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Giuseppe Ciarrapico - Wikipedia

Giuseppe Ciarrapico

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Giuseppe Ciarrapico (Roma28 gennaio 1934) è un imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano.

Stemma del Senato della Repubblica Italiana Parlamento Italiano
Senato della Repubblica
Sen. Giuseppe Ciarrapico
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Luogo nascita Roma
Data nascita 28 gennaio 1934
Luogo morte {{{luogo_morte}}}
Data morte {{{data_morte}}}
Titolo di studio licenza media superiore
Professione imprenditore; politico
Partito Il Popolo della Libertà
Legislatura XVI Legislatura
Gruppo Il Popolo della Libertà
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Circoscrizione Lazio
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Senatore a vita
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Data nomina {{{data_nomina_senatore_a_vita}}}
Incarichi parlamentari
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È stato gestore delle terme di Fiuggi e, dal 1991 al 1993, presidente della Roma.

Indice

[modifica] Biografia

[modifica] Tra fascismo e andreottismo

Cresciuto in Ciociaria, in gioventù è stato un simpatizzante fascista. Negli anni si avvicinò alla corrente andreottiana della DC, rimanendo contemporaneamente amico di Giulio Andreotti e del segretario missino Giorgio Almirante. Negli anni ottanta divenne presidente delle terme di Fiuggi. Continuò comunque a stampare i manifesti dell'MSI (la voce più cospicua delle spese di quel partito) nella sua azienda tipografica di Cassino.

La stessa azienda stampava libri e fascicoli a sfondo revisionista sulla storia, le armi e le forze armate del fascismo (ed in particolare della Repubblica Sociale Italiana) sotto i tipi, tuttora esistenti, della Ciarrapico Editore, a cui collaboravano vari militanti dell'estrema destra, tra cui il gionalista Guido Giannettini. Tra i libri pubblicati in quegli anni, si annoverano anche titoli quali, ad esempio: "Le Waffen SS", Per l’ordine nuovo, Fascismo ieri e oggi, Interrogatorio alle destre, Il libro nero del comunismo, Elogio e difesa di Giulio Evola, Freda Francesco, il Fronte Nazionale e Diario di un naziskin.

Soprannominato in quegli anni il "Re delle acque minerali" proprio per la proprietà delle grandi terme, organizzò un premio internazionale, che vide la presenza del presidente sovietico Michail Gorbaciov, in quegli anni protagonista della perestroika.

[modifica] Il lodo Mondadori

Tra le sue "operazioni" più note vi fu anche il suo intervento, sollecitato da Andreotti, nella soluzione del Lodo Mondadori, nel quale fece da intermediario tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti.

In quegli anni facevano parte del suo "impero" anche la società di acque minerali Recoaro, diverse cliniche romane, di cui la più nota era "Villa Stuart", la compagnia di aerotaxi "Air Capitol" e la Casina Valadier, noto ristorante di Roma, tutte raccolte sotto la holding capogruppo Italfin '80, successivamente - dopo spregiudicate operazioni che lo portarono a fondere la holding con una società quotata la "Terme di Bognanco SpA" - fallita. Nel frattempo l'imprenditore portò a termine una delle operazioni per le quali è più ricordato: l'acquisto della Roma, conclusosi nell'aprile del 1991. Ciarrapico dovette però lasciare la presidenza della squadra nel 1993, a causa della denuncia e dell'arresto per bancarotta fraudolenta.

[modifica] Le vicende giudiziarie

Ciarrapico è stato nel 1974 condandannato dal pretore di Cassino, gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”, sentenza confermata in Cassazione.[1]

Condannato a quattro anni e mezzo di reclusione,[2] ridotti in cassazione a 3 anni,[3] per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier». Inquisito anche per lo scandalo della Safim-Italsanità, il 18 marzo 1993 viene spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare: entra a Regina Coeli il 21 marzo, insieme a Mauro Leone, figlio dell'ex Presidente della Repubblica e dirigente dell'AS Roma con la gestione Ciarrapico. I due vengono ricoverati nell'infermeria del carcere, mentre la società sportiva sprofonda nel caos. Il 24 aprile dello stesso anno a Ciarrapico vengono concessi gli arresti domiciliari.

