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Salvador Allende - Wikipedia

Salvador Allende

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

« Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano. Ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento. »
(Salvador Allende, 11 settembre 1973)

Salvador Allende Gossens (Valparaíso26 giugno 1908 – Santiago del Cile11 settembre 1973) è stato un politico cileno.
Fu Presidente del Cile dal 3 novembre 1970 fino alla destituzione violenta a seguito di un colpo di stato militare, avvenuta l'11 settembre 1973, giorno della sua morte.

Statua di Allende alla Moneda
Statua di Allende alla Moneda

Indice

[modifica] Storia

Esercitò dapprima la professione di medico, fu massone, ma anche appassionato marxista ed acuto critico del sistema capitalista. Probabilmente già durante gli studi universitari si avvicinò al nascente Partito Socialista Cileno, del quale sarebbe molto presto divenuto cofondatore e principale leader. Allende fu dapprima ministro in governi di coalizione e successivamente presidente del Senato cileno.

Eletto presidente, Allende dichiarò la sua intenzione di promuovere riforme socialiste, la cosiddetta "via cilena al socialismo", che prevedeva radicali misure - riforma agraria, aumento dei salari, nazionalizzazione coatta del rame senza alcun indennizzo. I suoi avversari politici lo accusarono di voler convertire il Cile in un regime comunista, ma Allende respinse queste insinuazioni.

Queste accuse, però, trovavano allarmata attenzione presso gli Stati Uniti, che apertamente manifestarono di considerare pericolosa la sua crescita politica, ovviamente non solo per motivi legati all'ideologia, stanti gli enormi interessi economici americani in quell'area. Documenti recentemente declassificati del governo USA[1] hanno confermato che precisi ed inequivocabili ordini erano stati diramati agli agenti della CIA per prevenire l'elezione di Allende alla presidenza o, ove ciò non si fosse potuto impedire, per creare condizioni favorevoli per un golpe.

Francobollo della DDR dedicato ad Allende
Francobollo della DDR dedicato ad Allende

Dopo aver tentato per tre volte la corsa presidenziale, il 5 settembre 1970 Allende fu eletto presidente come leader della coalizione Unidad Popular. Ottenne il primo posto al voto con 1.070.334 preferenze, ma, non avendo il 50% dei voti (36,3% a lui, 34% a Jorge Alessandri, 27,4% a Radomiro Tomic, della Democrazia Cristiana Cilena), il Congresso avrebbe dovuto decidere tra lui ed il secondo più votato. Anche prima della sua vittoria elettorale, Allende attirò rapidamente su di sé il veto dell'establishment politico statunitense. A causa delle sue idee socialiste, si cominciò a temere che ben presto il Cile sarebbe diventato una nazione comunista e sarebbe entrato nella sfera d'influenza dell'Unione Sovietica. Per di più gli USA avevano cospicui interessi economici in Cile, con società come ITT, Anaconda, Kennecott ed altre.

L'amministrazione Nixon, in particolare, fu la più strenua oppositrice di Allende, per la quale nutriva un'ostilità che Nixon ammetteva apertamente. Durante la presidenza Nixon, i cosiddetti "consiglieri" statunitensi (che avrebbero imperversato in buona parte dell'America Latina per tutti gli anni settanta e ottanta) tentarono di impedire l'elezione di Allende tramite il finanziamento dei partiti politici avversari. Si sostiene che lo stesso Allende abbia ricevuto finanziamenti da movimenti politici comunisti esteri, ma tale ipotesi rimane ufficialmente non confermata, ed in ogni caso la portata degli eventuali contributi sarebbe stata ben minore rispetto alle possibilità di "investimento" statunitensi.

Una volta che Allende fu finalmente eletto, con l'appoggio della Democrazia Cristiana, la CIA condusse operazioni nel tentativo di spingere il Presidente uscente del Cile, Eduardo Frei Montalva, a bloccare la ratifica, da parte del Congresso, della nomina di Allende a nuovo Presidente. Il piano della CIA era di persuadere il Congresso Cileno ad eleggere presidente l'avversario di Allende, il candidato del Partito Liberal Conservatore Jorge Alessandri Rodríguez.

