüksu.

[modifica] Sport

A Istanbul lo sport più seguito è il calcio, le squadre più note della città sono Galatasaray, Beşiktaş e Fenerbahçe. A Istanbul è presente l'autodromo Otodrom dove ospita i GP di Formula 1 e Moto GP. Una squadra importante di pallacanestro è il Fenerbahçe Ülker.

[modifica] Altro

[modifica] Musei

Tra i musei più importanti si segnala:

  • Museo Archeologico
  • Museo Atatürk
  • Museo Asiyan
  • Museo dei Tappeti e dei Kilim
  • Museo del Mosaico
  • Museo Militare
  • Museo di Arte Turca e Islamica
  • Museo della Letteratura Divan
  • Museo del Palazzo Topkapı
  • Museo Navale
  • Museo del Palazzo di Yıldız
  • Museo della Città

[modifica] Altri luoghi di interesse turistico

Fra i quartieri più noti di Istanbul vi sono:

  • Galata (il cui nome si dice derivi dalla parola greca "galà-ktòs", che vuol dire latte), l'antica colonia genovese sul corno d'oro, da cui prende il nome la squadra di calcio del Galatasaray;
  • Fener, uno dei quartieri più popolari dentro le mura, dove si concentrano gli Islamici, sede del Patriarcato Greco, ed uno dei pochi luoghi dove si è conservata la vecchia Istanbul;
  • Beyoĝlu, al di là del Corno d'Oro, l'antica Pera, il cui tessuto urbanistico è prevalentemente Liberty;
  • Nişantaşı, anch'esso risalente alla fine dell'ottocento, e che oggi è il quartiere più glamour della città;
  • Etiler, centro direzionale e residenziale di lusso;

Da non perdere una visita all'antico rito dell'hammam in uno dei diffusissimi bagni turchi della città.

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Città gemellate

Europa

Americhe

[modifica] Note

  1. ^ [1] Censimento 2007, Dati del Tüik, Sito Ufficiale Turco
  2. ^ "Dünden bugüne İstanbul ansiklopedisi" ("I Nomi di Istanbul"), volume 5, Ciltli, 1994
  3. ^ Città partner

[modifica] Bibliografia

  • Alexander P. Kazhdan, Bisanzio e la sua civiltà, traduzione di Giovanna Arcetri, Bari: Laterza, 1995. Saggio sulla cultura bizantina tra il X e il XII sec.
  • Cristobal de Villalon, Dal viaggio in Turchia, selezione e introduzione di Antonio Gasparetti, Bari: Edizioni Paoline, 1962. Selezione dal resoconto Viaje de Turquia pubblicato dal viaggiatore spagnolo Cristobal de Villalon nel 1557.
  • Orhan Pamuk, İstanbul: Hatıralar ve Şehir, Istanbul: Yapi Kredi Yayinlari, 2003. Tradotto in italiano Istanbul. I ricordi e la città, Torino: Einaudi, 2006. Una sorta di "guida" alla storia culturale e sociale della città attraverso le memorie di uno dei maggiori scrittori turchi contemporanei.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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