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Ferrovia Torino-Genova - Wikipedia

Ferrovia Torino-Genova

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Linea ferroviaria in Italia
Torino - Genova
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Soprannome '
Inizio Torino
Fine Genova
Inaugurazione 1854
Chiusura
Riapertura
Attuale gestore RFI
Vecchi gestori Rete Mediterranea
Ferrovie dello Stato
Lunghezza 169 km
Regioni Liguria
Piemonte
Scartamento normale
Elettrificazione 3000 V CC
Diramazioni
'
'
Note
Ferrovie italiane

La Ferrovia Torino - Genova è una linea ferroviaria italiana gestita da Rete Ferroviaria Italiana, classificata come principale. Collega le città di Torino e Genova. Il tracciato è lungo 169 km.

Indice

[modifica] Storia

La ferrovia nacque per volere del Governo sabaudo che ne finanziò interamente la costruzione. I lavori iniziarono il 13 febbraio 1845 per terminare il 18 dicembre 1853 con il completamento del collegamento tra le due città per un totale di 166 chilometri.
Per attraversare l'appennino fu costruita la Galleria dei Giovi, lunga 3259 metri, che per un certo periodo fu la più lunga del mondo.

Il Regno di Sardegna era entrato nella competizione ferroviaria europea in ritardo e conscio dell'importanza della ferrovia decise, dopo molte discussioni, con le Regie Patenti del 13 Febbraio 1845, che la Strada Ferrata Torino-Genova dovesse essere costruita a spese dello stato. Il completamento della ferrovia costituì un avvenimento di importanza eccezionale ed ebbe risonanza anche al di fuori dei confini italiani.

L'intera linea fu da subito costruita a doppio binario e si dovettero costruire molti ponti, oltre trenta di rilevante importanza, fare sbancamenti e perforare gallerie con spese ingenti. Non si aspettò il completamento dell’opera per l’apertura al pubblico ma lo si fece man mano che i tratti di linea venivano completati, non si aspettava nemmeno il completamento delle stazioni e si apriva con un solo binario efficiente.


[modifica] Torino Porta Nuova - Moncalieri

La prima tratta, di soli 8 chilometri, da Torino Porta Nuova (che non era ancora stata costruita) a Moncalieri, venne aperta il 24 settembre 1848 con una sobria cerimonia. Il giorno seguente iniziò il regolare servizio pubblico con sei coppie di treni che viaggiavano tra le 7 del mattino e le 19. Già in questa tratta si dovette costruire la prima opera importante realizzando un lungo ponte sul fiume Po nelle immediate vicinanze della stazione di Moncalieri.

[modifica] Moncalieri - Asti

Dopo soli 4 mesi, il 15 gennaio del 1849 venne aperta anche la seconda tratta di 46 chilometri che portava la ferrovia ad Asti.
In questa seconda parte della linea si dovettero affrontare rilevanti difficoltà per l'attraversamento della zona collinare fra San Paolo Solbrito e Villafranca dove si aveva una pendenza del 26 per mille allora considerata quasi impossibile da superare. Inizialmente si procedette alla costruzione di una linea provvisoria tra San Paolo e Dusino mentre tra Dusino e Stenevasso si procedeva traghettando i viaggiatori con un omnibus a cavalli. Con questo sistema, però, il servizio era molto insoddisfacente quindi si procedette alla costruzione di un altro tratto provvisorio su un piano inclinato dove i convogli procedevano in salita con l’ausilio dei cavalli e in discesa trattenuti da carri freno. Ma anche con questo sistema, nonostante un deciso miglioramento, il servizio non era all’altezza ed inoltre risultò particolarmente oneroso per la società di gestione. Furono quindi studiate delle locomotive apposite dal famoso Stephenson che le realizzò nella sua celebre officina di Newcastle upon Tyne e che entrarono in servizio nell’agosto 1851.

