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Bustese - Wikipedia

Bustese

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Il Bustese corrisponde alla zona dell'Altomilanese, comprendente Busto Arsizio ed alcuni comuni limitrofi, situati lungo la valle del fiume Olona.

Il territorio, conosciuto anche come Busto Valle Olona, ha un'altitudine che varia tra i 194 m s.l.m. (campagna a sud di Borsano) e i 320 m s.l.m. (boschi ad ovest di Bolladello, Cairate).

La superficie del terriorio è di circa 82 km². Attualmente la popolazione residente in quest'area è di circa 145.000 unità. La densità è quindi molto alta e supera i 1770 abitanti per chilometro quadrato.

La Basilica di San Giovanni Battista a Busto Arsizio
La Basilica di San Giovanni Battista a Busto Arsizio

Per i comuni limitrofi Busto Arsizio, rappresenta un punto di riferimento, in quanto ospita tutte le strutture pubbliche, di cui non dispongono i comuni della Valle Olona. Infatti a Busto Arsizio si trovano un ospedale, un tribunale, le carceri, due stazioni ferroviarie, uno svincolo dell'Autostrada dei Laghi, e tre svincoli della superstrada Malpensa 2000 (Strada Statale 336 dell'Aeroporto della Malpensa). Per quanto riguarda gli altri comuni, solo Castellanza, può vantare qualche struttura pubblica, quali una stazione ferroviaria ed uno svincolo dell'Autostrada dei Laghi.

Anche Busto Arsizio ha, però, sempre necessitato di uno stretto legame con i comuni della Valle Olona, infatti senza la forza motrice di un corso d'acqua, Busto non sarebbe mai potuto diventre uno dei maggiori centri dell'industria tessile in Italia. Busto Arsizio, è sempre stato privo di corsi d'acqua, fatta eccezione per il modesto Rile-Tenore, piccolo torrente, che per gran parte dell'anno, disperde le acque nelle brughiere poste all'estremità settentrionale della città. Fu così che tutti maggiori industriali di Busto Arsizio, aprirono degli stabilimenti in Valle Olona, sfruttando la forza motrice dell'Olona, che già da secoli, muoveva le pale dei mulini idraulici.

[modifica] Comuni del Bustese

[modifica] Il territorio

Come già detto, il territorio ha un'altitudine che varia tra i 194 m s.l.m. e i 320 m s.l.m.. Si può quindi capire che il territorio si trova in gran parte a modeste quote collinari ed è piuttosto pianneggiante, fatta eccezione per il solco vallivo del fiume Olona, che scorre incassato tra i 10 e i 50 metri, rispetto ai territori circostanti. Dei veri e propri rilievi collinari compaiono solo nel territorio di Cairate; dove si notano alcuni rilievi morenici, presso la frazione di Bolladello.
Quasi tutto il Bustese si estende sopra ai 200 m s.l.m., fatta eccezione per le estremità meridionali dei comuni di Busto Arsizio (frazione Borsano) e Castellanza.
Il suolo, è divisibile in tre parti: a sud l'alta pianura, con un suolo prevalentemente arido, e di difficile coltivazione, dove nelle zone non urbanizzate domina la brughiera; la Valle Olona, con un fondo alluvionale, piuttosto fertile; ed infine le colline moreniche ed i panalti, ricoperti in parte da boschi di latifoglie.

[modifica] Idrografia

Per approfondire, vedi la voce Olona.
Per approfondire, vedi la voce Tenore (torrente).

Nel territorio si trova un solo corso d'acqua di rilievo: il fiume Olona. Questo corso d'acqua, è l'unico perenne del Bustese, ed è stato fondamentale nello sviluppo industriale di questo territorio. Lungo 131 Km, nasce dalle Prealpi Varesine, bagna Milano ed infine confluisce nel Po nel Pavese.

