Numero razionale
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In matematica, un numero razionale è un numero ottenibile come rapporto tra due numeri interi, il secondo dei quali diverso da 0. Ogni numero razionale quindi può essere espresso mediante una frazione a/b, di cui a è detto il numeratore e b il denominatore. I numeri che non sono razionali sono detti irrazionali. I numeri razionali formano un campo, indicato con Q oppure .
Il termine razionale deriva dal latino ratio, che significa calcolo o rapporto. Molti oggetti matematici, come i polinomi o gli spazi vettoriali, nella loro definizione fanno riferimento ad un campo; l'aggettivo "razionale" attribuito ad uno di questi oggetti è spesso usato per specificare che il campo scelto è quello dei numeri razionali. Per esempio si dice polinomio razionale ogni polinomio i cui coefficienti sono solo numeri razionali. Una notevole eccezione è rappresentata dalle funzioni razionali, che non rappresenta le funzioni con coefficienti razionali, ma l'insieme delle funzioni scrivibili come rapporto tra due polinomi.
I numeri razionali sono un sottoinsieme dei numeri reali; storicamente, tuttavia, i razionali sono stati introdotti prima dei reali, per permettere l'operazione di divisione fra numeri interi. Gli stessi numeri reali si costruiscono generalmente a partire dai numeri razionali, mediante le sezioni di Dedekind o la costruzione tramite successioni di Cauchy.
In fisica, il risultato di una misurazione è solitamente esprimibile come numero razionale, dipendente dalla precisione dello strumento.
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[modifica] Costruzione formale
Da un punto di vista formale, i numeri razionali vengono definiti a partire dai numeri interi nel modo seguente. I numeri razionali sono una classe di equivalenza di coppie ordinate di numeri interi (a,b), con b diverso da zero. La relazione di equivalenza è la seguente
La somma ed il prodotto di questi elementi è quindi definita nel modo seguente:
Si verifica che entrambe le operazioni sono compatibili con la relazione di equivalenza. L'insieme quoziente di questa relazione è quindi Q.
L'opposto e l'inverso di un elemento della classe di (a,b) sono rispettivamente gli elementi delle classi di (-a,b) e di (b,a).
Le operazioni sono definite in modo da essere le stesse che vengono usuale impiegate tra le frazioni:
La classe di equivalenza corrisponde all'esistenza di più rappresentazioni come frazione dello stesso numero razionale:
per ogni k intero.
Possiamo definire anche un ordine totale su Q nel modo seguente:
[modifica] Frazioni continue
I numeri razionali hanno una rappresentazione in frazione continua semplice finita, e sono gli unici a possedere questa proprietà. Inoltre sono gli unici in cui la rappresentazione non è unica, ma doppia: ad esempio
[modifica] Scrittura decimale
Come tutti i numeri reali, i numeri razionali possono essere rappresentati tramite il sistema numerico decimale. Lo sviluppo decimale dei numeri razionali ha la particolarità di essere periodico: un numero reale è razionale se e solo se nella sua scrittura esiste una sequenza finita di cifre (detta periodo) che si ripete all'infinito, da un certo punto in poi dopo la virgola.
Ad esempio:
- (si ripete il periodo "3" all'infinito)
Un numero razionale può essere descritto quindi "soprallineando" il periodo, come in questi esempi.
Questa equivalenza tra razionali e numeri periodici implica che nessun numero razionale è normale in una qualunque base. Può essere usata anche per dimostrare l'irrazionalità di molti numeri: ad esempio
dove ogni 1 è separato da una sequenza di zeri di lunghezza crescente, è irrazionale in qualsiasi base, in quanto, se fosse razionale, il suo periodo conterrebbe una sequenza finita di zeri separati da 1. Tuttavia nell'espansione possono essere trovati gruppi di zeri di qualsiasi lunghezza, e quindi un periodo di tal genere non può esistere. Con metodi simili si può dimostrare che la costante di Copeland-Erdos 0,23571113... formata, in base dieci, dalla giustapposizione dei numeri primi, è irrazionale.
Questa tecnica è tuttavia inutile per provare l'irrazionalità di numeri non definiti in base alla loro espansione decimale, come e pi greco.
[modifica] Struttura algebrica
Munito di somma e prodotto, l'insieme ha la struttura algebrica di un campo ordinato archimedeo, il cui unico sottocampo è sé stesso. Gli elementi neutri per la somma ed il prodotto sono rispettivamente 0 ed 1. La caratteristica del campo è 0; si può dimostrare inoltre che ogni campo con caratteristica 0 contiene un sottocampo isomorfo ai numeri razionali, e quindi che ogni campo di questo tipo può essere considerato come un'estensione dei razionali. In particolare, i razionali ne formano il sottocampo fondamentale.
La chiusura algebrica dei numeri razionali non è formata dai numeri reali, ma dai numeri algebrici, i quali formano uno spazio vettoriale di dimensione infinita sui razionali.
Il campo dei numeri razionali è inoltre il campo dei quozienti dell'insieme dei numeri interi.
[modifica] I razionali come spazio metrico
Per il teorema di Ostrowski, i razionali sono uno spazio metrico rispetto solo a due tipi di valore assoluto: l'usuale modulo
e il valore assoluto p-adico
dove p è un qualsiasi numero primo e n è tale che e a, b e p sono a due a due coprimi. Le norme riferiti a questi due valori assoluti sono rispettivamente
e
- dp(x,y) = | x − y | p
I razionali non sono completi rispetto a nessuna di queste due norme: i completamenti sono rispettivamente i numeri reali e i numeri p-adici. Quest'ultimo è particolarmente usato in teoria dei numeri, mentre l'introduzione dei numeri reali è necessaria per poter stabilire alcuni teoremi fondamentali dell'analisi, tra cui il teorema degli zeri e il teorema di Weierstrass.
