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Agostino Gemelli - Wikipedia

Agostino Gemelli

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« L'università deve essere focolaio di attività scientifica, vero laboratorio nel quale maestri e scolari collaborano ad indagare nuovi veri e a rivedere questioni già discusse. Così nello studente si educa lo spirito critico e, quel che più importa dato lo scopo speciale che la nostra università ha, lo spirito di ricerca. »
(Agostino Gemelli, da una nota del 1919)

Agostino Gemelli, al secolo Edoardo Gemelli (Milano18 gennaio 1878 – Milano15 luglio 1959), è stato un religioso, medico, rettore e psicologo italiano. Appartenente all'ordine francescano, è stato il fondatore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Indice

[modifica] Biografia

Nasce da un'agiata famiglia milanese legata alla massoneria. Ottiene la laurea in Medicina presso l'Università di Pavia discutendo una tesi della quale è relatore il premio Nobel Camillo Golgi. Negli anni universitari è alunno del Collegio Ghislieri, occupando la stanza N°59 in "Sottomarino". In sintonia con questo ambiente consolida le sue idee positiviste e anticlericali, già assorbite nella famiglia. Portato sia allo studio che all'azione, si dedica alle lotte sociali nelle fila socialiste.

Dopo la laurea svolge il servizio militare a Milano nell'ospedale di Sant’Ambrogio con Ludovico Necchi e con Padre Arcangelo Mazzotti che ebbero un grande influsso nella sua conversione al cattolicesimo a cui da tempo lo stavano conducendo la critica al positivismo e la delusione provocata in lui dall'esperienza socialista. Nel novembre 1903 entra nel convento francescano di Rezzato, presso Brescia, dove assume il nome di Agostino e viene ordinato sacerdote il 14 marzo 1908.

Nel 1909 fonda la "Rivista di filosofia neoscolastica" e nel 1914 la rivista di cultura "Vita e Pensiero" con le quali sostiene un ritorno a posizioni teocentriche. Negli anni dal 1909 al 1912 si batte attivamente a partire dalle sue conoscenze mediche, per sostenere scientificamente il carattere miracoloso di molte guarigioni verificatesi a Lourdes, in quella che egli stesso chiama la «lotta per Lourdes» svolta soprattutto contro i circoli medici legati alla massoneria. Famoso il suo intervento nel novembre del 1910 presso l'associazione sanitaria milanese, in cui affronta in un pubblico contraddittorio i colleghi medici scettici sul carattere sovrannaturale degli eventi di Lourdes, pubblicandone poi il resoconto stenografico delle relazioni nel libro La lotta contro Lourdes in cui espone le prove e i documenti che sosteneva attestassero l'inspiegabilità scientifica delle guarigioni.

Nello stesso periodo sviluppa ricerche scientifiche in molti laboratori italiani ed europei prima in istologia, poi in psicologia sperimentale. Determinanti per la sua formazione psicologica furono gli incontri con Friedrich Kiesow (a Torino) e Oswald Külpe (a Bonn e Monaco). Durante la prima guerra mondiale presta la sua opera al fronte come medico e sacerdote e fonda un laboratorio psicofisiologico presso il comando supremo dell'esercito, dove compie studi sulla psicologia dei soldati e in modo particolare degli aviatori. Al termine della guerra e tornato alla ricerca scientifica si occupa di vari campi della fonetica sperimentale e dei rapporti tra la biologia (soprattutto la neurologia) e la psicologia, e della psicologia sperimentale e applicata; in quest'ultimo campo sono da segnalare gli studi di antropologia criminale e di psicologia professionale.

