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Impero Kushan - Wikipedia

Impero Kushan

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L'impero Kushan (IIII secolo circa) fu uno stato che al suo apice (circa 105-250) si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio all'Afghanistan fino alla valle del Gange. L'impero venne fondato dalla tribù Kushan degli Yuezhi, provenienti dall'attuale Xinjiang in Cina, forse legati ai Tocarii. Ebbero contatti diplomatici con l'Impero Romano, l'Impero Persiano e la Cina, e per molti secoli furono al centro degli scambi tra oriente e occidente.

I territori dell'Impero Kushan (linea continua) e la sua massima espansione sotto l'imperatore Kanishka I (linea tratteggiata).
I territori dell'Impero Kushan (linea continua) e la sua massima espansione sotto l'imperatore Kanishka I (linea tratteggiata).


Indice

[modifica] Origini

Il nome Kushan deriva dal termine cinese Guishuang (Cinese 貴霜) che descrive una delle cinque tribù degli Yuezhi (Cinese 月氏), una ampia confederazione di popoli Indoeuropei probabilmente parlante una variante della lingua Tocaria. Essi erano il popolo Indo-europeo più orientale, infatti hanno vissuto nelle aride pianure del Bacino di Tarim (oggi Xinjiang), fino a che furono spinti verso ovest dagli Xiongnu nel 176160 a.C.. Le cinque tribù Yuezhi sono conosciute nella storia cinese come Xiūmì (Ch:休密), Guishuang (Cinese 貴霜), Shuangmi (Cinese 雙靡), Xidun (Cinese 肸頓), e Dūmì (Ch:都密). Strabone nella Geografia invece riporta che il regno greco della Bactriana fu distrutto dalla confederazione di Asioi, Pasianoi, Tocharoi e Sakaraukae, che potrebbero essere identificate con le tribù di cui parla la storia cinese.

Gli Yuezhi raggiunsero il regno ellenico della dinastia Greco-Battriana, in Battriana (un territorio a nord dell'Afghanistan e dell'Uzbekistan) attorno al 135 a.C., e scacciarono i greci occupanti, che si stabilirono nel bacino del fiume Indo (odierno Pakistan) nella parte orientale del regno indo-greco.

[modifica] Un impero multiculturale

Nel secolo successivo, la tribù Yuezhi del Guishuang (Cinese 貴霜) ottenne la supremazia sugli altri, e unificò la regione formando una solida confederazione. Il nome Guishuang fu adottato ad occidente e modificato in Kushan per designare la confederazione, per quanto i cinesi continuassero a chiamarli Yuezhi.

Ottenendo gradualmente il controllo dell'area dalle tribù indo-scitiche, i Kushan si espansero a sud nella regione tradizionalmente nota come Gandhara, un'area che copre principalmente il Pothowar pakistano a la regione NWFP ma che si stende anche in un arco che include la valle di Kabul e parte di Kandahar in Afghanistan. Fondarono capitali gemelle nei pressi delle odierne Kabul e Peshawar allora note come Kapisa e Pushklavati.

I Kushan fecero loro molti elementi della cultura ellenica della regione della Battriana, in cui si erano insediati. Adattarono l'alfabeto greco (spesso alterandolo) per rispondere alle esigenze del loro linguaggio (sviluppando la lettera Þ "sh", come in "Kushan") a ben presto cominciarono a coniare monete di foggia greca. Fino ai primi anni del regno di Kanishka sulle monete venivano usate combinazioni di leggende in greco e Kharoshthi, in seguito leggende in lingua Kushan combinate con quelle in greco, tutte scritte in alfabeto greco.

Dai tempi di Wima Takto, i Kushan iniziarono ad adottare la cultura indiana come gli altri gruppi nomadi che avevano invaso l'India. Il primo grande imperatore Kushan sembra avesse adottato lo Śivaismo, come indicato dalla sue monete. I successivi imperatori Kushan incarnarono un ampia varietà di dei Indiani o dell'Asia Centrale, così come Buddha.