[modifica] Asti - Alessandria - Novi - Arquata

Il 1 gennaio del 1850 la ferrovia arrivò a Alessandria e a Novi Ligure con l’entrata in esercizio di altri 56 chilometri e l’anno successivo, il 10 febbraio 1852, ad Arquata per un totale di 124 chilometri. Tutte tratte che non presentavano particolari difficoltà tranne per i viadotti nella zona di Serravalle Scrivia. Il servizio si rivelò soddisfacente sia per il pubblico, i treni impiegavano solo 3 ore e 40 minuti per coprire l’intera tratta, che per la società che vide i propri utili salire vertiginosamente.

[modifica] Arquata - Busalla - Genova

Nella tratta successiva ritornarono le grandi opere. Il prolungamento su Busalla, di altri 18 chilometri, venne aperto il 10 febbraio 1853 e per realizzarlo fu necessario costruire ben otto ponti e quattro gallerie di lunghezza variabile da 508 a 866 metri.

Il 18 dicembre dello stesso anno la linea venne completata con l’apertura degli ultimi 23 chilometri tra Busalla e Genova Piazza Principe.
Per il superamento del tratto appenninico i tecnici superarono se stessi. Oltre alla realizzazione della galleria dei Giovi, che all'epoca era la più lunga del mondo e che ebbe un costo notevolissimo, fu nuovamente di primaria importanza il tipo di trazione per superare il lungo percorso a fortissima pendenza da Pontedecimo a Busalla. A tal proposito un gruppo di ingegneri, tra i quali Maus e Sommeiller, studiarono nuovi tipi di locomotive, sempre costruite dalle officine dello Stephenson, denominate poi "Mastodonte dei Giovi” che, costituite da due macchine accoppiate fra di loro, servivano “al traghetto dei convogli sulla rampa del 36 per mille di cui l'eguale non si ha su altre strade ferrate esercitate con locomotive”. Erano in grado di trainare treni di 150 tonnellate a 12 chilometri orari.

Per non ritardare l'attivazione della linea, la stazione di Genova Piazza Principe venne approntata con carattere provvisorio, così come era già stato fatto per quella di Torino Porta Nuova e per tutte le altre della linea.

Poiché la nuova ferrovia oltre che un importante collegamento passeggeri aveva una funzione fondamentale per il traffico portuale viene anche costruito contestualmente un allacciamento con il porto tra Genova Piazza Principe e Piazza Caricamento, quasi totalmente in sede stradale a raso, sull’odierna Via Gramsci ed è proprio in quella piazza genovese che il 20 febbraio 1854 alla presenza del re Vittorio Emanuele II e del Primo Ministro Cavour, giunti con il treno reale, si tenne l’inaugurazione ufficiale della linea.

[modifica] Genova Piazza Principe - Genova Brignole

Il 25 luglio 1872 venne aperta la galleria traversata collegando le due principali stazioni genovesi e attuando così il collegamento con la linea diretta a Pisa e Roma che nel frattempo era in via di realizzazione, portatndo così la sua lunghezza agli attuali 169 chilometri.

[modifica] Linea Succursale

Il 15 aprile 1889 verrà aperta la linea Succursale dei Giovi, lunga oltre 24 chilometri, dal Quadrivio Torbella (Rivarolo) a Ronco Scrivia, il cosidetto secondo valico. La nuova linea si rese necessaria per fare fronte al notevole aumento della domanda di trasporto merci da e per il porto di Genova. La linea viaggia poco lontana dalla linea originaria, ma è molto più veloce e sicura perché presenta minori problemi di trazione e frenatura avendo una pendenza decisamente inferiore. Ciò è stato possibile grazie ad arditi ponti e sopratutto alla nuova galleria Ronco, lunga 8294 metri.

Nel 1922 venne realizzato anche un ulteriore raddoppio da Ronco ad Arquata, dove ancora oggi si dirama la linea per Milano via Tortona.


