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Carl Schlechter - Wikipedia

Carl Schlechter

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Carl Schlechter

Carl Schlechter (Vienna2 marzo 1874 – Berlino27 dicembre 1918) è stato uno scacchista austriaco.

Schlechter fu uno dei più forti giocatori di scacchi della Mitteleuropa al volgere del XIX secolo. È noto nella storia degli scacchi per avere pattato un match mondiale contro l'allora campione del mondo di scacchi, Emanuel Lasker.

Indice

[modifica] Intellettuale della belle époque

Schlechter era uno scacchista di talento ed un profondo conoscitore delle aperture: parecchie sue idee sono rimaste valide per molti anni dopo la sua morte.

Il campione viennese aveva ben presto fatto suoi gli insegnamenti posizionali di Steinitz e si era stabilmente insediato nell'élite scacchistica che dominava i tornei a cavallo tra i due secoli.
Schlechter era un tipico intellettuale mitteleuropeo della belle époque: personaggio colto e cosmopolita era a suo agio in ogni contesto internazionale; aveva molte doti, una brillante conversazione e amava trattare un ampio ventaglio di argomenti [1]. Autentico gentiluomo degli scacchi, Schlechter offriva spesso cortesi patte ad avversari che avevano posizioni peggiori, fu allenatore e mentore di molti dei suoi rivali e, se il suo avversario arrivava in ritardo al tavolino, egli sottraeva un tempo uguale dal proprio orologio per non godere di un vantaggio esterno al gioco.

[modifica] Un forte giocatore da torneo

Affacciatosi sulla scena internazionale nel 1893, Schlechter disputò oltre cinquanta tornei internazionali di scacchi, vincendone una dozzina e classificandosi spesso nelle prime posizioni. Tra i suoi primi posti più importanti vanno ricordati:

Furono proprio le sue brillanti prestazioni in questi tornei di rilievo che spinsero Schlechter a lanciare la sfida al tedesco Emanuel Lasker, campione del mondo in carica da oltre un quindicennio.

[modifica] Il match Lasker-Schlechter

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Image:chess zver 26.png a8 rl b8 c8 d8 e8 f8 g8 h8 Image:chess zver 26.png
a7 b7 c7 kd d7 e7 f7 g7 pd h7
a6 b6 c6 d6 e6 f6 pd g6 h6
a5 b5 rd c5 qd d5 pd e5 f5 g5 pd h5
a4 b4 c4 pd d4 e4 f4 g4 pl h4
a3 b3 c3 d3 e3 f3 g3 h3 pl
a2 ql b2 c2 d2 e2 f2 pl g2 kl h2
a1 b1 c1 d1 e1 f1 g1 h1
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Diagramma 1: 54... Dc5; 55. Da6! Tb8; 56.Ta7+ Rd8; 57.Txg7 Db6; 58.Da3 Rc8; 59Df8+ 1-0
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Image:chess zver 26.png a8 b8 c8 rl d8 e8 f8 bd g8 h8 kd Image:chess zver 26.png
a7 pd b7 c7 d7 e7 pd f7 g7 h7
a6 b6 c6 d6 e6 f6 g6 h6
a5 b5 nd c5 d5 e5 f5 g5 h5 qd
a4 nl b4 c4 d4 pl e4 f4 rd g4 h4
a3 pl b3 c3 d3 ql e3 f3 rl g3 h3
a2 b2 c2 d2 e2 f2 kl g2 h2
a1 b1 c1 d1 e1 f1 g1 h1
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Diagramma 2: Se 39. ... Dh4+! 40.Rd2 Dh2+ 41.Re3 Txf3+ 42.Rxf3 Dh3+ e 43. ... Dxc8 =

In quell'epoca la federazione internazionale non esisteva ancora e (fino a dopo la seconda Guerra Mondiale) il campione usava trattare il titolo come se fosse una sua proprietà personale. In particolare, Lasker fu assai parsimonioso nel metterlo in gioco, accettando solo sei sfide in oltre un quarto di secolo di regno. Soprattutto, per acconsentire al duello, pretendeva che lo sfidante mettesse a disposizione una congrua somma da spartirsi alla fine del match.

Schlechter non fu in grado di garantire al campione una borsa consistente e così, dopo lunghe trattative, questi acconsentì a disputare comunque l'incontro a condizioni che già all'epoca fecero gridare allo scandalo: per conquistare il titolo lo sfidante avrebbe dovuto sopravanzare il campione uscente di almeno due punti in un match di sole dieci partite. Questo vero e proprio capestro trovava la sua giustificazione nel fatto che, in base ad un primo accordo, le partite avrebbero dovuto essere trenta, cosa che avrebbe reso più sopportabile l'imposizione. Venendo meno le condizioni economiche richieste da Lasker, le partite furono ridotte di numero ma la condizione rimase.

La sfida ebbe inizio il 7 gennaio 1910 a Vienna, e si concluse il 10 febbraio a Berlino: in ciascuna delle due città vennero disputate cinque partite.

