Gragnana

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Gragnana

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Nome ufficiale:

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44°6′N 10°5′E / 44.10083, 10.08583

Altitudine:

219 m s.l.m.

Abitanti:

993

2001

Nome abitanti:

gragnanini

Santo patrono:

San Michele

Giorno festivo:

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Giorno festivo:

29 settembre

Pref. telefono:

0585

CAP:

54033

[{{{sito}}} Sito istituzionale]

Posizione della frazione sulla mappa dell'Italia

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Gragnana (m.219 s.l.m) è una frazione del Comune di Carrara, circondata da boschi di castagne e terrazzamenti coltivati. Alcuni studiosi gli attribuiscono l'appellativo di Capitale mondiale dei Tavolieri (antichi giochi da tavolo incisi sulla pietra), tra i sui vicoli se ne contano più di cinquanta. Di grande pregio architettonico e di lunga storia la Chiesa di San Michele.

[modifica] Posizione geografica

Si trova a nord della Città di Carrara da cui dista solo 3 Km, è raggiungibile dalla antica strada statale n.446 detta anche "Via Emilia" perché fatta costruire dai duchi Estensi per raggiungere Reggio Emilia.

[modifica] Cenni storici

Sicuramente un fu importante centro legato alla pastorizia fin dall'età del bronzo come testimoniano gli unici ritrovamenti preistorici della zona in località Gabellaccia. Si pensa che fu un fondo agricolo romano, noto fin dall'età di Traiano come Fundum Granianum. Il primo documento storico ufficiale è datato 1078. Fu Vicinanza della federazione di Carrara, una tra le più attive nel settore del marmo pur essendo decentrata rispetto ai più importanti bacini marmiferi. Nel 1450 fu teatro della sanguinosa battaglia di Segalara che vide come contendenti Carraresi e Massesi contro i paesi del versante di Sarzana per questioni di confine.

Nel Risorgimento, i gragnanini, furono tra i più accesi seguaci del Mazzini e il paese centro nevralgico dei moti anarchici del 1894. Ancora oggi sede del circolo anarchico Malatesta.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

[modifica] Personaggi famosi

Silvio Secchiari( detto il "Berna") - Anarchico- Uno dei capi dei rivoltosi ,nell'insurrezione armata del 1984;la storiografia ufficiale ricorda come "I moti della Lunigiana" collaterali , rispetto alla rivolta dei Fasci siciliani^[1]