Dal 1919, assieme ad Armida Barelli, si dedica alla nascita dell'Università Cattolica, ateneo per il quale, nonostante le difficoltà incontrate a causa del modello vicino a quello degli atenei statali, ottiene il riconoscimento pontificio. L'Università Cattolica viene inaugurata il 7 dicembre 1921 ed inizia ad operare con due facoltà: Filosofia e Scienze sociali; essa ottiene il riconoscimento statale con il R.D. 2 ottobre 1924, n. 1661. Dell'Università Cattolica Gemelli è rettore fino alla morte, allargandosi alle facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Lettere e Filosofia, Economia e Commercio, Magistero, nella sede di Milano, Agraria, nelle sede di Piacenza. Nell'Università Gemelli costituisce un moderno istituto di psicologia nel quale si sviluppano avanzate ricerche su percezione, linguaggio, personalità, applicazioni della psicologia all'orientamento professionale e alla selezione del personale. Nel 1937 viene nominato presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, carica che mantiene fino alla morte.

Nel 1938, appoggia le leggi razziali (viene considerato da diversi studiosi uno degli esponenti di spicco dell'"antiebraismo spiritualista" che caratterizzò il razzismo fascista, distinguendolo dall'"antiebraismo biologico nazista)[1], ed è tra i 360 aderenti al "manifesto degli scienziati razzisti" del 25 luglio[2], (precedentemente pubblicato sul Giornale d'Italia il 15 Luglio), e comunicato dalla segreteria politica del Partito Nazionale Fascista dopo un incontro al vertice con i redattori della tesi[3].

Nel 1944 pubblica La psicotecnica applicata alle industrie, contributo fondamentale alla moderna psicologia del lavoro: ambiente e lavoro, rapporto uomo-macchina, la fatica e la monotonia, motivazione ed incentivazione del personale, obiettivi e procedure di selezione, problemi psicologici legati alla disoccupazione, valorizzazione della soggettività delle risorse umane. Nel dopoguerra è nominato membro del consiglio superiore della Pubblica Istruzione e si dedica allo sviluppo dell'Università Cattolica, di cui è nominato rettore a vita nel 1953 con decreto del presidente della Repubblica. Cura la formazione di una nuova generazione di allievi con lo studio della psicanalisi e della psicologia sociale statunitense. Inoltre estende la ricerca sperimentale di base ad una serie di applicazioni nuove rispetto a quelle precedentemente avviate nel campo della psicologia del lavoro, della psicologia dello sviluppo, della psicologia clinica.

L'attività saggistica di Gemelli abbraccia svariati campi come la teologia morale ed ascetica, la filosofia, oltre alla psicologia. A lui si deve l'apertura di campi di ricerca nella psicologia clinica e nell'applicazione della psicologia ai problemi sociali, all'orientamento professionale e scolastico, lo sviluppo della psicologia del lavoro, lo studio delle condizioni dei carcerati, la devianza giovanile, la psicopedagogia. Inoltre è attivo protagonista del dibattito culturale del '900, a cui porta tra l'altro la sua personale testimonianza di sacerdote e scienziato in cui si fondano fede e scienza. Come ultima opera, Gemelli porta a compimento il suo progetto della Facoltà di Medicina a Roma, lungamente meditato e che, secondo le sue parole, costituiva «il sogno della sua anima». La facoltà fu istituita ufficialmente nel 1958 e aperta nel 1961, dopo la sua morte, che col Policlinico universitario a lui intitolato e l'Università Cattolica rappresenta il suo lascito più tangibile.

[modifica] L'accusa di antisemitismo

La figura di Agostino Gemelli è periodicamente al centro di accuse di antisemitismo per il contenuto di alcuni suoi scritti contro l'ebraismo pubblicati durante il periodo fascista. Il più noto e contestato è il necrologio di Felice Momigliano, pubblicato in Vita e Pensiero, rivista dell'Università Cattolica, nell'agosto 1924. Pubblicato anonimo, Agostino Gemelli, allora Rettore dell'Università Cattolica e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, ne rivendicò la paternità nel numero del dicembre 1924 della stessa rivista. Nell'articolo era scritto:

« Un ebreo, professore di scuole medie, gran filosofo, grande socialista, Felice Momigliano, è morto suicida. I giornalisti senza spina dorsale hanno scritto necrologi piagnucolosi. Qualcuno ha accennato che era il Rettore dell'Università Mazziniana. Qualche altro ha ricordato che era un positivista in ritardo. Ma se insieme con il Positivismo, il Socialismo, il Libero Pensiero, e con il Momigliano morissero tutti i Giudei che continuano l'opera dei Giudei che hanno crocifisso Nostro Signore, non è vero che al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una liberazione, ancora più completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l'acqua del Battesimo. »

In una conferenza a Bologna il 9 gennaio 1939 disse:

« Vediamo attuarsi quella terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di sé e per la quale va ramingo per il mondo, incapace di trovare la pace di una patria, mentre le conseguenze dell'orribile delitto lo perseguitano ovunque e in ogni tempo. »
(dichiarazione di Agostino Gemelli dopo la promulgazione delle leggi razziali[4])

È stato comunque rilevato che l'antisemitismo di Gemelli possa essere di matrice esclusivamente religiosa: ciò è avvalorato dal fatto che, sebbene gli articoli citati attestino un antisemitismo di stampo ideologico ed intellettuale, questo non abbia influito sugli atteggiamenti del Gemelli nei confronti dei semiti, sia nella pratica della propria professione di medico (se si escludono le pubblicazioni), sia nell'ambito della didattica.

In ambito pedagogico, gli orientamenti didattici ed educativi dell'Università Cattolica non furono mai, per volontà esplicita[5] del Rettore, razzisti né antisemiti. Privatamente, inoltre, il Gemelli ebbe atteggiamenti benevoli nei confronti di Ebrei negli anni precedenti la guerra e anche a guerra iniziata, almeno fino al 1941. Di questo tenne debito conto, dopo la II guerra mondiale, la stessa commissione di epurazione (con a capo M. Roberti ed Ezio Franceschini) che era stata incaricata di vagliare la posizione di Gemelli per valutare se lo stesso era da sanzionare con l' epurazione. Tale epurazione non ebbe luogo e anzi la commissione valutò positivamente il supporto dato da Gemelli a perseguitati dal fascismo scrivendo nella sua relazione al comando alleato[6]:

« Quando fu chiamato da Pio XI a fondare e a presiedere la Pontificia Accademia delle Scienze, nella quale entrarono subito undici Premi Nobel e non vi fu distinzione di religione e di razza, padre Gemelli non esitò ad accogliere ebrei messi al bando dalla vita civile italiana, come S.E. Levi Civita, e S.E. Volterra. Alla loro morte padre Gemelli fu l’unico che ne tessé pubblicamente l’elogio come Presidente della Pontificia Accademia, alla presenza di Sua Santità Pio XII, e fra il silenzio unanime e codardo della stampa italiana asservita al regime. Essendo stata la famiglia del celebre Hertz ridotta alla miseria dai nazisti, in una adunanza della Pontificia Accademia padre Gemelli presentò a Sua Santità Pio XI il manoscritto di un lavoro postumo dell’illustre scienziato e ottenne dal Pontefice una somma rilevante per sovvenire alle necessità della famiglia. Di questo atto a favore di un ebreo egli diede relazione fra gli applausi di un pubblico dibattito ammirato nell’aula dell’Università Cattolica nel febbraio del 1939 […] Iniziatasi ufficialmente anche in Italia la persecuzione razziale padre Gemelli protesse, salvò, aiutò nella fuga o nella sistemazione all’estero, o clandestina, in patria molti ebrei, fra i quali si possono ricordare per il loro valore scientifico e per la loro fama il prof. Carlo Foà, il chirurgo prof. Mario Donati, il prof. G. Todesco, il prof. Rodolfo Allers, il prof. Gino Sacerdote, in collaborazione con il quale egli pubblicò anche un lavoro scientifico nel 1941 […], quando il solo nome di autori ebrei non si poteva citare neppure in libri scientifici, e il farlo poteva comportare gravi sanzioni[…] »

È documentato[7] che padre Gemelli si prodigò per aiutare concretamente anche dopo l'introduzione in Italia delle leggi razziali molti ebrei che persero il lavoro e si vennero a trovare in gravi difficoltà. È il caso, insieme a molte altri, di Cesare Musatti e del già citato Carlo Foà.

