See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Bristol Blenheim - Wikipedia

Bristol Blenheim

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bristol Blenheim Mk.IV

Un Bristol Blenheim in volo
Descrizione
Ruolo Bombardiere leggero
Equipaggio 3
Primo volo 12 aprile 1935
Entrata in servizio marzo 1937
Costruttore Bristol Aeroplane Company
Progettista {{{progettista}}}
Esemplari costruiti 6.390
Dimensioni
Lunghezza 12,98 m
Apertura alare 17,17 m
Angolo di freccia alare
Altezza 3 m
Superficie alare 43,57
Carico alare {{{carico alare}}}
Superficie degli alettoni {{{superficie alettoni}}}
Freccia dello stabilizzatore {{{freccia stabilizzatore}}}
Area dello stabilizzatore {{{area stabilizzatore}}}
Freccia della deriva {{{freccia deriva}}}
Area della deriva {{{area deriva}}}
Carreggiata del carrello {{{carreggiata}}}
Passo del carrello {{{passo}}}
Peso
A vuoto 4.440 kg
Normale
Massimo al decollo 6530 kg
Capacità combustibile
Capacità combustibile {{{capacità_combustibile}}}
Capacità di carico
Propulsione
Motore 2 radiali Bristol Mercury XV
Potenza 918 CV
Spinta {{{spinta}}}
Prestazioni
Velocità massima 428 km/h
Velocità di stallo {{{stallo}}}
Fattore di carico {{{g load}}}
Velocità variometrica {{{climb_rate}}}
Tempo di salita {{{tempo di salita}}}
Corsa di decollo {{{decollo}}}
Ingombro di pista {{{atterraggio}}}
Autonomia 2350 km
Raggio d'azione {{{raggioazione}}}
Tangenza 8300 m
Vita operativa {{{vita operativa}}}
Armamento
Mitragliatrici 4 da 7,7 mm
Cannoni
Bombe fino a 600 kg
Missili {{{missili}}}
Piloni
Altro
Note
Lista di aerei militari

Il Bristol Blenheim era un bombardiere leggero della RAF durante gli anni 1938-1941. Prima di venire sostituito da macchine più capaci, venne prodotto in migliaia di esemplari ed impiegato in tutte le campagne belliche condotte dagli inglesi e dal Commonwealth.

Il Blenheim venne sviluppato da un progetto civile della Bristol Aeroplane Company, il Type 142, aereo veloce per il trasporto passeggeri e postale.

Indice

[modifica] Sviluppo

Le origini del Blenheim, come di tanti altri bombardieri dell'epoca, sono da ricercare nel progetto del trasporto postale-passeggeri a 6 posti Type 142, la cui realizzazione, nel 1936, aveva sconcertato la RAF poiché esso era più veloce di qualunque aereo da caccia in servizio operativo.

Il ministero dell'Aeronautica ordinò quindi i primi esemplari della versione militare, nota come Type 142M, che era stato riprogettato come aereo da bombardamento leggero. I 150 esemplari di questo primo lotto non furono altro che il prologo. Il Type 142, che pagava la sua aerodinamicità con una fusoliera troppo stretta per un'efficiente impiego commerciale (eccetto che come aereo postale), si trasformò in una macchina bellica assai efficiente, ridenominata Blenheim, destinata a rappresentare il vanto e i problemi della RAF per diversi anni a venire.

[modifica] Tecnica

Il Blenheim era un bombardiere leggero, metallico (eccetto per le superfici di controllo in tela), triposto e bimotore. Il pilota aveva un abitacolo letteralmente incassato tra i motori, a causa di un'ala in posizione media e della ricerca della minore resistenza possibile in modo da migliorare le prestazioni velocistiche. Anche se questo fatto lo aiutava ad essere meglio protetto, la visibilità era scarsa verso i lati e nulla posteriormente, mentre era ottima sul davanti, dato il muso integralmente vetrato.

