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Profondo rosso (film 1975) - Wikipedia

Profondo rosso (film 1975)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Profondo rosso

Una scena del film
Titolo originale: Profondo rosso
Lingua originale: {{{linguaoriginale}}}
Paese: Italia
Anno: 1975
Durata: 126'
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,35:1
Genere: giallo, horror, thriller
Regia: Dario Argento
Soggetto: Dario Argento, Bernardino Zapponi
Sceneggiatura: Dario Argento, Bernardino Zapponi
Produttore: {{{nomeproduttore}}}
Produttore esecutivo: {{{produttoreesecutivo}}}
Casa di produzione: {{{casaproduzione}}}
Distribuzione (Italia): {{{distribuzioneitalia}}}
Storyboard: {{{nomestoryboard}}}
Art director: {{{nomeartdirector}}}
Character design: {{{nomecharacterdesign}}}
Mecha design: {{{nomemechadesign}}}
Animatori: {{{nomeanimatore}}}
  • David Hemmings: Marcus Daly
  • Daria Nicolodi: Gianna Brezzi
  • Gabriele Lavia: Carlo
  • Macha Méril: Helga Ulmann
  • Eros Pagni: comm. Calcabrini
  • Giuliana Calandra: Amanda Righetti
  • Piero Mazzinghi: Bardi
  • Glauco Mauri: prof. Giordani
  • Clara Calamai: Marta (madre di Carlo)
  • Aldo Bonamano: padre di Carlo
  • Liana Del Balzo: Elvira (cameriera di Amanda)
  • Vittorio Fanfoni: agente assistente dell'ispettore
  • Dante Fioretti: fotografo della Polizia
  • Geraldine Hooper: Massimo Ricci (amante di Carlo)
  • Jacopo Mariani: giovane Carlo
  • Furio Meniconi: Rodi
  • Fulvio Mingozzi: agente Mingozzi
  • Lorenzo Piani: agente addetto alle impronte digitali
  • Salvatore Puntillo: agente della Polizia
  • Piero Vida: agente grasso
  • Nicoletta Elmi: Olga (figlia di Rodi)
  • Salvatore Baccaro: fruttivendolo (non menzionato)
  • Bruno Di Luia: Concerned man in restroom (non menzionato)
  • Attilio Dottesio: fioraio (non menzionato)
  • Tom Felleghy: chirurgo (non menzionato)
  • Glauco Onorato: (non menzionato)
  • Mario Scaccia: uomo alla conferenza di parapsicologia (non menzionato)
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Episodi:
Fotografia: Luigi Kuveiller
Montaggio: Franco Fraticelli
Effetti speciali: Germano Natali, Carlo Rambaldi
Musiche: Giorgio Gaslini (eseguite dai Goblin)
Tema musicale: {{{temamusicale}}}
Scenografia: Giuseppe Bassan
Costumi: {{{nomecostumista}}}
Trucco: {{{nometruccatore}}}
Sfondi: {{{nomesfondo}}}
Sequel: {{{nomesequel}}}
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Profondo rosso è un film del 1975, diretto da Dario Argento.

Rappresenta, secondo molti critici cinematografici e molti appassionati, il miglior film di Argento. L'opera segna il passaggio fondamentale fra la fase thriller nell'itinerario del regista, della quale fanno parte L'uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio, e quella horror cominciata con Suspiria.
La pellicola ebbe fin dalla comparsa nelle sale un ottimo successo di pubblico e col passare degli anni divenne un film di culto, grazie anche ai terrificanti effetti speciali, cui mise mano anche Carlo Rambaldi, e alla musica, composta dal pianista jazz Giorgio Gaslini con l'ausilio del gruppo rock progressive dei Goblin.

Indice

[modifica] Trama

Nella trama la storia si svolge interamente, ma fittiziamente, a Roma (in realtà, vedi infra, tutte le scene esterne sono state girate a Torino). La storia ha inizio in un piccolo teatro della capitale dove si tiene un congresso di parapsicologia tenuto da una sensitiva tedesca, Helga Ulmann (Macha Meril). Dopo aver dato dimostrazione delle sue facoltà medianiche rivelando il nome di un signore seduto in platea senza averlo mai conosciuto la medium lancia un urlo. Dopo essersi calmata dice di aver avuto la sensazione che una lama invisibile attraversasse il suo corpo ma tranquillizza subito i suoi assistenti e decide di continuare con il congresso. Dopo pochi secondi quella terribile sensazione la raggiunge nuovamente, ma questa volta in maniera estrememente violenta e molto più chiara. La Ulmann afferma di essere senza volerlo entrata in contatto con una mente perversa, probabilmante presente tra il pubblico. Dice anche che questa persona ha già ucciso e che ucciderà ancora. Infine parla di una villa e di una strana nenia infantile.

