Villabassa
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Villabassa | |||||||||
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Nome ufficiale: | Villabassa/Niederdorf | ||||||||
Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Trentino-Alto Adige | ||||||||
Provincia: | Bolzano | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 1154 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 17 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 84 ab./km² | ||||||||
Comuni contigui: | Braies, Dobbiaco, Monguelfo-Tesido, Valle di Casies | ||||||||
CAP: | 39039 | ||||||||
Pref. tel: | 0474 | ||||||||
Codice ISTAT: | 021113 | ||||||||
Codice catasto: | L914 | ||||||||
Nome abitanti: | villabassini | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Villabassa (in tedesco Niederdorf) è un comune di 1.426 abitanti della Provincia Autonoma di Bolzano.
La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca:
Appartenenza linguistica (censimento 2001) |
93,32% madrelingua tedesca |
6,68% madrelingua italiana | |
0,00% madrelingua ladina |
Il toponimo è attestato come Nidrindorf, Niederdorf, Nyderdorf dal 994 e deriva dal tedesco nieder ("basso") e Dorf ("villaggio").[1]
Indice |
[modifica] Storia
Non esistono testimonianze storiche della cittadina prima del X secolo. Tuttavia esistono reperti storici soprattutto romani (pietre miliari delle vie di comunicazione) trovati anche a Villabassa. L'Alta Val Pusteria era abitata dai Norici, dai Reti e dai Taurisci prima della sua conquista ad opera dei Romani. Queste popolazioni erano d'origine illirica ed ad esse erano frammiste i Celti, a partire dal 500 a.C. Roma, con diversi trattati d'amicizia e d'alleanza, a partire dal 150 a.C. aveva reso la regione romanizzata, tanto che l'annessione nel 15 a.C. fu del tutto incruenta. Venne così creata la provincia della Rezia, che includeva anche il territorio su cui sarebbe sorta, secoli dopo, Villabassa.
La testimonianza storica di maggior rilievo è la cittadina di Sebatum, di cui si rinvengono alcune rovine poco prima di Brunico (a San Lorenzo di Sebato, per la precisione), lungo la Strada Statale 49 della Pusteria.
Non sono attestati accampamenti romani nel territorio comunale, ma, nel 1955, fu rinvenuto un miliare romano posto lungo la via che collegava la Val Pusteria alla regione del Norico e che risale all'imperatore Decio (201 - 251), che governò per soli due anni, dal 249 all'anno della sua morte, nel 251 La zona subì, nei secoli dell'impero romano, diverse invasioni di popoli barbarici, soprattutto germanici: Cimbri nel 113 a.C.; Quadi e Marcomanni nel 161; Iutungi nel 271 e nel 356;Alamanni nel 358; Visigoti nel 402; Unni nel 452; Rugi, Sciri, Eruli nel 455, nel 462 e nel 468. Nel 476 la regione viene annessa da Odoacre (434 - 493) e nel 489 da Teodorico re degli Ostrogoti (449 - 526). I Bizantini non raggiungeranno mai la Val Pusteria dopo aver sconfitto gli Ostrogoti nella Guerra Greco - Gotica (535 - 553), cosicché l'intera valle viene occupata dai Longobardi nel 553 e dai Baiuvari nel 560. I Franchi subentrarono nel 774. Nessuno di questi popoli ha lasciato testimonianze a Villabassa, ma, proprio a partire dall'Alto Medioevo, la germanizzazione della lingua sostituì progressivamente quella latina e celtica antecedenti. Anche il Cristianesimo s'impose tra il 400 ed il 500, tanto che i Benedettini, nel 769 eressero un convento a San Candido. Allo smembramento dell'impero carolingio, nell'814 la regione venne a dipendere dalla Sassonia ed è in questo periodo che per la prima volta è attestato il nucleo abitativo di Villabassa.
Il paese ha origini antiche; è infatti citato per la prima volta in un documento medioevale del 994 col nome Nidrindorf. Da allora ha sempre seguito le sorti del Sacro Romano Impero, per essere inglobata nei domini austriaci nel 1363.
Il paese ha seguitato a rimanere sotto la sovranità austriaca fino al 1806, quando, in seguito alla disastrosa sconfitta di Austerlitz (oggi Slavkov, nella Repubblica Ceca) il 2 Dicembre 1805, ed alla successiva Pace di Presburgo (oggi Bratislava, capitale della Slovacchia), Napoleone Buonaparte (1769 - 1821) tolse l'intera Contea del Tirolo all'Austria per unirla alla Baviera, sua alleata. Pressappoco a quest'epoca risale la chiesa di Santo Stefano, la chiesa parrocchiale di Villabassa (1803).