Tetradramma d'argento del re kushan Heraios (1-30) in stile greco-battriano, rappresentante un cavaliere incoronato dalla dea della vittoria Nike. Scritta in greco: TVPANNOVOTOΣ HΛOV - ΣΛNΛB - KOÞÞANOY "Il tiranno Heraios, Sanav, dei Kushan".
Tetradramma d'argento del re kushan Heraios (1-30) in stile greco-battriano, rappresentante un cavaliere incoronato dalla dea della vittoria Nike.
Scritta in greco: TVPANNOVOTOΣ HΛOV - ΣΛNΛB - KOÞÞANOY "Il tiranno Heraios, Sanav, dei Kushan".

[modifica] Heraios

Heraios fu probabilmente il primo re dei Kushan. Può darsi che fosse un alleato dei greci, e adottò lo stesso stile nel conio delle monete. Fu anche, probabilmente, il padre di Kujula Kadphises.

[modifica] Kujula Kadphises

All'inizio del I secolo, durante il regno di Kujula Kadphises, i Kushan subirono un momento di declino, mentre gran parte del loro impero veniva invaso dai Parti. Il condottiero dei Parti, Gondophares fondò un Regno Indo-Parto che sarebbe durato fino alla fine del secolo. Attorno al 75 comunque, i Kushan avevano riconquistato gran parte del loro territorio.

[modifica] Kanishka I

Moneta d'oro dell'imperatore kushan Kanishka I (c. 100–126) con una rappresentazione ellenistica di Buddha (eccetto i piedi, in stile Kushan) e la parola "Boddo" in Greco.
Moneta d'oro dell'imperatore kushan Kanishka I (c. 100126) con una rappresentazione ellenistica di Buddha (eccetto i piedi, in stile Kushan) e la parola "Boddo" in Greco.

Il regno di Kanishka I, il secondo grande imperatore kushan, quinto re kushan, che prosperò per almeno 28 anni a partire dal 127 ca., fu amministrato da due capitali: Purushapura (oggi Peshawar nel Pakistan settentrionale) e Mathura, nell'India del nord. I Kushan avevano anche una capitale estiva a Bagram (allora nota come Kapisa), dove è stato trovato il "Tesoro di Bagram", comprendente opere d'arte provenienti dalla Cina fino alla Grecia. Secondo l'iscrizione Rabatak, Kanishka era il figlio di Vima Kadphises, nipote di Vima Taktu, e bisnipote di Kujula Kadphises. Il periodo di regno di Kanishka è dibattuto, il che influisce anche sul periodo di regno degli altri governanti, poiché l'ascesa di Kanishka si riteneva avvenuta nel 78 ca., che era considerato la base del calendario ufficiale Saka in India.

Il dominio dei Kushan collegò le rotte commerciali marine dell'Oceano Indiano con quella della Strada della Seta, attraverso la valle dell'Indo. All'apice della dinastia i Kushan controllavano un territorio che si estendeva dal Mare di Aral, attraverso gli odierni Uzbekistan, Afghanistan e Pakistan, fino all'India Settentrionale.

Uomo kushan in costume tradizionale con tunica e stivali, II secolo, Gandhara.
Uomo kushan in costume tradizionale con tunica e stivali, II secolo, Gandhara.

L'unità non stringente e la relativa page di un tale vasto territorio incoraggiarono i commerci a lunga distanza, portò le sete cinesi a Roma e creò file di centri urbani fiorenti.

Fiorirono anche gli scambi culturali, incoraggiando lo sviluppo del Buddhismo greco, una fusione di elementi culturali ellenistici e buddhisti, che si sarebbe espanso nell'Asia centrale e settentrionale come buddhismo Mahayana. Kanishka è noto nella tradizione buddhista per aver convocato un grande concilio buddhista nel Kashmir. A questo concilio viene attribuito l'aver segnato ufficialmente l'inizio del buddhismo panteistico Mahayana e la sua scissione dal buddhismo Nikaya. Kanishka fece inoltre tradurre i testi del buddhismo Mahayana dall'originale vernacolo gandhari (o prakrit) in sanscrito, lingua altametne letteraria. Assieme al re indiano Ashoka, al re indo-greco Menandro I (Milinda), e ad Harsha Vardhana, Kanishka è considerato dal buddhismo come uno dei suoi più grandi benefattori.

