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Arnica montana - Wikipedia

Arnica montana

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Arnica
Classificazione Cronquist
Regno: Plantae
Superdivisione: Spermatophyta
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Sottoclasse: Asteridae
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Genere: Arnica
Specie: A. montana
Classificazione APG
Regno: Plantae
(clade): Eudicots
(clade): Asterids
(clade): Euasterids II
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Nomenclatura binomiale
Arnica montana
L.
Sinonimi

Doronicum oppositifolium Lem.
Doronicum arnica Desf.

Nomi comuni

Tabacco di montagna
Betonica di monte
China dei poveri

Partecipa al Progetto:Forme di vita

L'Arnica (Arnica montana L.) è un'erba medicinale della famiglia delle Asteraceae, ghiandolosa, perenne, a fusto eretto e mediamente robusto, alta 20 - 60 cm., dai grandi capolini di colore giallo aranciato con caratteristici petali "spettinati" e dal gradevole odore aromatico.

Indice

[modifica] Sistematica

Nelle in classificazioni più vecchie la famiglia delle Asteraceae viene chiamata Compositae; e il genere Arnica viene assegnato alla sottofamiglia delle Tubiflorae e quindi alla tribù delle Senecioidee.

Le famiglia delle Asteraceae è la famiglia vegetale più numerosa, organizzata in circa 1000 generi per un totale di 14.000 specie. Al genere Arnica sono assegnate circa 30 specie proprie delle regioni temperate - fredde dell’emisfero settentrionale. L’Arnica montana è praticamente l’unica specie del genere considerato presente in Italia.

Alcuni fiori del genere Doronicum possono essere confusi col nostro fiore. In realtà però i primi hanno foglie alterne e non opposte come l’Arnica.

[modifica] Etimologia

Il nome del genere (Arnica) potrebbe derivare da una alterazione del tardo-latino ptàrmica, a sua volta derivato dal greco ptarmikos (starnutatorio) con allusione alle proprietà starnutatorie connesse con l’odore della pianta. Altri autori però preferiscono partire dalla parola greca arnakis (pelle di agnello) facendo riferimento alla delicata tessitura delle sue foglie.
Il nome Arnica in antichità venne impiegato più volte per specie diverse aventi in generale grandi capolini gialli (come i generi Doronico, Senecio e Telekia). La prima documentazione dell’Arnica montana risulta del 1731 a proposito di un manuale di giardinaggio. In Francia è molto comune la denominazione di Tabc des Vosges in quanto gli abitanti delle regioni montane se ne servono come tabacco da fiuto.

[modifica] Morfologia

La forma biologica della pianta è definita emicriptofita rosolata: ossia pianta erbacea, perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla neve (emicriptofita); inoltre tali piante hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale (rosolata).

Arnica montana e le sue parti
Arnica montana e le sue parti

[modifica] Radici

Da rizomi con radici filiformi (fibrosi) a tendenza orizzontale, troncati e nerastri.

[modifica] Fusto

  • Fusto ipogeo: rizoma ad andamento obliquo.
  • Fusto epigeo: eretto e semplice. Occasionalmente ramificato in alto con 1-2 coppie di rami opposti. Lungo il fusto si individuano due tipi di peli : peli semplici, lunghi e patenti; e peli brevi e ghiandolari.

[modifica] Foglie

In questa pianta sono presenti due tipi di foglie : quelle basali e quelle cauline.

  • Le foglie basali sono opposte a croce, brevemente picciolate, patenti al suolo ed hanno la forma ovata (ellittica) e oblunga a 5 nervi con lamina intera appena dentellata. Dimensione 2-4 x 10-15 cm. Inoltre sono coriacee e glabre nella pagina inferiore, un po’ pubescenti sulla pagina superiore.
  • Le foglie cauline bratteiformi, non sempre presenti, mediamente 1-2 paia (quindi opposte a coppie), sono sessili, lanceolate e più piccole.

[modifica] Infiorescenza

L’infiorescenza presenta dei capolini normalmente solitari, o al massimo 2-3 su rami opposti. Lo scapo fiorale è vischioso. L’involucro presenta fino a 3 serie (normalmente una) di squame lanceolate e villose (altrimenti chiamate brattee involucrali) di lunghezza inferiore a quella dei fiori ligulati; anche questo è lievemente vischioso.