[modifica] L'incidente dei Giovi

« Il fumo in galleria asfissia i ferrovieri. Il treno abbandonato a se stesso ritorna a valle e va a schiantarsi contro un altro convoglio »

Così titolava il quotidiano genovese Il Secolo XIX commentando il disastro ferroviario avvenuto l'11 agosto 1898 tra le stazioni di Pontedecimo e Busalla.
Un treno merci, mentre stava percorrendo la lunga galleria dei Giovi rimane improvvisamente senza guida e inizia a retrocedere piombando a forte velocità su un treno passeggieri fermo al Piano Orizzontale dei Giovi in attesa dell'arrivo a busalla dello stesso per poter proseguire. Tra le lamiere contorte vennero estratte tredici vittime e ci furono circa una ventina di feriti.

[modifica] Le cause dell'incidente

Uno dei passeggeri, rimasto miracolosamente illeso, dichiarò ad un cronista de Il Secolo XIX, che:

« ... per il maledetto carbone usato da qualche tempo a questa parte dalla società ferroviaria, tutto il personale di macchina del treno merci è stato colto da asfissia assieme al frenatore che, cadendo dalla sua cabina soffocato dal fumo, ha lasciato il treno abbandonato a se stesso »

In quel periodo le locomotive a vapore venivano alimentate con economiche mattonelle di carbone prodotto con un impasto di pece, catrame e polvere di carbone che però esalavano fumi venefici tanto i ferrovieri, nelle lunghe gallerie, dovevano coprirsi bocca e naso con bende ben bagnate. In particolare dopo aver percorso la galleria dei Giovi, per il cui transito occorrevano nove minuti in salita e undici in discesa ai macchinisti veniva dato un bicchiere di latte disintossicante.

Il fornitore unico del velenoso impasto era la Carbonifera di Novi Ligure di proprietà dell'onorevole Edilio Raggio.
In seguito al tragico incidente si inziò seriamente a parlare di elettrificazione della linea.

[modifica] L'elettrificazione

Dopo il tragico incidente del 1898 e a causa della saturazione del traffico in entrambe le linee, poichè con la trazione a vapore non si potevano trasportare più di 2000 carri al giorno, nel 1907, visti gli ottimi risultati ottenuti dalla sperimentazione della corrente trifase sulle linee della Valtellina, iniziarono i lavori.

Il 1 marzo 1911 venne attivata l'elettrificazione nella tratta incriminata, tra Pontedecimo e Busalla; il 1 dicembre 1911 il tratto da Bivio Rivarolo; il 1 novembre 1913 il tratto da Genova Sampierdarena; il 21 giugno 1915 il tratto tra Busalla e Ronco e infine il 15 maggio 1916 il tratto conclusivo con l'elettrificazione della stazione di Genova Piazza Principe.

Per la trazione si utilizzarono locomotive del gruppo E.550.

Nel 1924 l'elettrificazione della linea venne completata con l'attivazione della lunga tratta da Ronco Scrivia a Torino Porta Nuova.

Tra il 1961 e il 1964 anche la Torino-Genova una delle ultime, dopo essere stata la prima eletrificata con la trifase, verrà convertita alla 3000 V in corrente continua.

[modifica] La linea oggi

Nel 1963 si è proceduto all'apertura della nuova galleria Granarolo che ha permesso il collegamento diretto della stazione di Genova Piazza Principe con la linea Succursale dei Giovi, galleria che ha permesso, saltando il trafficato nodo di Genova Sampierdarena, di ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza dei treni viaggiatori.

Nel 1994 la linea è stata devastata dall'alluvione nei pressi di Alessandria dallo straripamento del fiume Tanaro.

Oggi il traffico passeggeri è servito da Trenitalia con treni Regionali, InterCity, InterCity Notte, Espressi e Eurostar.



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Esaminare i vari tipi di treni, le locomotive e le vetture.
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