L'arte e la cultura di Gandhara, nel cuore dell'egemonia Kushan, sono le espressioni più note agli occidentali delle influenze Kushan.

[modifica] Contatti con Roma

Diverse fonti romane descrivono la visita di ambasciatori dei re di Bactria e India, durante il II secolo, riferendosi probabilmente ai Kushan:

Un gladiatore greco-romano su un vaso di vetro, Begram, II secolo.
Un gladiatore greco-romano su un vaso di vetro, Begram, II secolo.

Elio Spartiano, parlando dell'imperatore Adriano (117138 d.C.) nella sua Historia Augusta scrive:

"Reges Bactrianorum legatos ad eum, amicitiae petendae causa, supplices miserunt" ("I re dei Bactriani gli inviarono ambasciatosi supplici, per ottenere la sua amicizia").

Anche nel 138, secondo Sesto Aurelio Vittore (Epitome‚ XV, 4), e Appiano di Alessandria (Praef., 7), Antonino Pio, successore di Adriano, ricevette ambasciatori indiani, bactriani (Kushan) e hyrcaniani.

La cronaca storica cinese dell'Hou Hanshu descrive inoltre lo scambio di merci tra l'India nord-occidentale e l'Impero Romano dell'epoca: "Ad ovest (Tiazhu, India nord-occidentale) comunica con Da Qin (l'Impero romano). Cose preziose dal Da Qin si possono trovare qui, così come fini vesti in cotone, eccellenti tappeti di lana, profumi di ogni sorta, pani dolci, pepe, zenzero e sale nero."

La capitale estiva dei Kushan, a Begram, ha conservato una considerevole quantità di beni importati dall'Impero romano, in particolare diversi tipi di oggetti in vetro.

[modifica] Contatti con la Cina

Durante i I e il II secolo, l'Impero Kushan si espanse militarmente verso nord e occupò parti del Bacino di Tarim, loro luogo di origine, mettendole al centro del redditizio commercio centro-asiatico con l'Impero romano. Viene riportato che collaborarono militarmente con i cinesi, contro incursioni nomadiche, in particolare quando collaborarono con il generale cinese Ban Chao contro i Sogdiani nell'84, quando questi ultimi stavano cercando di appoggiare una rivolta del re di Kashgar. Attorno all'85, aiutarono il generale cinese anche in un attacco su Turfan, ad est del Bacino di Tarim.

Il monaco buddhista kushan Lokaksema, primo traduttore delle scritture buddhiste in cinese.
Il monaco buddhista kushan Lokaksema, primo traduttore delle scritture buddhiste in cinese.

In riconoscimento del loro aiuto ai cinesi, i Kushan richiesero, vedendosela negata, una principessa Han, anche dopo che inviarono dei doni alla corte cinese. Per rappresaglia, marciarono su Ban Chao nell'86 con una forza di 70.000 uomini, ma esausti per la spedizione, vennero infine sconfitti dalla più piccola forza cinese. Lo Yuezhi si ritirò e pagò tributo all'Impero Cinese durante il regno dell'imperatore Han He (89106).

Più tardi, attorno al 116, i Kushans sotto Kanishka fondarono un regno incentrato su Kashgar, prendendo inoltre il controllo di Khotan e Yarkand, che erano dipendenze cinesi nel Bacino di Tarim, il moderno Xinjiang. Essi introdussero la scrittura Brahmi, la lingua indiana Prakrit per l'amministrazione, ed espansero l'influenza dell'arte greco-buddhista che si evolse nell'arte serindiana.

I Kushan sono nuovamente segnalati per aver inviato doni alla corte cinese nel 158159, durante il regno dell'imperatore Han Huan.

Seguendo queste interazioni, gli scambi culturali aumentarono ulteriormente, e i missionari buddhisti kushan come Lokaksema, Zhiqian e Dharmaraksa, divennero attivi nelle città capitali cinesi di Luoyang e talvolta di Nanjing, dove si distinsero particolarmente per i loro lavori di traduzione. furono i primi di cui si ha notizia delle scritture Hinayana e Mahayana in Cina, contribuendo enormemente alla diffusione del Buddhismo sulla Via della Seta (vedi Buddhismo cinese).

