Radio Vaticana
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Radio Vaticana | |
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Anno di lancio: | 1931 |
Anno di chiusura: | |
Share di ascolti: | ( ) |
Posseduto da: | Vaticano Compagnia di Gesù |
Nomi precedenti: | |
Sostituisce: | |
Canali gemellati: | |
Claim: | Laudetur Jesus Christus |
Servizio di differita: | |
Indirizzo web: | www.radiovaticana.org |
Diffusione | |
Terrestre | |
Analogico | FM, in Italia per Roma e provincia (frequenze 93.30; 103.80; 105.00 MHz,) |
Digitale | DAB |
Satellitare | |
Digitale | Hot Bird 2 |
Via cavo | |
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Via rete cellulare | |
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Streaming web | |
Internet | In formato WMP e RealPlayer |
Radio Vaticana è l'emittente radiofonica della Santa Sede e ha sede nello Stato della Città del Vaticano. Ciò nonostante non è un suo organo ufficiale e di conseguenza è interamente responsabile per i contenuti che diffonde[citazione necessaria]. La gestione è affidata alla Compagnia di Gesù.
Indice |
[modifica] Storia
Fu inaugurata da Pio XI con il radio messaggio "Qui arcano Dei" il 12 febbraio 1931.
Uno dei primi programmi, in latino, intitolato "Scientiarum Nuncius Radiophonicus", era una rassegna dell'attività della Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 1933 venne inaugurata la Stazione Radio a onde ultracorte. Nel 1939, dopo la morte di Pio XI, la Radio seguì il conclave e poi la cerimonia di insediamento di Pio XII.
Nel corso della Seconda guerra mondiale la radio si rivelò - nonostante il tentativo di ridurla in silenzio da parte del ministro tedesco della propaganda, il nazista Joseph Goebbels - un importante strumento d'informazione: durante gli anni di guerra vennero infatti trasmessi appelli per ritrovare civili e militari dispersi durante il conflitto; si stima che dal 1940 al 1946 furono inviati oltre 1 milione e 200 mila messaggi, pari a più di 12 mila ore di trasmissione[citazione necessaria]. Dopo la fine del conflitto e l’inizio della guerra fredda, vennero inaugurati programmi in altre lingue; nel 1957 Pio XII inaugurò il Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria. Si potenziarono le trasmissioni rivolte verso Africa, America Latina e Asia.
Dopo l'elezione di Papa Giovanni XXIII, la Radio dedicò ai lavori del Concilio Vaticano II oltre 3 mila ore di trasmissione in 30 lingue. Nel 1964 la Radio Vaticana seguì il primo viaggio di un Papa all’estero in occasione del viaggio in Terra Santa di Papa Paolo VI. Con Paolo VI la Radio Vaticana venne collocata in una nuova sede: Palazzo Pio, all’inizio di via della Conciliazione.
Nel 1970 la Radio trasmetteva 20 ore al giorno in 32 lingue diverse.
In quel periodo, mentre nei programmi RAI infuriava la censura[citazione necessaria], Radio Vaticana mandò in onda alcuni brani di Fabrizio De André e di altri cantautori vietati nella televisione e nella radio di stato. L'esempio più famoso riguarda il brano Dio è morto di Francesco Guccini, trasmesso da questa emittente radiofonica già nel 1967 quando fu cantata per la prima volta da i Nomadi.
Il primo brano di musica leggera trasmesso da questo network fu Ragazzo triste di Patty Pravo nel 1966, brano anch'esso censurato dalla RAI[citazione necessaria].
Negli anni '90 hanno inizio le trasmissioni satellitari e le trasmissioni via Internet. Emittenti di vario genere e dimensione, soprattutto cattoliche, ritrasmettono i programmi della Radio Vaticana: nel 2005 erano più di 1000.
Nel 2006 la Radio ha festeggiato il suo 75° anniversario con la visita di Papa Benedetto XVI. Attualmente (2007), alla Radio Vaticana lavorano circa quattrocento persone di 59 nazioni e trasmette in 40 lingue.