[modifica] Ricerche al limite della scienza

Negli ultimi tempi la figura di Agostino Gemelli è tornata alla ribalta, anche se per altri motivi di quelli che lo concernono specificamente, tra coloro che, per studio o per semplice curiosità, seguono le questioni riguardanti la parapsicologia e i fenomeni ad essa correlati. Questo accade in particolare a partire dal 1989, quando un teologo francese, padre François Brune pubblicò il testo "I morti ci parlano", un capitolo del quale è dedicato proprio alla collaborazione scientifica che sarebbe stata intrattenuta sul finire degli anni '40 dallo stesso Gemelli con padre Pellegrino Ernetti e ai fenomeni (riguardanti la possibile comunicazione con i defunti grazie a nuovi strumenti tecnologici, come il registratore) di cui sarebbero stati testimoni e di cui avrebbero informato lo stesso Vaticano nella persona del Papa stesso. È però da notare che lo stesso autore afferma in un'altra opera che padre Ernetti avrebbe coinvolto nei suoi studi sul cronovisore, oltre al Gemelli, anche altri undici eminenti scienziati tra i quali Enrico Fermi e Wernher von Braun, all'epoca tutti già morti e quindi impossibilitati a smentire l'improbabile coinvolgimento.

[modifica] Opere

Fra le sue opere vanno ricordate:

  • La psicologia dell'orientamento professionale (1945);
  • Psicologia dell'età evolutiva, con A. Sidlauskaite (1946);
  • La personalità del delinquente (1946);
  • Introduzione alla psicologia, con Zunini (1947).
  • La lotta contro Lourdes, Firenze (1911)

[modifica] Onorificenze

Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana

— Roma, 2 giugno 1953.[8]


[modifica] Note

  1. ^ Recesione di Massimo Faggioli sulla rivista online Minimo Storico, del libro di Giorgio Israel e Pietro Nastasi, Scienza e razza nell'Italia fascista, Il Mulino, Bologna 1998
  2. ^ Gli ipocriti confini del criterio di razza, articolo de "Il Corriere della Sera", del 10 maggio 2003
  3. ^ Franco Cuomo. I Dieci. Chi erano gli scienziati italiani che firmarono il manifesto della razza. Baldini Castaldi Dalai editore, 2005.
  4. ^ Focus Storia 3/2005, pagg. 80 e segg.
  5. ^ Statuto dell'Università Cattolica, Regio Decreto del 2 ottobre 1924, Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 1924
  6. ^ Claudio Aita, Chiesa e Società nella "Rivista del clero italiano" (1920–1940). Cap. 8°: I rapporti con i non cattolici. Tesi di Laurea, Università di Firenze, 2000.
  7. ^ Maria Bocci, Agostino Gemelli Rettore francescano/chiesa-regime-democrazia. Morcelliana, 2003.
  8. ^ Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana Prof. Padre Agostino Gemelli Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

[modifica] Bibliografia

  • G. Montini et al., Fede e scienza nella vita e nell'opera di Agostino Gemelli francescano, Vita e pensiero, Milano 1960
  • E. Franceschini et al., Agostino Gemelli, Vita e pensiero, Milano 1979
  • E. Preto, Bibliografia di padre Agostino Gemelli, Vita e pensiero, Milano 1981
  • G. Cosmacini, Gemelli. Il Machiavelli di Dio, Rizzoli, Milano 1985
  • F. Mattesini et al., Agostino Gemelli: trenta anni dopo, Vita e pensiero, Milano 1991
  • R. Loy, La parola ebreo, Einaudi Editore, Torino 2002
  • M. Bocci, Agostino Gemelli rettore e francescano, Morcelliana, Brescia 2003

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