Mario Soldati
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« Quando riusciamo a vedere la bellezza, essa è sempre perduta. » | |
(Mario Soldati, La messa dei villeggianti, Mondadori)
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Mario Soldati (Torino, 17 novembre 1906 – Tellaro (Lerici), 19 giugno 1999) è stato uno scrittore, regista e sceneggiatore italiano.
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[modifica] Biografia
Mario Soldati nasce a Torino il 17 novembre 1906, compie gli studi all'Istituto Sociale dei Gesuiti. Si diploma a diciassette anni e s'iscrive alla facoltà di lettere. La Torino degli anni venti è quella dell'intelligenza di Piero Gobetti, della pittura di Felice Casorati e del mecenatismo di Riccardo Gualino Gli amici più cari sono Mario Bonfantini, Giacomino Debenedetti, Carlo Levi, Giacomo Noventa.
Nel 1925 pubblica il dramma Pilato. Nel 1927 si laurea in storia dell'arte con Lionello Venturi con una tesi su Boccaccio Boccaccino, pittore del Cinquecento e cura il catalogo della Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino, ottiene poi una borsa di studio della durata di tre anni presso l'Istituto d'Arte di Roma dove incontra Adolfo Venturi e Pietro Toesca. Nel 1929 l'esordio come narratore con il libro di racconti, "Salmace". All'inizio del terzo anno, l'offerta di una nuova borsa di studio lo induce a lasciare Roma e partire per New York dove insegna alla Columbia University.
Nel 1931 ritorna in Italia deluso di non essere riuscito a diventare cittadino americano. Si sposa e inizia a lavorare per la Cines-Pittaluga, la realtà più importante del cinema italiano.
Sul set, inizia come ciacchista, ha l'impressione che i suoi studi umanistici e artistici non servano più a nulla così come i suoi libri e i suoi articoli. L'incontro però con l'allora presidente della Cines Emilio Cecchi e la sua stima lo conducono nel settore 'soggetti' dove inizià la carriera di sceneggiatore, continuando a collaborare con Mario Camerini come aiuto regista.
Nel 1934, a causa dell'insuccesso del film Acciaio (tratto da un soggetto di Pirandello a cui collabora come sceneggiatore), viene licenziato.
Si trasferisce a Corconio, frazione di Orta San Giulio, un piccolo paese sul lago d'Orta. Lontano da Roma e dal cinema, vi rimane per due anni durante i quali scrive 'America Primo Amore' e vari altri scritti.
Nel 1936 il regista Mario Camerini lo rivuole a Roma.
[modifica] L'esordio alla regia
Nel 1939 la sua prima regia: "Dora Nelson" una commedia nello stile di Ernst Lubitsch, nel 1941 il film che lo renderà il regista più popolare di quell'anno, Piccolo mondo antico, un successo che metterà d'accordo la critica e il pubblico, un classico del cinema italiano, dove la ventenne Alida Valli, al suo primo ruolo drammatico, vince la coppa Volpi come migliore attrice protagonista.
[modifica] La fuga
La notte del 14 settembre 1943 fugge da Roma con Dino De Laurentis, l'avventurà diventerà il diario di viaggio intitolato 'Fuga in Italia'. Trascorrerà nove mesi a Napoli lavorando, tra l'altro, ai microfoni di "Radio Napoli"al ritorno a Roma sarà corrispondente di guerra per l'Avanti e L'Unità sulla linea Gotica.
Nel 1948 scioglie il contratto con il grande produttore di Hollywood David O. Selznick, perché il consolato americano nega il visto d'ingresso alla sua compagna.
Nel 1949 dirige Fuga in Francia al quale contribuirono anche Cesare Pavese e Ennio Flaiano, e pubblica "La giacca Verde" uscito in un volume edito da Longanesi insieme a Il padre degli orfani e La finestra, che gli valse il premio letterario San Babila.
Nel 1952, dal romanzo di Alberto Moravia, dirige La provinciale. Nel 1954 pubblica il romanzo Lettere da Capri che gli valse il premio Strega e la popolarità come scrittore.
[modifica] La televisione
Nel 1956 è l'ideatore regista e conduttore dell'inchiesta televisiva: 'Viaggio lungo la Valle del Po' una delle trasmissioni più originali della TV degli inizi. Proprio nel corso di quella trasmissione stabilisce un forte e duraturo legame con la provincia di Ferrara, nella quale si era già recato in precedenza per girare a Comacchio La donna del fiume don Sofia Loren, e con le specialità gastronomiche di quella terra. Dopo le anguille della Donna del fiume scopre la salama da sugo della quale scriverà un famoso elogio.
Il suo ultimo film "Policarpo, ufficiale di scrittura", a cui prendono parte Renato Rascel e Carla Gravina, vince al Festival di Cannes del 1959 il premio per la migliore commedia.