[modifica] Controversie sulle emissioni
Radio Vaticana occupa una vasta superficie all'interno del Comune di Roma, a beneficio di extraterritorialità, come stabilito dalla Legge n. 680 del 13 giugno 1952. Per riuscire a coprire praticamente l'intero Globo Terrestre, la radio dispone di una trentina di antenne alte più di 100 metri [2], in grado di produrre emissioni che in alcuni casi raggiungono il doppio del limite stabilito dalla legge Italiana, come è stato rilevato da una verifica ufficiale del Dipartimento Ambiente e Protezione Civile della Regione Lazio nel 1999. Tale situazione, a parte provocare disagi di ogni tipo, da "citofoni parlanti" a bizzarri comportamenti di numerose apparecchiature elettriche, è stata connessa da alcuni anche all'elevata incidenza di leucemie fra la popolazione abitante nelle zone circostanti, come rilevato da due diverse indagini condotte dalla Regione Lazio[1]. Va tuttavia considerato la correlazione tra emissioni da radiodiffusione e l'aumento d'incidenza dei tumori è argomento controverso e comunque riguarda tutti gli impianti di trasmissione di questo genere. Altri studiosi individuano differenti cause ambientali per l'aumento dei tumori.[2]
Nel 1999, dopo una denuncia della ASL, è stato aperto un procedimento contro Radio Vaticana per “Getto pericoloso di cose“ (art. 674 C.P.).
Il 18 giugno 2002 vi è stato un Comunicato pubblicato al termine della riunione della Commissione bilaterale Italia-Santa Sede, la Commissione ha esaminato i risultati delle misurazioni congiunte effettuate dagli esperti italiani dell'ANPA, dell'ARPA Lazio e del Ministero delle Comunicazioni insieme agli esperti di Radio Vaticana nei mesi di febbraio e marzo 2002 ed ha potuto rilevare che, in tutti i siti osservati, tali risultati registrano il mantenimento dei livelli di emissione al di sotto dei valori di cautela indicati dal D.M.381/1998.
Le misurazioni sono state condotte sugli stessi siti individuati nell'anno 2001 come significativi ai fini di una corretta valutazione dell'esposizione della popolazione alle emissioni della stazione radio, con le stesse metodologie concordate e nel rispetto del protocollo tecnico messo a punto dai tecnici italiani e accettato integralmente dalla Santa Sede, che corrisponde ai più elevati livelli scientifici e tecnici di misurazione.
La Commissione bilaterale si è pertanto rallegrata che le misure correttive adottate da Radio Vaticana nell'agosto del 2001 in base alle intese raggiunte tra Italia e Santa Sede abbiano dato i risultati attesi, che consentono di tranquillizzare la popolazione residente nell'area circostante alla stazione radio di Santa Maria di Galeria[3].
La commissione bilaterale italo-vaticana per la soluzione dei problemi legati all’intensità delle emissioni elettromagnetiche della stazione Radio Vaticana di Santa Maria di Galeria, riunitasi il 16 maggio 2005, ha diffuso un comunicato in cui rende noto il mantenimento dei livelli di emissione in conformità con gli obiettivi di qualità indicati dal D.P.C.M. dell’8 luglio 2003, e quindi il perdurante rispetto degli impegni reciprocamente assunti con il Verbale di Accordo dell’8 giugno 2001[4].
In realtà il problema inerente l'elettrosmog è tutt'altro che definito. Il 13 maggio infatti la Corte di Cassazione ha annullato, con rinvio per un nuovo processo davanti alla Corte di Appello di Roma, padre Roberto Tucci presidente di gestione della Radio Vaticana e padre Pasquale Borgomeo direttore dell’emittente. Il nuovo procedimento riparte dall’accusa in base all’art.674 del Codice Penale per “getto pericoloso di cose”.
La direzione di Radio Vaticana ha emesso un comunicato nel quale si dichiara risentita per questa decisione, affermando che tale pronunciamento "si inserisce all’interno di una vicenda processale lunga e tormentata e che ha visto l’Emittente pontificia oggetto di accuse ingiuste" e proponendosi di far valere le proprie ragioni nelle prossime fasi del giudizio, tramite i propri difensori.
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
- L'Osservatore Romano
- L'Osservatore della Domenica
- Vatican Information Service
- Centro Televisivo Vaticano
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- Prospetto generale delle trasmissioni
- La Radio Vaticana e le onde elettromagnetiche
- Museo tecnico
- Storia
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