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Vlad III di Valacchia - Wikipedia

Vlad III di Valacchia

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Vlad III di Valacchia

Vlad III di Valacchia (Sighişoara2 novembre 1431 – dicembre 1476) fu un voivoda valacco. Conosciuto anche come Vlad Ţepeş (pronuncia: /tsepeʃ/) o Vlad l'Impalatore fu, a più riprese, principe di Valacchia: nel 1448, dal 1456 al 1462 ed infine nel 1476.

Grazie al suo dominio, il principato di Valacchia riuscì a mantenere la sua indipendenza dall'Impero Ottomano. La crudeltà nei confronti dei prigionieri gli valse il soprannome di Ţepeş, che in Rumeno significa l'Impalatore.

I racconti sulle sue gesta crudeli hanno dato progressivamente origine a un filone letterario molto fortunato. Il romanzo Dracula di Bram Stoker, con le numerose versioni cinematografiche, ne sono esempi.

Indice

[modifica] L'origine del nome

Simbolo dell'Ordine del Dragone
Simbolo dell'Ordine del Dragone

Vlad, come suo padre Vlad II, apparteneva all'Ordine del Dragone (ordo draconistarum), uno degli ordini cavallereschi di stampo religioso del Medioevo.
Fu creato nel 1408 da Sigismondo di Lussemburgo, re d'Ungheria (in seguito Imperatore del Sacro Romano Impero) e dalla sua seconda moglie, Barbara Cilli.
Scopo dell'ordine era di proteggere il Cattolicesimo e lottare contro i Turchi.

Il padre Vlad II fu chiamato Dracul il cui significato era "Dragone" dato che questi divenne il suo simbolo. Per questo il figlio venne chiamato in romeno Drăculea (che puo significare l'appartenenza, la discendenza dal "Dracul"). Per una curiosa coincidenza, in rumeno il termine Dracul poteva essere interpretato anche come Diavolo. Vlad III divenne, dunque "Figlio del Diavolo". Probabilmente questo è alla base della leggenda nata sul suo personaggio.

Ma il nome con cui Vlad era veramente ricordato è il rumeno "Ţepeş", che significa l'impalatore, poiché quello era il supplizio a cui usualmente condannava i propri nemici, soprattutto i turchi, essendo questo genere di punizione tipicamente ottomana.
Questi ultimi si riferivano a Vlad come Kaziglu Bey, cioè il Principe Impalatore, termine attestato a partire dal 1550.


[modifica] Principe di Valacchia

Vlad III nacque nel novembre o dicembre 1431, nella fortezza di Sighişoara, in Transilvania, che occupava i territori al centro dell'attuale Romania. Nell'inverno del 1436-1437, Vlad II, suo padre, divenne Principe di Valacchia, principato a Sud della Transilvania, e prese residenza nel Palazzo di Târgovişte, la capitale.
Nel 1442, per motivi diplomatici, Vlad III ed il fratello minore Radu furono dati in ostaggio al Sultano Murad II: Vlad III rimase prigioniero in Turchia fino al 1448, mentre il fratello Radu fino al 1462. Questo periodo di prigionia probabilmente giocò un importante ruolo nel carattere di Vlad III.

Nel 1447 i Turchi lo liberarono, informandolo della morte del padre Vlad II per mano di Vladislav II, un altro pretendente al trono di Valacchia. A Vlad venne anche detto di come il suo fratello maggiore Mircea fosse stato torturato e, infine, bruciato vivo a Târgovişte. All'età di 17 anni, Vlad III Dracula, appoggiato dalla cavalleria turca e da un contingente del Pascià Mustafa Hassan, tentò un colpo di stato, ma Vladislav II lo sconfisse solo due mesi dopo. Per salire al trono di Valacchia, Vlad III dovette aspettare il 10 agosto 1456, quando riuscì finalmente a uccidere il suo nemico. Iniziò quindi il suo più lungo periodo (sei anni) alla testa del principato. Questo periodo alternò scontri contro i suoi oppositori interni (boiardi e sassoni) con i ripetuti tentativi di occupazione turca. Per fare ciò egli potenziò il suo piccolo esercito, ed inflisse numerose sconfitte agli invasori ottomani, provocando l'ira di Maometto II. Nel 1462 però, dopo una durissima campagna contro i turchi, che erano arrivati fino a Târgovişte, fu tradito dal re d'Ungheria Mattia Corvino, che lo fece imprigionare.

