Fiat C.R.20
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Fiat C.R.20bis | ||
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Descrizione | ||
Ruolo | Caccia | |
Equipaggio | 1 | |
Primo volo | 19 giugno 1926 C.R.20 1930 C.R.20bis |
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Entrata in servizio | 1927 C.R.20 1930 C.R.20bis |
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Costruttore | Fiat | |
Esemplari costruiti | 250 circa versione C.R.20 46 circa versione C.R.20 Idro 235 circa versioni C.R.20bis/C.R.20bisAQ 204 circa versione C.R.20 Asso |
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Dimensioni | ||
Lunghezza | 6,71 m | |
Apertura alare | 9,80 m | |
Altezza | 2,79 m | |
Superficie alare | 25,50 m² | |
Peso | ||
A vuoto | 970 kg | |
Massimo al decollo | 1.390 kg | |
Propulsione | ||
Motore | Fiat A.20 V12 | |
Potenza | 410 CV | |
Prestazioni | ||
Velocità massima | 270 km/h | |
Autonomia | 2 h 30 min | |
Tangenza | 8.500 m | |
Armamento | ||
Mitragliatrici | 2x 7,7 mm | |
Lista di aerei militari |
Il Fiat C.R.20 era un biplano da caccia italiano impiegato a cavallo degli anni '20 e '30 . Il principale utilizzatore fu la Regia Aeronautica, che lo impiegò anche durante la guerra d'Etiopia, ma trovò un discreto successo nell'esportazione, venendo impiegati tra le altre dalle aeronautiche ungherese, austriaca, paraguayana e lituana.
[modifica] Il Progetto
Progettato dall'ingegner Celestino Rosatelli, il C.R.20 rappresentò la tappa intermedia tra i primi caccia biplani C.R.1 e la famiglia dei C.R.30-C.R.32. Il C.R.20 abbandonava la fusoliera costruita principalmente lignea dei C.R.1 per adottare una fusoliera quasi interamente in metallo, con rivestimento misto in pannelli metallici nella parte anteriore e tela in quella posteriore. Con il C.R.20 Rosatelli introduceva anche l'ala sesquiplana tradizionale, mentre i caccia precedenti erano dei sesquiplani invertiti, con l'ala superiore più corta di quella inferiore. Non cambiavano invece i montanti interalari, sempre del tipo a W, (a trave di Warren), una caratteristica di tutti i biplani di Rosatelli, e la forma degli impennaggi di coda. Il motore impiegato era il 12 cilindri a V Fiat A.20 da 410 CV. Il raffreddamento era a liquido con il radiatore montato sopra il mozzo dell'elica bipala. Dopo il primo volo del 19 giugno 1926, il velivolo destò un favorevole interesse al successivo Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget. Unica caratteristica antiquata del velivolo era l'adozione di un carrello con ruote collegate da assale e tamponi in gomma come ammortizzatori. Dalla versione C.R.20bis venne adottato un più moderno carrello a ruote indipendenti.
[modifica] Impiego e operatori
- Italia: La Regia Aeronautica fu il principale utilizzatore del C.R.20 e delle sue varianti. In servizio venne impiegato sia nelle operazioni in Libia che, con pochi esemplari, nelle prime fasi della guerra d'Etiopia, conflitto in cui venne impiegato per operazioni di attacco al suolo, anticipando l'utilizzo che verrà fatto dei C.R.32 e C.R.42 durante il secondo conflitto mondiale. La versione idrovolante prodotta da Macchi e CMASA equipaggiò le squadriglie di caccia. Grazie alle caratteristiche di manovrabilità i C.R.20 equipaggiarono i reparti acrobatici della Regia Aeronautica. In questo ruolo si ricorda soprattutto l'ultima versione dei C.R.20, il C.R.Asso con un più potente motore Isotta Fraschini. Nel ruolo di addestratori i C.R.20 prestarono servizio per tutti gli anni'30.
- Austria: 16 C.R.20 bis, 16 C.R.20bisAQ, 4 C.R.20B. I velivoli ancora operativi dopo l'Anschluss ricevettero contrassegni della Luftwaffe venendo impiegati come addestratori.
- Ungheria: Almeno 16 velivoli, compresi alcuni biposto. Acquisiti nel 1932 i velivoli furono progressivamente sostituiti a partire dal 1935 con i C.R.30 e C.R.32.
- Lituania: 16 (o 15) velivoli acquistati nel 1928;
- Paraguay: 6 (o 5) C.R.20bis che vennero impiegati tra il 1932 ed il 1935 nella guerra del Chaco contro la Bolivia.
- Spagna: 6 velivoli;
- Polonia: 4 velivoli.
[modifica] Varianti
- C.R.20 Idro: variante idrovolante a scarponi del caccia Fiat. Vennero realizzati 23 esemplari dalla Macchi e 23 dalla CMASA. L'installazione dei galleggianti comportò un deperimento delle caratteristiche di velocità e maneggevolezza.
- C.R.20bis: la variante introduceva un più moderno carrello che prevedeva due ruote anteriori indipendenti dotate di freni e ammortizzatori oleopneumatici, anziché il carrello ad assale unico con tamponi in gomma come ammortizzatori dei C.R.20 di serie. Prodotto a partire dal 1930 venne realizzato in circa 235 esemplari.
- C.R.20bisAQ: dei 235 esemplari di C.R.20bis realizzati alcuni ricevettero una variante potenziata del motore Fiat A.20 designata A.20AQ, dove la sigla AQ sta per Alta Quota. Questo motore consentiva migliori prestazioni in quota ed una maggiore velocità di salita.
- C.R.20B: designazione della variante biposto dei C.R.20 e dei C.R.20bis impiegata sia per l'addestramento che come aereo da collegamento.
- C.R.20 Asso o C.R. Asso: ultimo sviluppo della formula del C.R.20, con l'installazione di un più potente motore Isotta Fraschini Asso Caccia da 480 CV (353 kW). Vennero modificati gli impennaggi aumentandone le superfici orizzontali. Con l'adozione del nuovo motore venne introdotta anche una nuova cappottatura dalla linea più filante ed aerodinamica. Il modello, prodotto dal 1931 al 1932 in circa 204 esemplari (prodotti dalla Macchi e dalla CMASA), migliorò le caratteristiche acrobatiche del precedente C.R.20bis.
Alcuni C.R.20 vennero impiegati per scopi sperimentali, tra cui l'applicazione di alule Handley Page sul bordo d'attacco.
Serie Gabrielli: G.2 · G.5 · G.8 · G.12 · G.18 · G.46 · G.49 · G.50 · G.55 · G.56 · G.59 · G.80 · G.82 · G-91 · G-91Y · G.222 ————————————— |
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