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Grimaldi Campania - Wikipedia

Grimaldi Campania

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L’antica famiglia dei Grimaldi che si stabilì nell’agro nocerino e nella valle metelliana fra il XV e XVI secolo. proveniva dalla Calabria ed era discesa dai Signori di Messimeri, un ramo dei Grimaldi Patrizi Genovesi e Signori di Monaco. Tale famiglia era distinta in due rami principali, quello di Cava de' Tirreni e quello di Nocera. Il primo di essi si radicò a Cava dei Tirreni nel XV secolo, mentre il secondo si stabilì a Nocera nel XVI secolo, ed entrambi entrarono a far parte del Patriziato locale, esprimendo personalità di riguardo nei vari campi della vita sociale, politica ed ecclesiastica della zona.


Indice

[modifica] I Grimaldi di Cava de’Tirreni

Nella città di Cava dei Tirreni il capostipite del ramo locale fu Raffaele (+ 1420), figlio cadetto di Nicola, 2° Signore di Messimeri. Raffaele fu Capitano di gente d'arme (1403) e Castellano di S. Adiutore di Cava (1407). Qui si sposò con Olimpia Cananea ed ivi stabilì la sua famiglia. Il ramo di Cava si radicò nel Casale che da essi prese il nome di "Li Grimaldi" ed entrarono a far parte della nobiltà cittadina. Nipote di Raffele fu il celebre Giovanni detto "Giovannello", valoroso comandante alla battaglia di Sarno (1460) che per tale merito fu riconosciuto poi come Nobile e suo Familiare da re Ferdinando I (1484), nel quale atto lo ricorda come "originario di Genova ed abitante in Cava". Costui fondò poi in Cava la Cappella di San Michele Arcangelo, nella chiesa di Santa Maria a Toro. Suo figlio Agostino fu riconosciuto come discendente dai Grimaldi di Genova-Monaco da un processo della Regia Camera della Sommaria nel 1534, in cui venne riconosciuto che i Grimaldi di Cava Nocera e Seminara erano tutti discendenti dei Grimaldi di Genova. Un suo discendente fu Angelo, nobiluomo cavese che costituì un monte di maritaggi a Cava per le donne della sua famiglia, mentre un altro suo disceso fu Giacomo Antonio, nobiluomo cavese che fu ViceDuca di Nocera de' Pagani (1690, 1692, 1694) per i Duchi de Moura e dal quale discese poi il ramo dei Grimaldi di Fabriano.

Sempre dai Grimaldi di Cava discese poi Costantino (* Cava de' Tirreni 1667, + Napoli 1750), nobiluomo cavese che fu Consigliere Regio e famoso filosofo anticurialista. I suoi figli furono i celeberrimi Gregorio e Ginesio. Gregorio (* Napoli 8 maggio 1694, + Marsala 27 novembre 1767) fu famoso giureconsulto e filosofo napoletano e scrisse la nota opera Istoria delle leggi e dei magistrati del Regno di Napoli. Scrisse inoltre uno studio genealogico sulla parentela della sua famiglia con il ramo di Seminara, dedicandolo al padre (Ragioni genealogiche a' favore della famiglia Grimaldi del sig. cons. D. Costantino Grimaldi colli signori Grimaldi di Seminara, e con quelli patrizi di Catanzaro). Il fratello Ginesio, altro famoso giureconsulto, ne continuò l’opera. A tale famiglia appartennero comunque anche il sindaco di Nocera de' Pagani Pietro (1522); Simone, Dottore in Legge e Professore di Diritto all'Università di Napoli; i notai Stefano (XV sec.), Tommaso (XV-XVI secolo), Giona (XVI secolo), Pietrantonio e Girolamo (XVI secolo), i cui atti sono depositati nell’Archivio di Stato di Salerno e nell’Abbazia di Cava. Lo stemma di questa famiglia fu il classico del casato: d’argento fusato di 15 pezzi di rosso in palo posti 5, 5, 5.

