Funzioni ellittiche di Weierstrass
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In matematica, le funzioni ellittiche di Weierstrass costituiscono uno dei due tipi esemplari di funzioni ellittiche (l'altro essendo costituito dalle funzioni ellittiche di Jacobi). Esse prendono nome dal matematico tedesco Karl Weierstrass (1815-1897).
[modifica] Definizioni
Come funzione ellittica di Weierstrass si possono definire tre funzioni strettamente collegate, ciascuna delle quali possiede certi vantaggi. Si tratta di tre funzioni con diversi elenchi di argomenti per le quali usiamo lo stesso simbolo, in quanto le differenze relative agli argomenti risultano piuttosto evidenti. La prima funzione ha come argomenti una variabile complessa z e un reticolo Λ nel piano complesso. La seconda ha come argomenti z e due numeri complessi ω1 e ω2 i quali costituiscono un doppietto di generatori, o periodi, per il reticolo. La terza ha come argomenti z e un modulo τ, elemento del semipiano superiore. Questo parametro si collega agli argomenti della seconda funzione con la relazione τ = ω2 / ω1, qualora si assuma che i due periodi appartengano al semipiano superiore. Le funzioni del terzo tipo, fissando un valore per la z, costituisce diventano le funzioni modulari di τ.
Come funzione avente come argomenti i due periodi ω1 e ω2 , la funzione ellittica di Weierstrass è definita come
- .
Si definiscono allora il reticolo periodico e la funzione di Weierstrass di una variabile complessa e del reticolo come
- .
Se τ denota un generico numero complesso del semipiano superiore, si pone
- .
La precedente espressione è omogenea di grado -2 e questo consente di definire la funzione di Weierstrass avente come argomenti due periodi generici, come
- .
si può calcolare molto rapidamente in termini di funzioni theta; perché queste convegono molto rapidamente, questa è una via molto più rapida per calcolare rispetto alle serie usate per definirla. La formula è
where
- .
C'è un polo del secondo ordine ad ogni punto del reticolo (inclusa l'origine). Con queste definizioni, è una funzione pari e la sua derivata rispetto a z, , dispari.
[modifica] Equazione differenziale
Con questa notazione, la funzione soddisfa la seguente equazione differenziale:
nella quale si elimina la dipendenza da ω1 e ω2.
[modifica] Bibliografia
- E. T. Whittaker, G. N. Watson (1952): A course of modern analysis, Cambridge University Press, chapters 20, 21
- Milton Abramowitz, Irene A. Stegun, eds. (1972): Handbook of Mathematical Functions with Formulas, Graphs, and Mathematical Tables, Dover (Vedi Chapter 18)
- Serge Lang (1973): Elliptic Functions, Addison-Wesley, ISBN 0-201-04162-6
- Tom M. Apostol (1976): Modular Functions and Dirichlet Series in Number Theory, Springer, ISBN 0-387-97127-0 (Vedi Chapter 1)
- K. Chandrasekharan, Elliptic functions (1980), Springer-Verlag ISBN 0-387-15295-4
- Tom M. Apostol, Modular Functions and Dirichlet Series in Number Theory, Second Edition (1990), Springer, New York ISBN 0-387-97127-0 (Vedi chapter 1)
- Naum Illyich Akhiezer (1990): Elements of the Theory of Elliptic Functions, AMS Translations of Mathematical Monographs Volume 79, AMS, Rhode Island, ISBN 0-8218-4532-2. Traduzione in inglese del testo in russo pubblicato a Mosca nel 1970.
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