Dal 1960 vivrà tra Milano e Tellaro sull'estrema costa ligure. Nel 64 pubblica 'Le due Città' romanzo di respiro balzachiano che abbraccia cinquant'anni di storia italiana e che nella seconda parte è ambientato nel mondo del cinema delle origini. Presso Mondadori pubblica il romanzo "L'attore", best-seller nel 1970 Premio Campiello. Nell'81 'L'incendio' romanzo stevensoniano ricco di colpi di scena ambientato nel mondo dell'arte
Soldati, come ha scritto Aldo Grasso, ci ha lasciato opere memorabili in letteratura, nel cinema e nella televisione.
[modifica] Il profilo artistico
[modifica] Lo scrittore
« Fra gli scrittori del novecento italiano, Soldati è l'unico che abbia amato esprimere, costantemente e sempre, la gioia di vivere. Non il piacere di vivere, ma la gioia; il piacere di vivere è quello del turista che visita i luoghi del mondo assaporandone le piacevolezze e le offerte ma trascurandone o rifuggendone gli aspetti vili, o malati, o crudeli; la gioia di vivere non rifugge nulla e nessuno: contempla l'universo e lo esplora in ogni sua miseria e lo assolve. » | |
« L’assoluta leggerezza della scrittura di Soldati significa fraternità. Il suo rapporto col lettore non è autoritario, ma mitemente fraterno » | |
« Una delle grandi qualità di Soldati, come è noto, è la capacità di farci apparire degna di racconto, e quindi interrogabile dall'intelligenza qualunque realtà, grande o piccola indifferentemente: la tragica immensità di Manhattan nell'età del proibizionismo non meno della vita di un pollaio al di là dello squallido cortiletto di un hotel della Valtellina » | |
« Qualcosa che somiglia alla felicità'...e questo è, esattamente definito, il mio sentimento di lettore di Soldati da quando, per la prima volta su 'Il Mondo' di Pannunzio, lessi un suo racconto. » | |
[modifica] Il regista
Nella sua carriera di sceneggiatore e regista cinematografico ha diretto ventotto film fra gli anni '30 e '50, allestendo cast con i più grandi attori dell'epoca, ma il fatto di essere anche uno scrittore di talento e di successo ha rischiato spesso di far passare Soldati come un regista mancato o come uno scrittore frustrato dall'incapacità di trasferire nelle pellicole un uguale talento artistico.
In realtà il regista, come sostenne egli stesso, era per lui una cosa diversa dallo scrittore:
« Il cinema non è come lo scrivere, appartiene meno a chi la fa ed i registi sono meno individuali, più collettivi, sono più a contatto con il popolo. » |
Soldati pertanto alternò l'attività di scrittore, vissuta come prolungamento romantico di un esercizio privato e soggettivo dello spirito, a quella di regista, vissuta in costante compromesso con la dimensione commerciale e in "ascolto" dei gusti del pubblico:
« Il cinematografo talvolta è arte, ma è sempre industria; l'artista che fa del cinema deve per forza venire a patti con questa industria... » |
Il filo che tiene unita tutta la produzione cinematografica di Soldati, così varia e multiforme, consiste proprio nella messa a punto di una pratica creativa plasmata sulle logiche dell'industria culturale e dell'impatto col pubblico.
Il primo filone è caratterizzato da opere come "Piccolo mondo antico", "Malombra" e "Daniele Cortis", tratte tutte dai romanzi di Antonio Fogazzaro, romantici e romanzeschi, melodrammatici e popolari.
Il secondo filone, con "Botta e risposta", "È l'amor che mi rovina" e "O.K. Nerone", è invece la coabitazione tra popolare ed élite, che caratterizza i primi anni cinquanta.
Le varie fasi della cinematografia di Soldati hanno sempre in comune il contatto ravvicinato con il popolo, e, sia pure con tanti stili diversi, uno per ogni film, con un minimo di continuità poetica.
