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Neoclassicismo - Wikipedia

Neoclassicismo

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Categoria:Storia dell'arte
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Neoclassicismo è il nome dato ad un movimento culturale sviluppatosi in Europa e in America tra il XVIII ed il XX secolo. Fu variamente caratterizzato ma ben riconoscibile nelle varie arti, nella letteratura, in campo teatrale, musicale e nell'architettura.

Novara, il duomo neoclassico
Novara, il duomo neoclassico

L'esigenza fondamentale di ogni "neo"-classicismo è la realizzazione di uno status canonico su qualsiasi opera, possibilmente quella classica. Il neoclassicismo è essenzialmente un'arte di idee. Un artista ben istruito a cui sia familiare il canone, non lo ripete in una riproduzione senza vita ma sintetizza la tradizione in ogni opera. Ma un artista neoclassico che non riesce a realizzare tutto ciò, può creare opere mediocri. Novità, improvvisazione, espressione dell'io dell'artista e cieca ispirazione non sono virtù neoclassiche: il neoclassicismo esibisce un perfetto controllo. Non ricrea forme d'arte con un progetto nuovo come il modernismo voleva. "Make it new" era il credo del poeta modernista Ezra Pound.

Il termine "neoclassicismo" implica un particolare canone di modelli classici, in ogni tipo di arte. Tali canoni sono riconoscibili per quanto si lotti contro il loro potere: Virgilio, Raffaello, Poussin, Haydn. Le altre culture avevano altri canoni classici, tuttavia, e una tensione ricorrente al neoclassicismo sembra essere un'espressione naturale della cultura a un dato momento della sua evoluzione, una cultura che sia altamente consapevole di se stessa, che sia anche sicura della propria tradizione, ma che allo stesso tempo senta la necessità di riacquistare qualcosa che le è sfuggito: Apollonio di Rodi è uno scrittore neoclassico; le ceramiche della Ming sono un omaggio alle porcellane Sung; gli umanisti italiani del 1400 inventarono una scrittura "romanica"; nell'impero persiano la religione "classica" di Zarathrusta, Zoroastrismo, è riproposta dopo secoli, per "ri-persianizzare" una cultura ormai scaduta.

All'interno della cultura occidentale, il primo movimento motivato da un'aspirazione neoclassica è quello dello stile Romano che fu distinto per primo da Friedrich Hauser, storico d'arte che pubblicò, nel 1889, "La scultura Neoattica" ("Die Neuattische reliefs"). Hauser identifica lo stile chiamato "Neo-attico" fra le sculture prodotte dal movimento Ellenista durante gli ultimi secoli dell'Impero Romano: ciò che Hauser chiama "Neo-attico" consiste in bassorilievi modellati su vasi decorativi e placche, impiegando uno stile figurativo che cerca il suo canone di modello classico fra il quinto e quarto secolo in Atene e Attica.

Indice

[modifica] Architettura e arti visive

Per approfondire, vedi la voce Architettura neoclassica.

Nelle arti visive il movimento neoclassico, di ampiezza europea, ha cominciato a svilupparsi dopo il 1765 circa, sia come reazione al tardo-barocco e al Rococò, che come desiderio di ritornare alla magnificenza dell'arte antica, alimentato dal pensiero illuminista. I campi espressivi più utilizzati dagli artisti neoclassici sono la scultura e l'architettura. Un' importanza sempre maggiore in questi anni viene assunta dal problema urbanistico, in relazione alla crescita delle città.

Ogni "neo-classicismo" seleziona determinati modelli all'interno di una gamma di possibili "classici" e ignora tutti gli altri. Tra i Neoclassici del 1765-1830, in particolare gli scultori si rivolgevano a un ideale fidiaco, anche se in realtà le opere prodotte si avvicinano di più alle copie romane della scultura ellenistica, ignorando la scultura greca arcaica.