Gli altri corsi d'acqua del Bustese, sono tutti torrenti periodici, che solitamente hanno una portata propria solo in tempo di pioggia. Il maggiore dei quali è il Rile-Tenore, che si forma nell'estremità settentrionale di Busto Arsizio dall'unione del torrente Rile e del torrente Tenore. Il primo interessa solo in piccola parte il Bustese, scorrendo principalmente nel Gallaratese. Gli unici comuni del territorio lambiti dal Rile sono Cairate, prima che il corso d'acqua attraversi Cassano Magnago ed appunto Busto Arsizio, dove al confine con Gallarate e Cassano Magnago, il Rile si immette nelle vasche di laminazione e spagliamento controllato costruite negli anni Ottanta per ovviare ai frequenti allagamenti che in tempo di pioggia colpivano i quartieri settentrionali di Busto e la zona meridionale di Cassano. In queste vasche confluisce anche il Tenore, che qui, si unisce al Rile. Il Tenore nasce a Morazzone a sud di Varese, ed entra nel Bustese a Cairate, dove bagna la frazione di Peveranza, per poi proseguire a Fagnano Olona, dove lambisce Bergoro. Attraversa poi la zona a sud di Cassano Magnago, ed infine raggiunge Busto Arsizio, dove confluisce nelle vasche, unendosi al Rile. In tempo di portate elevate, i due corsi d'acqua uniti proseguono il loro viaggio col nome di Rile-Tenore, in una condotta artificiale, realizzata per svuotare le vasche in caso di necessità. Il Rile-Tenore bagna Busto Arsizio (quartiere Sant'Anna) ed Olgiate Olona, dove sfocia nell'Olona.
Prima della costruzione delle vasche i due torrenti, solitamente spagliavano le loro acque nelle brughiere a nord di Busto, a causa della permeabilità del terreno circostante, e solo in tempo di pioggia proseguivano verso Busto per raggiungere l'Olona.

Il Tenore visto dall'Autostrada dei Laghi, presso Busto Arsizio
Il Tenore visto dall'Autostrada dei Laghi, presso Busto Arsizio

Altro corso d'acqua che interessa in piccola parte il Bustese è il Fontanile di Tradate, che lambisce i boschi ad est di Gorla Maggiore e Gorla Minore. Come il Rile ed il Tenore, anche questo torrente, di portata ancor più periodica e modesta, spaglia le sue acque nelle brughiere dell'alta pianura padana (presso Mozzate), salvo in periodi di piena, quando si unisce al Gradeluso, affluente del Bozzente, a sua volta tributario dell'Olona.

Altri corsi d'acqua periodici sono gli affluenti del Tenore Riale Vigna e Riale di Peveranza.

Un discorso a parte meritano le risorgive che sono presenti in Valle Olona, a Cairate e Fagnano Olona. Nel fondovalle settentrionale di Cairate si trova, invece un piccolo stagno formato da alcune risorgive, posto proprio a fianco del fiume Olona. La più conosciuta di queste risorgive è, però, sicuramente quella di Fagnano Olona, nota con il nome di Fonte di Manigunda, alla quale si attribuiscono leggendarie proprietà curative.

[modifica] Aree protette

Nonostante il territorio sia caratterizzato da un'altissima densità di popolazione, presenta ancora delle aree naturali che presentano boschi di latifoglie, brughiera e terreni coltivati.
Tra gli altri parchi, oltre ai parchi pubblici comunali, vi sono alcuni parchi locali di interesse sovraccomunale (PLIS). Tra questi, quello di più vecchia istituzione è il Parco Alto Milanese (PAM), istituito nel 1987, con sede a Busto, su un territorio agricolo tra Busto Arsizio, Castellanza e Legnano. Unico parco locale interamente compreso nel Bustese è il Parco del medio Olona, istituito nel 2006, con sede a Fagnano, esso interessa anche i comuni di Solbiate Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Olgiate Olona e Marnate. Questo parco protegge il fondovalle solcato dall'Olona, ed alcuni boschi posti ai lati della Valle Olona, dove scorrono il Tenore e il Fontanile di Tradate. Altro parco locale del Bustese è quello del Bosco del Rugareto, con sede a Cislago, e che interessa anche Marnate e Gorla Maggiore.

[modifica] Clima

Il clima del Bustese, come del resto, quello delle zone circostanti è di tipo continentale con inverni freddi con molte giornate di gelo. La nebbia è principalmente diffusa nelle campagne e lungo l’Olona. Le estati sono calde, umide e moderatamente piovose. Le temperature, in questo periodo, possono superare i 30 °C e l'umidità superare il 90%, causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato afa. Le precipitazioni in questa stagione, avvengono per lo più sotto forma di temporale o acquazzone. La ventilazione del territorio è piuttosto scarsa, ma superiore a quella dei territori circostanti. La temperatura media minima del mese più freddo, gennaio, è attorno ai -5°C; quella massima del mese più caldo, luglio, è di circa +27°C. La temperatura media annua è di circa 11 °C. Le precipitazioni medie annue sono superiori ai 1000 mm e presentano un picco primaverile ed autunnale, con un minimo relativo invernale. La media niveometrica del territorio si aggira intorno ai 30 cm annui.