Il pilota sedeva vicino al puntatore-navigatore, il quale aveva pure un'ottima visibilità ma uno spazio molto angusto, mentre il mitragliere era sistemato nella parte centrale della fusoliera ed aveva a disposizione una torretta dotata di una mitragliatrice Vickers calibro 7,7 mm. Era presente anche un'altra mitragliatrice fissa a disposizione del pilota, mentre per il carico utile disponibile era di un massimo di 454 kg di bombe, in genere da 113 kg l'una.

I motori erano i Bristol Mercury da circa 800 hp, robusti e affidabili radiali che davano al velivolo una qualità rara, quella di avere sia la cellula che il motore provenienti dalla stessa casa produttrice (come nel caso di prodotti Mitsubishi e FIAT, ma quest'ultima produceva propulsori su licenza).

L'aereo in sostanza non aveva niente di speciale da esibire, oltre al fatto che rappresentava la nuova generazione di macchine monoplane. Era inoltre poco propenso, come si sarebbe visto in seguito, ad essere aggiornato in maniera significativa.

[modifica] Impiego

Il Blenheim ebbe certamente, al suo esordio, un notevole successo. Come velivolo in servizio militare esso si dimostrò affidabile ed efficiente, semplice ed estremamente veloce, avanti anni luce rispetto ai precedenti biplani. Con il tempo, ben 17 squadroni lo ebbero in servizio, a cominciare dal marzo 1937, e gli ordinativi aumentarono in misura notevole: ma il Blenheim Mk.I, dopo appena un paio d'anni, era già in fase di sostituzione con modelli migliorati, ovvero l'Mk.IV. Tuttavia, questo accadde non prima che almeno 1134 esemplari fossero completati (altre fonti[citazione necessaria] affermano che essi erano oltre 1300).

Il Blenheim del nuovo modello era un velivolo assai perfezionato, dotato di un muso allungato, asimmetrico, con curiosa conformazione "a conchiglia" che sostituiva quello, aggraziato ma angusto, del modello precedente. La torretta era adesso binata, con in opzione anche una installazione sotto il muso, che dava al puntatore la possibilità di un tiro difensivo per proteggere il ventre del velivolo. Tale curiosa ed ingegnosa installazione era dotata di punteria a periscopio, ed il suo valore reale era abbastanza dubbio; sebbene togliesse velocità alla macchina (velocità comunque insufficiente) rappresentava l'unico modo di dare al puntatore un ruolo nella difesa dell'aeroplano, e a quest'ultimo un modo di difendersi dagli attacchi provenienti dal basso. Il motore era invece di una versione capace di erogare circa 920 cavalli, che permetteva al Blenheim una velocità un poco maggiore, e aumentando il carico utile maggiorava anche l'autonomia.

Il Bristol Type 142 dal qualle venne sviluppato il Blenheim
Il Bristol Type 142 dal qualle venne sviluppato il Blenheim

Il Blenheim "con il naso" era già presente con 7 squadroni al momento dello scoppio della guerra, il 1 settembre 1939. Difficile dire quanti ne fossero stati prodotti, ma sicuramente almeno qualche centinaio, che sommati ai precedenti davano una forza di bombardieri leggeri bimotori di tutto rispetto.

Il Blenheim era una macchina di prima linea e come tale venne usata, conseguendo alcuni successi, come ad esempio il fatto di essere stato il primo aereo della RAF ad eseguire una missione di ricognizione sulla Germania, e il più sanguinoso affondamento del primo U-Boat.

Ma le vere capacità dell'aereo vennero a galla la primavera successiva durante la battaglia di Francia, in cui gli squadroni assegnati al corpo di spedizione inglese vennero decimati (meno dei Fairey Battle, comunque). La robusta costituzione del velivolo e la presenza di due potenti motori radiali non avevano impedito che la flak e i Messershmitt Bf 109 e Bf 110 ne facessero strage. La tendenza all'incendiarsi inoltre non aiutava a migliorare le cose. Il Blenheim era già precedentemente stato fornito in alcuni esemplari ai finlandesi, che per l'appunto avevano notato la sua vulnerabilità agli incendi durante la Guerra d'Inverno.