L'apprezzamento neoclassicista per l'architettura greca, impossibile da vedere di persona per la situazione politica del periodo, venne mediato da disegni e incisioni, che in qualche modo corressero e restaurarono i monumenti antichi, non sempre con cognizione di causa.

Anche le antiche pitture greche erano perdute, ma l'immaginazione dei neoclassicisti la riportò in vita, attraverso l'esempio della generazione di Raffaello, degli affreschi della Domus Aurea di Nerone, di Pompei e la riscoperta di Poussin.

Il Neoclassicismo si diffuse in Francia grazie alla generazione di artisti che si recavano in Italia (a Napoli per esempio c'erano gli scavi di Pompei, molto apprezzato fu anche Ercolano) per studiare dal vero i reperti antichi, ma soprattutto fu influenzato dagli scritti di Johann Joachim Winckelmann.

Una seconda ondata neoclassica, più severa e contenuta, è associata all'apice dell'impero di Napoleone, che in particolare in Francia si manifestò con lo stile "Luigi XVI", prima, e con lo stile "Impero", poi.

L'apice della pittura neoclassica è rappresentato da Jacques-Louis David e Jean Auguste Dominique Ingres; nell'ambito della scultura si ricordano invece Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen.

[modifica] I valori

Una forte volontà di rottura con la cultura tradizionale anima inoltre il Neoclassicismo, accompagnata dalla grande fedeltà alla natura e alla ragione. Questi diventano così valori universali, validi cioè per tutti gli uomini. Questi principi sono infatti condivisi sia dai filosofi illuministi che dagli artisti neoclassici. In architettura, questo stile riprende alcuni elementi dell'architettura classica greco romana. Dopo un secolo di orgie di stili,tra Barocco e Rococò il neoclassicismo ripristina un equilibrio architettonico di cui quasi si sentiva l'esigenza. I palazzi che sono stati eretti intrisi di questa filosofia traspirano serietà e imponenza, riprendendo sostanzialmente forme semplici come il cubo o il triangolo.

[modifica] Il ruolo dell'arte

L'arte acquista in questo periodo un valore morale e sociale. Essa deve spingere l'uomo alla virtù attraverso i grandi esempi del passato, che diventano i modelli di un mondo puro e incorrotto.

[modifica] Copia e imitazione

Avvicinare l'arte alla natura per l'artista neoclassico non significa riprodurre la realtà in modo naturalistico (fedele nei particolari), ma estrarne l'essenza, l'atteggiamento psicologico e mentale tipico dell'artista dell'età classica. Ci riferiamo quindi al periodo classico in cui si rappresenta l'ideale; il Neoclassicismo riproduce quindi l'età classica. La ricerca della natura ideale è dunque il motivo determinante dell'interesse degli artisti neoclassici per le opere antiche. Da questa concezione idealizzata dell'arte classica discende la netta distinzione tra copia e imitazione: la prima riproduce l'aspetto esteriore dell'arte antica; la seconda ne estrae al contrario l'essenza, lo spirito, ed è quindi un'interpretazione, pertanto, originale.

[modifica] Gli esponenti principali

Giovan Battista Piranesi e Johann Joachim Winckelmann sono i maggiori esponenti in arte del Neoclassicismo, due importanti teorici, rispettivamente sostenitori dell'arte romana e greca. Entrambi privilegiano l'imitazione dell'arte alla sterile copia. Nelle vedute romane di Piranesi si nota maggiormente lo spirito della Roma antica.

