Enrico di Trastamare (conte di Alburquerque)
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Enrico Fernandez di Trastamare o Enrico d'Aragona o Enrico d'Alburquerque (in catalano: Enric I d'Aragó i d'Alburquerque, in castigliano: Enrique de Trastámara; Castiglia, 1400 – Calatayud, 1445) è stato un sovrano spagnolo fu Gran Maestro dell'Ordine di Santiago, dall'età di 9 anni (1409) marchese di Villena, dal 1420, conte di Alburquerque e signore di Segorbe, dal 1435, e conte d'Empúries dal 1436 al 1445.
Indice |
[modifica] Origini familiari
Figlio quartogenito (terzo maschio) del principe di Castiglia e León, e futuro re della corona d'Aragona e di Sicilia, Ferdinando (figlio secondogenito di Giovanni I e della sua prima moglie Eleonora di Aragona, figlia del re della corona d'Aragona Pietro IV il Cerimonioso e della sua terza moglie Eleonora di Sicilia, figlia del re Pietro II di Sicilia) e di Eleonora d'Alburquerque (1374 - 1435), figlia dell'infante Sancho di Castiglia, Conte di Alburquerque (figlio del re Alfonso XI di Castiglia e della sua amante, Eleonora di Guzmán e fratello del re Enrico II di Castiglia e fratellastro di Pietro I il Crudele) e di Beatrice del Portogallo (figlia del re del Portogallo, Pietro I il Giustiziere e della sua amante e poi moglie segreta Inés de Castro).
[modifica] Biografia
Nel 1406, suo padre, Ferdinando (detto anche Ferdinando di Antequera), divenne reggente del regno di Castiglia per conto del nipote, Giovanni II), minorenne (come da espressa volontà del defunto re padre di Giovanni II, Enrico III l'Infermo, fratello di Ferdinando).
Per approfondire, vedi la voce compromesso di Caspe. |
Dopo il compromesso di Caspe (1412), suo padre divenne re della corona d'Aragona e per evitare una guerra civile contro Giacomo III conte di Urgell, che aveva il sostegno della contee catalane, Ferdinando propose il matrimonio tra suo fglio, Enrico, che sarebbe stato fatto duca di Montblanc, ed una figlia di Giacomo III; ma Giacomo rifiutò la proposta, ed il matrimonio non si fece più, e Giacomo, in meno di un anno venne sconfitto, ed il 31 ottobre 1413 si arrese, a Balaguer.
Comunque suo padre inviò Enrico e suo fratello Giovanni (il futuro re d'Aragona e di Navarra, Giovanni II), detti gli infanti d'Aragona, in Castiglia (dove Ferdinando, prima di divenire re in Aragona, era stato reggente per conto del nipote, Giovanni II) a prendere il suo posto alla guida della famiglia (Trastamare) reale di Castiglia, facendo parte del consiglio reale di Giovanni II (come da espressa volontà del defunto re padre di Giovanni II, Enrico III l'Infermo).
Il 12 luglio del 1420, Enrico sposò la marchesa di Villena, sua cugina prima, Caterina di Castiglia, figlia del re di Castiglia e León, Enrico III l'Infermo e sorella di Giovanni II.
Enrico ed il fratello Giovanni furono costantemente in lotta con le fazioni di nobili che si opponevano alla loro invadenza, sino a che riuscirono ad avere il controllo del cugino e a prendere il potere con il Golpe di Tordesillas, del 1420 (mentre la corte si trovava a Tordesillas, Enrico finse di lasciare la città con il suo seguito di armati; invece si diresse al palazzo reale dove alcuni complici, tra cui il vescovo di Tordesillas, dall'interno aprirono loro le porte e per merito della sorpresa si impadronirono del palazzo. Arrestati tutti i loro oppositori, Enrico raggiuse la camera del re, che dormiva e lo ragguagliò della nuova situazione).
Enrico per affermare il suo potere convocò le cortes ad Ávila e dato che il re Giovanni II era maggiorenne fu deciso che fosse celebrato il matrimonio tra il re e sua sorella, Maria, che erano stati promesso quando Giovanni II era bambino. La cerimonia, poco fastosa, data la situazione, fu celebrata il 4 di agosto, nella cattedrale d'Ávila.
Enrico ed il fratello tennero il potere per circa dieci anni, quando furono scalzati da Álvaro de Luna, che aveva preso la guida del partito realista, a loro avverso.
Dapprima gli infanti d'Aragona furono imprigionati, per il Golpe di dieci anni prima ma poi, per le pressioni esercitate dal re della corona d'Aragona, il loro fratello maggiore, Alfonso V il Magnanimo, furono esiliati in Aragona.
Nel 1435, Enrico, sempre con Giovanni, seguì il fratello, Alfonso V il Magnanimo, nella conquista del regno di Napoli e fu con lui all'assedio di Gaeta e alla conseguente battaglia di Ponza, dove i tre fratelli furono sconfitti e fatti prigionieri dai Genovesi (la loro madre Eleonora, morì per il dolore, poco dopo aver ricevuto la notizia della cattura dei suoi tre figli maschi).
Per approfondire, vedi la voce Assedio di Gaeta e battaglia di Ponza (1435). |
Consegnato, assieme ai suoi fratelli, al duca di Milano, Filippo Maria Visconti, Enrico, poco tempo dopo fu liberato.
Enrico rientrò per l'ultima volta in Castiglia, nel 1438, per partecipare ad una rivolta nobiliare e vi rimase alcuni anni riprendendo a lottare contro Álvaro de Luna, riuscendo a farlo esiliare ancora una volta nel corso del 1439.
Rimasto vedovo (1439), si risposò nel 1443 con Beatrice di Pimentel.
Subì una sconfitta alla battaglia di Olmedo del 1445, dove venne ferito ad una mano.
Rientrato in Aragona, morì a Calatayud, provincia di Saragozza, sempre nel 1445, in seguito alla ferita riportata che era andata in cancrena.
[modifica] Discendenza
Enrico e Caterina non ebbero figli.
Enrico e Beatrice ebbero un figlio:
- Enrico II d'Empúries (1445-ca. 1522), conte d'Empúries e primo duca de Segorbe, fu anche luogotenente di Catalogna (1479-1493).
[modifica] Voci correlate
- Compromesso di Caspe
- Elenco dei monarchi di Napoli e Sicilia
- Elenco di monarchi d'Aragona
- Tabella cronologica dei regni della Penisola iberica
- Elenco dei conti di Barcellona
- Elenco di monarchi di Castiglia
- Assedio di Gaeta e battaglia di Ponza (1435)
[modifica] Bibliografia
- Rafael Altamira, Spagna, 1412-1516, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 546-575