[modifica] Vegetazione

Nell'area meridionale del Bustese, il territorio di alta pianura, è fortemente urbanizzato, e nelle aree ancora naturali, troviamo la classica brughiera, con la robinia, la quercia, il nocciolo, il castano ed il carpino. Tra gli arbusti, dominano su tutti il brugo. Lungo l'Olona troviamo soprattutto pioppi, ontani, robinie e salici. Nell'area settentrionle, la vegetazione assume l'aspetto di un bosco prevalentemente di latifoglie, in cui troviamo, oltre alla quercia, al nocciolo e alla robinia, anche il castagno, che in questa zona domina sulle altre esenze arboree. Significativa anche la presenza dell'unica conifera autoctona della zona: il pino silvestre.

[modifica] Storia

[modifica] Le origini

Le prime frequentazioni umane del medio corso del fiume Olona, risalgono all'Età del Rame (2500-2200 a.C), anche se i primi insediamenti umani stabili risalgono all'Età del Bronzo (XIII-X secolo a.C.), quando si insediarono sul territorio alcune tribù liguri.

[modifica] Dai Celti ai Romani

Dagli inizi del IV secolo a.C. i Celti, che già da tempo avevano valicato le Alpi ed erano penetrati in Pianura Padana, avviarono la conquista dell'Italia Settentrionale, ed intorno al 388 a.C., la tribù celtica degli Insubri si insediò tra la Sesia e l'Adda. Gli Insubri si organizzarno in villaggi sparsi, particolarmente numerosi nella fascia pedemontana. E' in questo periodo che iniziarono a svilupparsi i primi borghi nel Bustese. Tra questi, quello che assunse maggiore importanzanza fu Castegnate, posto in prossimità di un guado sul fiume Olona.
Tra la fine del III secolo a.C.ed il 194 a.C., il territorio venne conquistato dai Romani. In questo periodo si svilupparono tutti i borghi del Bustese. Il borgo che assunse maggiore importanza fu Olgiate Olona, che in seguito divenne sede della pieve della zona, assumendo anche una notevole importanza dal punto di vista amministrativo.

[modifica] I Longobardi e il Contado del Seprio

Per approfondire, vedi la voce Seprio.
Mappa del Seprio
Mappa del Seprio

Dopo la caduta dell'Impero romano d'occidente, avvenuta nel 476 d.C., nel Bustese ed in tutta la Lombardia, arrivarono i Longobardi, che inclusero il Bustese, nel Contado del Seprio, un'isitituzione che aveva come capoluogo Castelseprio, importante centro della media Valle Olona. In questo periodo, nel 737, venne fondato a Cairate, da una monaca longobarda, il Monastero di Santa Maria Assunta. Ai Longobardi succedettero i Franchi guidati da Carlo Magno, che fondò il Sacro Romano Impero. Nel periodo carolingio il potere del Seprio andò scemando.

[modifica] La Battaglia di Legnano

Per approfondire, vedi la voce Battaglia di Legnano.

La dominazione dei Franchi, che avevano incluso il Seprio e l'Italia Settentrionale nel Sacro Romano Impero, finì nel 1176, quando i comuni lombardi si allearono fra loro e sconfissero l'imperatore germanico Federico I detto il Barbarossa nella Battaglia di Legnano, questa avvenne probabilmente nei campi presso la Cascina Brughetto, situati tra Busto Arsizio, Borsano e Legnano. I comuni lombardi attaccarono e sconfissero il Barbarossa, che scendeva lungo l'Olona, avendo soggiornato a Cairate.

[modifica] La lotta tra Visconti e Torriani

Il vescovo Ottone Visconti
Il vescovo Ottone Visconti

Dopo la Battaglia di Legnano, i comuni del Bustese entrarono a far parte dell'area d'influenza milanese e parteciparono alla lotta per il potere tra i Visconti ed i Torriani. Pare che i maggiori centri, Olgiate, Fagnano e Busto patteggiarono per i Visconti, mentre solo Gorla si schierò con i Torriani. Questo portò inizialmente Busto a subire le rappresaglie dei Torriani che ne distrussero il castello, e successivamente Gorla a subire quelle dei seguaci di Ottone Visconti, in seguito alla vittoria decisiva sui Torriani, ottenuta con la distruzione di Castelseprio, nel 1287.

[modifica] Gli Sforza ed il Rinascimento

Ai Visconti succedettero nel 1449 gli Sforza. Durante il dominio sforzesco iniziarono a sorgere numerosi i mulini idraulici sul fiume Olona, che già da tempo rendevano noto l'Altomilanese come il "Granaio di Milano". Sempre in questo periodo il Rinascimento raggiunse anche il Bustese, a testimoniarne l'arrivo è uno dei maggiori edifici religiosi del territorio: il Santuario di Santa Maria di Piazza a Busto Arsizio, la cui costruzione iniziò nel 1517.