[modifica] Le atrocità di Vlad Ţepeş

Il suo strumento di tortura preferito era l'impalamento.
I metodi d'impalamento erano sostanzialmente due, il primo consisteva nell'uso di un'asta appuntita che trafiggeva il condannato all'altezza dell'addome per poi issarlo in alto. La morte poteva essere immediata o sopraggiungere dopo ore di agonia. Il secondo metodo d'impalamento consisteva nell'utilizzo di un'asta arrotondata all'estremità che cosparsa di grasso veniva inserita nel retto della vittima che poi veniva issata e tenuta infilzata, il peso stesso del poveretto faceva penetrare l'asta all'interno del corpo e la morte sopraggiungeva dopo anche due giorni di lenta agonia. Adottò questo metodo dai turchi, adattandolo alle sue più specifiche richieste: creò metodi diversi per impalare i ladri, i guerrieri nemici, gli ambasciatori del Sultano, i traditori.

  • I ricchi venivano impalati stendendoli più in alto degli altri o facendo ricoprire l'asta d'argento.
  • Per i mercanti fece incidere delle tacche sull'asta, al fine di aumentare il tempo dell'agonia.
  • Nella città di Sibiu, nel 1460 Vlad Ţepeş fece impalare 10.000 persone, e cosparse alcuni corpi con miele per attirare ogni tipo di insetto.
  • Nel 1459, durante il giorno di San Bartolomeo, a Braşov, Dracula fece invitare a palazzo alcuni mercanti che avevano mostrato odio e disprezzo nei confronti della sua persona. Decise di farli saziare di cibo e, quindi, fece sventrare il primo e obbligò il secondo a mangiare ciò che il collega, ormai senza vita, aveva nello stomaco. L'ultimo mercante venne fatto bollire e la sua carne fu data in pasto ai cani.
  • Nel 1461 un ambasciatore del Sultano turco arrivò nel palazzo, si prostrò ai piedi di Vlad III, ma non si volle togliere il turbante perché rappresentava il simbolo della propria religione. Dracula, irritato da quel gesto, ordinò di inchiodare il turbante alla testa dell'ambasciatore.

C'è anche d'aggiungere che Dracula fu estremamente generoso con chi lo servì ma estremamente crudele con chi lo tradiva. Ma finché egli fosse servito e riverito, nessuno avrebbe dovuto temerlo.

[modifica] La morte

Fu liberato nel 1475 e reinsediato sul trono di Valacchia da Stefano il Grande. C'erano però delle restrizioni: egli doveva sposare la figlia del sovrano ungherese e adottare il rito greco-cattolico invece del rito greco-ortodosso. In più dovette capitanare una specie di crociata contro i Turchi, che avanzavano sempre più. Nel 1476, dopo diversi successi sul Danubio, fu circondato dalle armate ottomane, e, forse, anche tradito dai suoi alleati. Morì sul campo di battaglia.

Molte sono le ipotesi su dove sia finita la sua salma. Alcuni pensano sia stata bruciata, altri pensano sia stata fatta a pezzi ed esposta a Istanbul, per alcuni il corpo è stato ritrovato in una tomba di una cappella nella città di Snagov:,ma ricerche archeologiche dal 1930 scoprirono solo ossa di cavallo sembra che tutte le mattine un gruppo di monaci dedichi delle preghiere a quella tomba con lo scopo di "farlo stare buono".[citazione necessaria]

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