[modifica] I Grimaldi di Nocera e Roccapiemonte

La famiglia Grimaldi di Nocera Inferiore e Roccapiemonte, discendevano dallo stesso ramo citato, ovvero anch’essi dai Grimaldi di Genova, come ricordano gli storici Pepe ed Orlando.


[modifica] I Grimaldi di Nocera

Il ramo di Nocera e Roccapiemonte ebbe come capostipite Giovanni Battista, figlio di Giovanni Paolo († ante 1549), ricordato come Patrizio Genovese da Carlo V, fu suo Capitano Generale combattendo ben 24 anni in Italia, in Africa ed in Germania (come citato nella rendita concessa al figlio Giovan Battista da Carlo V d’Asburgo nel 1549).

La famiglia fece parte dell'entourage dei Carafa di Nocera. Infatti nel 1521 i Carafa erano divenuti Duchi di Nocera ed ebbero scontri con i Grimaldi di Messimeri (che era compresa, lo ricordiamo nel Contado di Soriano, appartenenete ai Carafa). Infatti Giovanni II (+ 1532), VI Signore di Messimeri e Signore di Cuppari (1530) sostenne una lite con il suo Signore, il feudatario Tiberio Carafa, Conte di Soriano (poi anche Duca di Nocera dal 1521), nel quale processo dimostrò l'ascendenza della sua famiglia dai Grimaldi di Genova (1519-1520) ed il suo feudo gli verrà poi restituto e riconfermato postumo con atto del 14 agosto 1534.

Da costui, che fu il primo ad abitare con la sua famiglia in Seminara, discesero poi i celebri Grimaldi di Seminara, Marchesi e Patrizi Genovesi. Il ramo capostipite del ramo di Nocera fu dunque Giovanni Battista (XV- XVI secolo), ricordato come Patrizio Genovese (ma il titolo era di puro valore storico, giacché dopo la riforma del 1528, per essere valido, occorreva che la famiglia fosse registrata nel Libro d’Oro di Genova) da Carlo V d’Asburgo che gli conferì, per i meriti paterni e personali, una rendita di 500 ducati annui (da godersi sui beni di Monaco), da passare alla sua morte al figlio Antonio (atto sottoscritto in Bruxelles nel 1549 ed esecutorato nel Re di Napoli nel 1550).

Giovan Battista visse a Nocera de' Pagani, dove fu Patrizio nocerino e dove originò un nuovo ramo della famiglia, divenendo il capostipite del ramo dei Grimaldi di Nocera, di Roccapiemonte, Reggio Calabria e Napoli. Questa famiglia, Patrizia della città, possedette il territorio suffeudale di Lo Grimaldo (poi passato ai signori Pecoraro) ed eresse a Nocera il Palazzo Grimaldi (XVI secolo) tuttora esistente (fu ereditato poi dai Bruni-Grimaldi e poi diviso fra varie famiglie); ivi ebbero anche vari edifici religiosi (come Santa Maria delle Grazie dei Grimaldi). Vari dipinti e stemmi dei secoli XVI e XVII secolo. Uno di essi è tuttora custoditi nella Pinacoteca e del Convento di Sant’Antonio in Nocera Inferiore. Lo stemma (l’antico scudo del casato: d’argento fusato di 15 pezzi di rosso in palo posti 5, 5, 5, ma usarono anche lo stesso stemma ma losangato) compare infatti in una Madonna con Bambino tra i Santi Bernardino ed Agnello di Pietro Negroni.

Fra i vari personaggi illustri dei Grimaldi di Nocera possiamo ricordare i vari sindaci universali di Nocera: Pirro Antonio (1575); Gaspare (1588 e 1592); Ottavio (1601 e 1610); Vincenzo (1635, 1638); Carmine (1642); Vincenzo (1651, 1658); Carlo (1661, 1668, 1669); Giacomo (1664); Vincenzo (1671, 1677, 1682); Diego (1700, 1702); Onofrio Maria Vice Duca di Nocera (1693); Valerio, frate dei Minori conventuali, 1° Inquisitore del Santo Uffizio e Vescovo di Castellammare di Stabia; Sebastiano (+ 1644 ca.) Abate, Vicario e procuratore apostolico; Carlo, Capitano di una compagnia d’arme (1641); Onofrio (XVIII secolo), che si fece riconoscere Nobile e tanti altri.

