Laion

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Laion

[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Laion]]

Nome ufficiale:

Laion/Lajen

46°36′0″N 11°34′0″E / 46.6, 11.56667

Altitudine:

1.093 m s.l.m.

Superficie:

37 km²

Abitanti:

2.401

31-12-2004

Densità:

61 ab./km²

Frazioni:

Albions, Ceves (Tschöfas), Fraina (Freins), Novale (Ried), San Pietro (St. Peter), Tanurza (Tanirz)

Comuni contigui:

Barbiano, Castelrotto, Chiusa, Funes, Ortisei, Ponte Gardena, Villandro

CAP:

39040

Pref. tel:

0471

Codice ISTAT:

021039

Codice catasto:

E420

Nome abitanti:

laionesi

Santo patrono:

Giorno festivo:

Sito istituzionale

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Il territorio comunale

Laion (in tedesco Lajen) è un comune di 2.401 abitanti della Provincia Autonoma di Bolzano.

Si trova su un altopiano a circa 1.100 m, con una stupenda vista sulle Dolomiti e sull'Arco Alpino.

Il toponimo è attestato tra il 985 e il 993 come Legian e deriva dal nome di persona latino Laius o Lagius, col suffisso -anum e col significato di "terreno di Laio".^[1]

Indice

1 Geografia e demografia
- 1.1 Appartenenza linguistica
2 Amministrazione comunale
3 Evoluzione demografica
4 Curiosità
5 Note
6 Collegamenti esterni

[modifica] Geografia e demografia

Il capoluogo, Laion, si trova a 1.100 m di altitudine. Il punto più basso è Novale di Sotto, a 470 m. Il più alto Raschötz, a 2.270 m.

Al 31 dicembre 2004 Laion contava 866 abitanti, Novale 711, San Pietro 318, Albions 267, Ceves 123, Tanurza 70 e Fraina 46.

[modifica] Appartenenza linguistica

La sua popolazione è in larga maggioranza di madrelingua tedesca:

Appartenenza linguistica (censimento 2001)	90,82% madrelingua tedesca
	5,34% madrelingua italiana
	3,84% madrelingua ladina

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Engelbert Grünberger (SVP) dal 09/05/2005
Centralino del comune: 0471 655613
Email del comune: info@gemeinde.lajen.bz.it

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

[modifica] Curiosità

Lo stemma del paese, raffigura nella prima partizione, in campo argento, un uccelo rosso in una gabbia dorata. Tale simbolo è anche lo stesso che si osserva nell' insegna araldica di Walther von der Vogelweide, il più famoso e celebrato poeta medievale tirolese.