Il velivolo era in realtà all'altezza, complessivamente, del Tupolev SB-2 sovietico e del Dornier Do 17 tedesco, ma si trovava ad operare in condizioni di estrema difficoltà, privo com'era di copertura aerea e, come tutti i bombardieri d'anteguerra, venne nettamente superato dai nuovi caccia, ora anch'essi monoplani, che rinunciavano a buona parte della maneggevolezza in cambio di una velocità sufficiente a raggiungere i bombardieri nemici.

Il Blenheim nel frattempo aveva iniziato le operazioni anche contro gli italiani, sia in Mediterraneo che in Africa Orientale. In tutto erano disponibili circa una decina di squadroni, almeno 5 dei quali in Egitto. Qui erano presenti gli squadroni 30, 45, 55 e 211 su Mk.I e il 113 su Mk.IV. In Oriente erano presenti altri altri 5 reparti, uno dei quali su Mk.IVF.

[modifica] Il primo giorno in Libia

Gli aerei inglesi vennero impiegati subito ed in maniera aggressiva contro obiettivi italiani, con due attacchi sugli aeroporti di Tobruk effettuati l'11 giugno ed eseguiti complessivamente da 26 aerei.

La perdita di ben 4 Blenheim da parte dei C.R.32 di una squadriglia da caccia del 2° Stormo non fu un buon inizio, ma 18 aerei italiani vennero colpiti al suolo. Secondo gli inglesi, erano andati distrutti, mentre gli italiani curiosamente hanno confermato tale numero, ma hanno negato che, tranne un Savoia-Marchetti S.M.79 bruciato, gli aerei siano stati distrutti, ma solo danneggiati. Ma quanti di tali velivoli vennero riparati? La domanda non è banale perché storicamente i velivoli colpiti al suolo hanno avuto destini difficili da tracciare. Anche se i danni subiti fossero stati riparabili, non è detto che siano stati riparati, né che un velivolo danneggiato in maniera irrimediabile sia stato conteggiato come "perdita totale". La cosa era maggiormente vera nei campi d'aviazione decentrati rispetto alla madrepatria, specie per macchine ormai fuori produzione.

I Blenheim vennero intercettati dai C.R. perché molto audacemente avevano abbandonato la protezione delle alte quote e volavano bassi sul campo d'aviazione, oltre che, a quanto risulta, con un sovraccarico di bombe; si rivelarono però troppo vulnerabili, comunque, per sopravvivere sui campi di battaglia.

In ogni caso, gli aerei inglesi scatenarono l'inferno sul campo di Tobruk con oltre 3000 bombe esplosive ed incendiarie da 2, 9 e 18 kg. Lo "spezzonamento" degli obiettivi al suolo, anche quando eseguito da aerei leggeri, era già allora certamente impressionante. Le perdite ammesse dai reparti inglesi, 4 aerei distrutti e vari danneggiati, vennero per lo più attribuite alla contraerea, e anche qui collimano con quanto dichiarato dagli italiani (però con la sola caccia).

[modifica] I mesi successivi

I Blenheim non erano delle macchine straordinarie, ma gli inglesi non avevano altro e li usarono fino in fondo. Una delle loro poche buone qualità era l'autonomia, oltre 1700 km per gli Mk.I e almeno 2300 per gli Mk.IV, che ben si accordavano con le esigenze di intervento inglesi, i quali preferivano bombardieri "strategici" con grande autonomia rispetto ai veloci velivoli concepiti da nazioni più interessate ad azioni "tattiche"; i Blenheim, pur essendo macchine leggere, avevano un'autonomia comparabile - specie l'Mk IV - con quella dell'italiano S.79. Questo fatto, che poneva il Blenheim in una classe un poco a sé tra i bombardieri europei, venne sfruttato appieno sul mare e sull'Africa, con validi risultati.

Un Blenheim della RAF
Un Blenheim della RAF

Secondo i comandi italiani, i danni subiti furono assai modesti, anche considerando la perdita di numerosi bombardieri inglesi durante le incursioni (oltre 250) eseguite nei primi 6 mesi di guerra. In verità, gli attacchi aerei britannici consentirono di mantenere l'iniziativa contro un avversario più forte ma con una carenza notevole di obiettivi a portata di mano. I 250 aerei italiani distrutti o danneggiati limitarono considerevolmente l'efficienza della 5° Squadra aerea italiana, basata in Cirenaica, mentre praticamente ogni obiettivo terrestre non era al sicuro con i Blenheim in giro, anche se le perdite al suolo dell'Esercito erano meno appariscenti.

