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Morro d'Oro - Wikipedia

Morro d'Oro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Morro d'Oro
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Morro d'Oro]]
Morro d'Oro - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Abruzzo
Provincia: stemma Teramo
Coordinate: 42°40′0″N 13°55′0″E / 42.66667, 13.91667
Altitudine: 210 m s.l.m.
Superficie: 28 km²
Abitanti:
3.468 01-01-2007 (ISTAT)
Densità: 123 ab./km²
Frazioni: Case di Bonaventura, Case Merluzzi, Pagliare, Razzano, San Pietro, Torrenera 
Comuni contigui: Atri, Notaresco, Roseto degli Abruzzi
CAP: 64020
Pref. tel: 085
Codice ISTAT: 067029
Codice catasto: F747 
Nome abitanti:  
Santo patrono:  
Giorno festivo:  
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Morro d'Oro è un comune di 3.468 abitanti della provincia di Teramo.


Indice

[modifica] Notizie storico-geografiche-sociologiche

[modifica] Notizie di carattere generale

Morro d'Oro è un piccolo centro della provincia di Teramo, da cui dista 28 Km, sito a cavallo delle vallate del Tordino e del Vomano. Il suo territorio si estende per 28.18 km²; gli abitanti al Censimento del 21 Ottobre 1991 erano 3.015 unità; al 31 Dicembre 1995 ne risultano 3.190, oggi sono 3500 circa; segno che il Comune, dopo una fase ventennale di spopolamento (dai 3.215 del 1961 ai 2758 del 1981) è continua crescita abitativa. Tutto ciò grazie alla sua ubicazione strategica (12 km dal mare e 40 dalla montagna) e alle sue mutate condizioni economiche: da un'economia esclusivamente agricola - ed in prevalenza a mezzadria - ad una più integrata agricola-artigianale-industriale. Dunque, la sua economia è basata, da una parte sull'agricoltura, però di tipo avanzato e a colture selezionate (ortaggi e frutteto), oltre a quelle tradizionali: cereali in genere; dall'altra sul terziario (artigianato edile e, in minor misura, commercio); ma vi è anche un adeguato sviluppo industriale, che assorbe una mano d'opera di circa 300 unità.

[modifica] Notizie storiche

Le origini di Morro D'Oro si perdono nei meandri della storia del Medio Evo: probabilmente esse risalgono all'epoca delle incastellazioni (VIII - X sec.); ma notizie probanti della sua esistenza le abbiamo solo a datare da un documento del 1021, che parla di una donazione fatta da Adelberto De Aprutio in favore del Monastero di Montecassino e in cui compare il tenimento di Muro e si menziona di un Castello Veccio. Altri documenti del 1101 e del 1128, in cui compare il termine Murum (o Morrum), testimoniano ulteriormente della sua esistenza. Nel XII sec. Il territorio apparteneva a Trasmondo di Castelvecchio; ma dopo il 1200 anche Morro entrò nella zona di influenza degli Acquaviva, come peraltro era avvenuto, o avvenne in seguito, per gli altri paesi limitrofi, da Atri fino al fiume Tronto. Nei secoli successivi le sorti di Morro, naturalmente, si identificarono con quelle della famiglia Acquaviva, sotto la cui giurisdizione rimase fino ai primi del '700.

A tutto il 1807, la comunità di Morro fu aggregata amministrativamente a Notaresco; ma con il governo del RE di Napoli, Gioacchino Murat, nel detto anno fu provvisoriamente aggregata a Montepagano; e però già nel 1808 fu resa autonoma, in linea di massima nella configurazione territoriale attuale.

Il toponimo di Morro D'Oro, le cui origini, come abbiamo visto, sono indefinite (Murus, Murrum, Morrum, poi nel 1567 compare Moro, nel 1601 Murro e nel 1703 Morra) ha la sua definitiva denominazione in quello attuale, giusto Regio Decreto 13 dicembre 1863, n. 1616 ed in base alla delibera Consiliare del 18 ottobre, che così recitava: "... considerato che il Comune per la fertilità dei terreni è stato sempre abbondante, ritenendo che d'antico tempo gli è stato dato sempre l'epiteto di Morro D'Oro, ha deliberato la parola aggiunta [d'oro] debba essere scritta coll'apostrofo...".

[modifica] Monumenti

Abbazia di Santa Maria di Propezzano: la sua esistenza è accertata negli anni a cavallo dal 930 al 960, ma una consolidata tradizione, non probante e dai tratti a volte fantasiosi, la fa risalire al 10 maggio del 715 d.C. Trattasi di complesso abbaziale in stile romanico-gotico, con la tipica disposizione dei conventi benedettini (struttura edilizia, la chiesa, il portale, il chiostro, l'abside, ecc.); è perfettamente conservato nella struttura originaria, in quanto anche i restauri (non molti, per la verità) a cui è stato soggetto sono stati eseguiti con perfetta aderenza all'origine, ivi compreso anche il materiale impiegato.

Chiesa di San Salvatore, sita nel Capoluogo: la sua costruzione, in stile gotico, risale al 1331 ed è opera di Gentile di Ripatransone. All'interno sono presenti altari lignei del 1500 e 1600, nonché tele del Ragazzini (del 1600) e una statua della Madonna in cotto di scuola atriana del 1500.

Convento di Sant'Antonio, circa 1 Km ad ovest del capoluogo: di epoca medievale (notizie certe della sua esistenza risalgono al 1260), pare debba la sua fondazione alla venuta di San Francesco d'Assisi, che fu in Abruzzo almeno tre volte, nel 1215, nel 1220 (o 1222) e nel 1225. Soppresso definitivamente per ordine di Giuseppe Napoleone Bonaparte (fratello del più noto Napoleone) e successivamente di Gioacchino Murat, entrambi Re di Napoli, non fu più riaperto. Sconsideratamente tenuto in abbandono per circa 200 anni, attualmente è stato parzialmente ristrutturato dal proprietario. Tuttavia, è ancora possibile ammirarne la struttura originaria esterna (anche se parzialmente modificata) ed alcune parti interne.

[modifica] Cittadini illustri

  • Michelangelo Cicconi, nato a Morro d'Oro, Teramo il 17 gennaio 1751, dei chierici regolari della Pietrasanta, giustiziato a Napoli il 18 gennaio 1800 come aderente alla repubblica napoletana.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Enrico Valentini (centrosinistra) dal 30/06/2004
Centralino del comune: 085 895145
Email del comune: non_disponibile

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni


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