Tornata a casa, la sensitiva mentre parla al telefono comincia a sentire una strana musica, molto simile ad una canzoncina per bambini. Dopo un po' suonano alla porta e mentre sta per andare ad aprire la terribile sensazione avuta in teatro si ripresenta. La donna non ha il tempo di riordinare le idee che la porta viene sfondata e una mano contenete una mannaia da macellaio sferza violenti colpi sul corpo della donna che cade al suolo. Si rialza e cerca di scappare, raggiunge una finestra per gridare aiuto, ma prima che la apra l'assassino la colpisce a morte.

In quel momento il pianista inglese Marcus Daly (David Hemmings), arrivato a Roma per insegnare jazz, assiste dalla strada all'epilogo del delitto. Il suo appartamento è nello stesso stabile in cui si svolge l'assassinio. Con lui c'è Carlo (Gabriele Lavia), un'altro pianista amico di vecchia data, completamente ubriaco. Mentre Carlo rimane in strada, Marcus sale subito dentro l'abitazione della medium, venendo poi raggiunto poco dopo dalla polizia. Appare sulla scena anche una giovane giornalista, Gianna Brezzi (Daria Nicolodi, moglie di Dario Argento). Gianna attratta da Marcus e intrigata dal possibile scoop decide di non lasciarlo solo nelle indagini.

Un parapsicologo che era stato presente alla conferenza dice che la nenia infantile è contenuta in un vecchio libretto di leggende popolari. Marcus riesce a trovarlo in una biblioteca. Il libro contiene una fotografia di una villa. Con la sola fotografia in mano, Marcus cerca di capire dove si trovi la villa. L'unico elemento è una grande pianta nel giardino, molto rara per la zona di Roma. In giornata Marcus si reca anche a casa di Carlo, per sincerarsi che abbia smaltito la sbronza. Conosce la madre, Marta.

Mentre indaga, Daly s'accorge di essere diventato il bersaglio numero uno del killer, che intanto continua con i delitti, arrivando sempre più vicino a lui e uccidendo tutte le persone che gli stanno vicino oppure che arrivano alla verità. Muoiono infatti, uno dopo l'altro, la scrittrice Amanda Righetti (Giuliana Calandra), autrice del libro in cui si parla della villa e lo psichiatra Giordani (Glauco Mauri), che scopre casualmente il nome del killer lasciato da quest'ultima sullo specchio del bagno di casa.

Proseguendo nelle sue indagini, Marcus Daly mostra la foto a diversi vivaisti; uno di questi riconosce la pianta venduta anni prima e gli fornisce l'indirizo della villa. Questa è disabitata, ma custodita. Il musicista rintraccia il custode (che ha una figlia in età scolare, Olga (Nicoletta Elmi) e si fa prestare le chiavi. Quando entra dentro, scopre subito qualcosa d'interessante: sotto l'intonaco di una parete c'è un affresco raccapricciante che raffigura un bambino con un lungo coltello in mano e un uomo gigantesco con il petto inondato di sangue.

Tornato a casa, però, Daly decide di abbandonare le sue ricerche e decide di partire da Roma: chiede a Gianna se vuole andare con lui in Spagna. La giornalista accetta entusiasta e i due si danno appuntamento per la sera stessa. Ma a Daly torna in mente una cosa: la villa che ha appena visitato ha quattro finestre, mentre nella foto ce ne sono cinque. Decide allora di tornare a vedere. Scopre che c'è una stanza murata all'interno della villa. Con un piccone abbatte il muro divisorio e con sua grande sorpresa trova un corpo mummificato all'interno. Subito dopo riceve un colpo sulla testa e sviene.

Quando si sveglia vede il volto di Gianna: la giornalista lo ha seguito e lo ha portato fuori della villa, cui qualcuno ha appiccato il fuoco. Poco dopo Marcus e Gianna sono nella casa del custode e il musicista ha un sussulto quando scopre un disegno nella cameretta della bambina che è uguale a quello che ha trovato dentro la villa, scavando sotto l'intonaco. Marcus interroga la bimba, che confessa di aver copiato il disegno a scuola: l'ha trovato in una vecchia raccolta mentre era stata messa in punizione in archivio. Marcus e Gianna si recano subito nella scuola di Olga e si mettono a cercare insieme il disegno. Mentre Gianna si allontana per chiamare la polizia, Marcus trova il disegno e ne legge la firma. Cerca immediatamente Gianna, ma la trova con un coltello piantato nel fianco. La giornalista però è ancora viva. Il killer, dunque, è già dentro la scuola. Marcus dichiara al killer ancora nascosto di aver riconsciuto la sua identità. Alle sue spalle appare l'amico e collega Carlo che gli punta la pistola. Ma prima che prema il grilletto, viene messo in fuga dalla polizia. Carlo però non fa molta strada: viene prima investito e trascinato da un camion e poi ucciso da una macchina, che gli schiaccia la testa.