Già Italo Balbo, prima di morire a causa del tiro antiaereo degli italiani, ammise che in quelle prime settimane di guerra che fece in tempo a vedere "ci stanno letteralmente fracassando le retrovie". Anche Balbo divenne in un certo senso una vittima indiretto dei Blenheim, in quanto il suo S.79 giunse su di un aeroporto proprio dopo un attacco inglese e, nonostante la differenza notevole di forma tra esso e le macchine inglesi, venne sottoposto al tiro antiaereo della base e dell'Incrociatore San Giorgio, che lo abbatterono senza superstiti.

Durante l'operazione Compass gli inglesi presero l'iniziativa anche in maniera strategica e sconfissero gli italiani in misura ben maggiore delle speranze iniziali. I bombardieri inglesi devastarono moltissimi obiettivi sia di prima che di seconda linea, e contribuirono all'acquisizione della superiorità aerea.

[modifica] 1941-42

Con l'arrivo dell'Afrika Corps, giunto all'inizio del 1941, le cose cambiarono e i Bf 109 si dimostrarono degli avversari ben peggiori dei biplani italiani, massacrando rapidamente i Blenheim.

Il Blenheim Mk IV sostituì il modello precedente molto velocemente dopo il 1940, ma non si dimostrò migliore, tanto che un C.R.42, quello del futuro asso Franco Bordoni-Bisleri, ne distrusse due in una sola azione. Si trattava però di un'eccezione: era molto più comune, invece, che il bimotore tenesse a distanza il biplano italiano abbastanza per poter fuggire, salendo a quote anche superiori agli 8000 m, dove le macchine italiane ad abitacolo aperto e spesso senza ossigeno erano costrette a mollare.

In Grecia, nel frattempo, i Blenheim in carico alla RAF e all'Aviazione Greca effettuarono numerosi attacchi contro obiettivi in Albania, a partire dal tardo 1940. I C.R.42 e i Fiat G.50, poi i Macchi M.C.200, si cimentarono nelle intercettazioni con diversi successi, ma non fondamentali. Anche qui, l'arrivo dei Bf 109 nella primavera del 1941 cambiò le cose: per esempio 3 di tali caccia tedeschi il 13 aprile si scontrarono con 6 bimotori inglesi e li abbatterono tutti. Quello che con un C.R.42 era un'eccezione, che necessitava di una grande dose di fortuna e di un pilota fuoriclasse, con i Bf 109 era la norma.

In Etiopia i Blenheim combatterono contro gli italiani, anche qui con successi e perdite non trascurabili, fino a quando i soldati di Mussolini finirono per arrendersi e gli aerei della Regia Aeronautica combatterono fino all'ultimo biplano.

I Blenheim si batterono anche da Malta, sia come bombardieri che come aerei d'attacco antinave, con una tecnica consistente nello sgancio a pelo d'acqua con ritardo di 11 secondi di 4 bombe da 113 kg, per colpire i fianchi della nave (i Blenheim non avevano la possibilità di trasportare siluri). Alcuni risultati vennero raggiunti, ma le perdite erano pesanti. Assieme ai siluranti Bristol Beaufort e i cacciabombardieri Bristol Beaufighter (entrambi derivati dal Blenheim), essi costituivano una combinazione molto pericolosa per i convogli dell'Asse, nonché per l'attacco agli aeroporti. Quello di Castelvetrano, attaccato nel dicembre 1942, subì la perdita di 12 aeri plurimotori ed un certo numero danneggiati, da parte di solo 10 Bristol (che ne rivendicarono 30). Tra le loro imprese, la collaborazione alla distruzione del convoglio di navi destinate a portare benzina all'Afrika Korps nell'ottobre 1942.