[modifica] La dominazione spagnola e la peste del 1630

L'arcivescovo Carlo Borromeo che ordinò nel 1583 il trasporto della sede plebana da Olgiate Olona a Busto Arsizio, a seguito della sua visita pastorale.
L'arcivescovo Carlo Borromeo che ordinò nel 1583 il trasporto della sede plebana da Olgiate Olona a Busto Arsizio, a seguito della sua visita pastorale.

Nel 1521, iniziò la domninazione spagnola del Ducato di Milano, che avebbe portato miseria, diffioltà economiche ed epidemie.
Nel 1583, San Carlo Borromeo, decisedi trasferire il capo della pieve da Olgiate Olona a Busto Arsizio, divenuto ormai da tempo più popoloso e importante. A quel tempo appartenevano alla Pieve di Busto gli allora comuni di Olgiate, Prospiano, Gorla Minore, Gorla Maggiore, Rescalda, Cairate, Cislago, Fagnano, Bergoro, Cascina Selva Longa (in seguito Cascina del Buon Gesù), Cascina Brughetto, Cascina dei Poveri, Castellanza, Castegnate, Marnate, Nizzolina, Solbiate Olona, Villa Cortese e Sacconago. L'attuale frazione bustocca di Borsano apparteneva invece alla Pieve di Dairago.
Durante la dominazione spagnola, lo sviluppo economico fu molto difficile ed anche la popolazione fu decimata a causa della terribile epidemia di peste del 1630.
Poco prima dell'epidemia di peste, nel 1609, partirono i lavori per la costruzione della Basilica di San Giovanni Battista a Busto, che sarebbe diventato il nuovo cuore religioso della pieve. A causa della peste i lavori durarono molto e la chiesa fu consacrata solo nel 1646. Nonstante la difficile situazione economico-sociale, proseguì a pieno ritmo il lavoro dei mulini ad acqua. Nel Seiento, sul territorio, ne erano presenti circa una trentina, tutti lungo l'Olona.

[modifica] La dominazione austriaca

La lunga e difficile dominazione spagnola si concluse solo nel 1713, quando con il Trattato di Utrecht, il Ducato di Milano passò sotto il dominio dell'Impero Austro Ungarico.
In questo periodo l'economia migliora, e nel XIX secolo, iniziò in tutto il Bustese, quello sviluppo industriale che tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, avrebbe raggiunto livelli altissimi. I mulini idraulici, iniziarono così lentamente ad essere soppiantati da stabilimenti industriali, specie cotonifici, tessiture e cartiere.

[modifica] La Repubblica Cisalpina

La dominazione austriaca si interruppe bruscamente nel 1796, quando le truppe francesi di Napoleone Bonaparte, conquistarono il Ducato di Milano, inserendolo nella Repubblica Cisalpina. Il periodo francese si concluse nel 1814, e con la Restaurazione, il Bustese, assieme a tutto il Ducato di Milano venne riassegnato all'Austria-Ungheria.

[modifica] Il Risorgimento

Nel XIX secolo col ritorno degli austriaci in Lombardia, si diffusero gli ideali risorgimentali, che volevano liberarsi dall'invasore austriaco, per unirsi al Regno di Sardegna, cercando così di costituire l'unione della penisola italiana.
La prima vera ondata risorgimentale ci fu nel 1848, quando il Piemonte (Regno di Sardegna), cercò di conquistare la Lombardia, approfittando del malcontento popolare, che si era espresso nell'insurrezione delle Cinque Giornate di Milano. Questo tentativo sfociò nella I guerra d'indipendenza, si concluse però con un nulla di fatto. Il Bustese e la Lombardia, restavano ancora in mano austriaca.
Un nuovo tentativo di conquista piemontese della Lombardia ci fu nel 1859, quando l'esercito del Regno di Sardegna si alleò con quello francese di Napoleone III e potè contare pure sull'appoggio dei Cacciatori delle Alpi, guidati da Giuseppe Garibaldi.
Nel luglio 1859 Napoleone III, firmò l'armistizio con gli austriaci, che pur lasciando insoddisfatti i piemontesi, registrava l'annessione della Lombradia e dell'Italia Centrale al Regno di Sardegna. L'11 luglio 1859, quindi il Bustese passò dall'austriaco Regno Lombardo-Veneto, al Regno di Sardegna, che nel 1861, con l'annessione del Regno delle Due Sicilie, avrebbe assunto la denominazione di Regno d'Italia. L'unificazione dell'Italia si concluse nel 1870 con la conquista di Roma.
Con l'unutà territoriale, l'Italia venne inizialmente divisa in province, circondari, mandamenti e comuni. I comuni del Bustese erano compresi in Provincia di Milano e nel Circondario di Gallarate. Busto Arsizio era sede di mandamento. Il Mandamento di Busto comprendeva tutti i comuni del Bustese.

