Bruno Schulz
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Bruno Schulz (Drohobycz, 12 luglio 1892 – Drohobycz, 19 novembre 1942) è stato uno scrittore e pittore polacco.
[modifica] Biografia
Nel 1914 si iscrive al Politecnico di Leopoli, ma interrompe gli studi a causa della guerra. Nel 1917 si trasferisce a Vienna per riprendere gli studi di architettura, senza riuscirvi. Tornato nella sua città natale in Galizia, si dedica al disegno e alla letteratura, e svolge il ruolo di insegnante di disegno al ginnasio. Tra il 1920 e il 1922 crea una cartella di incisioni, Xiega Balwochwalcza (in italiano Il libro idolatrico). Nel 1937 scrive due brevi raccolte di racconti, Le botteghe color cannella e Il sanatorio all'insegna della clessidra, quest'ultimo con le illustrazioni realizzate da lui; queste opere interessarono gli esponenti più moderni della cultura polacca di quel periodo, Stanisław Ignacy Witkiewicz e Witold Gombrowicz, di cui divenne amico. Nel 1938 pubblica il racconto Kometa (La cometa) e inizia a scrivere il romanzo Mesjasz (Il Messia), incominciato nel 1934, ma che andrà perso. Pubblicate nel 1975 invece, le Lettere perdute e frammenti ed alcuni schizzi critici. Tradusse in polacco "Il processo" di Kafka, di cui fu sicuramente il narratore europeo più affine alla sua sensibilità. Di famiglia ebraica, nel 1941 fu relegato in un ghetto. Il 19 novembre del 1942 fu ucciso per la strada da un soldato della Gestapo. Il suo corpo non fu più ritrovato.
« Lo spazio del negozio si ampliava nel panorama di un paesaggio autunnale, pieno di laghi e di lontananze […] E in basso, ai piedi di quel Sinai sorto dalla collera di mio padre, il popolo gesticolava, imprecava, adorava Baal e contrattava. Affondavano le mani dentro le pieghe morbide, si drappeggiavano delle stoffe colorate, si avvolgevano in dòmini e mantelli improvvisati, e parlavano confusamente e senza posa. » | |
(Bruno Schulz)
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