Monte Cevedale
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Cevedale | |||||||||||||||||||
Il Cevedale visto dal Rifugio Casati |
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Paese | Italia | ||||||||||||||||||
Regione | Lombardia Trentino-Alto Adige |
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Provincia | Sondrio Bolzano Trento |
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Altezza | 3.769 m s.l.m. | ||||||||||||||||||
Catena | Alpi | ||||||||||||||||||
Coordinate | |||||||||||||||||||
Altri nomi e significati | Zufallspitze (tedesco) | ||||||||||||||||||
Data prima ascensione | 7 settembre, 1865 | ||||||||||||||||||
Autore/i prima ascensione | Julius von Payer, J. Pinggera, J. Reinstadler | ||||||||||||||||||
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Il Monte Cevedale (Zufallspitze in tedesco) è una montagna delle Alpi alta 3.769 m s.l.m.[1], del gruppo dell'Ortles-Cevedale, nelle Alpi Retiche.
Indice |
[modifica] Descrizione
Compreso nel Parco nazionale dello Stelvio, il Cevedale è la terza vetta più alta del massiccio, dopo l'Ortles e il Gran Zebrù. La montagna si colloca al confine tra due regioni: la Lombardia e il Trentino-Alto Adige. La sommità della montagna è costituita dalla cima principale e da due anticime, poste a nord-est rispetto ad essa e collegate da una cresta affilata. La cima più alta è collocata esattamente sul confine tra le province di Sondrio e Trento: è il punto più alto del Trentino.
L'anticima meridionale (Cima Cevedale, oppure Cevedale II, oppure Südliche Zufallspitze in tedesco) è alta 3.757 m e segna il punto in cui si incontrano le province di Sondrio, Trento e Bolzano. Poco più bassa è l'anticima settentrionale (Nördliche Zufallspitze in tedesco), quotata 3.700 m[2].
Il Cevedale costituisce un nodo orografico importante, in quanto è il punto di convergenza delle dorsali montuose che dividono la Val de la Mare (ramo laterale dell'alta Val di Peio), la Val Cedec (tributaria della Valfurva), l'alta val Martello.
Geologicamente, questa parte del massiccio dell'Ortles-Cevedale fa parte delle cosiddette falde austroalpine, che caratterizzano gran parte dell'edificio alpino a nord della Linea Insubrica. Si tratta di rocce antichissime, che hanno subito grandi sollecitazioni e trasformazioni nel corso dell'orogenesi alpina. Hanno principalmente struttura scistosa e sono facilmente attaccabili dall'erosione, e ciò spiega la morfologia dolce e poco impervia del rilievo. Come per la maggior parte delle vette che si elevano al di sopra della dorsale principale del massiccio, la varietà di roccia più diffusa sono filladi quarzifere.
La salita normale dal versante trentino inizia da Malga Mare in Val di Peio, a quota 2.029. Il facile sentiero, passando per il rifugio Larcher porta al Passo della Forcola a quota 3.032. Da qui la via di salita procede lungo la facile cresta rocciosa con qualche tratto di neve fino a raggiungere la cima minore del Cevedale a quota 3.757 (Zullalspitze) sormontata da una croce. Un facile attraversamento del ghiacciaio, con qualche breve tratto aereo, conduce alla cima principale a quota 3.769. Il tempo di salita è di circa 5 ore.
La storia alpinistica indica la prima salita alla cima minore del Cevedale il 13 agosto 1864, da parte di E. Mojsisowicz e S.Janiger dal versante Nord, partendo dal Passo del Cevedale. La salita alla cima principale porta la data del 7 settembre 1865 da parte di J. Payer, J. Pinggerra e J. Reinstadler.
[modifica] Galleria fotografica
[modifica] Bibliografia
- AA. VV. Conoscere le Alpi - Natura, Luoghi, Sport, Turismo, De Agostini, Novara 1991
[modifica] Note
- ^ 3.778 m secondo misurazioni austriache
- ^ 3.687 m secondo misurazioni austriache e tedesche