Sempre secondo il piano, Alessandri avrebbe prontamente rassegnato le dimissioni dopo essere stato eletto, per poter indire nuove elezioni. Con il ricorso a questo trucco, Eduardo Frei avrebbe così potuto ripresentarsi alle elezioni nell'apparente formale rispetto della legalità (la Costituzione cilena allora vigente vietava infatti più di due mandati presidenziali, ma solo se questi erano consecutivi), e presumibilmente avrebbe sconfitto Allende.

In ogni caso, alla fine, Frei, nonostante le fortissime pressioni statunitensi, non se la sentì di forzare la Costituzione bloccando la ratifica, così il Congresso scelse di designare Allende come presidente, a patto però che firmasse uno "Statuto di Garanzie Costituzionali" nel quale garantiva che le sue riforme socialiste non avrebbero stravolto nessun elemento della Costituzione Cilena.

[modifica] Presidenza

Sostenitori di Allende
Sostenitori di Allende

Una volta eletto, Allende iniziò ad operare per realizzare la sua "piattaforma" di riforma socialista della società cilena. Fu avviato un programma di nazionalizzazione delle principali industrie private, fra cui le miniere di rame fino ad allora sotto il controllo della Kennecott e della Anaconda (aziende americane), si diede mano alla riforma agraria, fu creata una sorta di tassa sulle plusvalenze. Il governo annunciò una sospensione del pagamento del debito estero e al tempo stesso non onorò i crediti dei potentati economici e dei governi esteri. Tutto ciò irritò fortemente la media e alta borghesia ed acuì la tensione politica nel paese, oltre ovviamente a creare un discreto dissenso internazionale.

Durante la sua presidenza Allende non ebbe facili rapporti col Congresso Cileno, in cui era forte l'influenza della Democrazia Cristiana Cilena, partito conservatore. I Cristiano Democratici continuavano ad affermare che Allende stava conducendo il Cile verso un regime dittatoriale, sulla falsariga del governo cubano di Castro, e cercavano di moderare molte delle sue maggiori riforme costituzionali. Alcuni membri del Congresso addirittura invocarono l'intervento delle forze armate, tradizionalmente neutrali, a compiere un golpe per "proteggere la costituzione" (secondo alcuni[citazione necessaria] questo fu una sorta di crudo ed esplicito "ultimo avvertimento" lanciato ad Allende affinché ammorbidisse le sue posizioni o, meglio, si dimettesse da sé, senza far pericolosamente scomodare i militari)[citazione necessaria].

Nel 1971, a seguito di una singolare visita ufficiale, durata addirittura un mese, del presidente Cubano Fidel Castro (col quale aveva stretto una profonda amicizia personale), Allende annunciò il ripristino delle relazioni diplomatiche con Cuba, nonostante in una dichiarazione dell'Organizzazione degli Stati Americani, cui il Cile aderiva, si fosse stabilito che nessuna nazione occidentale avrebbe concesso aperture verso quello stato.

La politica di Allende, sempre più sbilanciata a sinistra verso il socialismo (in parte in accoglimento delle pressioni di alcune delle frange più massimaliste della sua coalizione), e gli stretti rapporti con Cuba, allarmarono Washington. L'amministrazione Nixon cominciò ad esercitare una pressione economica sempre più crescente attraverso molti canali, alcuni dei quali erano legali (come l'embargo), ma molti di più illegali, attraverso il finanziamento degli oppositori politici nel Congresso Cileno e nel 1972 attraverso l'inconsueto appoggio economico erogato al sindacato dei camionisti, che paralizzò il paese.

[modifica] Il golpe

Nel settembre del 1973, l'altissimo tasso di inflazione e la mancanza di materie prime avevano precipitato il paese nel caos.

L'11 settembre di quell'anno, le forze armate Cilene guidate dal Generale Augusto Pinochet, misero in atto il golpe cileno del 1973 contro Allende. Durante l'assedio e la successiva presa del Palacio de La Moneda, Allende allora decise di suicidarsi piuttosto che arrendersi a Pinochet.