[modifica] Opere letterarie principali
Di seguito si elencano, in ordine cronologico, i suoi scritti più importanti:
- Pilato (tragedia in tre atti), Torino, Sei, 1925;
- Salmace (sei novelle), Novara, “La Libra”, 1929; ripubblicato con una nota di C. Garboli, Milano, Adelphi;
- America primo amore, Firenze, Bemporad, 1935, poi: Roma, Einaudi, 1945; Milano, Garzanti, 1956; Milano, Mondadori, 1959 e 1976; Milano, Emme Edizioni, 1975;
- (Con lo pseudonimo di Franco Pallavera) Ventiquattro ore in uno studio cinematografico, Milano, Cortina, 1935, poi: Palermo, Sellerio, 1985;
- La verità sul caso Motta, Milano, Rizzoli, 1941, poi: Milano, Mondadori, 1967 e 1973;
- L’amico gesuita (racconti), Milano, Rizzoli, 1943, poi: Milano, Mondadori 1979;
- Fuga in Italia, Milano, Longanesi, 1947, poi: Milano, Edizioni Scolastiche Mondadori, 1969;
- A cena col commendatore, Milano, Longanesi, 1950, poi: Milano, Mondadori, 1961 e 1977;
- L’accalappiacani, Roma, Atlante, 1953;
- Le lettere da Capri, Milano, Garzanti, 1954, poi: Milano, Mondadori, 1961, 1976 e successive edizioni;
- La confessione, Milano, Garzanti 1955, poi: Milano, Mondadori, 1959 e 1980 e Milano, Adelphi, 1991;
- I racconti, Milano, Garzanti, 1957;
- Il vero Silvestri, ivi, 1957, poi: Milano, Mondadori, 1959 e 1971;
- La messa dei villeggianti, ivi, 1959, poi: 1982;
- I racconti 1927-1947, ivi, 1960 (riedizione dei Racconti, Milano, Garzanti, 1957);
- Canzonette e viaggio televisivo (poesie), Milano, Mondadori, 1962;
- Storie di spettri, ivi, 1962;
- Le due città, Milano, Garzanti, 1964, poi: ivi, 1985;
- La busta arancione, Milano, Mondadori, 1966, poi: ivi, 1984;
- I racconti del maresciallo, ivi, 1967; Fuori, ivi, 1968;
- Vino al vino. Viaggio alla ricerca dei vini genuini, ivi, 1969, poi: ivi, 1981;
- I disperati del benessere (viaggio in Svezia), ivi, 1970;
- Il meglio, Milano, Longanesi, 1970;
- L’attore, Milano, Mondadori 1970, poi: ivi, 1975, quindi Milano-Novara, Mondadori-De Agostini, 1986;
- 55 novelle per l’inverno, Milano, Mondadori, 1971;
- Vino al vino 2, ivi, 1971, poi: Milano, Mondadori, 1981; Da spettatore, ivi, 1973;
- Un prato di papaveri, ivi, 1973;
- Il polipo e i pirati (fiaba illustrata), Milano, Emme Edizioni, s.d. [ma 1974];
- Lo smeraldo, Milano, Mondadori, 1974, poi: ivi, 1985;
- Lo specchio inclinato, ivi, 1975;
- Vino al vino 3, ivi, 1975, poi: ivi, 1981;
- La sposa americana, ivi, 1977, poi: ivi, 1980;
- Lettere a Mario Soldati, ivi, 1979;
- Addio diletta Amelia, ivi, 1979;
- 44 novelle per l’estate, ivi, 1979;
- La carta del cielo (antologia per la scuola media a cura di N. Ginzburg), Torino, Einaudi 1980;
- L’incendio, Milano, Mondadori, 1981;
- La casa del perché, ivi, 1982;
- Lo scopone, in collaborazione con Maurizio Corgnati, ivi, 1982;
- Nuovi racconti del maresciallo, Milano, Rizzoli, 1984;
- L’architetto, ivi, 1985;
- L’avventura in Valtellina, Bari, Laterza, 1986;
- Ah! Il Mundial!, Milano, Rizzoli, 1986;
- El Paseo de Gracia, ivi, 1987;
- Regione regina (raccolta di scritti già editi dedicati alla Liguria), Bari, Laterza, 1987;
- Rami secchi (ritratti e ricordi), Milano, Rizzoli, 1989. ;Dell’opera omnia si segnala:
- Opere. I: Racconti autobiografici, a cura di C. Garboli, Milano, Rizzoli, 1991;
- Le sere' Rizzoli, 1994
[modifica] Filmografia
Di seguito si elencano, in ordine cronologico, i film che diresse per il cinema:
- La principessa Tarakanova' (1938)
- La signora di Montecarlo (1938)
- Due milioni per un sorriso (1939)
- Tutto per la donna (1939)
- Dora Nelson (1939)
- Piccolo mondo antico (1941)
- Tragica notte (1942)
- Malombra (1942)
- Chi è Dio (1945)
- Quartieri alti (1945)
- Le miserie del signor Travet (1946)
- Eugenia Grandet (1947)
- Daniele Cortis (1947)
- Fuga in Francia (1948)
- Quel bandito sono io (1950)
- Botta e risposta (1950)
- Donne e briganti (1951)
- È l'amor che mi rovina (1951)
- O.K. Nerone (1951)
- Il sogno di Zorro (1952)
- Le avventure di Mandrin (1952)
- I tre corsari (1952)
- Jolanda, la figlia del Corsaro Nero (1952)
- La provinciale (1953)
- Il ventaglino (1954)
- La mano dello straniero (1954)
- La donna del fiume (1955)
- Era di venerdì 17 (1957)
- Italia piccola (1957)
- Policarpo, ufficiale di scrittura (1959)
[modifica] Sceneggiature
- 1932 La tavola dei poveri di Alessandro Blasetti co-sceneggiatura con Raffaele Viviani
[modifica] Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o su Mario Soldati
[modifica] Collegamenti esterni
Predecessore: | vincitori Premio Strega | Successore: |
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Massimo Bontempelli | 1954 | Giovanni Comisso |
Predecessore: | vincitori Premio Campiello super | Successore: |
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Giorgio Bassani | 1970 | Gianna Manzini |
Predecessore: | vincitori Premio Bagutta | Successore: |
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Enzo Forcella | 1976 | Sandro Penna |