Francesco Panigarola
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Francesco Panigarola, O.F.M. Vescovo della Chiesa cattolica |
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titolo Asti |
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Nato | 1548 |
Ordinato sacerdote |
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Consacrato vescovo |
1586 da papa Sisto V |
Vescovo | |
Deceduto | 1594 |
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Francesco Panigarola O.F.M. (Milano, 6 gennaio 1548 – Asti, 31 maggio 1594) è stato un vescovo cattolico italiano, vescovo di Grisopoli nel 1586 e vescovo di Asti tra il 1587 e il 1594.
Indice |
[modifica] Biografia
Di origini nobili, nacque a Milano presso porta Vercellina in una delle case più prestigiose della città.[1]
La famiglia redigeva e conservava l'archivio dell'Ufficio degli Statuti dello stato di Milano, fin dall'età comunale, che comprendeva i provvedimenti del comune, e quindi gli atti emanati dai signori e duchi di Milano, le liste dei banditi dallo Stato ( "Libri Bannitorum" ), le tutele dei minori, le gride, le citazioni e le condanne.
A 13 anni fu mandato dal padre a studiare presso l'università di Pavia e a 18 continuò i suoi studi a Bologna dove venne in contatto con il ministro generale francescano dei frati minori che lo convinse ad intraprendere la carriera ecclesiastica.
Entrò nell'ordine il 15 marzo 1568 dopo un anno di noviziato a Firenze. Proseguì i suoi studi a Padova ed a Pisa fino al 1571, quando papa Pio V lo inviò a seguire per due anni le lezioni teologiche della Sorbona a Parigi.
A Parigi fra Francesco imparò i testi sacri oltre alla lingua francese e spagnola; imparò anche alcune nozione della lingua ebraica, caldea e siriaca.
Al termine del biennio francese, il Panigarola venne destinato alla predicazione e all'insegnamento, insegnando a Bologna, Firenze e Roma.
L'insegnamento non lo distolse dalla suo compito di predicatore: tra il 1574 ed il 1587, percorse in lungo e in largo l'Italia tenendo "quaresimali" in moltissime città della penisola tra cui Genova, Pesaro, Venezia, Napoli, Mantova, Torino Bologna e Roma. In breve tempo la fama del Panigarola si diffuse in tutta Italia e spesso lo si poteva trovare a predicare presso la chiesa di Santa Maria in Ara Coeli o nella basilica di San Pietro in Roma.
Anche papa Gregorio XIII assisteva ogni anno alla predica del frate francescano e molti principi, ecclesiastici e nobili italiani fecero a gara per poter accapparrarsi la sua presenza.
Famoso fu il suo contradditorio a Rezia nel 1583, al seguito di san Carlo Borromeo con alcuni calvinisti nel quale ne uscì vincitore.
In Piemonte, entrò nell'ambito della corte del duca Carlo Emanuele che lo volle come suo prezioso consigliere spirituale.
Nel 1586, il Panigarola venne consacrato vescovo di Grisopoli ed inviato come suffraganeo a Ferrara[2]
L'incarico durò solo tre mesi perché, in seguito alla morte di monsignor della Rovere , il duca fece di tutto per insediare il suo fido predicatore alla carica di vescovo di Asti, anche contro il volere dello stesso che considerava la sede astigiana modesta.[3]
In seguito alla morte il 4 novembre 1584 di san Carlo Borromeo, il Panigarola venne incaricato di fare l'orazione funebre.
[modifica] L'operato
Il 28 settembre 1587 assunse l'incarico di vescovo di Asti.
Il giorno dopo il suo ingresso in Asti, il Panigarola pubblicò un "Editto contra banditi et fuoriusciti". La diocesi di Asti ormai decaduta a discapito della vicina capitale sabauda, aveva perso i fasti e gli splendori medievali , riducendo anche di molto gli introiti a disposizione della curia vescovile. L'economia astigiana aveva subito un tracollo e nelle campagne moltissimi erano i vagabondi o coloro che si davano al brigantinaggio per il loro sostentamento.
Basti pensare che il vescovo, scrivendo al duca Carlo Emanuele nel 1591, affermava che la mensa vescovile di Asti:
« ...non oltrepassava e forse non arrivava nemmeno a 800 scudi all'anno... questa chiesa è delle più lontane da Roma in Italia et anche delle più povere... [3] » |
Malgrado questo, il Panigarola, nel suo settenario, sposando in toto la politica tridentina di San Carlo Borromeo, si adoperò per la diffusione del catechismo popolare, effettuò alcuni sinodi diocesani[4] e molte visite pastorali.
Nei sinodi tre furono i punti fondamentali:
- l'osservanza delle leggi ecclesiastiche ( punto già portato avanti dal suo predecessore della Rovere)
- il culto e lo sviluppo del SS. Sacramento
- la regolamentazione della vita diocesana con la formulazione di un calendario liturgico, la compilazione di quattro registri riferiti ai battesimi, comunioni, matrimoni e decessi, la nomina di esaminatori sinodali
Sulla scia del vescovo Scipione Roero, promulgò la "caritas" cristiana, fondando la "Compagnia di Santa Marta" per l'assistenza ai poveri ed agli inferni.[5]
[modifica] La morte
Francesco Panigarola venne trovato la mattina del 31 maggio 1594 cadavere ai piedi di un inginocchiatoio con in mano il crocefisso. Venne sepolto in Cattedrale nel presbiterio. Una lapide ricorda il luogo della sepoltura.
« HIC JACET F.FRANCISCUS PANIGAROLA |
Predecessore: | Vescovo di Asti | Successore: | |
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Domenico della Roverere | 1587 - 1594 | Cesare Benso |
[modifica] Note
- ^ Casa Panigarola racconta il Vasari , "era decorata dagli affreschi notissimi con gli Uomini d'arme del Bramante" (affrescati tra il 1481 e il 1485 ). Tratto da Bramante in Lombardia,numero 14 Anno XIX, n. 1/dicembre 2000[1]
- ^ ICCU [2] consultato il 15/02/2007.
- ^ a b Guglielmo Visconti, Diocesi di Asti e Istituti di vita religiosi, Asti 2006, pag 198.
- ^ I sinodi furono tre : 1588, 1591, 1593
- ^ Guglielmo Visconti, Diocesi di Asti e Istituti di vita religiosi, Asti 2006, pag 209.
- ^ Incisa S.G. , Asti nelle sue chiese ed iscrizioni . Ristampa anastatica dell'appendice del Giornale di Asti del 1806, C. R.A. 1974, pag 23
[modifica] Bibliografia
- G. Assandria, Il libro verde della Chiesa di Asti.
- Pietro Giovanni Boatteri,Serie cronologica-storica de'Vescovi della Chiesa d'Asti, Asti 1807
- Gaspare Bosio, Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894
- Gabotto F., Le più antiche carte dell'archivio capitolare di Asti (Corpus Chart. Italiae XIX). Pinerolo Chiantore-Mascarelli 1904
- Lorenzo Gentile Storia della Chiesa di Asti, Asti 1934
- Ughelli,in Italia Sacra, Astenses Episcopi, Venezia 1719
- Carlo Vassallo , Gli Astigiani sotto la denominazione straniera, Firenze 1879
- Guglielmo Visconti, Diocesi di Asti e Istituti di vita religiosi, Asti 2006