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Urbanistica di Nocera Inferiore - Wikipedia

Urbanistica di Nocera Inferiore

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Voce principale: Nocera Inferiore.

« Cantavano al Bùvero, il borgo dove abitava Nunziata, una sarta del quartiere militare, a Sperandei, a Liporta, al Mercato, alla Rèndola, a Pietraccetta, a Capofioccano, a Capocasale, al Casale del Pozzo, al Casale Nuovo fino alla Marrata dove abitava Nannina. Tanti grossi borghi popolari, che si sarebbero potuti considerare veri e propri quartieri...
Domenico Rea, Ninfa plebea »

La città è priva di un vero e proprio centro storico. Chiusa da due colline (San Pantaleone e Sant'Andrea – o collina del Parco) e una ampio monte (Monte Albino, ultima propagine dei Monti Lattari), l'area urbana centrale di Nocera Inferiore era caratterizzata, in passato, da ampie ville ricche di giardini. In tal modo lo sviluppo urbanistico ha avuto carattere sparso più che omogeneo. Ciò ha favorito il frazionamento della città post medievale che era formata da una parte Soprana ed una Sottana e caratterizzata da aree insediative sparse. I villaggi che componevano la Urbs Nucerina erano chiamati Università.

Indice

[modifica] Le Università di Nocera de' Pagani

Durante il basso medioevo e fino alla divisione del 1806, infatti, la città è nota col nome di "nobilissima et illustrissima" "Nuceria Christianorum" poi, dalla metà del XV secolo, Urbs Nuceria Paganorum (Nocera de' Pagani), nome abolito nella scissione del 1806 ma conservato fino al 1972 dalla diocesi e copriva il territorio di cinque attuali comuni (Corbara, Sant'Egidio del Monte Albino, Pagani, Nocera Inferiore e Nocera Superiore). Ogni Università era retta da un sindaco particolare, e tutta la città governata da tre sindaci universali. L'estensione della città, infatti, ne rendeva difficile il governo. La situazione portò alla nascita di un sistema amministrativo comunale senza pari nel Regno delle Due Sicilie: ogni casale eleggeva i suoi "sindaci particolari", che avevano il dovere di eleggere i tre "sindaci universali". L'elezione rappresentava una festa per il popolo. Ogni Università possedeva un proprio stemma, composto dall'albero di noce (riferimento, di origine popolare, all'etimologia del nome della città), su sfondo dorato, con scritta verde in latino.


[modifica] Nocera Soprana

[modifica] Università di Nocera Corpo

Il suo territorio comprendeva quasi tutta l’attuale Nocera Superiore e parte di quello di Nocera Inferiore fino a una linea che passava accanto alla ex Pretura, e poi comprendeva anche il Mercato (Via Castaldo), il Borgo (Via Solimena) e la isolata frazione di Cicalasi, comprendendo praticamente tutte le Università Soprane fino al 1547, quando subì un divisione che non ne compromise il titolo di Università maggiore. Lo dimostra il fatto che fosse costretta a pagare circa il 40% delle tasse della città. Amministrativamente aveva diritto di eleggere ogni anno uno dei tre sindaci universali, e addirittura due quattro anni su cinque. Nonostante ospitasse gli edifici più importanti, il Castello e il palazzo ducale, prevalsero per importanza, al suo interno, almeno fino al ‘700 le famiglie dell’attuale Nocera Superiore, grandi proprietarie terriere.

[modifica] Università di Pucciano

Nell’attuale Nocera Superiore l’Universitas Pucciani sorge in un’area pedemontana (addossata al monte Albino) e comprendeva anche l’attuale frazione di Pareti. Ha sempre fatto parte di Nocera Corpo, tranne che per un breve periodo di autonomia, il decennio 1570-1580. La frazione di Pareti fu così chiamata a causa del tratto murario della fortificazione meridionale dell’antica Nuceria Alfaterna ancora in vista, ospita anche il Teatro ellenistico-romano. Tra le famiglie autorevoli che vi risiedevano sono da ricordare i De Ruggiero, i Dattilo i Villano e i Fabbricatore (che ha fornito anche il sindaco: Luzzio).