[modifica] Il grande sviluppo industriale

Nonostante le difficoltà economiche che trovò inizialmente il nuovo Regno d'Italia, nel Bustese, continuava lo sviluppo industriale. Ai Cantoni, ai Ponti, ai Candiani e ai Turati, che già da tempo avevano avviato degli importanti complessi industriali cotonieri, si aggiunsero nel 1870 i Milani e i Venzaghi, nel campo dei cotonifici, e nel 1897 i Vita in quello dell'industria della carta.
In questo periodo ci fu da registrare anche l'elevazione di Busto Arsizio a città, avvenuta nel 1864.
All'inizio del Novecento l'industria cotoniera si sviluppò ancor di più ed accanto ai grandi cotonifici sorsero delle medio-piccole imprese tessili. Anche l'industria della carta continuava a crescere e agli inizi del nuovo secolo la Cartiera Vita, assunse la denominazione di Vita-Mayer, con l'ingresso di nuovi capitali provenienti dalla famiglia Mayer.
In questo periodo aumentò anche la popolazione, che a Busto Arsizio, nel 1901, superava già le 20.000 unità.
Mentre continuava lo sviluppo dell'industria cotoniera, tessile e cartiera, ormai dalla metà dell'Ottocento, avevano iniziato un inesorabile declino i mulini ad acqua, il cui numero andava scemando.

[modifica] Le guerre mondiali, il fascismo e la Resistenza

Lo sviluppo industriale rallentò nel 1914, allo scoppi della Prima Guerra Mondiale, a cui l'Italia partecipò dal 1915. Alla Grande Guerra parteciparono molti soldati di Busto Valle Olona, e purtroppo molti furono anche i caduti.
Alla fine della guerra, nel 1918, le industrie ripresero la produzione, ma anche a causa della dittatura fascista, iniziata nel 1922, gli affari non andarono più come agli inizi del secolo. Durante il fascismo, nel 1927, venne istituita la Provincia di Varese, nella quale fu compreso il Bustese. La situazione divenne ancor più difficile con la Seconda Guerra Mondiale, che dal 1940 al 1945, bloccò l'economia mondiale. In seguito alla caduta del Fascismo, avvenuta nel 1943, significativa fu la partecipazione alla Resistenza, contro l'occupazione nazi-fascista, deli abitanti del Bustese. I partigiani di Busto Valle Olona operarono in molte zone d'Italia, specialmente nella vicina Val d'Ossola, dove contribuirono alla nascita della Repubblica dell'Ossola. I partigiani, contribuirono anche alla liberazione del proprio territorio, avvenuta nell'aprile 1945, quando i partigiani della zona si radunarono nei pressi della Chiesa di Sant'Edoardo, a Busto, e da lì partì l'insurrezione che portò alla liberazione del Bustese.

[modifica] Il "miracolo economico"

Busto Arsizio, Piazza Garibaldi all'inizio degli anni cinquanta.
Busto Arsizio, Piazza Garibaldi all'inizio degli anni cinquanta.

Nel secondo dopoguerra, dopo una difficile ripresa ci fu il cosiddetto Miracolo economico, che interessò anche il Bustese. Le industrie ripresero a svilupparsi ed il Bustese, ed il Bustese divenne ben presto una delle zone più industrializzate d'Italia, consacrando Busto Arsizio, come la "Manchester d'Italia". Nel 1951, venne inaugurata anche la Mostra del Tessile, costruita a Castellanza su teritori appartenenti alla città di Busto.

[modifica] La crisi delle industrie

L'attività industriale restò fiorente fino agli anni '70, quando iniziò una crisi che colpì specialmente i cotonifici e la Cartiera Vita-Mayer. Quest'ultima era divenuta una delle maggiori cartiere italiane, ma negli anni '70, a causa della oncorrenza, proveniente dalle altre nazioni, andò in crisi finanziaria e ad aggravare la situazione ci furono anche i danni provocati agli edifici da una delle maggiori esondazioni del fiume Olona, avvenuta nel 1976, e che costrinse la cartiera alla chiusura. A questa chiusura, tra gli anni '70 e '90, seguirono via via quelle degli altri grandi complessi industriali, specie i cotonifici. Anche la Mostra del Tessile cessò la sua attività. Nel 1974 Castellanza venne elevata a città.

