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Colledara - Wikipedia

Colledara

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Colledara
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Colledara]]
Colledara - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Abruzzo
Provincia: stemma Teramo
Coordinate: 42°32′0″N 13°41′0″E / 42.53333, 13.68333
Altitudine: 430 m s.l.m.
Superficie: 19,86 km²
Abitanti:
2.250 2007
Densità: 113,29 ab./km²
Frazioni: Bascianella, Capo di Colle, Castiglione della Valle, Chiovano, Collecastino, Ilii, Ornano Grande, Ornano Piccolo, Pantani, Pizzicato, Sbarra, Vico, Villapetto 
Comuni contigui: Basciano, Castel Castagna, Isola del Gran Sasso d'Italia, Montorio al Vomano, Tossicia
CAP: 64042
Pref. tel: 0861
Codice ISTAT: 067018
Codice catasto: C311 
Nome abitanti: colledaresi 
Santo patrono: Madonna di Costantinopoli 
Giorno festivo: Lunedì dopo Pasqua 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Colledara è un comune di 2.250 abitanti della provincia di Teramo: fa parte della Comunità montana Gran Sasso. Reso celebre dal libro di memorie intitolato proprio "Colledara" pubblicato da Fedele Romani nel 1907, in prima edizione per l'editore fiorentino Bemporad.

Indice

[modifica] Storia

Il 30 dicembre del 1909, con regio decreto n.493, la sede del Muncipio di Castiglione della Valle fu trasferita a Colledara, preferita per diverse ragioni: la posizione centrale, l'alto numero di abitanti delle sue ville, la presenza dell'ufficio postale, del medico, della farmacia, del notaio e persino della banca.

Tuttavia vi fu una ragione che il consigliere provinciale Tito Candelori così riassunse in un suo intervento

« è questa ... una ragione di pura idealità e intellettualità, perché tutti sanno che il nome di Colledara è oggi collegato ad una manifestazione altamente letteraria, ed anche ... ggiungerò che Colledara è patria di Fedele Romani, vanto e decoro del nostro Abruzzo che lo conta fra i suoi figli più cari, dell'aureo scrittore che tanto suggestivamente ha saputo descrivere ed illustrare il paese nativo, dell'educatore insigne che noi auguriamo di vedere ascendere sempre più alto nell'esercizio della sua nobile funzione »

tratto da: Atti del Consiglio provinciale di Teramo, anno 1909, Teramo, De Carolis, 1910, pp.63-64;

Il romanzo di Fedele Romani, pubblicato nel 1907, aveva suscitato interesse e consenso non solo in Abruzzo. Le anticipazioni che, sotto forma di articolo, Romani era andato pubblicando negli anni precedenti su "Il Marzocco", una delle più raffinate e seguite riviste di letteratura, avevano incontrato un notevole successo tanto da rappresentare un vero e proprio "caso letterario". Ne sono prova da un lato l'interesse a pubblicare il volume da parte di un editore di primissimo piano in Italia, come il fiorentino Bemporad e dall'altro l'ampio spazio concesso a Romani dai fratelli Orvieto, animatori del "Marzocco", per le anticipazioni relative al secondo romanzo, poi pubblicato postumo con il titolo "Da Colledara a Firenze".

Successivamente, con il regio decreto n.379 del 16 febbraio 1928 n. 60, il Comune cambiava denominazione da Castiglione della Valle a Colledara.

[modifica] Colledara di Fedele Romani (1907): incipit

« Colledara è un villaggetto di poche case, posto sopra una delle più verdi e più ridenti colline che allietano la Valle di Monte Corno, o Gran Sasso d' Italia, dal lato che guarda l'Adriatico. … Colledara non conta che poco più di cento abitanti; ma, benché il villaggio sia così piccolo, pure è diviso in due parti:. una più alta e una più bassa; ed ha due nomi: quello di Colledara, che appartiene in proprio alla parte più bassa, e serve, oltre a ciò, a indicar tutto il villaggio nel suo insieme, e quello di Capo di Colle, che è il nome della parte più alta, o, diremo, dell' acropoli. E qui sorge, circondata di tugurii e d'ulivi, la mia casa paterna, o «il palazzo», come lo chiamano i contadini »

> Leggi il testo completo di Colledara di Fedele Romani

[modifica] La chiesa di San Paolo

A Colledara si trova la chiesa di San Paolo, ampiamente descritta da Fedele Romani nella sua opera. Si tratta di un chiesa edificata nel corso del secolo XVI e più volte ristrutturata.

« La chiesetta di Colledara è posta sopra una piccola collinetta, della stessa altezza, presso a poco, di quella dello stesso Colledara; e sorge a poca distanza da esso; e riunisce ed accentra, e per così dire organizza, tutto un gruppo di piccoli villaggi, che, dal nome della chiesa, si chiamano di San Paolo; e son disposti quasi in linea retta, ma descrivono allo stesso tempo, in profondità, una curva a guisa di festone, di cui Colledara è all'uno dei capi e Ìlii dall'altro. Nel mezzo, sono, in luogo più o meno basso, Carancia, Pantani e Chiovano. Colledara e Chiovano hanno tutti e due per conto loro una piccola chiesetta: ma S. Paolo è la chiesa madre e, per così dire, la cattedrale. Essa non forma, per altro, una parrocchia, ma una semplice cappellania, aggregata alla parrocchia di Castiglione della Valle. Il cappellano non vi abita, ed è custodita da un romito che ha la sua dimora in un romitorio annesso alla chiesa. S. Paolo è chiesa antichissima, come risulta da una piccola lapide, scoperta non è gran tempo, la quale la dice edificata nel 1200 da un Alberghetto di Hadria, ... Ai principii dell' 800, fu aggiunto un organo, abbastanza armonioso e grande per una chiesetta di campagna. Esso fu collocato lungo la parete destra.