Tuttavia non sono del tutto chiare le circostanze della sua morte: la versione ufficiale, confermata dal suo medico personale è che il Presidente si suicidò con un fucile AK-47 donatogli da Fidel Castro, mentre altri sostengono che fu ucciso dai golpisti di Pinochet mentre difendeva il palazzo presidenziale.

Negli anni ottanta il suo medico personale diede in un'intervista (trasmessa dalla trasmissione televisiva Mixer di Giovanni Minoli) una versione dettagliata dell'accaduto. Secondo il racconto del medico, che era insieme con Allende all'interno della Moneda, a seguito del bombardamento aereo e del successivo incendio, Allende disse a coloro che con lui difendevano la Moneda dalle finestre del primo piano di uscire dal Palazzo ormai indifendibile rimanendo solo nell'ufficio. Il medico rientrò poco dopo nell'ufficio, proprio nel momento in cui Allende si stava suicidando con una scarica di mitragliatore alla testa dal basso in alto. In particolare il medico disse di aver visto la parte superiore della calotta cranica di Allende volar via per effetto della scarica. Pare anche che la massoneria, per salvare il confratello, avesse inviato un aereo per condurlo fuori dal Cile.[citazione necessaria]

In seguito al colpo di stato, in Italia ci furono molti scioperi in solidarietà con Allende e il popolo Cileno. Italia e Svezia non riconobbero mai il regime di Pinochet, e per tutti i 17 anni di dittatura ufficialmente rimasero in carica gli ambasciatori nominati da Salvador Allende.

Il colpo di Stato, che molti Cileni speravano proteggesse la costituzione, ora si manifestava in tutto il suo orrore. Pinochet avrebbe di fatto regnato, non democraticamente eletto, per i successivi diciassette anni. La violazione dei diritti umani da parte del suo governo è stata, così come testimoniano precise prove documentali, sistematica prassi quotidiana, ed alla fine del lungo periodo di dittatura si stimarono più di 3.000 vittime (anche non cilene), fra morti e desaparecidos e circa 30.000 persone torturate (le cifre sono tratte dal Rapporto Rettig, un'inchiesta ufficiale condotta in Cile dopo la fine della dittatura di Pinochet, nel 1990).

Documenti ora declassificati indicano altresì come la CIA, il servizio di controspionaggio degli Stati Uniti d'America sia stato "longa manus" del governo di quest'ultimo Paese, appoggiando il rovesciamento con la forza di Allende, ed ha incoraggiato ed alimentato l'uso della tortura da parte del dittatore Pinochet.

[modifica] L'eredità spirituale ed il dibattito

Francobollo della URSS
Francobollo della URSS

Più di trent'anni dopo la sua morte, Allende rimane un personaggio controverso. Un ampio e partecipato dibattito si è aperto in tutto il Mondo su come avrebbe potuto evolvere la storia del Cile se Allende non fosse morto. Ma in queste riflessioni Allende è un simbolo, che impersona le idee sostenute ed in via di applicazione. Ed il dibattito fu ed è di idee.

Elemento fattuale comune a tutte le impostazioni polemiche è che, in concreto, da subito si è sospettato ed abbiamo oggi per ben certo (per loro stessa ammissione documentale) che gli Stati Uniti abbiano quantomeno favorito un arresto coatto e violento di un processo politico interno di un altro paese; questo processo era sì democratico, ma volgeva - al di là dei "distinguo" di facciata - in direzione di una scelta collettivista. Il golpe militare e la successiva dittatura avevano impedito che la forma democratica conducesse una nazione verso il comunismo. Ciò ovviamente veniva interpretato alternativamente come un'insostenibile sopraffazione imperialista ovvero come un opportuno intervento per impedire progressi dell'ideologia comunista, ritenuta perniciosa.

Dalla sinistra dunque Allende è considerato un martire, caduto per la causa del socialismo. I militanti di sinistra da subito si volsero ad identificare negli Stati Uniti, e specificamente in Henry Kissinger e nella CIA, i diretti responsabili della sua morte, e lo vedono come una delle vittime dell'Imperialismo Americano". Il suo viso è stato anche stilizzato e riprodotto come un simbolo del Marxismo, così come era accaduto per la famosa immagine di Che Guevara.