[modifica] Il XXI secolo

Oggi, il Bustese, pur restando un'importante area industriale, non è più strettamente legata all'industria tessile, maha scoperto altri importanti settori. A ciò si aggiunge il complesso per le esposizioni di MalpensaFiere, inaugurato nel 2002, che contribuisce a tenere alta l'importanza del territorio.
Degna di nota è anche la riscoperta a fini turistici di aree naturali e monumenti storici, che parevano ormai dimenticati. Il fiume Olona, che a causa dello sviluppo industriale del XX secolo, era divenuto uno dei fiumi più inquinati d'Italia, sta lentamente tornando più pulito, e la gente lo sta incominciando a riscoprire, anche per merito del Parco del medio Olona, istituito nel 2006.

[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse

Per approfondire, vedi la voce Busto Arsizio.
Santuario di Santa Maria di Piazza a Busto Arsizio
Santuario di Santa Maria di Piazza a Busto Arsizio

Nonostante il Bustese sia da sempre terra di industria e commercio, al suo interno non mancano i luoghi di interesse. Il centro storico di Busto Arsizio presenta il rinascimentale Santuario di Santa Maria di Piazza, di scuola bramantesca, la barocca Basilica di San Giovanni Battista e la seicentesca Chiesa di San Michele Arcangelo. Inoltre il centro della città presenta numerosi edifici in stile liberty, il Palazzo Marliani-Cicogna ed il Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio. Due tra le ville più importanti della città sono la Villa Ottolini-Tosi e la Villa Ottolini-Tovaglieri. Anche negli altri comuni vi sono dei monumenti degni di nota, quali il Castello Visconteo ed il Santuario della Madonna della Selva a Fagnano, il monastero di Santa Maria Assunta a Cairate, il Museo Enzo Pagani a Castellanza e la Torre Colombera a Gorla Maggiore. Non manca poi l'archeologia industriale, con vecchi stabilimenti industriali e mulini idraulici ancora ben conservati a Busto ed in Valle Olona.

L'Arco di Manigunda, realizzato nel 1710 poco lontano dal monastero di Cairate
L'Arco di Manigunda, realizzato nel 1710 poco lontano dal monastero di Cairate

[modifica] Archeologia Industriale

[modifica] I mulini sull'Olona

Per approfondire, vedi la voce Olona.

Il primo utilizzo industriale delle acque del fiume Olona risale al Medioevo, con l'arrivo dei mulini idraulici sulle sponde del fiume. Pare che nel 1606, secondo una relazione di un certo ingegner Barca, nel tratto tra le sorgenti e Milano ci fossero 116 mulni sull'Olona, di cui una trentina nel Bustese. Nel 1772, secondo la relazione dell'ingegner Raggi, i mulini tra le sorgenti e Milano erano 106, di cui 24 nel Bustese. Nel XIX secolo, con l'arrivo Seconda Rivoluzione Industriale, i mulini si riducono drasticamente, fino a cessare la loro attività. Gli ultimi mulini idraulici funzionante nel Bustese, furono i Mulini Bianchi o del Sasso a Olgiate Olona, rimasti attivi fino alla fine degli anni Novanta. Rimangono però ancora ben conservarti i fabbricati di alcuni mulini, nei quali sono visibili ancora le pale e le macine: essi sono, il Mulino del Sasso a Olgiate Olona ed il Mulino Bosetti o Mulino Ponti in località Castellazzo a Fagnano Olona. Altri mulini ancora esistenti sono i Mulini Robaglia a Marnate, i cui edifici, sono però in avanzato stato di degrado, e le pale non sono più presenti. Ricapitolando, dei circa 30 mulini che c'erano nel Bustese nel 1600, oggi ne sono visibili ancora 3. Pare però che i comuni, in cui si trovano questi antichi edifici, siano interessati a recuperarli.

L'ex cotonficio Cantoni di Castellanza, ora sede del LIUC, sullo sfondo il campanile della Chiesa di San Giulio
L'ex cotonficio Cantoni di Castellanza, ora sede del LIUC, sullo sfondo il campanile della Chiesa di San Giulio

[modifica] Le esondazioni dell'Olona

Lo sviluppo industriale in Valle Olona non ha, però, avuto vita facile, a causa delle frequenti esondazioni dell'Olona, che dal Medioevo devastarono prima i mulini e poi le industrie sorte lungo il fiume. Ecco le maggiori esondazioni dell'Olona che hanno colpito il Bustese.

