Vittoria di Baden
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Vittoria di Baden, nome completo Sofia Maria Vittoria di Baden (Karlsruhe, 7 agosto 1862 – Roma, 4 aprile 1930), fu la consorte di Gustavo V di Svezia.
[modifica] Biografia
Vittoria era la seconda figlia del granduca Federico I di Baden (1826-1907) e di Luisa di Prussia (1838-1923). I suoi nonni erano il granduca Leopoldo I di Baden (1791-1852), la principessa Sofia Guglielmina di Svezia (1801-1865), e l'imperatore Guglielmo I di Germania (1797-1888).
A seguito di un accordo tra le famiglie reali di Svezia e Norvegia e di Baden, Vittoria fu destinata a sposare il principe ereditario di Svezia Gustavo (1858-1950), figlio del re Oscar II (1829-1907) e della regina Sofia di Nassau (1836-1913). Con questo matrimonio si univa con un legame di sangue la casa regnante svedese Bernadotte, alla quale apparteneva Gustavo, con la casa regnante precedente, gli Holstein-Gottorp, a volte chiamati Vasa, da cui discendeva Vittoria.
Le nozze di Vittoria e Gustavo si celebrarono il 20 settembre 1881 nella città di Karlsruhe e tre furono i loro figli:
- Gustavo, nato nel 1882 e morto nel 1973, futuro Re di Svezia con il nome di Gustavo VI, sposò nel 1905 la principessa Margherita di Connaught (1882-1920) e, nel 1923, la principessa Luisa Mountbatten (1889-1965);
- Guglielmo, duca di Södermanland, nato nel 1884 e morto nel 1965, sposò nel 1908 la granduchessa di Russia Marija Pavlovna Romanov (1890-1958), matrimonio annullato nel 1914;
- Erik, duca di Västmanland, nato nel 1889 e morto nel 1918.
Nel 1907, alla morte del re Oscar II, Gustavo e Vittoria diventarono i nuovi Sovrani di Svezia. La Norvegia si era separata della Svezia qualche anno prima, nel 1905.
Dotata di un forte temperamento e apertamente filo-tedesca, la regina Vittoria fu impopolare presso i suoi sudditi, soprattutto durante gli anni della Prima guerra mondiale. Si insinuò che la Regina influenzasse fortemente la politica estera del marito e che volesse promuovere un'alleanza militare tra Svezia e Germania. Effettuò numerosi viaggi nella sua terra natale in piena guerra e, per questo motivo il popolo la accusò di sentirsi più tedesca che svedese.
Nello stesso tempo fu però rispettata per le sue doti personali, soprattutto la fortezza, che le permisero di affrontare avverse situazioni. Prima di tutto la salute. Mal curata in età giovanile, soffriva di bronchiti e, probabilmente, anche di tubercolosi. A causa del clima freddo della Svezia, fu costretta a trascorrere lunghi periodi in Paesi con temperature più miti. Visse per molto tempo in Italia, interrompendo comunque spesso la sua permanenza per fare ritorno in Svezia a svolgere il suo compito istituzionale.
Oltre a Roma soggiornò a lungo anche a Baden-Baden e nell'Isola di Mainau.
Vittoria fu una donna dotata di talento artistico. Era portata per la pittura, la musica e la fotografia.
Durante la sua infanzia ricevette una eccellente educazione musicale e diventò una grande pianista: era in grado di eseguire L'anello del Nibelungo di Richard Wagner, senza avere la necessità di leggere le note.
Durante i suoi viaggi in Egitto e in Italia, produsse un'estesa opera pittorica e fotografica. Per il suo lavoro fotografico, che fu di grande qualità, ella sperimentò tutte le tecniche del suo tempo.
Vittoria dedicò una parte della sua vita a realizzare opere di beneficenza in Svezia, Germania e Italia, anche in favore degli animali.
Sul finire degli anni venti la sua salute peggiorò, obbligandola a vivere permanentemente in Italia. L'ultima volta che si recò in Svezia fu in occasione del settantesimo compleanno del marito nel 1928. Morì due anni dopo a Villa Svezia, presso Roma. Era il 4 aprile del 1930.
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