[modifica] Numerabilità
è numerabile, cioè esiste una corrispondenza biunivoca tra i razionali e i numeri naturali. Questo risultato, apparentemente paradossale (è naturale, infatti, pensare che le frazioni siano "molte di più" degli interi), è stato dimostrato da Georg Cantor. Il suo ragionamento si basa sul diagramma a fianco: possiamo infatti ordinare i razionali positivi, seguendo le frecce, in modo che ad ognuno di essi sia assegnato un numero naturale; anzi, ogni numero sarà contato infinite volte (perché ognuno ha un'infinità di rappresentazioni diverse), ma questo non può rendere l'insieme più grande. Lo stesso argomento può essere usato per dimostrare che i razionali negativi sono numerabili. Poiché l'unione di due insiemi numerabile è ancora numerabile, risulta quindi essere numerabile.
Al contrario, l'insieme dei numeri reali non è numerabile, e quindi quasi tutti i numeri reali sono irrazionali. Questo implica che, sebbene sia denso in , abbia misura di Lebesgue nulla.
[modifica] Polinomi
L'anello dei polinomi a coefficienti razionali si indica con . Al contrario dei polinomi a coefficienti reali o complessi, non esiste un criterio semplice per individuare l'eventuale irriducibilità di un polinomio a coefficienti razionali.
La maggior parte dei criteri usati si basano sul lemma di Gauss, il quale afferma che un polinomio a coefficienti interi è riducibile nell'anello se e solo se è riducibile in fattori di grado maggiore di 0 nell'anello dei polinomi a coefficienti interi. Poiché ogni polinomio a coefficienti razionali può essere trasformato in uno a coefficienti interi moltiplicando per il massimo comun divisore dei denominatori senza cambiare la sua irriducibilità, questo lemma permette di applicare ai polinomi a coefficienti razionali alcuni criteri, come il criterio di Eisenstein, che si applicano sui polinomi a coefficienti interi.
In particolare, questo criterio permettere di costruire polinomi irriducibili di qualunque grado: ad esempio
- P(x) = x6 + 3x5 + 33x4 + 6x2 + 9x + 12
è irriducibile. Questo non avviene negli anelli di polinomi a coefficienti reali o complessi: nel primo caso i polinomi irriducibili possono essere solamente di primo o di secondo grado, mentre nel caso complesso, in conseguenza del teorema fondamentale dell'algebra, ogni polinomio si scompone in fattori di primo grado.
[modifica] Radici razionali
Per approfondire, vedi la voce teorema delle radici razionali. |
Al contrario di quanto avviene con le radici reali (o complesse), esiste un algoritmo molto veloce per stabilire quali siano (se esistono) gli zeri razionali di un polinomio (a coefficienti interi, forma a cui può essere ridotto ogni polinomio a coefficienti razionali). Il teorema delle radici razionali afferma infatti che, se
con gli ai interi, allora, nelle eventuali radici razionali p/q, p è un divisore di a0 e q di an. Poiché i divisori di questi due numeri sono in numero finito, sarà sufficiente, per il teorema del resto, controllare se per ogni coppia di divisori si ha P(p/q)=0 (nel qual caso p/q è una radice) oppure no.
[modifica] Razionali complessi
Per approfondire, vedi la voce razionale gaussiano. |
I razionali complessi, o razionali gaussiani per analogia con gli interi gaussiani, sono quei numeri complessi nella forma a+ib, dove a e b sono razionali e i rappresenta l'unità immaginaria. L'insieme dei razionali gaussiani forma un campo, che è il campo dei quozienti dell'anello degli interi gaussiani.
Tale insieme si denota generalmente con , cioè il più piccolo campo contenente i razionali e l'unità immaginaria i.
[modifica] Approssimazioni razionali
Per approfondire, vedi la voce approssimazione diofantea. |
Poiché i razionali sono densi in , possono essere usati per approssimare i numeri reali. Il primo risultato ad essere dimostrato è che per ogni irrazionale α esistono infiniti razionali p/q tali che
Un risultato importante è il teorema di Liouville, dimostrato nel 1844 da Joseph Liouville: esso asserisce che se α è un numero algebrico di grado n, allora esiste una costante c>0 tale che
per ogni razionale p/q. Da questo Liouville riuscì a costruire i primi esempi di numeri trascendenti (detti oggi numeri di Liouville), mostrando che per questi esistevano delle successioni di razionali che rendevano impossibile l'esistenza di un tale c.
Nel 1955 Klaus Roth dimostrò[1] che per ogni algebrico α e per ogni ε > 0 la disuguaglianza
può avere solamente un numero finito di soluzioni in cui p e q sono interi coprimi. Tale risultato migliorava quelli ottenuti in precedenza da Axel Thue e Carl Ludwig Siegel.
[modifica] Note
- ^ K. F. Roth, Rational approximations to algebraic numbers and Corrigendum, Mathematika, 2, pages 1-20 and 168 (1955)
[modifica] Bibliografia
- Harold Davenport, Aritmetica superiore. Zanichelli, Bologna, 1994. ISBN 8808091546
- Giulia Maria Piacentini Cattaneo, Algebra - un approccio algoritmico. Decibel-Zanichelli, Padova 1996, ISBN 9788808162700
- Enrico Giusti, Analisi matematica 1, Giusti, Torino 1988, ISBN 8833956849
[modifica] Voci correlate
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