Cristoforo Bonavino
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cristoforo Bonavino (Pegli, 27 febbraio 1821 – Genova, 12 settembre 1895) è stato un sacerdote, scrittore, teologo e filosofo italiano.
Indice |
[modifica] Biografia
Nacque in una casa sita sul lato mare della via Aurelia a Pegli, successivamente demolita per la costruzione del lungomare. Nel 1838 entrò in seminario. Nel 1840 a Bobbio entrò nella congregazione degli Oblati di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, fondata nel 1838 a Bobbio dal Vescovo Sant'Antonio Maria Gianelli.
[modifica] La fase razionalista
Il suddiacono venne accolto nella diocesi di Bobbio dal Vescovo Antonio Maria Gianelli come soggetto dotato di ottime qualità e per un tempo considerevole ne ebbe questa opinione.
L'ordinò sacerdote nel 1840 in tre feste consecutive e lo ricevette tra i suoi Oblati da poco fondati in Bobbio nella sede al Santuario della Nostra Signora dell'Aiuto.
Poco dopo con il voto dei medesimi oblati lo costituì, sebbene giovanissimo, vice Superiore.
Egli poi indusse il vescovo ad irrigidire assai la regola blanda e soave, che loro aveva data.
Sebbene giovanissimo usava con i colleghi tutti più maturi di lui, un intollerabile rigore e questi ne rimasero disgustati e parecchi se ne andarono.
Qualche suo compagno notò in lui spirito di superbia ed in una disputa teologica egli mostrò una dottrina diamettralmente opposta a quella di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, ed il Vescovo Gianelli dovette intervenire richiamandolo e dicendogli: "se continuate in questa guisa, voi non potrete recare che gravi dispiaceri alla Chiesa e voglia Iddio che non diventiate apostata".
Egli dapprima rispose positivamente al richiamo, ma poi nuovamente ritorno sulle sue posizioni.
Purtroppo aveva attinto dallo spirito giansenita tenacemete combattuto dal Gianelli e non ancora assopito sia leggendo opere pregiudicate sia discorrendo con qualche prete ancora seguace di questa corrente.
Il Vescoro lo chiamò nuovamente a sé e gli chiese paternamente se era verò quanto gli veniva riferito, ed egli audacemente gli rispose di Si e disse che avrebbe persistito nel suo sentimento e che non vi era alcuna speranza che si potesse ricredere.
Le sue parole furono: " ... no, neppure se mi trovassi innanzi alla bocca di un cannone e mi si minacciasse di darmi fuoco!".
Allora il Vescovo dovette cacciarlo dalla diocesi di Bobbio dubitando della buona riuscita del nuovo Istituto.
Subì l'influenza del positivismo francese e del criticismo tedesco. Poco dopo venne espulso dalla sua congregazione per le sue dottrine che si allontanavano dal probabilismo alfonsiano.
A Genova aprì una scuola. Partecipò nelle lotte contro i gesuiti, collaborando alla redazione de Il gesuita moderno, e con due pubblicazioni: I Gesuiti e Autentiche prove contro i Gesuiti (1846).
Visse in prima persona la rivoluzione del 1848, condividendo gli ideali risorgimentali, e stando in contatto, al punto di arrivare alle polemiche, con le figure più rappresentative di esso: Mazzini, Ferrari, Pisacane, Macchi, La Farina, Orsini, Crispi.
Nel 1849 Venne sospeso a divinis per la difesa degli "errori" del suo "Corso di religione alle Figlie di S. Bernardo", e lasciò il ministero sacerdotale.
Da questo anno (e fino al 1889) usò lo pseudonimo di Ausonio Franchi, cioè "italiano libero".
Su consiglio del Gioberti, verso il quale era orientato politicamente, si dedicò agli studi filosofici. In questo periodo scrisse:
- La filosofia delle scuole italiane (1852)
- Appendice alla filosofia delle scuole italiane (1853): in esso giustificò la propria apostasia
- La religione del sec. XX° (1853)
- Studi religiosi e filosofici: Del sentimento (1854)
- Il razionalismo del popolo (1856)
Trasferitosi a Torino, divenne mazziniano. Nel 1854 fondò Ragione, un bimestrale di critica religiosa, politica e sociale.