La dominazione dispotica dei bavaresi provocò una cruenta sollevazione dei tirolesi. La Rivolta Tirolese (1809 - 1810) provocò una serie di sconfitte dei bavaresi, grazie all'esperienza militare dei capi riconosciuti, Andreas Hofer (1767 - 1810) e Peter Mayr (1767 - 1810). Napoleone, nel 1810 riesce a schiacciare la rivolta a costo di gravi perdite, ma, col Trattato di Parigi (28 Febbraio 1810), toglie alla Baviera tutto il Trentino, Bolzano, Dobbiaco per unirla al Regno Italico governato in nome suo dal viceré Eugenio di Beauharnais(1781 - 1824).
Tra il 1810 ed il 1813 Villabassa diviene una cittadina di confine in una situazione paradossale: appartiene ancòra alla Baviera, mentre i paesi successivi Dobbiaco e San Candido appartienevano rispettivamente al Regno d'Italia ed al Dipartimento delle Province Illiriche, quest'ultimo direttamente amministrato dalla Francia. In pratica, esistevano ben tre confini di stato nell'arco di 10 km.
Nel Dicembre 1813 l'Austria invade il Tirolo ed il Regno Italico ed al Congresso di Vienna del 1814 - 1815 ne riassume la sovranità, internazionalmente riconosciuta il 24 Marzo 1816.
A far data da quegli anni, Villabassa iniziò ad esser frequantata come meta turistica. Raggiunse il suo maggior sviluppo e la sua fama alla metà dell'Ottocento, quando divenne un'importante stazione di villeggiatura. Nel 1871, come tutti gli altri centri della Val Pusteria fu munita di una ferrovia tuttora in funzione: la Ferrovia della Val Pusteria. La pioniera del turismo in Alta Pusteria fu l'ostessa Frau Emma (Emerentiana) Hausbacher in Hellenstainer ( 23 Aprile 1817 - 09 Marzo 1904). Tuttora a Villabassa è in attività il suo albergo (Hotel Emma) ed a lei è dedicata la strada principale del paese ("Frau Emma Strasse"), la vecchia porzione della Strada Statale 49 della Pusteria che passava nel centro abitato prima che nel 2004 fosse inaugurata la circumplanare che ha allontanato dal paese il traffico pesante. Anche l'Hotel del Lago di Braies fu voluto dalla summenzionata ostessa.
Nel corso della Grande Guerra (1914 - 1918), la direttrice Cortina d'Ampezzo - Dobbiaco - Villabassa rappresentava l'obiettivo strategico da raggiungere da parte dell'esercito italiano entrato in guerra contro l'Austria nel 1915. Cortina fu presa nel 1915, ma la resistenza austriaca non consentì il raggiungimento degli altri obiettivi. Villabassa venne risparmiata dalle distruzioni, che portarono, ad esempio, alla cancellazione totale del paese di Landro, notevole località turistica d'anteguerra e mai più ricostruito. Nel 1919 il Trattato di Saint-Germain-en-Laye assegnò all'Italia Villabassa ed il confine al Passo del Brennero. Nel 1922 l'affermazione del fascismo comportò per il paese, come per tutto l'Alto Adige notevoli sofferenze (italianizzazione forzata), culminate nel 1939 con il Patto d'Acciaio, comportante l'evacuazione in Austria (occupata dai nazisti nel 1938) dei tirolesi indesiderati dall'Italia e dei tirolesi che optarono per la rinuncia della cittadinanza italiana (con conseguente confisca dei beni senza indennizzo). In seguito all'armistizio tra Italia ed Alleati dell'8 settembre 1943, l'indomani tutta l'Italia centro settentrionale fu occupata dalla Wehrmacht tedesca. Il 10 settembre 1943, tutto il Trentino-Alto Adige e la provincia di Belluno passò sotto il controllo diretto del Reich (Operationszone Alpenvorland, Teatro d'operazioni Prealpi), di fatto sottratto al controllo della Repubblica Sociale Italiana. Villabassa ospitava pure una casrma della Wehrmacht nell'attuale municipio ed un commando delle SS nell'attuale Hotel Bachmann.