Tutto risolto? Mentre Gianna viene portata in ospedale, Marcus torna verso il suo appartamento e ripensa agli episodi che gli sono accaduti. Si rende conto che Carlo non può essere il killer perché era con lui mentre accadeva il primo delitto e quindi decide di entrare nella casa della medium per cercare nuovi indizi. Appena entra si rende conto di aver già visto il misterioso assassino, il cui volto era riflesso in uno specchio.
Si ripete la scena già vista nella scuola: Marcus si volta e vede in faccia il killer, questa volta quello vero: il suo volto è quello di Marta (Clara Calamai), la pazza madre di Carlo, che quando quest'ultimo era piccolo aveva assassinato sotto i suoi occhi il padre, che voleva ricoverarla in clinica perché malata. Carlo, da bambino, aveva quindi dipinto a scuola l'orrenda scena del delitto. La villa era stata la prima abitazione di Carlo e il corpo mummificato era quello di suo padre.
Marta cerca di colpire Marc con una mannaia, finendo però incastrata per colpa di un ciondolo di metallo con grossi elementi nelle inferriate dell'ascensore. Il pianista preme allora il tasto per far scendere l'ascensore, e la donna si decapita con la sua stessa collana. Su uno sfondo rosso, con un primo piano del volto del protagonista, scorrono i titoli di coda, accompagnati dall'angosciante tema musicale.

[modifica] Luoghi dove è stato girato il film

  • Il film è stato girato a Torino.
  • La lugubre villa "del bambino urlante" dove Marcus rinviene il cadavere è sita in Corso Giovanni Lanza 57, ed è nota come Villa Scott, dal nome del committente della sua costruzione, progettata da Pietro Fenoglio nel 1902 ed esempio di stile liberty dell'epoca. Attualmente ristrutturata ed abitata da privati, all'epoca del film ospitava un convitto femminile gestito da suore. Per girare le scene, la produzione pagò un periodo di villeggiatura alle suore ed alle ragazze del convitto ivi dimoranti.
  • Il locale dove suona Carlo in realtà non è mai esistito. La scenografia fu costruita di fronte all'abitazione di Marcus; il palazzo dove si trova l'abitazione è in Piazza C.L.N. 236bis, dove avviene anche l'assassinio della sensitiva e la scena finale in cui muore Marta. L'ascensore utilizzato nella scena è tutt'ora funzionante e viene utilizzato dagli inquilini del palazzo.
  • La fontana dove ha luogo il colloquio tra Carlo ubriaco e Marcus, è la Fontana del Po, sempre in Piazza C.L.N. Negli stessi paraggi (il parcheggio sotteraneo sotto la suddetta piazza) furono girate alcune scene dell'inseguimento tra la Porsche 356 e la Fiat 125 che appaiono in un altro film di Dario Argento, Il gatto a nove code.
  • La scena del congresso di parapsicologia è stata girata all'interno del famoso Teatro Carignano, in Piazza Carignano 6.

[modifica] Automobili degli attori

Nel film i mezzi utilizzati nelle scene hanno un ruolo importante. Tra essi si ricordano la Fiat 500, in precarie condizioni, di Gianna Brezzi, teatro delle discussioni tra la stessa e Marcus, la Lancia Beta noleggiata da Marcus, la Lancia Beta Coupé che uccide Carlo schiacciandogli il capo e l'autocarro Fiat 642 che lo travolge e trascina.

[modifica] Note

In Giappone uscì alcuni anni dopo l'uscita italiana con il titolo Suspiria - Parte II, ed è sempre presente ai primissimi posti nelle classifiche dei film preferiti dalle adolescenti, insieme a Vacanze romane di William Wyler [citazione necessaria].

[modifica] Collegamenti esterni

I film di Dario Argento
Anni '70

L'uccello dalle piume di cristallo | Il gatto a nove code | Quattro mosche di velluto grigio
Le cinque giornate | Profondo rosso | Suspiria
Anni '80
Inferno | Tenebre | Phenomena | Opera
Anni '90
Due occhi diabolici | Trauma | La sindrome di Stendhal | Il fantasma dell'opera
Anni 2000
Non ho sonno | Il cartaio | Ti piace Hitchcock? | Jenifer | Pelts | La terza madre

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