Nel 1859 si trasferì a Milano dove diresse La gente latina. Nel 1856 ottenne la cattedra di storia della filosofia dell'Università di Pavia. Nel 1863 venne trasferito all'Accademia Scientifica di Milano.
In questo periodo scrisse:
- Letture della storia della filosofia moderna (1863)
- Lettere a N. Mameli su la teoria del giudizio (1871)
- Saggi di critica e polemica (1871-1872)
[modifica] Il ritorno al cattolicesimo
Iniziò poi un periodo in cui rimise in discussione la propria attività filosofica. Ciò lo portò a scrivere L'ultima critica (1889-1893). Nei tre volumi disse voler essere la «confutazione di tutti i paralogismi, che mi avevano condotto al razionalismo, ed esposizione degli argomenti che mi hanno ricondotto prima alla filosofia tomistica e poi alla fede cristiana». Visse l'esperienza della conversione filosofica nel 1879 e quindi religiosa nel 1889, iniziò facendo visita al Santuario di Virgo Potens in Sestri Ponente, dove è collocata una lapide in ricordo del prodigioso evento:
« TRA QUESTE SACRE MURA LA VERGINE POTENTE CON UN PRODIGIO DI MATERNA PIETA' IL FIERO NEMICO D'OGNI CRISTIANA RIVELAZIONE AUSONIO FRANCHI TRAMUTAVA NELL'ANTICO PIO SACERDOTE CRISTOFORO BONAVINO RIDONANDO ALLA VERA SCIENZA E ALLA CHIESA UNO TRA I PIU' PROFONDI PENSATORI DELLA NOSTRA ETA' DAL VORTICE DELLA RIVOLUZIONE MISERAMENTE TRAVOLTO PERCHE' IL RICORDO DI SI' BEL TRIONFO DELLA POTENZA DI MARIA SI PERPETUASSE A CONFORTO E A SPERANZA DELEL FUTURE GENERAZIONI IL COMITATO LIGURE DEI CONGRESSI CATTOLICI a. M.P. MDCCCXCVI » |
L'ultima critica venne da lui annunciato nel 1889 all'arcivescovo Salvatore Magnasco. Annunciò anche l'intenzione di ritirarsi nel santuario di Rho per confessarsi e riconciliarsi con la Chiesa. Il libro fu terminato nel convento carmelitano di Sant'Anna, a Genova, dove si trasferì nel 1892.
Infine nel 1893 tornò al ministero sacerdotale e riprese a celebrare la Messa.
[modifica] Targhe commemorative
Sulla casa natale di Pegli era apposta questa lapide, trasferita dopo la demolizione nella piazzetta della Giuggiola (attuale Vico Condino), cuore del centro storico di Pegli:
- Cristoforo Bonavino
- nato in Pegli il 27 febbraio 1821
- apostata col nome di Ausonio Franchi
- seppe ritrovare le vie del vero
- e dalla tenebra dell'errore
- assurgere
- all'eterno splendore del pensiero cristiano
- nel centenario della sua nascita
- i cittadini
- q.m.p.
La lapide del cimitero di Pegli:
- Cristoforo di Giovan Battista Bonavino sacerdote
- filosofo tra i primi dell'età nostra
- aveva col pseudonimo di Ausonio Franchi
- professato il razionalismo più aperto
- ma nell'opera dell'ultima critica
- confutò gli errori suoi
- riparando splendidamente
- il dolore inflitto alla Chiesa di Gesù.
- Ritiratosi in Genova
- presso i Padri Carmelitani di S. Anna
- morì santamente
- a 75 anni il 12 settembre 1895
- benedetto dal S. P. Leone XIII°
- e in questa sua terra natale
- deposto per cura della famiglia
- che Dio ringrazia
- d'averlo richiamato alla luce del vero.