[modifica] Università dei Tre casali

Questa Università (Urbs Nucerina Trium Casalium), costituitasi come autonoma solo alla fine del ‘500, comprendeva la parte del centro storico di Nocera Inferiore nota ancora oggi come Tre Casali (Capo Casale, Casale del Pozzo e Casale Nuovo). In origine faceva parte di un complesso maggiore noto come Sei Casali. Ne facevano parte, infatti, anche il Crocifisso (oggi piazzetta Pagliata), l’ex Università autonoma di Sant’Angelo in Grotta (oggi via Evidio Forino) e la cosiddetta Strettola di Capo Casale (via Sellitti). Faceva capo alla parrocchia di San Matteo, con la quale nel XVIII secolo si unificò formando l’Università più grande della città. Tra i cognomi più frequentemente riscontrati negli archivi parrocchiali troviamo i Tortora, i Bartiromo, i Della Corte, gli Scalfati e gli Scafati.

[modifica] Università di San Matteo

Il Casale di San Matteo si formò attorno alla chiesa, eretta nel 985, e divenne Università (Universitas Sancti Matthai Civitatis Nucerina), autonoma alla fine del ‘500. Lo stemma era attraversato da una banda trasversale con tre pomi dorati, impostati nel senso della lunghezza, che coprivano l'albero di noce. Interamente nel comune di Nocera Inferiore, comprendeva inizialmente i villaggi di San Matteo, Triggio, Liporta, e Merichi. Nel ‘700 assorbì l’Università dei Tre Casali formando l’Università di San Matteo Tre Casali. Formatasi lungo l’asse del corso vecchio, occupò la via commercialmente più interessante (l’antico asse che portava da Salerno a Sorrento e Napoli), e permise lo sviluppo di famiglie ricche come i Baldini, gli Spera, i Longobardi, i Boffardi, e i Fronda.

[modifica] Università di Sperandei

Se l’Università di San Matteo Tre Casali era fiorente per i commerci merito era anche delle fertili terre coltivare nel’Università rurale di Sperandei (Urbs Nucerina Sperandei). Demograficamente questo villaggio, ancora nel comune di Nocera Inferiore, era la più piccola (i registri parrocchiali non fanno pensare a più di 200 abitanti), ma era la più estesa territorialmente, comprendendo la maggior parte delle terre coltivabili della città, distese per una vasta area inurbanizzata rinchiusa tra le attuali piazza Trieste e Trento (che oggi ospita la storica stazione ferroviaria), piazza Cianciullo (sede del Liceo Classico), fino al villaggio di Cicalesi. Le famiglie dominanti erano i Grimaldi, i De Santis, i Califano, e successivamente i Broya (realizzatori del palazzo turrito).

[modifica] Nocera sottana

[modifica] Università di Barbazzano

L'Universitas Barbatiani, nel comune di Pagani, secondo una tradizione popolare, deriverebbe il nome dal console romano Cornelio Scipione Barbato. L’antica chiesa di San Sisto sarebbe già testimoniata nell’VIII secolo, nota, sempre secondo una non meglio precisata tradizione popolare, come il luogo nel quale avrebbero trovato la morte i fratelli martiri nucerini Felice e Costanza (poi traslati nella chiesa del Corpo di Cristo a Pagani). L’Università esisteva già nei primi anni del ‘300 quando sono documentati dei contrasti sulla ripartizione delle tasse tra le classi di cittadini più popolari e le famiglie dominanti (soprattutto i De Marinis e i Rapicano). A causa delle crescenti difficoltà finanziarie, che derivavano dalla scarsa popolazione, nel 1625 l’Università di Barbazzano fu costretta ad unificarsi a malincuore con quella di Pagani, ma i suoi cittadini si sentirono sempre un corpo estraneo ai loro vicini e successivamente ottennero una nuova divisione, che si protrasse fino al 1806, quando le Università furono abolite e il territorio fu diviso in cinque comuni autonomi. Da allora Barbazzano fa parte stabilmente del comune di Pagani.