La culla del neoclassicismo è Napoli, o meglio, il fulcro della divulgazione neoclassica; il forte interesse per l'antico di questi anni è alimentato principalmente dalla "resurrezione" delle città di Ercolano e Pompei in seguito agli scavi archeologici effettuati intorno al 1740; I tesori scoperti ad Ercolano mostrarono che anche i più classici interni barocchi o le stanze romane di William Kent erano basati sulla struttura architettonica esterna del tempio e della basilica. Questo lo si può notare dalle dorture negli specchi dei frontoni delle finestre, I tesori emersi furono esposti nella capitale borbonica, dove accorsero centinaia di persone da tutto il vecchio continente e non solo. In questo periodo fiorisce anche il mercato dell'antiquariato e nascono i primi collezionisti d'arte. In Italia, fra i più noti esponenti del Neoclassicismo figurativo compaiono anche: Antonio Canova, Luigi Acquisti e Cosimo Morelli.

[modifica] Gli interni

Per quanto riguarda gli interni, il neoclassicismo scoprì il gusto per l'autentico arredamento classico, sulla scia delle scoperte effettuate a Pompei ed Ercolano, scavi iniziati verso la fine del decennio del 1740 ma la cui eco aveva raggiunto il grande pubblico solo nel decenni del 1760, con la pubblicazione dei primi lussuosi volumi a tiratura ridotta di Le Antichità di Ercolano. Le illustrazioni mostravano come anche gli interni più classicheggianti di epoca barocca, o le più romane tra le stanze realizzate da William Kent fossero basate sullo stile architettonico degli esterni di basiliche e templi, il che si traduceva in: cornici delle finestre munite di frontone, specchi dalle cornici dorate e caminetti sormontati da simil-frontali come quelli dei templi, tutte cose che ora sembrano eccessivamente pompose e piuttosto assurde. Il nuovo stile cercò di ricreare invece un vocabolario architettonico autenticamente romano, servendosi di motivi decorativi più piatti e meno pesanti, come fregi scolpiti a bassorilievo o dipinti in monocromia come dei piccoli quadretti, che rappresentavano medaglioni, vasi, busti, bucrani o altri motivi appesi a nastri o rami d'alloro, con snelli arabeschi come sfondo, realizzati in rosso pompeiano o altre tinte pastello, oppure con colori che imitavano quello delle pietre naturali.

Questa moda in Francia, chiamata "goût Grèc", fu inizialmente appannaggio dei cittadini di Parigi, ma non fu accettata a corte; solo quando il paffuto giovane Re salì al trono nel 1771 permise alla sua consorte, seguace delle mode, di introdurre lo stile Luigi XVI nei palazzi reali.

Sulla facciata della Royal Scottish Academy di Edinburgo, l'architetto James Playfair ha realizzato un portico Dorico ottastilo.
Sulla facciata della Royal Scottish Academy di Edinburgo, l'architetto James Playfair ha realizzato un portico Dorico ottastilo.

A partire dal 1800 l'apprezzamento per i modelli architettonici greci, diffusi per mezzo di stampe e incisioni, diede un nuovo impulso al movimento neoclassico, chiamato Revival greco. Il neoclassicismo continuò ad essere uno dei principali movimenti artistici per tutto il XIX secolo ed oltre — in costante contrapposizione con il Romanticismo e il movimento neogotico— anche se a partire dalla fine del XIX secolo è stato spesso considerato uno stile antimoderno o addirittura reazionario da importanti circoli di critici d'arte. dalla metà del XIX secolo in avanti diverse città europee - in particolare San Pietroburgo e Monaco - furono sostanzialmente trasformate in veri musei dell'architettura neoclassica.

Nell'architettura statunitense, il neoclassicismo fu una delle espressioni del movimento dell'American Renaissance (1890-1917 circa); la sua ultima manifestazione si ebbe nell' Architettura Beaux-Arts, i cui ultimi grandi progetti pubblici frono il Lincoln Memorial (molto criticato all'epoca della costruzione), la National Gallery of Art di Washington e il Roosevelt memorial presso l'American museum of natural history di New York. Con queste opere lo stile si era già avviato verso il declino e il progetto di città monumentale ideato per Nuova Delhi da Sir Edwin Lutyens rappresentò il glorioso viale del tramonto del neoclassicismo: ben presto la seconda guerra mondiale distrusse tutte le illusioni.

[modifica] Il Neoclassicismo velato negli stili architettonici moderni

Nel frattempo, architetti modernisti moderati come Charles Perret in Francia mantennero i ritmi e le proporzioni dell'architettura colonnare persino nella costruzione di edifici industriali. Lì dove un colonnato sarebbe stato additato come reazionario, una serie di pannelli scanalati simili a pilastri sotto ad una fascia ornamentale ripetitiva apparivano come progressisti. Pablo Picasso fece alcuni esperimenti con motivi classicheggianti negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale e lo stile Art Deco, che ebbe il suo picco con l' Exposition des Arts Décoratifs di Parigi nel 1925, spesso si ispirò a motivi neoclassici senza però mostrarlo in maniera evidente. Vari ne sono gli esempi: i severi e robusti cassettoni di Émile-Jacques Ruhlmann o di Sue et Mare, i vestiti alla moda drappeggiati a ricordare le linee greche, la danza artistica di Isadora Duncan, gli uffici postali e i tribunali statunitensi costruiti in stile Streamline Moderno non più tardi degli anni '50. Temi di tipo neoclassico si possono trovare anche nella Smith Tower di Seattle.

[modifica] Neoclassicismo letterario

Le arti non vanno sempre al passo e il "neoclassicismo" in letteratura inglese è associato con gli scrittori augustani del primo XVIII secolo, tutte eredità di John Dryden di Milton.
Il maggiore dei poeti latini da cui si ispirarono era Publio Virgilio Marone. I maggiori scrittori del periodo sono Daniel Defoe, Jonathan Swift, Alexander Pope.

In Francia, il neoclassicismo è tipico del teatro di Jean Racine, con i suoi versi bilanciati, limitatezza nelle emozioni, rifinimento nell'espressione, senza eccessi, la sua consistenza artistica, così che il tono tragico non era compensato da momenti di realismo o humor (come in Shakespeare), e la sua aderenza formale alle "unità classiche" riprese dalla Poetica di Aristotele.

In italia i più importanti esponenti della letteratura neoclassica furono Ludovico Savioli, Giuseppe Parini, Vincenzo Monti e Ugo Foscolo.

Nel 1786, lo scrittore tedesco Goethe finì il suo periodo di Sturm und Drang con il suo Viaggio in Italia, le cui esperienze raccolse in volume nel 1817. In seguito, egli, come il suo collega Friedrich Schiller, emulò i temi e la sensibilità della tragedia greca in opere come Ifigenia in Tauride, le Elegie romane, e il Faust.
Temi neoclassici dominano le opere del poeta tedesco Hölderlin.

[modifica] Novecento: neoclassicismo tra le guerre

Vi è stato nel XX secolo un intero movimento artistico denominato neoclassicismo. Esso includeva almeno la musica, la filosofia e la letteratura e si è sviluppato fra la fine della prima guerra mondiale e la fine della seconda. Vi è stato anche in questo periodo un "neoclassicimo semplificato" in architettura, che si è opposto al razionalismo. In italia ciò è stato espresso dalle architetture di Marcello Piacentini.
Per maggiori informazioni della corrente musicale, vedi neoclassicismo (musica).

[modifica] Neoclassicismo letterario nel XX secolo

Questo neoclassicismo è un movimento che rigetta il romanticismo estremo, tipico, ad esempio, del dada, a favore di contenimento, religione (specificamente il Cristianesimo) e di un programma politico reazionario.
Sebbene i fondamenti di questo movimento è da ricercarsi in T.E. Hulme, i più famosi neoclassicisti furono Thomas Stearns Eliot e Wyndham Lewis.

[modifica] Neoclassicismo in immagini

[modifica] Bibliografia

  • Carlo Bertelli, Giuliano Briganti, Antonio Giuliano, Storia dell'arte italiana, vol IV, Milano 1990
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