L'11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Nel 2000, dopo sette anni, Ciarrapico viene condannato in via definitiva, tuttavia, in ragione della sua età, viene affidato ai servizi sociali.

Nel 1996 è condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo.[4] Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in "detenzione domiciliare" per motivi di salute.[5] La condanna è stata confermata dalla Cassazione.[6] Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza.

[modifica] Le attività attuali

Attualmente Ciarrapico - attraverso una complessa catena societaria - possiede la partecipazione di controllo del gruppo Eurosanità SpA, avente tra i soci di minoranza l'imprenditore Carlo Caracciolo e la famiglia Miraglia, che gestisce fra l'altro tre cliniche private a Roma (tra le quali il Policlinico Casilino), due strutture di ricovero per anziani a Fiuggi, due società di catering, tre società finanziarie, il "Bar Rosati" di Roma, e alcuni quotidiani, quasi tutti nella zona ciociara, tra i quali i più venduti sono Ciociaria Oggi, Latina Oggi e Oggi Nuovo Molise, che fanno capo a due società editoriali: Nuovo Oggi srl, ed Editoriale Oggi srl. Alla fine degli anni Novanta era sbarcato in Sicilia, con il quotidiano Oggi Sicilia, ma l'esperienza è durata solo tre anni. La sua ingerenza nei confronti dei direttori dei giornali di sua proprietà è pressante, e spesso è entrato in rottura con loro, portandoli alle dimissioni: gli ultimi casi sono stati quelli di Angelo Perfetti che nel 2006 si è dimesso dalla direzione di nove giornali del gruppo[7] e nel 2007 di Gianni Tomeo, che ne aveva preso il posto.[8] Ha due figli, Tullio - oggi direttore generale del Gruppo Eurosanità SpA, facente capo allo stesso Ciarrapico, a Carlo Caracciolo e alla famiglia Miraglia - e Micaela, che per alcuni anni ha diretto la casa di cura Quisisana e che è sposata con il noto radiologo romano Luigi Simonetti.

Nel 2005 ha sostenuto la candidatura di Francesco Storace alla presidenza della Regione Lazio.

[modifica] La candidatura e l'elezione nel 2008

Alle elezioni politiche del 2008, Ciarrapico si è candidato nel Lazio al Senato della Repubblica con il Popolo della Libertà, su richiesta di Berlusconi e nonostante il parere contrario di Alleanza Nazionale[9]. Durante la campagna elettorale ha suscitato polemiche anche a livello europeo una intervista in cui ha affermato di non aver mai rinnegato il fascismo.[10][9][11] Ciarrapico è stato poi eletto. È componente della commissione industria, commercio e turismo.

[modifica] Note

  1. ^ Sfruttamento Minorile in L'Unità. URL consultato il 9-04-2008.
  2. ^ Bancarotta: 4 anni e mezzo a Ciarrapico in Corriere della Sera. URL consultato il 10-03-2008.
  3. ^ Per il crac Valadier tre anni a Ciarrapico in Corriere della Sera. URL consultato il 10-03-2008.
  4. ^ Sentenza sull' Ambrosiano: "Le pene alleggerite per rieducare i condannati" in Corriere della sera. URL consultato il 10-03-2008.
  5. ^ Niente carcere per Ciarrapico in Corriere della Sera. URL consultato il 10-03-2008.
  6. ^ Condanna annullata per De Benedetti in Corriere della sera. URL consultato il 10-03-2008.
  7. ^ Editoria: ASR, si è dimesso direttore testate Ciarrapico. Elezioni-oggi, 23 ottobre 2006. URL consultato il 13-5-2008.
  8. ^ Marco A. Capisani. Ciociaria Oggi, nuovo corso. ItaliaOggi, 4 luglio 2007. URL consultato il 13-5-2008.
  9. ^ a b Pdl, è polemica su Ciarrapico e il fascismo in Corriere della Sera. URL consultato il 11-03-2008.
  10. ^ Ciarrapico: "Io con Silvio ma resto sempre fascista" in La Repubblica. URL consultato il 11-03-2008.
  11. ^ Non rinnego. Neppure Silvio ha mai festeggiato il 25 aprile in Corriere della Sera. URL consultato il 11-03-2008.

[modifica] Collegamenti esterni

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