  • 1719: A causa della piena dell'affluente Lanza, esondò anche l'Olona, che danneggiò tutte le strutture lungo il proprio corso fino a Milano.
  • 1801: Quest'esondazione interessò parecchi paesi, nel Bustese l'Olona esondò a Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore e Solbiate Olona, e furono danneggiati alcuni mulini, posti nel fondovalle di questi quattro comuni.
  • 1892: Esondazione tra il 22 e il 24 febbraio.
  • 1903: Il 4 maggio, un esondazione provoca danni al Cotonificio Pozzi di Olgiate Olona.
  • 1908: L'Olona esonda a Cairate, presso la cartiera Vita Mayer.
  • 1910: Il 23 luglio un ciclone si abbattè sull'Altomilanese, colpendo particolarmente Busto Arsizio, Solbiate Olona, Gorla Maggiore e Gorla Minore. Il fortissimo vento sradico alberi un po' ovunque, anche lungo l'Olona, dove i tronchi caddero nel fiume, bloccando le acque, causando così un'esondazione, che causò la rottura degli argini in più località.
  • 1911: Il 24 novembre, il fiume esondò danneggiando alcuni stabilimenti a Cairate, Fagnano e Castellanza.
  • 1917: Il 30 maggio ci fu una delle più terribili piene dell'Olona. A Gorla Maggiore venne inondata la stazione della ferrovia che si trovava alcuni metri più in alto rispetto all'alveo dell'Olona. A Castellanza venne fortemente danneggiato il Cotonificio Cantoni. Il fiume straripò anche a Fagnano. In quell'occasione la portata dell'Olona venne stimata intorno ai 170 metri cubi al secondo.
  • 1926: Tra il 16 e il 26 maggio l'Olona straripò a Gorla Minore danneggiando alcune ditte.
  • 1936: Il 30 maggio nuova esondazione del fiume con danni a Cairate e a Gorla.
  • 1951: Nuova terribile esondazione dell'Olona, che colpì un po' tutto il fondovalle, danneggiando molte industrie, in particolare a Cairate e Fagnano.
  • 1975: L'11 gigno un'esonazione causò danni i tutta la vallata, specie alle ditte di Cairate, Fagnano e Olgiate.
  • 1976: Il 1° ottobre un'ondata di piena, causò ingenti danni economici alle aziende della Valle, in particolare alla Cartiera Vita Mayer di Cairate, già in crisi economica. Il 20 ottobre la cartiera fu colpita da un'altra esondazione, che costrinse lo stabilimento alla chiusura.
  • 1992: Esondazione tra l'1 e il 2 giugno, con danni a molti stabilimenti. In contemporanea esonda anche il torrente Tenore.
  • 1993: Tra il 23 e il 25 settembre nuova esondazione con danni un po' ovunque
  • 1995: Tra il 12 e il 13 settembre il fiume straripa nuovamente danneggiando moltissimi stabilimenti.
  • 2002: Il 27 novembre avviene l'ultima esondazione del fiume.

[modifica] Le stazioni della Ferrovia della Valmorea

Per approfondire, vedi la voce Ferrovia della Valmorea.

Sono esempi di archeologia industriale, anche le superstiti stazioni della linea ferroviaria dismssa della Valmorea. Quando la linea era in funzione, nel Bustese, si trovavano stazioni a Marnate, a Prospiano, a Gorla Minore, a Gorla Maggiore, a Fagnano Olona, a Bergoro e a Cairate-Lonate. Oggi di questi edifici ne resistono tre: sono le stazioni di Marnate, Prospiano e Gorla Minore.

[modifica] Trasporti e Vie di Comunicazione

[modifica] Strade

Autostrade:

Strade Statali:

Strade regionali:

Strade Provinciali:

  • SP 2 Stra Pidica (Binago - Busto Arsizio)
  • SP 12 di Manigunda (Cairate - Cassano Magnago)
  • SP 13 del Barbarossa (Borsano - Busto Arsizio)
  • SP 13 degli Umiliati (Busto Arsizio - Samarate)
  • SP 14 della Cascina del Manzo (Busto Arsizio - Cascina Elisa)
  • SP 14dir 1 Simone da Borsano (Borsano - Dairago)
  • SP 19 della Cerrina (Castelnuovo Brianza - Castellanza)
  • SP 20 per la Pianura Padana (Gazzada - Busto Arsizio)
  • SP 21 dei Boschi ramascioni (Cislago - Olgiate Olona)
  • SP 22 del Sempioncino (Cassano Magnago - Olgiate Olona)
  • SP 37 del Fontanile (Gorla Maggiore - Mozzate)
  • SP 42 del Seprio (Lozza - Cairate)