[modifica] Fiori

I fiori nell’insieme sono larghi 5-8 cm. Il ricettacolo è piano o lievemente concavo. I capolini (come in tutte le Asteraceae), sono composti da due parti :

  • i fiori ligulati zigomorfi (parte esterna del capolino) sono gialli-dorati, lunghi (40 mm), disposti a raggiera e tridentati all’estremità; sono spesso disordinati e ripiegati in tutte le direzioni;
  • i fiori tubulosi attinomorfi (parte interna del capolino) sono ermafroditi e di colore arancio o giallo-bruno.

Fioritura : Maggio - Agosto

[modifica] Frutti

I frutti sono acheni, di colore bruno-nerastro, pubescenti e rugosi sormontati da un piccolo pappo piumoso giallastro. La moltiplicazione avviene per divisione dei cespi in primavera o in autunno, oppure per seme (il frutto achenio).

[modifica] Diffusione e habitat

L'Arnica montana è endemica in Europa, dalla Penisola iberica alla Scandinavia e ai Carpazi. È assente dalle Isole Britanniche ed è relativamente rara in Italia. Cresce in terreni poveri (pascoli magri, brughiere e torbiere alte) e silicei (substrato acido); in zone montane da 500 a 2500 m. s.l.m. È assente in pianura.
Sta diventando rara soprattutto nelle regioni nordiche a causa dell'aumento delle coltivazioni intensive.
Questa pianta appartiene alla flora protetta.

[modifica] Usi

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi le avvertenze

[modifica] Farmacia

Viene tradizionalmente usata, in forma di estratto o tintura, nelle echimosi e nei dolori articolari. È velenosa se ingerita. A forti dosi può provocare paralisi e tachicardia.Questa pianta è spesso utilizzata come rimedio nella fitoterapia.
Una infusione di foglie viene utilizzata come trattamento, per uso esterno, di traumi e contusioni, ma non deve essere utilizzata sulle ferite. In forma di crema o di tintura diluita, è utilizzata nei dolori reumatici e per l' alopecia.
In omeopatia, l'Arnica è utilizzata per dolori muscolari e nella cura a lungo termine di traumi. [1].
Nel Regno Unito l'agenzia Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA) ha registrato per prima un medicinale a base di arnica denominato Artrogel. [2].
Tutta la pianta (fiori e rizoma) contiene un glucoside (l’arnicina dalla formula CxHxO4) che è simile, come azione, alla canfora. Produce due differenti olii essenziali, uno localizzato nei fiori e l’altro nei rizomi essicati. Dalla pianta si può estrarre anche fitisterina, acido gallico e tannino. Le radici al gusto sono molto amare. Epoche particolari di raccolta : le foglie e i fiori in estate; i rizomi in settembre-ottobre. Durante la fioritura, viene utilizzata tutta la pianta.

[modifica] Tossicità

Se ingerita, la tintura non diluita può provocare tachicardia, enterite e persino un collasso cardiocircolatorio. Per queste proprietà, un tempo questa pianta era utilizzata come veleno. Contromisure per l'ingestione accidentale includono l'ingestione di carbone per assorbire le tracce di tossine nell'intestino e l'ingestione di liquidi per diluirne la concentrazione. Ad ogni modo, non sono noti antidoti.


[modifica] Note

  1. ^ Roger Morrsion, MD. Desktop guide to keynotes and comfirmatory symptoms. Grass Valley, CA, Hahnemann Clinic Publishing, 1993.
  2. ^ (EN) MHRA grants landmark registration for Traditional Herbal Medicine

[modifica] Bibliografia

  • Wolfgang Lippert Dieter Podlech. Fiori . TN Tuttonatura, 1980 .
  • Maria Teresa della BEFFA. Fiori di montagna . Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2001 .
  • Giacomo Nicolini. Enciclopedia Motta Botanica . Milano, Fedeico Motta Editore, 1960.
  • Guido Moggi. Fiori di montagna . Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1984 .

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Altri progetti


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