[modifica] Università di Pagani

L’Universitas Paganorum Civitatis Nucerina fu la seconda per importanza dopo quella di Nocera Corpo. Nel 1806 unificatasi con quella di Barbazzano, diede vita al comune che porta ancora quel nome. Il casale si sviluppò circa nel X secolo intorno al cosiddetto castello di Cortinpiano (Cortis in Planus stando all’etimologia del nome), avamposto dei longobardi di Salerno ad ovest di Nuceria. Vi risiedevano antiche e nobili famiglie tra cui i Guerritore, i Tortora, i Contaldo, i Rinaldi e, su tutte i Pagano, che diedero il nome all’Università che fu costituita nel ’400. Si sviluppò prevalentemente lungo l’asse della via Regia o Nocerina (attualmente corso Ettore Padovano), precedentemente a meridione, attuale rione di Casa Marrazzo, dove, nel XVI secolo fu fondata la chiesa madre di San Felice. L’espansione demografica che contraddistinse il casale nel 1700, portò allo sviluppo di un ampio quartiere popolare a nord del corso (Via Matteotti, Via San Francesco e Cappella), fino a lambire il confine con Barbazzano. L’architettura monumentale della città, invece, si sviluppò grazie alle strutture religiose posizionate nell’asse commerciale della città (il corso) dove vennero edificate le principali chiese: Carmelo, Madonna delle Galline e Purità. La chiesa di San Felice arrivò a spostare la facciata verso il corso e cambiò denominazione divenendo Corpo di Cristo. Sempre lungo lo stesso asse, ma in un luogo più isolato e meno edificato si ritirò Sant'Alfonso Maria de' Liguori e vi costruì la casa madre dell’ordine dei Redentoristi da lui fondato.

[modifica] Università di Sant'Egidio

Il Villaggio dell'Universitas Sancti Aegidii (l'unica ad avere nello stemma due leoni rampanti associati all'albero di noce), o semplicemente San Gilio, si formò attorno alla chiesa della Maddalena e diventò Università autonoma alla fine del ‘400. Inizialmente di questa Università faceva parte anche il territorio “alto” di Corbara e a valle il casale di San Lorenzo (attuale frazione a nord del Capoluogo Sant'Egidio del Monte Albino). Fu molto spesso amministrato dalle famiglie Ferraioli e Buoninconti (che avevano un importante palazzo anche a Nocera Corpo). Il suo territorio fu ridimensionato alla fine del ’500, quando Corbara si autodeterminò in Università autonoma.

[modifica] Università di Corbara

Con i suoi 232 m slm l'Universitas Corbariensis rappresentava villaggio più isolato dell’antica città. Ricade oggi nell’omonimo comune. Fino alla fine del ‘500 fu un casale pertinente all’Università di Sant’Egidio. Staccatosene ebbe il diritto di avere una parrocchia, fondata nel 1587 e dedicata a San Bartolomeo. Le famiglie dominanti erano i Giordano e i Padovano.

[modifica] I Casali di Nocera Inferiore

I nuclei residenziali hanno, quindi, occupato più punti della città, specialmente l’area a ridosso della collina e lungo la direttrice del corso Vittorio Emanuele. Insediamenti sparsi erano i rioni di Merichi e Cicalesi.

[modifica] Pietraccetta e Piedimonte

I rioni di Pietraccetta e Piedimonte costeggiano i fianchi sud-occidentali della collina del Parco meridionali e rappresentano un insediamento storico di notevole interesse per l’intreccio di vie e violetti di cui sono formati. Ospitano oggi importanti edifici pubblici come la sede dell’ASL SA 1, il tribunale e l’annessa Cittadella Giudiziaria (in via di ultimazione).

[modifica] Capo Casale, Casale del Pozzo, Casale Nuovo

Sviluppatisi lungo l’asse commerciale del corso i tre casali rappresentano il nucleo storico popolare più esteso della città. Si sviluppano a nord (Casale nuovo) e a sud (Capo Casale e Casale del Pozzo) del corso vecchio. Attualmente sono interessati da un’ampia opera di recupero.

[modifica] Vescovado

Il quartiere del Vescovado si è sviluppato dalla fine del XIV secolo, con l’elevazione a cattedrale della chiesa presente nel precedente monastero benedettino di San Prisco, sorto nel luogo della sepoltura del primo vescovo nocerino. L’area, appena fuori dalla fortificazione occidentale dell’antica Nuceria (a sud-est rispetto alla città contemporanea), si è arricchita dal XVIII secolo in poi, di molti edifici pertinenti alla sede episcopale (come il palazzo vescovile ed il seminario), acquistando l’elegante conformazione attuale.

[modifica] Merichi e Cicalesi

Sono casali isolati rispetto al centro urbano, a sud est rispetto all’attuale città. Merichi, molto piccolo, si contraddistingue perché ospita ancora uno dei crocifissi alzati in città dopo la fine di una pestilenza nel XVII secolo. Cicalasi, più esteso, è stato caratterizzato in passato per l’ampiezza e la fertilità delle terre. Il nucleo insediativi si è sviluppato attorno alla piccola parrocchia di San Giovanni Battista. Oggi l’area, sede di importanti e moderni istituti scolastici, rappresenta un luogo di espansione della città. La stessa parrocchia è stata dismessa e sostituita da un edificio più grande e moderno.

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