Antonio († Napoli 1592), figlio ed erede di Giovan Battista, citato anch’egli come Patrizio Genovese (citato come tale nel diploma paterno di rendita concessagli da Carlo V d’Asburgo), Patrizio nocerino, ottenne la patente di cittadinanza napoletana e il riconosciuto Patriziato Genovese con i quattro figli maschi (1580) e celebrato con un elogio funebre dall'Ordine dei Cavalieri di Malta ed in tale atto furono citati i quattro figli: Giovan Paolo, Giovan Angelo († 1636), Orazio e Salvatore, dai quali discesero tutti i rami della famiglia.


[modifica] I Grimaldi di Roccapiemonte

Giovan Paolo (XV- XVII secolo), citato come Patrizio Genovese nell’elogio funebre del padre dedicatogli dal S.M.O.M nel 1592 fu Patrizio nocerino e padre di Alessandro (* 1576), dal quale discesero poi i Grimaldi di Roccapiemonte, che eressero il Palazzo Grimaldi (XVII secolo), nella frazione Casali di tale paese (il palazzo è tuttora esistente ed è stato acquistato da un loro ramo moderno) ed ebbero cappella gentilizia dedicata a San Giuseppe, nella chiesa locale di S. Maria delle Grazie (tuttora esistenti).

Giovan Battista (* 1652) Patrizio nocerino e Dottore all'Università di Napoli (1672), che sposò Teresa Calvanese dei Baroni omonimi. Fra i suo figli ci furono: Andrea, Nicola, Tommaso e Giovan Paolo, da cui discesero i principali rami moderni della famiglia. Da Andrea (* 1676) che si trasferì a Nocera Inferiore nel casale di Sperandei, si originò un nuovo ramo che fu fra le famiglie più prestigiose del casale, tanto che nel supportico del loro palazzo, nel XVIII secolo, si svolgeva l’elezione del sindaco particolare (come ricorda lo studioso De Santi); da Nicola (1676-1750) che si trasferì a Nocera Inferiore (San Matteo), dopo il suo matrimonio con Laudomia Malinconico detta Lolla, discesero il ramo di Reggio Calabria e il ramo di Napoli. Suo figlio Saverio si trasferì, infatti, a Reggio Calabria, dove si sposò ed ebbe discendenza. I nipoti di costui, Domenico, Antonio e Giuseppe, Patrizi reggini, sostennero nel 1855 un processo presso la Commissione dei Titoli di Nobiltà del Regno di Napoli in cui furono riconosciuti parenti collaterali dei Cavalieri del S.M.O.M. frà Giuseppe e frà Francesco Saverio (del ramo di Napoli iscritto al Monte Manso), giacché discendenti anch’essi da Giovan Paolo. Domenico (1829-1889), figlio del detto Antonio, fu poi Cavaliere del S.M.O.M. e suo figlio Giovanni (* 1870) fu iscritto come Nobile nell'Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana; Tommaso (1716-1777), altro figlio di Nicola e fratello di Saverio, si trasferì a Casolla (Nocera Inferiore), da dove suo figlio Nicola (1752-1816) passò in Napoli, dove fu il capostipite del ramo di Napoli, che diede origine ad una numerosa discendenza tuttora fiorente.