Le prime quattro partite furono tutte patte, nonostante Schlechter avesse spesso l'iniziativa, anche in forza di una serie di innovazioni in apertura introdotte per l'occasione. Nella quinta partita Schlechter, col bianco, riuscì ad avere ragione del campione in un finale di pedoni e pezzi pesanti risultato da una combattuta variante berlinese della spagnola (C66) (Diagramma 1), ma non bastava: a Schlechter serviva ancora una vittoria.
Così, dopo altre quattro patte, Schlechter si trovò a disputare la decima partita con i neri. L'austriaco si avventurò in un'audace gestione della Difesa Slava (D11), ma la difesa di Lasker tenne. Sentendosi forzato a vincere a tutti i costi per raggiungere il punteggio richiesto Schlechter rifiutò (o non vide) il modo di ottenere una posizione patta. Nella posizione del Diagramma 2 giocò 39. ... Dh2+? anziché Dh4+!, così che, lentamente ma inesorabilmente, il campione riuscì a far valere il suo vantaggio di materiale, vincendo la partita e pareggiando il match. Lasker manteneva così il titolo con pieno diritto.

Secondo l'opinione di molti storici degli scacchi[2] [3], quello che probabilmente Schlechter non aveva calcolato era che la clausola imposta da Lasker mirava a garantire il campione soprattutto da un punto di vista contrattuale ed economico, poiché vi era una posta in palio. In caso di vittoria anche di un solo punto, invece, il peso morale dello sfidante sarebbe aumentato enormemente: in un periodo in cui il titolo era di fatto una faccenda informale, in molti l'avrebbero potuto ritenere il vero campione. In ogni caso il mondo scacchistico avrebbe preteso una nuova sfida, questa volta a condizioni più eque, e probabilmente qualche sponsor si sarebbe fatto avanti.

Alcuni dubitano dell'effettiva esistenza della clausola relativa ai due punti di vantaggio, ma è pur vero che Lasker tentò di inserirla anche in occasione delle trattative in vista del match con Capablanca [4], anche se in questo caso lo sfidante aveva un peso differente, ed il vecchio campione non riuscì ad imporsi.

[modifica] Gli ultimi anni

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Image:chess zver 26.png a8 b8 c8 d8 e8 f8 g8 h8 Image:chess zver 26.png
a7 pd b7 c7 d7 e7 f7 g7 ql h7
a6 b6 c6 pd d6 pd e6 qd f6 g6 h6 pd
a5 b5 c5 d5 nd e5 f5 g5 pd h5
a4 b4 c4 d4 bl e4 f4 g4 pl h4 kd
a3 b3 c3 pl d3 e3 f3 pl g3 h3
a2 pl b2 c2 d2 e2 f2 g2 h2
a1 b1 c1 d1 e1 f1 g1 kl h1
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Diagramma 3: Dopo 32. ... Rh4 33.Dxh6+!! Dxh6 [se 33. …Rg3 34. Dh2 matto] 34. Rh2 1 – 0 [il nero non può evitare 35. Af2 matto]

Schlechter giocò altri match, pattando con Siegbert Tarrasch nel 1911 e perdendone uno nel 1918 contro Akiba Rubinstein. Cercò con tutte le sue forze di ottenere una nuova chance di sfidare il campione del mondo, ma la prima Guerra Mondiale pose fine alle sue speranze e all'attività scacchistica in generale.

Schlechter morì di polmonite e di inedia due giorni dopo il Natale del 1918, in una Berlino prostrata dalla guerra.

[modifica] Partite notevoli

[modifica] Composizioni

Schlechter fu autore di una quarantina circa di studi scacchistici, soprattutto di due e tre mosse.

Allgemeine Sportzeitung, 1908
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Image:chess zver 26.png a8 b8 c8 d8 e8 f8 g8 h8 Image:chess zver 26.png
a7 b7 c7 d7 e7 f7 g7 h7
a6 b6 c6 d6 e6 f6 g6 h6 ql
a5 b5 c5 d5 e5 f5 g5 h5
a4 b4 c4 d4 e4 f4 g4 h4
a3 b3 c3 pd d3 e3 f3 g3 h3
a2 b2 c2 pd d2 nl e2 f2 nl g2 h2
a1 b1 c1 kd d1 e1 f1 kl g1 h1
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Matto in due




Soluzione

1. Da6! Rxd2 2. Dh6 matto
1. ... Rb2 2. Cd3 matto
1. ... cxd2 2. Da1 matto

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Note

  1. ^ Boris Vajnsten «Lasker: filosofia della lotta» Roma, Prisma, 1994 ISBN 88-7264-040-7
  2. ^ Israel Albert (Al) Horowitz «I campioni del mondo di scacchi» Milano, Mursia, 1988.
  3. ^ Boris Vajnstein «Lasker: filosofia della lotta» Roma, Prisma, 1994 ISBN 88-7264-040-7
  4. ^ http://members.aol.com/graemecree/chesschamps/world/world1910.htm


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