[modifica] Declino

Denaro d'oro del re Kushan Kanishka II (200–220)
Denaro d'oro del re Kushan Kanishka II (200220)

A partire dal III secolo l'Impero Kushan iniziò a frammentarsi. Attorno al 225 Vasudeva I morì e l'Impero Kushan venne diviso in una metà orientale e una occidentale. Attorno al 224240, i Sassanidi invasero la Bactriana e l'India Settentrionale, dove sono noti come Indo-Sassanidi.

Attorno al 270, i Kushan persero i loro territori sulla piane del Gange, dove attorno al 320 venne fondato l'Impero Gupta.

Durante la metà del IV secolo un vassallo Kushan in Pakistan, chiamato Kidara, salì al potere e rovesciò la vecchia dinastia Kushan. Egli creò un regno noto come Regno Kidarita, anche se probabilmente si considerava un Kushan, come indicato dallo stile delle sue monete. Sembra che i Kidariti furono abbastanza prosperosi, anche se su scala inferiore rispetto ai loro predecessori.

Questi resti dell'impero Kushan vennero infine spazzati via nel V secolo dall'invasione degli Unni Bianchi, e successivamente dall'espansione dell'Islam.

[modifica] Principali governanti Kushan

  • Heraios (ca. 130), primo governante del Kushan, in generale il periodo di dominio Kushan è dibattuto.
  • Kujula Kadphises (ca. 30 – ca. 80)
  • Vima Takto, (ca. 80 – ca. 105) detto Soter Megas o "Grande Salvatore".
  • Vima Kadphises (ca. 105 – ca. 127) primo dei grandi imperatori Kushan
  • Kanishka I (127 – ca. 147)
  • Vāsishka (ca. 151 – ca. 155)
  • Huvishka (ca. 155 – ca. 187)
  • Vasudeva I (ca. 191225), ultimo dei grandi imperatori Kushan
  • Kanishka II (ca. 226240)
  • Vashishka (ca. 240250)
  • Kanishka III (ca. 255275)
  • Vasudeva II (ca. 290310)
  • Chhu (ca. 310? – 325?)
  • Shaka I (ca. 325345)
  • Kipunada (ca. 350375)

[modifica] Bibliografia

  • Harry Falk, “The yuga of Sphujiddhvaja and the era of the Kuşâņas.” Silk Road Art and Archaeology VII, pp. 121–136, 2001.
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  • H. Hargreaves, "Excavations at Shāh-jī-kī Dhērī"; Archaeological Survey of India, 1910–11, pp. 25–32.
  • János Harmatta, History of civilizations of Central Asia, Volume II. The development of sedentary and nomadic civilizations: 700 B.C. to A.D. 250, Parigi, UNESCO Publishing, 1994.
  • John E. Hill, The Western Regions according to the Hou Hanshu. Traduzione inglese annotata, 2004, [1]
  • John E. Hill, The Peoples of the West from the Weilue 魏略 by Yu Huan 魚豢: Un resoconto cinese del terzo secolo composto tra il 239 e il 265 Traduzione inglese annotata, 2004, [2]
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  • B. A. Litvinsky, History of civilizations of Central Asia, Volume III. The crossroads of civilizations: A.D. 250 to 750, Parigi, UNESCO Publishing, 1996.
  • Xinru Liu, Migration and Settlement of the Yuezhi-Kushan: Interaction and Interdependence of Nomadic and Sedentary Societies. Journal of World History, Volume 12, No. 2, Autunno 2001. University of Hawaii Press, pp. 261–292. [3].
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  • D. B. Spooner, Excavations at Shāh-jī-kī Dhērī.; Archaeological Survey of India, 1908–9, pp. 38–59.
  • Burton Watson, Records of the Grand Historian of China: Traduzione dello Shih chi di Ssu-ma Ch'ien. Capitolo 123: Il resoconto di Ta-yüan, p. 265. Columbia University Press, 1961, ISBN 0231081677

[modifica] Collegamenti esterni


[modifica] Voci correlate

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