Le campane di S. Paolo sono tre: la grande, la mezzana e la piccola; e sono disposte in ordine decrescente in un campanile a vela, che sorge sopra la facciata. La campana grande ha una voce baritonale, piena di sentimento e di fremiti profondi; e, quando suona sola. e a distesa ed echeggia per la Valle, chi l'ascolta si ferma pensoso e unisce a quella voce le immagini e i ricordi più nobili e più cari che serba in fondo al cuore... La mattina della domenica, dai cinque villaggi detti Ville di S. Paolo si vedevano, tra le querce e le siepi, altrettanti rivi variopinti che, come raggi, si dirigevano verso il centro, il quale era la vecchia e buona chiesa. Il rivo che partiva da Colledara si riuniva, a un certo punto, con quello di Carancia, poi con quello dei Pantani, e così ingrossato e arricchito, arrivava a S. Paolo. Dall'altra parte, giungeva, accresciuto di quello di Chiovano, il rivo che muoveva da Ìlii. Tutti erano vestiti a festa: le contadine portavano in capo un grosso fazzoletto bianco piegato a fisciù, smerlato e ricamato, e con le cocche non annodate sotto il mento, ma tenute lunghe distese e riunite sul petto con le mani. Gli uomini erano vestiti della loro solita saia turchino cupo: d'estate la giacchetta non era infilata, ma gettata sulle spalle; e gli zaotti, per più bravura, la portavano su di una spalla sola.

... La chiesa di S. Paolo, dunque, aveva tre statue mobili: la Madonna del Rosario, S. Antonio e la Madonna di Costantinopoli; ma quest'ultima, benché fosse qualche volta cavata dalla nicchia del suo altare e collocata in mezzo alla chiesa, non era mai portata in processione, perché, nonostante che fosse vestita anch'essa di seta e di raso e coperta di collane, e portasse la corona d'argento, aveva il corpo, dicevano, tutto di pietra, e pesava troppo. Questa era una statua singolarmente miracolosa, ma piena di pauroso mistero e piuttosto brutta di viso. E questa bruttezza accresceva il suo prestigio. »

> Testo completo di Fedele Romani sulla Chiesa di San Paolo

[modifica] Le frazioni

Bascianella, Chiovano, Collecastino, Villa Illi

[modifica] Castiglione della Valle

Denominato nel medioevo "Castrum Leonis Vallis Sicilianae", fu un castello feudale. Nel 1747 Castiglione si dotò di propri Statuti rurali. Vi si trova la chiesa di san Michele arcangelo con affreschi di Andrea Delitio.

[modifica] Ornano

Località divisa in Ornano grande e Ornano piccolo. Vi si trova il palazzo Petrilli, abitazione di una delle più antiche famiglie della zona. A Ornano grande si trova la chiesa di San Giorgio.

[modifica] Villa Petto

Con testimonianze di epoca romana. Vi si trovano le chiese di San Salvatore (sec. XIV) e di Santa Lucia (sec. XVI).

[modifica] Cittadini illustri

  • Ermando Magazzeni (1920-1978), di Ornano Grande, poeta dialettale;
  • Giovanni Martelli, di Ornano Grande, giornalista e corrispondente del "Centrale". Agronomo ed entomologo. Fu direttore del Laboratorio di entomologia di Acireale;
  • Ulderico Martelli (1879-1950), nato a Colledara, fu medico condotto di Isola del Gran Sasso. Giornalista e cultore di ricerche storiche. Pubblicò un volume sulla vicenda che, tra storia e leggenda, lega il nome di Lucrezia Borgia alla frazione di Castiglione della Valle;
  • Raffaele Petrilli sr, dottore in fisica;
  • Raffaele Petrilli jr, (Castiglione della Valle, 1843- Ornano, 1917) medico, poeta, giornalista e viaggiatore. Medico condotto di Ornano Grande e specialista in oculistica. Famoso per i suoi stornelli e per gli scritti giornalistici su "Il Centrale", interventi spesso firmati con lo pseudonimo Lu 'ssenzale. Fu il responsabile delle prime ricognizioni eseguite sul corpo di San Gabriele.
  • Fedele Romani, letterato e narratore, Leggi la cronologia della vita e delle opere di Fedele Romani;
  • Giovanni Romani, avvocato, consigliere e poi Presidente del Consiglio provinciale. Fratello maggiore di Fedele Romani;

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Giuseppe Di Bartolomeo (centrosinistra) dal 26/06/2004
Centralino del comune: 0861 698551 - 0861 698877
Email del comune: info.colledara@cmgransasso.it

[modifica] Bibliografia

  • Fedele Romani, Colledara, Firenze, Bemporad, 1907, e successive edizioni; leggi il testo completo
  • Statuti rurali di Castiglione della Valle, a cura di Adelmo Marino, Teramo, Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, 1975;

[modifica] Collegamenti esterni

Colledara su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Colledara")


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