Il Blenheim venne usato anche in Estremo Oriente contro i Giapponesi; specialmente contro gli AM6 "Zero", le perdite divennero presto tali da distruggere la gran parte dei reparti. Oltre ai Blenehim Mk.I e IV vennero usati anche i Mk.V, l'ultimo modello prodotto. Soprannominato "Bisley", era assai malvisto perché non era dotato di buone qualità di volo, segno che lo sviluppo del progetto era arrivato già al limite.

[modifica] I Blenheim "cannonieri"

Il Blenheim non venne usato solo come bombardiere, ma anche come caccia pesante. Fin dal 1939, gli Mk.I in eccesso vennero usati come caccia notturni, in carico alla FIU, forza da intercettazione della RAF. All'inizio della guerra il Blenheim prestava servizio con 4 squadroni, con i pod ventrali dotati di 4 mitragliatrici Browning calibro 7,7 mm ed i primi esemplari del radar AI (Airborne Interception, intercettazione aerea). Riuscì ad ottenere alcune vittorie aeree, ma il radar era ancora primordiale e non consentiva di vedere al di sotto di circa 2400 metri.

L'aereo aveva una velocità ed un armamento appena sufficienti per intercettare qualcosa, e venne sostituito quanto prima. Tuttavia, il Blenheim con le mitragliere era una macchina abbastanza interessante, sebbene i portelli portabombe erano bloccati. Venne usato come caccia pesante e distruttore in Mediterraneo ed in Etiopia, colpendo ogni bersaglio di superficie e d'aria. Sebbene il primo scontro contro gli S.M.79 fu una sconfitta inglese (un Bristol venne abbattuto dall'armiere Dino Oriani), poco tempo dopo, nel settembre 1940, tre S.M.79 vennero distrutti dai Blenheim da caccia, sia Mk.IF che Mk.IVF.

In aria, comunque, gli S.M.79 erano un po' troppo veloci per tali aeroplani. In Etiopia due Blenheim distrussero un S.M.79 al suolo, ma vennero poi ingaggiati in un combattimento manovrato da due C.R.32 e abbattuti. Non fu un grande risultato complessivo, ma aiutò la RAF nella distruzione delle esigue forze aeree italiane rimaste nella zona.

Nell'insieme, il Blenheim aveva una velocità troppo bassa ed un carico di bombe troppo scarso per giustificare il rischio che l'aereo e i tre membri d'equipaggio correvano. La velocità, per esempio, era grossomodo pari a quella del C.R.42, ed inferiore a quella dei caccia monoplani d'ogni tipo; se gli italiani non ne distrussero un numero proibitivo fu per lo scarso armamento che i loro aerei possedevano (d'altro canto, non avrebbero potuto differentemente raggiungere i bombardieri inglesi).

Visto che divennero via via disponibili velivoli come i Beufort, i Maryland e i Boston, che portavano carichi circa doppi ad una velocità maggiore, con una migliore possibilità di sopravvivenza, i Blenheim vennero passati alla seconda linea, con una consistenza in Mediterraneo (eccetto Malta) calata già ai tempi della battaglia di El Alamein (alla fine del 1942) ad un unico squadrone, relegato alla lotta antisommergibili.

A poco servì poi l'introduzione dell'Mk.V, oltre 900 esemplari allestiti come bombardieri d'alta quota, attacco o addestramento, visto che trovò poco impiego nei reparti di prima linea.

[modifica] Conclusione

Il Blenheim venne prodotto in oltre 4400 esemplari. I suoi meriti non furono nel complesso molto elevati, ma fondamentali nei primi anni della guerra, nonostante all'inizio vi fosse un armamento di sole due mitragliatrici e 1000 libbre di bombe, armamento standard per i bombardieri inglesi dell'inizio della guerra,.

Ma tali aerei inglesi hanno avuto comunque almeno un merito: mostrare quanto alto fosse lo spirito di corpo dei loro reparti, distrutti e ricostituiti di continuo (di uno squadrone distrutto in Grecia era sopravvissuto un solo pilota, ma dopo un mese venne già ricostituito), e altrettanto ammirevole era l'abnegazione degli equipaggi, che resero possibile un rendimento assai superiore ai meriti delle macchine, specie se si considera che il rapporto di perdite nelle azioni antinave raggiungeva anche il 12%.

[modifica] Altri progetti


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -