Atropa belladonna
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Belladonna |
||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||
|
||||||||||||||
Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||
Atropa belladonna L. |
||||||||||||||
La belladonna è una pianta a fiore appartenente, come il pomodoro e la patata, all'importante famiglia delle Solanacee (Angiosperme Dicotiledoni).
Il nome scientifico, Atropa belladonna, deriva dai suoi letali effetti e dall'impiego cosmetico:
Atropa è il nome della Moira che nella mitologia greca taglia il filo della vita, ciò a ricordare che l'ingestione delle bacche di questa pianta causa la morte.
Belladonna perché nel rinascimento le dame usavano questa pianta per dare colorito al viso e lucentezza agli occhi.
Indice |
[modifica] Morfologia
Pianta erbacea e perenne, dotata di un grosso rizoma dal quale si sviluppa un fusto robusto, eretto e ramificato, di altezza compresa tra i 70-150 cm.
Le foglie sono semplici, picciolate, di forma ovale-lanceolata, alternate nella zona superiore a foglie più piccole; come il fusto, sono ricoperte di peli ghiandolari responsabili dello sgradevole odore emanato dalla pianta.
I fiori sono ermafroditi,ascellari e penduli; presentano un calice a 5 sepali ed una corolla a 5 petali di forma campanulata-tubulosa e di colore violaceo cupo; l' androceo è composto da 5 stami con antere molto sviluppate, il gineceo da un ovario biloculare con stilo unico e stigma bifido.
La belladonna fiorisce nel periodo estivo e l' impollinazione è entomogama (tramite Insetti). I frutti sono lucide bacche nere, di piccole dimensioni, contornate dal calice che, durante la maturazione, si accresce aprendosi a stella.
Nonostante l' aspetto invitante e il sapore gradevole, le bacche sono velenose per l' uomo e l' ingestione può provocare una diminuzione della sensibilità, forme di delirio, sete, vomito, seguiti, nei casi più gravi, da convulsioni e morte.
[modifica] Habitat
La belladonna cresce sporadica nelle zone montane e submontane fino ad una altitudine di 1400 metri. Predilige i suoli calcarei e i margini di boschi freschi e ombrosi, come le faggete. Allo stato selvatico è presente in Europa centrale, Africa settentrionale e Asia occidentale fino al Pakistan. In Italia la si può incontrare raramente nei boschi delle Alpi e Appennini.
[modifica] Usi terapeutici
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi le avvertenze |
[modifica] Uso fitoterapico
In fitoterapia la belladonna è usata da tempo immemorabile dai medici per le sue doti spasmolitiche.
L'ingrediente terapeutico principale della pianta è l'atropina o DL-giusciamina. Si trova in tutte le solanacee: in dosi terapeuticamente rilevanti in Datura stramonium, Hyoscyamus niger, Solanum niger, ..., in dosi più basse in piante coltivate come patate e pomodori.
In medicina accademica (dotta) l'atropina isolata viene ancora usato come dilatatore di pupille e come miorilassante p. e. prima di interventi chirurgici.
[modifica] Uso omeopatico
Secondo l'omeopatia le pillole ricavate dalla belladonna dovrebbero avere gli effetti terapeutici per le seguenti patologie:
- faringiti, rinofaringiti, tracheobronchiti e tonsilliti in cui si avverte il bisogno di deglutire in continuazione
- febbre durante l'influenza, convulsioni infantili da febbre elevata
- Cefalea vasomotoria violenta, pulsante
- Processi infiammatori locali con arrossamento "brillante", tumefazione, calore intenso e radiante, dolore acuto, violento e pulsante
[modifica] Farmacognosia
Le foglie della belladonna contengono alcaloidi come atropina, scopolamina, L-giusciamina, con un contenuto complessivo di min. 0,3%. Nelle radici raggiunge min. 0,5%.
L'effetto complessivo è parasimpatolitico / anticolinergico per via di un'inibizione competitiva del trasmettitore neuromuscolare acetilcolina del recettore. Questo antagonismo incide prevalentemente sull'effetto muscarinico (meno sul nicotinico, sui gangli e sul terminale neuromuscolare). L'effetto è quindi indirizzato al neurovegetativo parasimpatico periferico di muscolatura liscia e al sistema nervoso centrale:
- tratto gastrointestinale e biliare: cedimento di organi di muscolatura liscia e spasmolitico
- cuore: positivamente dromotropo e cronotropo
- bronchi: dilatazione, spasmolisi
- nervoso centrale: parasimapatico stimolante: effetti su tremore e rigidità muscolare (morbo di Parkinson)
[modifica] Indicazioni
secondo la Guida all'uso dei farmaci del Ministero Italiano della Salute la belladonna è indicata sotto le voci di:
secondo la Commissione E del Ministero della salute germanico l'atropa belladonna è indicato contro:
- spasmi e coliche del tratto gastrointestinale e biliare
secondo le esperienze fitoterapiche popolari anche:
- asma, dismenorrea, tremor
[modifica] Controindicazioni
Disturbi di ritmo tachicardiaco, iperplasia prostatica, glaucoma, edemi polmonari acuti e stenosi meccaniche nel tratto gastrointestinale.
[modifica] Effetti collaterali
- bocca secca, diminuzione del sudore e
- (in sovradosaggio): disturbi di accomodazione, secchezza e rubor dermico, tachicardia, disturbi di minzione, allucinazioni e stati spastici.
[modifica] Lesioni anatomiche
Non sono caratteristiche né costanti; consistono generalmente in una congestione intensa dei polmoni, e dei visceri addominali, della retina, delle meningi e del cervello, associata ad emorragie: in un caso osservato da Rosenberg, il cervello, il cervelletto ed il midollo allungato presentavano numerosi focolai d'emorragia capillare.
