Alfredo Baccarini
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Alfredo Baccarini (Russi, 6 agosto 1826 – 3 ottobre 1890) è stato un ingegnere e politico italiano di ispirazione liberale.
Partecipò strenuamente alla difesa di Bologna nel 1848, fu eletto deputato nel 1876, fu Ministro dei Lavori Pubblici nei gabinetti Cairoli (I, II e III) e nel IV Governo Depretis (1878-1883).
Nella fase pionieristica della telefonia, a lui si deve il disegno di legge che accordò a società italiane in alleanza con la Bell le prime concessioni delle segnalazioni telefoniche.
Ostile al trasformismo, si dimise passando all'opposizione e dando vita alla "pentarchia"; nel novembre 1883 diede vita al giornale "La Tribuna".
Baccarini nacque da una famiglia di commercianti, discendenza di un'antica e nobile famiglia faentina di cui si hanno notizie almeno dal 1400, originaria di Brisighella. Si trovò a vivere in prima persona le giornate della prima guerra d'indipendenza negli anni 1848/49.
Compiuti gli studi nel seminario di Faenza, Baccarini si iscrisse ai corsi di Matematica e Fisica dell'Università di Bologna. In seguito si arruolò con i volontari romagnoli.
Laureatosi nel 1854, Baccarini ebbe dal municipio di Ravenna la nomina a ingegnere del comune e mantenne tale ufficio dal 1854 al 1860. Più avanti, dal 1860 al 1870, egli tenne con il titolo di ingegnere di prima classe, la direzione dei lavori per l'assestamento del porto-canale Corsini pubblicandone poi due interessanti monografie nel 1868. In questo periodo fu anche commissario per la ferrovia Castel Bolognese-Ravenna, inaugurata nel 1863. In questo stesso anno cominciò la sua carriera politica.
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[modifica] Il servizio militare
Partì assieme agli altri volontari nel marzo dell'anno 1848 da Bologna stessa per i campi operativi del Veneto, dove fu promosso sergente per meriti di guerra.
Nella primavera del 1849 si arruolò anche come ufficiale del genio fra i combattenti che resistevano agli Austriaci: collaborò ai lavori di fortificazione delle mura e alla difesa di Porta Galliera, per riparare poi a Russi, una volta caduta la città.
[modifica] La carriera politica
Venne prima eletto consigliere comunale di Russi e poi di Ravenna e fu assessore ai lavori pubblici e consigliere provinciale fino al 1876. Nel 1871 venne nominato ingegnere capo del genio civile di Grosseto dove rimase fino al 1872, e nel 1873 fu nominato direttore generale delle opere idrauliche.
Un anno prima della sua elezione a deputato (1875) Baccarini ebbe importantissima parte nell'opera grandiosa promossa da Giuseppe Garibaldi, suo intimo amico, per liberare Roma dalle piene del Tevere e dalle frequenti inondazioni.
Come deputato, Baccarini divenne alla camera ben presto una delle figure più autorevoli per la competenza da lui dimostrata in argomento di lavori pubblici. Fu ministro dei Lavori pubblici dal marzo del 1878 al maggio 1883 quasi ininterrottamente. Rimasto ormai fra i pochi liberal-democratici, si batté‚ contro il clientelismo e il trasformismo di Depretis e alla camera si trovò presto isolato.
[modifica] La carica a ministro dei Lavori Pubblici
Ricoprendo tale carica nei nove mesi del suo primo ministero presentò disegni di legge riguardanti le ferrovie, le bonifiche e la riforma dei corpi tecnici.
Attento e sensibile ai problemi sociali, Baccarini tentò in ogni modo di favorire le cooperative per quanto riguardava la loro possibilità di concorrere ai pubblici appalti, migliorò le condizioni dei dipendenti statali, si batté per un miglioramento dell'assistenza pubblica, per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, per la concessione di pensioni di vecchiaia, per lo sviluppo del risparmio postale, per la garanzia del minimo salariale nei lavori eseguiti per lo Stato.
[modifica] Onorificenze
Il 1° gennaio 1899 la Giunta comunale di Ravenna propose di conferirgli la cittadinanza ed il Patriziato di Ravenna. (Fonte - Miserocchi Lorenzo, Ravenna & Ravennati nel 19 secolo, Società Tipo Editrice Ravennate e Mutilati, 1927), mentre nel 1891 gli era stato concesso il patriziato di Gubbio.
[modifica] Bibliografia
- Angelo Varni, Alfredo Baccarini tra pentarchia e questione sociale, Boni Editore, 2004.
- 1888 Brevi considerazioni sui provvedimenti ferroviari del 1888, Roma, Stab. tip. della Tribuna, 1888.
- 1888 La direttissima Roma-Napoli. Estratto dalla Rivista Generale delle Ferrovie, Firenze, Le Monnier, 1888.
- 1888 Le costruzioni ferroviarie in Italia, Firenze, Le Monnier, 1888. (Estratto da "Rivista generale delle ferrovie e dei lavori pubblici")
- 1888 Sul licenziamento del personale straordinario addetto alle costruzioni delle dello Stato: Considerazioni inserite nel Giornale la tribuna del 25 ottobre u. s. Ravenna, Tip. Cooperativa Ravegnana, 1888.
- 1887 Le costruzioni ferroviarie alla Camera dei Deputati. Discorso pronunciato nella tornata del 25 gennaio 1887 Roma, Tip. della Camera dei Deputati, 1887.
- 1885 Coscienza ed affarismo nelle convenzioni ferroviarie. [Discorsi alla Camera dei Deputati] Milano, Sonzogno, 1885.
- 1885 Le convenzioni ferroviarie alla Camera dei Deputati. Discorso. Tornate 12, 13 e 15 dicembre 1884 Roma, Tip. della Camera dei Deputati, 1885.
- 1884 Le Ferrovie Italiane e il Parlamento, Roma, E. Perino, 1884.
- 1877 Interpellanza sulle intenzioni del governo intorno al completamento della rete ferroviaria italiana Roma, Civelli, 1877.