Villabassa superò quasi indenne la seconda Guerra Mondiale, poiché venne bombardata una sola volta, il 27 Febbraio 1945, nel quartiere della Stazione Ferroviaria. Venne liberata dagli Americani il 4 Maggio 1945 e fu protagonista, una settimana prima, del raduno dei prigionieri di guerra illustri, catturati dai tedeschi sui vari territori occupati, al fine di esser scambiati con l'incolumità delle SS durante la resa agli Americani (lo scambio avvenne al Lago di Braies). Il Trattato di pace di Parigi (1947) confermò l'appartenenza all'Italia dell'Alto Adige, nonstante la richiesta da più parti per un referendum che riassegnasse all'Austria l'intero Alto Adige.
Nel corso dei decenni successivi, a parte gli anni dell'Irredentismo Sudtirolese (1961 - 1967), con l'Accordo De Gasperi-Gruber prima (1946), fino all'entrata dell'Austria nell'Europa Unita (1995) con l'abolizione de facto del confine, la situazione di continuo miglioramento economico e di pace interetnica ha portato a notevoli miglioramenti nel flusso turistico di Villabassa e dei paesi della Val Pusteria, incrementando la ricchezza economica del paese.
[modifica] Altre Informazioni
A Villabassa sorge nell'antico Palazzo Wassermann (ex proprietà dei conti von Kurz) il museo turistico dell'Alta Pusteria, nal quale sono stati ricostruiti diversi ambienti antichi con mobili e suppellettili originali
Tra il paese di Villabassa e quello di Monguelfo si trova lo svincolo per la Valle di Braies, dove di può raggiungere anche il lago di Braies.
Presso il paese ha inizio il sentiero dell'Alta via n.3, che arriva fino a Longarone.
[modifica] La nascita del turismo a Villabassa
Villabassa conobbe uno sviluppo turistico molto anteriore a quello dei centri vicini. Il merito viene di solito attribuito al fatto che tradizionalmente gli abitanti di Villabassa si dedicavano al trasporto, non solo con le carrozze, ma anche con i muli, sulle strade dell'epoca e il loro paese era pertanto diventato il luogo di sosta per cambiare mezzo di trasporto. Da questa tradizione sbocciò la figura della signora Emma Hellenstainer [1], la più rinomata "ostessa" non solo della valle, ma forse d'Europa: la società nobiliare di fine Ottocento si dava appuntamento nella sua locanda.
In suo onore nel 2004, centenario della sua morte, si è tenuta una mostra con rievocazione degli oggetti presenti allora negli alberghi. Fra i ricordi che appartengono quasi alla leggenda del sorgere del turismo in senso moderno, c'è l'aneddoto che bastava citare nell’indirizzo “Frau Emma in Europa” e qualsiasi lettera, anche dalle regioni del mondo più lontane, arrivava a Villabassa - Hotel Aquila Nera, appunto l’albergo che la signora Emma aveva portato a fama internazionale.
Quegli anni coincisero con l'apertura della Ferrovia della Val Pusteria e la riconversione dell'attività degli abitanti di Villabassa (per primo il marito della signora Emma) dall'attività di vetturino a quella di addetto ai servizi per i turisti.
[modifica] La chiesa parrocchiale
Si tratta di un edificio tardo barocco, eretto tra il 1792 e il 1796. All'interno si fanno apprezzare gli affreschi di Franz Altmutter e la pala d'altare di Martin Knoller. All'esterno della parrocchiale, lungo il lato sinistro della scalinata d'accesso, sorge una doppia cappella quattrocentesca. Nella parte inferiore, oggi adibita a cappella mortuaria, si può ammirare un affresco di Simone da Tesido, mentre in quella superiore, dedicata a Sant'Anna, si trova un cielo stellato con volte circolari.
[modifica] Pian di Maia
A sud del paese, nascosta dietro alle prome file degli alberi del bosco, si trova la Casa Alpina degli scalabriniani di Pian di Maia, accanto alla quale si trova un piccola cappella, molto ben custodita e arredata.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Johann Passler (SVP) dal 09/05/2005
Centralino del comune: 0474 745133
Email del comune: villabassa@gvcc.net
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
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[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Note
- ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
Città: Brunico
Borgate: Campo Tures · San Candido · San Lorenzo di Sebato
Comuni: Badia · Braies · Chienes · Corvara in Badia · Dobbiaco · Falzes · Gais · La Valle · Marebbe · Monguelfo · Perca · Predoi · Rasun Anterselva · Selva dei Molini · Sesto · San Martino in Badia · Terento · Valdaora · Valle Aurina · Valle di Casies · Vandoies · Villabassa