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Usmate Velate - Wikipedia

Usmate Velate

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Usmate Velate
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Usmate Velate]]
Usmate Velate - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Lombardia
Provincia: Monza e Brianza
Coordinate: 45°39′0″N 9°21′0″E / 45.65, 9.35
Altitudine: 230 m s.l.m.
Superficie: 9 km²
Abitanti:
9.549 31-12-07
Densità: 956 ab./km²
Frazioni: Bettolino, Corrada, Dosso, Imparì, Mongorio, San Luigi, Velate 
Comuni contigui: Casatenovo (LC), Lomagna (LC), Camparada, Carnate, Arcore, Vimercate
CAP: 20040
Pref. tel: 039
Codice ISTAT: 015227
Codice catasto: L511 
Nome abitanti: usmatesi, velatesi 
Santo patrono:  
Giorno festivo:  
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Usmate Velate (in dialetto brianzolo Oeus Velàa) è un comune di 9.549 abitanti della provincia di Monza e Brianza, situato a circa 13 km a nord di Monza.

La sede del Comune
La sede del Comune






Indice

[modifica] Cenni storici

Usmate era anticamente chiamata "Uocimate" e, prima che Vimercate divenisse Pieve della Martesana, segnava il confine meridionale della Brianza. Cresceva, come a difesa della verde e fertile terra briantina, una lunga estensione di fittissime boscaglie che si prolungavano, da un lato, fino a Casate Vecchio e, dall'altro, fino a Lomagna.

Sin dai tempi antichi, Usmate possedeva una chiesa dedicata al vescovo San Zenone, ma non era costituita in parrocchia. Fu San Carlo Borromeo che la rese tale nel 1571, poiché, prima di allora, Usmate fece sempre parte della Parrocchia di Vimercate. Dopo la pace di Costanza, sorsero nuove contese fra nobili e plebei milanesi, con frequenti spargimenti di sangue. I nobili, sopraffatti, furono costretti a rifugiarsi nei nostri paesi briantini, dove tenevano i loro possedimenti. Guidotto da Usmate, eletto Console, riuscì a radunare in Lecco gli arbitri delle due parti e a concludere, nel 1219, quel patto conosciuto col nome di Pace di Lecco, mediante il quale i nobili esuli poterono rientrare in Milano. Al principio del XIV secolo, le terre di Usmate erano di proprietà di Bernabò Visconti, Signore di Milano, e si narra che il temuto tiranno qui si recasse sovente, allettato dal piacere della caccia a cui si prestavano le fitte boscaglie allora esistenti.

Anche Usmate fu teatro di sanguinose guerre; celebre quella avvenuta nel febbraio 1322 tra l'esercito ghibellino, capitanato da Marco Visconti, e l'esercito guelfo. La sorte delle armi arrise ai Guelfi che, messo in fuga Marco Visconti, entrarono in Usmate, poi a Vimercate, e subito dopo assediarono Monza.

Il Municipio, dettaglio
Il Municipio, dettaglio

Usmate era talvolta volgarmente chiamato "Osio", "Oeus" nel dialetto locale. Questo perché, nel triste periodo della dominazione spagnola, feudatari di Usmate erano, appunto, i conti Osio. Fra questi, tristemente famoso divenne il conte Gian Paolo Osio, che in Usmate teneva un castello di cui non si conserva la minima traccia. Fu il seduttore della famosa Monaca di Monza, ricordata dal Manzoni ne "I promessi sposi"; signoreggiava e tiranneggiava commettendo, impunito, orribili delitti; per uno di questi, però, l'Osio e i suoi bravi furono citati a rendere conto. Non essendo comparsi davanti alla giustizia e dubitando che fossero nascosti nel castello di Usmate, questo fu distrutto fino alle fondamenta nell'anno 1608, ed il perfido conte venne, in seguito, ucciso da un suo amico, nella cui casa si era rifugiato.

Velate faceva anticamente parte del Comitato di Milano; nelle cronache milanesi si legge che Berengario I, longobardo, riconoscente verso il Capitolo di Monza per vari benefici da esso ricevuti, con diploma 1 luglio 920 fece dono al Capitolo stesso del villaggio di Velate. In alcuni documenti citati da Paolo Frisi nelle sue "Memorie", risulta che anche l'imperatore Lotario, nel 1136, confermò tale possesso.

Centro agricolo delle colline briantee, Velate conobbe una significativa trasformazione tra Settecento e Ottocento. Nei primi anni dell'Ottocento, il conte Rinaldo di Barbiano, principe di Belgioioso d'Este, concentrò nelle proprie mani larga parte dei beni agricoli della comunità velatese, cui aggiunse altri terreni siti in Usmate. Proprietario di quasi 3.700 pertiche di terreno a Velate, il conte fece della sua dimora nel centro del borgo una classica villa di delizie, uno splendido e ampio soggiorno estivo dotato di un oratorio privato e di un magnifico parco. I beni del conte passarono alla figlia Maria Beatrice, che nel 1812, aveva sposato il conte Giorgio Giovanni Giulini della Porta. Particolarmente legata a Velate, dove fece costruire una tomba di famiglia (la Cappella S. Felice), Maria Beatrice sopravvisse al marito ed ai figli maschi Rinaldo e Cesare. Alla sua morte, avvenuta nel gennaio del 1871, i beni di Velate passarono alla figlia Anna, vedova di Camillo Casati.