Dalla destra si guarda invece meno favorevolmente alla figura di Allende. La sua stretta amicizia con Fidel Castro ha portato molti ad accusarlo di essere un comunista, destinato a trasformare il Cile in una dittatura di stampo castrista. Affermano anche che le profonde riforme di stile socialista che aveva attuato mentre era al potere avevano messo in ginocchio l'economia del paese, così come quelle che stava per avviare avrebbero portato nefande conseguenze economiche al sistema occidentale e pericolosi vantaggi al blocco dei paesi comunisti. Inoltre, l'eventuale consolidamento di una direzione socialista per quel paese avrebbe potuto risultare destabilizzante per l'intera area.

La sempre meno oscura natura del coinvolgimento degli USA nel golpe che depose Allende, rimane un argomento scottante sulla condotta della Casa Bianca durante la guerra fredda in territorio extra-statunitense. L'abbattimento del regime democratico di Allende resta molto controverso, sebbene negli stessi anni ci fossero molti colpi di stato in America Latina.

[modifica] Influenza culturale

Tra le canzoni che si sono riferite alla vita e la morte di Salvador Allende:

[modifica] Hanno detto...

  • "¡Viva Chile! ¡Viva el pueblo! ¡Vivan los trabajadores!" ("Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori!") -- ultime parole note di Salvador Allende, pronunciate ad un programma radiofonico la mattina dell'11 settembre 1973.
  • "Allende sta cercando di assumere pienamente il potere e ciò significa tirannia comunista mascherata da dittatura del proletariato." -- Detto durante l'assemblea nazionale del Partito Cristiano Democratico cileno, 15 maggio 1973.
  • "Stiamo cercando di superare lo Stato borghese, di cambiarlo dalle fondamenta." -- Il Presidente Allende, parlando al giornalista francese Regis Debray nel 1970.
  • "Non un dado, non un bullone raggiungerà il Cile sotto il governo di Allende. Una volta che Allende arriverà al potere noi faremo tutto ciò che è in nostro potere fare per condannare il Cile e tutti i cileni a patire privazioni e povertà." -- Edward M. Korry, Ambasciatore USA in Cile, presentando l'elezione di Allende.
  • "Estas son mis últimas palabras y tengo la certeza que por lo menos será una lección moral que castigará la felonía, la cobardía y la traición." Il Presidente Allende dalla Moneda l'11 settembre 1973 poco prima che le trasmissioni radio venissero interrotte definitivamente.
  • "Di tutti i capi di governo dell'America Latina, noi ritenemmo Allende il più pernicioso per gli interessi del nostro paese. Egli era palesemente pro-Castro e si opponeva agli Stati Uniti. Le sue politiche interne erano una minaccia per la democrazia cilena e per i diritti umani." -- Henry Kissinger, Years of Renewal.
  • "Non capisco perché dovremmo starcene immobili e guardare una nazione diventare comunista a causa dell'irresponsabilità del proprio popolo." -- Henry Kissinger
  • "Il governo di Unidad Popular rappresentò il primo tentativo, mai compiuto altrove, di costruire una limpida transizione al socialismo, che, rifacendosi alle sue origini, non sarebbe stato guidato da una burocrazia autoritaria, ma da un autogoverno democratico." -- editoriale del North American Council on Latin America (NACLA) del luglio 2003.
  • "Este es un gobierno de mierda, pero es mi gobierno. Viva el gobierno" (Questo è un governo di merda, ma è il mio governo. Viva il governo"), cartellone apparso durante una manifestazione popolare nel 1972.
Predecessore: Presidenti del Cile Successore:
Eduardo Frei Montalva 1970 - 1973 Augusto Pinochet Ugarte
(dittatura militare)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
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Eduardo Frei Montalva {{{data}}} Augusto Pinochet Ugarte
(dittatura militare)

[modifica] Note

  1. ^ www.gwu.edu

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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