[modifica] Ferrovie

Le linee ferroviarie che percorrono il Bustese sono:

La stazione di Busto della linea Milano-Domodossola
La stazione di Busto della linea Milano-Domodossola
La stazione delle ferovie nord di Busto
La stazione delle ferovie nord di Busto
  • Ferrovia Milano-Saronno-Novara, inaugurata nel 1887, di proprietà delle FerrovieNord, con stazioni a Castellanza e a Busto Arsizio. Da questa linea ferroviara, a Sacconago di Busto Arsizio, si dirama la linea Malpensa Express, realizzata nel 1999, che conduce all'Aeroporto di Milano Malpensa. Un'altra linea ferroviaria, tutt'ora visibile ma abbandonata, che si diramava dalla ferrovia Milano-Saronno-Novara, era la Ferrovia della Valmorea, che percorreva tutto il fondovalle della Valle Olona, fino a raggiungere Mendrisio, in Canton Ticino, nel Bustese, stazioni di questa linea si trovavano a Marnate, a Prospiano, a Gorla Minore, a Gorla Maggiore, a Fagnano Olona, a Bergoro e a Cairate. La ferrovia venne inaugurata nel 1904 per la tratta Castellanza-Cairate. Nel 1926 venne inaugurata la tratta Cairate-Mendrisio. Nel 1928, su ordine del governo fascista il capolinea fu posto a Valmorea, nel Comasco. Nel 1938, il capolinea passeggeri fu posto a Cairate, quello merci a Malnate. Nel 1939 la ferrovia venne adibita a solo uso merci, con capolinea Castiglione Olona. Nel 1977 la ferrovia venne definitivamente chiusa. Dal 1995 è iniziato il recupero della ferrovia, che per ora ha reso percorribile, a solo scopo turistico la tratta Mendrisio-Malnate.

[modifica] Media

[modifica] Quotidiani e riviste settimanali

Vi sono alcuni quotidiani che ogni giorno dedicano ampio spazio alla cronaca e agli avvenimenti del Bustese. Il quotidiano storico, che dedica ampi spazi agli avvenimenti nel Bustese è La Prealpina, quotidiano fondato nel 1888, che ha una delle sue principali e storiche redazioni proprio a Busto Arsizio. Altro quotidiano che dedica ampio spazio alla cronaca del Bustese, è La Provincia di Varese, diffuso dal 2005. La Provincia di Varese, è l'edizione locale dedicta alla Provincia di Varese del quotidiano La Provincia, fondato a Como, nel 1892. Altro quotidiano che dedica spazio al Bustese è l'edizione varesina de Il Giorno, giornale fondato a Milano, nel 1956.
Il vero e proprio giornale del Bustese è, però, una rivista settimanale: si tratta de L'Inform@zione, settimanale fondato a Busto Arsizio nel 1995 dall'unione di due periodici locali: Busto Sport, fondato nel 1980 e La Scelta, fondato nel 1990. La rivista, è quasi interamente dedicata al Bustese, ma vi sono anche alcune pagine sul Legnanese e sul Gallaratese. Il settimnale ha poi intrapreso alcune iniziative editoriali, che, ogni anno, vengono distribuite gratuitamente alle famiglie di Busto Valle Olona. Nel periodo natalizio viene distribuito gratuitamente Buon Natale Busto Arsizio, nel periodo carnevalesco è la volta de L'InforNazione, giornale di satira sul Bustese, a giugno viene distributo Bellimbusto, che approfondisce temi sulla storia, la cultura, le tradizioni, l'ambiente e la società del Bustese. Da non dimenticare poi l'Annuario, distribuito alle famiglie ogni gennaio, e che raccoglie tutti gli avvenimenti del Bustese e dell'Altomilanese, dell'anno appena concluso.

[modifica] Emittenti televisive locali

La principale emittente televisiva locale è Rete 55, che dal 1979 trasmette trasmissioni locali, riguardanti la Provincia di Varese. Ogni settimana l'emittente dedica alcune trasmissioni a Busto e ai comuni della Valle Olona.
Da segnalare è anche Antenna 3, emittente televisiva che ha i suoi studi a Legnano, quasi al confine con Castellanza.


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