[modifica] Interazioni
Amplificazione degli effetti anticolinergici di antidepressivi triciclici, amantadina e chinidina.
[modifica] Avvelenamento di atropina (solanacee)
Le dosi tossiche sono individualmente molto variabili. I bambini reagiscono al solito più sensibilmente degli adulti.
I sintomi di un avvelenamento sono:
- mucose secche, difficoltà di lingua e deglutizione
- pupille midriatiche (aperte, senza riflesso) con paralisi di accomodazione e sensibilità alla luce
- pelle secca e arrossata
- febbre, tachicardia
- atonia intestinale
- eccitazione centralnervosa (irrequietudine, confusione, ev. allucinazioni e spasmi)
- più tardi sonnolenza, coma e arresto respiratorio
Sintomi dell'avvelenamento - Insorgono per lo più molto rapidamente, e sono caratterizzati da un senso di aridità, di secchezza e di stringimento nella bocca e nelle fauci, nausea e raramente vomito, midriasi con insensibilità delle pupille alla luce, ambliopia e poi amaurosi; andatura barcollante (gli ammalati sembrano ebbri e non possono tenersi in piedi); vertigini seguite da deliqui; occhi sporgenti, iniettati di sangue, sguardo fisso, stupido o truce; polso frequente, piccolo o pieno e duro; dispnea; emissione involontaria di feci e di orina (paralisi degli sfinteri). La pelle è calda, sede di prurito intenso, coperta d'un esantema scarlattiniforme. Nei bambini si notano ordinariamente trisma e convulsioni; negli adulti delirio gaio o furioso, con allucinazioni, seguito da coma, convulsioni, talvolta tendenza a mordere, morte per paralisi generale in 24-36 ore. Nei casi non letali si osserva un lento e graduale miglioramento dei sintomi; talvolta insorge la febbre con profusi sudori, e la guarigione avviene dopo 4-8 giorni. L'avvelenamento per atropina non si differenzia da quello per belladonna che per una maggiore rapidità di decorso.
[modifica] Trattamento di avvelenamenti
- Diagnosi differenziale da bambini: malattie infettive
- Primo soccorso: svuotamento gastrico, fisostigmina. Cura come sindrome anticolinergico centrale
[modifica] Cura
Emetici, purganti, pompa gastrica. Gli antagonisti dell'atropina sono principalmente la pilocarpina, la morfina e l'idrato di, cloralio; la morfina è solo indicata nello stadio dell'eccitamento, e non in quello del collasso terminale; in questo periodo può usarsi l'idrato di cloralio, avvertendo però che il cuore viene maggiormente indebolito dal cloralio che dalla morfina: Non si dovranno pertanto dimenticare gli eccitanti (caffè, alcool, etere; ecc.) ed i rivulsivi cutanei (affusioni fredde sul capo, senapismi sul petto e sui polpacci ecc.).
[modifica] Preparati galenici
(secondo DAB farmacopoea germanica)
- Belladona pulvis normatus DAB: Dose giornaliera mass. 0.6 gr. Dose singola 0.05 - 0.1 (0.2!) gr.
- Extractum Belladonnae DAB: Dose giornaliera mass. 0.15 gr. Dose singola 0.01 - 0.05! gr.
- Tinctura belladonna normata DAB: 3 / dì 5 - 8 gtt. in acqua
[modifica] Esempi d'uso
In fitoterapia popolare si usa spesso combinazioni di belladonna con valeriana, camomilla, melissa, frangula ...
- Rp. Tinctura antispastica
- Tinct. Belladonnae
- Tinct. Valerianae
- Spir. Menthae pip. aa ad 30.0
- D.S. orale 24! gtt. / dì. Questo è un medicamento / rimedio. Per ulteriori informazioni chieda al suo medico o farmacista / erborista. (vedi anche Ricetta medica magistrale)
- Rp. Spasmi gastrici
- Fl. Chamomillae (Matricaria recutita) 100
- m.f. species 3 c.t./100 ml
- adde Tinct. Belladonnae gtt. 5 - 10!
- D.S. orale 3 - 5 tazze al dì. Questo è un medicamento / rimedio. Per ulteriori informazioni chieda al suo medico o farmacista / erborista.
- Rp. mite sedativo
- Fol. Melissae 100
- m.f. species 3 c.t./100 ml
- adde Tinct. Belladonnae gtt. 5
- D.S. orale 3 - 5 tazze al dì. Questo è un medicamento / rimedio. Per ulteriori informazioni chieda al suo medico o farmacista / erborista.
- Rp. Dismenorrea
- Extr. Belladonnae 0.6
- Extr. Frangulae fluid. ad 40.0
- D.S. orale 25! gtt. / dì. Questo è un medicamento / rimedio. Per ulteriori informazioni chieda al suo medico o farmacista / erborista.
[modifica] Bibliografia
- Fintelman V. Weiss R.: Lehrbuch der Phytotherapie; Hippokrates 2002; ISBN 3-8304-5243-8
- Pschyrembel: Klinisches Wörterbuch; De Gruyter 2004; ISBN 3-11-018171-1
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Ministero Italiano della salute: Guida all'uso dei farmaci: Antimuscarinici
- Ministero Italiano della salute: Guida all'uso dei farmaci: Antiemorroidari lenitivi
- Ministero Italiano della salute: Guida all'uso dei farmaci: Alginati e preparati per la cattiva digestione
- Escop, the European Scientific Cooperative on Phytotherapy