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Napoli violenta - Wikipedia

Napoli violenta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Napoli violenta

Il commissario Betti/Maurizio Merli
Titolo originale: Napoli violenta
Lingua originale: italiano
Paese: Italia/Francia
Anno: 1976
Durata: 95'
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2.35 : 1
Genere: azione, poliziesco
Regia: Umberto Lenzi
Soggetto: Vincenzo Mannino
Sceneggiatura: Vincenzo Mannino
Produttore: Fabrizio De Angelis
Produttore esecutivo: {{{produttoreesecutivo}}}
Casa di produzione: Paneuropean Production Pictures S.r.l.
Distribuzione (Italia): Fida Cinematografica
Storyboard: {{{nomestoryboard}}}
Art director: {{{nomeartdirector}}}
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Animatori: {{{nomeanimatore}}}
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Episodi:
Fotografia: Sebastiano Celeste, Fausto Zuccoli
Montaggio: Vincenzo Tomassi
Effetti speciali: Gino Vagniluca
Musiche: Franco Micalizzi
Tema musicale: Folk And Violence (Franco Micalizzi)
Scenografia: Sergio Borelli
Costumi: Silvana Scandariato
Trucco: Dante Trani
Sfondi: {{{nomesfondo}}}
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Sequel: {{{nomesequel}}}
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film
« Bentornato, signor commissario! Ma voi dovete essere prudente, vedete...Napoli è una città pericolosa, a non stare bene attenti! »
('O Generale/Barry Sullivan)

Napoli violenta è un film poliziottesco italiano del 1976, diretto da Umberto Lenzi. Dopo Roma violenta, il film vede il ritorno del commissario Betti, interpretato da Maurizio Merli.

Il film contiene molti inseguimenti e scene d'azione; la più famosa sequenza di tutte è l'inseguimento di Elio Zamuto sulla funicolare di Montesanto da parte del commissario Betti, interpretato da Maurizio Merli senza alcuna controfigura. Nella sola Napoli incassò 59 milioni di lire in quattro giorni, ed è considerato uno dei più grandi successi del regista Umberto Lenzi.

Visto il successo del film, il personaggio del commissario americaneggiante e spavaldo, interpretato da Merli, tornerà in Italia a mano armata di Franco Martinelli quello stesso anno.

In Italia uscì il 7 agosto 1976;[1] una versione rimasterizzata è stata presentata in Finlandia, nel 2003, durante il Night Visions Film Festival.[1]

Indice

[modifica] Trama

'O Generale (Barry Sullivan) è un potente camorrista che torna a Napoli dopo anni di assenza. Contemporaneamente il commissario Betti (Maurizio Merli), dopo aver chiesto il suo trasferimento, torna nel capoluogo campano, dove viene subito accolto negativamente dal Generale che, con un avvertimento, lo "mette in guardia" del fatto che Napoli sia una città pericolosa. Betti non si lascia intimidire anzi, appena fuori dalla stazione, arresta subito un ladro di auto colto in flagrante.

'O Generale/Barry Sullivan nella sequenza iniziale
'O Generale/Barry Sullivan nella sequenza iniziale

Intanto, si iniziano a verificare degli eventi che sono connessi al traffico di gioielli che 'O Generale pratica in tutta la città: i coniugi Gervasi vengono assaliti da due rapinatori e come conseguenza la giovane signora Gervasi (Maria Grazia Spina) viene seviziata e violentata; una ragazza, insieme a sua madre viene assalita da due delinquenti che hanno appena effettuato un furto in casa loro rubando, fra l'altro, un grosso anello di diamanti.

'O Generale, che amministra questi traffici in città, si incontra con un suo rivale, il mite Francesco Capuano (John Saxon). Con Capuano fa una sorta di "patto" secondo cui si dovranno spartire una grossa fetta degli introiti. Capuano, invece, non vuole assolutamente dividere nulla col Generale e glielo nasconde. Per questo, se lo inimica.

Proseguono i crimini: un'intera via di Napoli, sottomessa al potere camorrista del Generale, non paga la protezione e quindi riceve una serie di assalti da parte della banda del boss; in varie parti della città si verificano con una certa costanza rapine, prima un ufficio postale, poi una banca di assicurazioni.

La tipica visuale in soggettiva durante gli inseguimenti
La tipica visuale in soggettiva durante gli inseguimenti

Betti sospetta che a capo di queste vi possa essere Franco Casagrande (Elio Zamuto), ma non può incolparlo perché non ha nessuna prova dalla sua: in più, il delinquente viene ogni giorno puntualmente a firmare il registro dei sorvegliati speciali all'una in punto. Le rapine si verificano, invece, verso l'una meno dieci, in parti della città lontanissime e perciò sembra matematicamente impossibile che il responsabile sia Casagrande. in realtà, il trucco di Casagrande è quello di usare una potente moto da cross guidata da un complice, che lo porta rapidamente da un capo all'altro della metropoli.

Nonostante l'alibi di ferro, Betti non si convince del tutto e quando, durante una rapina, rimane ucciso uno degli agenti speciali di cui si serve per spiare la camorra, la cosa diventa una questione personale. Visto l'orario, Betti inizia una corsa contro il tempo per i vicoli di Napoli per giungere alla centrale in tempo, dove - secondo lui - starà arrivando anche Casagrande, responsabile dell'ultimo colpo. Betti incastra il criminale, che però fugge, costringendo il commissario ad un'estenuante corsa per le piazze di Napoli.

Casagrande uccide la ragazza
Casagrande uccide la ragazza

Casagrande si rifugia nella funicolare e prende in ostaggio una ragazza; vista l'insistenza del commissario, il delinquente la uccide, facendo scontrare la sua testa contro un vagone che veniva in senso opposto. A questo punto Betti uccide Casagrande, eliminando uno dei numeri uno di Napoli.

Entra dunque in ballo l'episodio di Gennarino (Massimo Deda), un bambino che lavora insieme al padre in un'autorimessa di famiglia: il padre, che si era salvato dal raid vandalico della camorra, riceve un'incursione da parte dei camorristi, i quali danno fuoco alla rimessa: il povero Gennarino riporta una brutta frattura ad un femore, mentre il padre muore ustionato.

Capuano/John Saxon nella sequenza in caserma
Capuano/John Saxon nella sequenza in caserma

Betti riesce intanto a rintracciare ed incriminare i criminali del colpo Gervasi e quelli dell'anello di diamanti: fa infiltrare nell'autorimessa, ricostruita per l'occasione, un poliziotto che fingerà di essere il nuovo meccanico. Fa installare delle telecamere nell'officina e arrestare gli uomini che poco dopo verranno a riscuotere i soldi per la protezione.

Attirandosi le ire del Generale, intanto, Capuano è fuggito a Genova, dove Betti però lo raggiunge e lo riporta a Napoli, dove questi dovrà sbrigare i suoi ultimi affari e regolare i conti col Generale. Ritornato nel capoluogo campano, Capuano riceve più volte delle minacce di morte da parte del Generale.

L'infiltrato della polizia ucciso con la palla da bowling
L'infiltrato della polizia ucciso con la palla da bowling

L'infiltrato della polizia nell'autorimessa viene smascherato e ucciso dal Generale, che lo conduce al bowling di sua proprietà e gli stritola la faccia con una palla di ferro. Betti organizza un incontro tra Capuano e 'O Generale, nel quale il boss della camorra perderà la vita, mentre Capuano sarà incriminato dell'omicidio di questi: in realtà è stato Betti stesso a ucciderlo.

Nel finale del film, Betti sta per lasciare Napoli, ma ad un incrocio troverà il povero Gennarino, costretto alle stampelle a causa dei camorristi che hanno appiccato l'incendio all'officina del padre. Decide dunque di rimanere a Napoli per evitare che episodi del genere si possano ripetere.

[modifica] Commento

Se ormai i personaggi sono stereotipati,[2] a partire dal commissario tutto d'un pezzo che - pur di far rispettare la legge - giunge ad infrangerla sino ai delinquenti spietati, Lenzi riesce a rendere originale il film come fosse un documentario (ad esempio, tutti gli autobus presenti sono arancioni o a livrea biverde, quelli cioè usati fino agli anni settanta)[3].[2] Molteplici sono le scene d'azione che lo rendono molto interessante, anche se spesso il regista è stato accusato di sensazionalizzare molte di queste includendo episodi di violenza e splatter inauditi e poco realistici.[2]

[modifica] Colonna sonora

I titoli di testa del film scorrono su Folk And Violence
I titoli di testa del film scorrono su Folk And Violence

La colonna sonora è stata composta da Franco Micalizzi e include le seguenti tracce:

[modifica] Edizione del 1976

  1. Folk And Violence
  2. Special Agents
  3. During the Story
  4. Folk Tarantella
  5. After a Robbery
  6. Tira a Rezza Oj Piscatore!
  7. Kidnapping
  8. Man Before Your Time (Bulldog)

[modifica] Edizione rimasterizzata

  1. Folk And Violence
  2. Welcome To Napoli *
  3. Tira 'A Rezza Oj Piscatore
  4. Crime Outcome *
  5. The Violent Face
  6. A Man Before Your Time (Vocal) *
  7. Gennarino's Joke *
  8. I Wan't Say It *
  9. Naples' Alley *
  10. The Garage Of The Giant *
  11. Trap And Death *
  12. Fire In The Garage *
  13. The Giant Is Dead *
  14. Bloody Robbery *
  15. Rush For A Sign *
  16. Betti's Investigation *
  17. The Chase Over The Roofs *
  18. Useless Waiting *
  19. Criminals At Work *
  20. Ten Minutes To One *
  21. Get Down The Train *
  22. Targeting A Killer *
  23. Bitter Success
  24. The Price For A Fight *
  25. Looking For Capuano *
  26. A Man Before Your Time (Instr.) *
  27. Thus Ended The General *
  28. The Price Is Too High *
  29. Get Back To Fight *
  30. A Man Before Your Time (Vocal) *

* : tracce inedite

[modifica] Note

  1. ^ a b Date di uscita for Napoli violenta. URL consultato il 30-12-2007.
  2. ^ a b c Ipse Dixit - a cura di Franco Grattarola. URL consultato il 30-12-2007.
  3. ^ Napoli violenta, 1976. URL consultato il 30-12-2007.

[modifica] Bibliografia

  • Marco Giusti. Dizionario dei film italiani. Stracult. Roma, Frassinelli, 2004. ISBN 8820029197

[modifica] Collegamenti esterni

La trilogia del commissario Betti Ciak!
Roma violenta | Napoli violenta | Italia a mano armata
Umberto Lenzi - Franco Martinelli - Maurizio Merli
I poliziotteschi di Umberto Lenzi
Film Milano rovente | Milano odia: la polizia non può sparare | Il giustiziere sfida la città | Roma a mano armata | Il trucido e lo sbirro | Napoli violenta |
Il cinico, l'infame, il violento | La banda del gobbo | Da Corleone a Brooklyn
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