Da Tommaso, altro figlio di Giovan Battista, discese il ramo che visse a Roccapiemonte e che poi si trasferì a Napoli e dal quale discese Giuseppe (1854-1923), che fu uno storico ed autore di: Origine e storia degli Angelo Comneno... (Napoli 1906); costui fu poi iscritto come Nobile nell’Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana, giacché discendente di Giovan Paolo Grimaldi, Patrizio Genovese e Comandante di Carlo V; da Giovan Paolo (1679-1750), altro figlio ancora di Giovan Battista, discese il ramo che visse a Roccapiemonte e poi a Nocera. Da tale ramo discese poi Ugo, Colonnello dell'Esercito Italiano, studioso ricercatore della storia e della genealogia familiare, le cui ricerche costituiscono il fondo Carte Grimaldi di Roccapiemonte (AS Napoli, Archivi Privati). Ugo fu riconosciuto Nobile dal S.M.O.M. come discendente di Giovan Paolo (20 gennaio 1955), divenne Cavaliere di Grazia e Devozione del S.M.O.M. (1958), insieme al fratello Pasquale, fu poi Cavaliere di Grazia dell'Ordine Costantiniano (25 dicembre 1963), ebbe la concessione del Presidente della Repubblica italiana, Giuseppe Saragat, di fregiarsi del titolo di Cavaliere Costantiniano (29 giugno 1965) e fu Iscritto al Corpo della Nobiltà Italiana (Roma, 4 maggio 1963, reg. I f. 35); tale ramo è tuttora fiorente in Roccapiemonte e Nocera.

Del ramo di Roccapiemonte disceso da Alessandro possiamo infine ricordare i vari prelati, come Monsignor Guerino (1916-1992) Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno e i vari parroci di Santa Maria delle Grazie, come Aniello (XVII-XVIII secolo), un altro Aniello (XVIII secolo) e Felice (XIX secolo). Lo stemma di tale ramo fu sempre l’antico scudo del casato: d’argento fusato di 15 pezzi di rosso in palo posti 5, 5, 5; ma in altri casi lo scudo fusato fu usato anche con banda bianca caricata con croce di Malta.

[modifica] I Grimaldi di Napoli, Monte Manso

Da Giovan Angelo († 1636), poi, che era un altro dei quattro figli di Antonio († 1592), si originò il ramo dei Grimaldi di Napoli iscritti al Patriziato del Monte Manso. Costui infatti si trasferì a Napoli e fu Regio Credenziere della città, ruolo che ottenne poi di trasmettere ad un figlio (1623). Questa famiglia espresse poi vari personaggi illustri: Tommaso († 1706), Mastro di Campo; Antonio, Canonico del Duomo di Napoli; frà Luigi Cavaliere di giustizia del S.M.O.M. (1787); Gioacchino (senior), magistrato; frà Giuseppe (* 1778), ricevuto come paggio per giustizia nel S.M.O.M. (1793), nel Gran Priorato di Capua (Proc. Nob. Gr. Magis. Roma, incartamento n° 82), poi riconosciuto discendente da Giovan Paolo Grimaldi, generale di Carlo V e creato Cavaliere del S.M.O.M. (1801, incartamento 4275); frà Francesco Saverio Cavaliere di giustizia del S.M.O.M. (1797), nel Gran Priorato di Capua; ebbero poi vari monaci.

[modifica] Bibliografia

  • GALANTI G. M., Della descrizione geografica e politica delle Sicilie, a cura di F. Assante e D. Demarco, Napoli, 1969.
  • ORLANDO G., Storia di Nocera de’ Pagani, Napoli, 1884 - 1887.
  • M. De Santis, Memorie delle famiglie nocerine
  • Niccolò Grimaldi di Messimeri, Notizia della genealogia della famiglia Grimaldi (1430); ricordato anche nell’opera di De Venasque (1647).
  • Gregorio Grimaldi (1695-1767) Ragioni genealogiche a' favore della Famiglia Grimaldi del Sig. Cons. D. Costantino Grimaldi. Colli signori Grimaldi di Seminara, e con quelli patrizj di Catanzaro.(1700)[1]
  • Luigi Gherardi, Ragioni Istorico-genealogiche, Napoli 1754.
  • V. Mezzatesta, I Grimaldi di Seminara
  • U. Grimaldi, I Grimaldi di Roccapiemonte, Napoli 1968 (c/o AS Napoli)
  • G. Grimaldi, Appunti storici e genealogici sui Grimaldi di Messimeri, ms. datt. privato (2003)

[modifica] Collegamenti esterni


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