Attraverso complesse vicende famigliari un cospicuo insieme di beni, concentrati nei centri di Velate, Arcore, Muggiò e Usmate, venne ad ampliare il patrimonio della famiglia Casati, in particolare di Alfonso Casati, quarto figlio di Anna Giulini della Porta e padre di Alessandro Casati, amico di Benedetto Croce ed esponente di rilievo del mondo liberale italiano.

Nel 1919 la villa, il parco e diversi terreni situati a nord-est di Velate vennero venduti al commerciante Maurizio Scaccabarozzi di Vimercate, che ve ne fece stabile dimora per la sua famiglia.

Velate ebbe l'aggiunta Milanese con R.D. n° 1054 del 14 dicembre 1862.

Usmate e Velate facevano già parte della pieve di Vimercate quando, nel gennaio 1475, il duca Francesco Sforza conferì a Giovanni Antonio Secco, detto il Conte Borella (o Secchi Borella, da un feudo nelle Calabrie), prefetto delle scuderie ducali (che darà origine alle famiglie Seccoborella, Borella de' Secchi ed anche solo Borella), il titolo di conte, assegnandogli il feudo di Vimercate con tutta la sua pieve.

Circa trecento anni più tardi, il conte Gian Battista Trotti di Vimercate sposa Giulia Seccoborella e ne rileva il feudo.

La data di nascita del Comune di Usmate Velate risale al 24 febbraio 1869 quando Usmate, già Comune autonomo, venne aggregato a Velate Milanese. Solo in data 15 agosto 1930, essendo allora Podestà Giuseppe Monfrini, Velate Milanese fu autorizzato a trasferire la sede municipale a Usmate, modificando così la denominazione in Usmate Velate.

Con deliberazione comunale in data 20 settembre 1930, lo stesso Podestà presenta richiesta di concessione dello stemma e del gonfalone del Comune, che arriverà soltanto il 30 ottobre 1954, per Decreto del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Lo stemma adottato rievoca gli antichi blasoni delle famiglie ricche e potenti che hanno risieduto in Usmate Velate, dominando in paese e dintorni per proprietà e potere e si compone di tre sezioni o fasce: dall'alto, la prima raffigura un martello (ponzone) fra due ali, di colore rosso su fondo oro, simboli degli antichi stemmi delle famiglie Ala e Ponzone; la sezione centrale presenta tre stelle d'argento a sei punte su fondo azzurro, ricavate dallo stemma della famiglia Osio; la sezione sottostante riproduce una scacchiera a quadri argento e rosso, presente nello stemma della famiglia Barbiano di Belgioioso.

Lo stemma è poi completato da una corona d'argento e da due frasche, una di quercia e una di alloro, gli ornamenti dei Comuni.

[modifica] Sport

Ad Usmate è possibile fare molti sport, quali Rugby, pallavolo, basket, tennis, boccie, calcio, tiro con l'arco ed anche skate. Infatti le varie partite di pallavolo e basket si tengono nel palazzetto in serata, (mentre in mattinata o di pomeriggio viene usato dagli alunni della scuola media B. Luini), le partite di tennis o le sfide a boccie si tengono in vari capannoni, mentre tiro con l'arco, rugby, calcio e skate si tengono all'aperto in campi molto ampi. C'è anche un percorso benessere per chi vuole fare un po' di jogging e tenersi in allenamento.

[modifica] La chiesa di Usmate

La Chiesa S. Margherita si trova in Via Cavour 33 in Usmate, venne costruita nell’anno 1930 per poi essere completata definitivamente nel Natale del 1932. E’ stata realizzata dall’ing. Antonio Casati di Milano in stile romanico- lombardo. La festa di Natale del 1932 è stata celebrata per la prima volta lì. Fu però consacrata il 22 Ottobre del 1933 dal Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster che il 5 Luglio del 1930 ne posò la prima pietra. La scelta del terreno era dovuta alla disponibilità del donatore, per questo venne scelto proprio quel punto. Fu costruita siccome la vecchia chiesa (che ora è l’attuale sala dell’oratorio Don Bosco in Via Cavour 1) era troppo piccola per accogliere tutti i fedeli. La chiesa è in buono stato, anche se necessiterebbe comunque di alcuni interventi. La Madonna del Drighet, alcuni di voi si chiederanno: Ma perché è così famosa questa “Madonna” ? Dovete sapere che la Madonna del Drighett è diventata importante perché, prima della peste, i contadini trovarono sul muro della casa l’immagine della Madonna, e durante la peste quelli che dovevano passare per Usmate (che a quei tempi si pronunciava Os) per andare nei paesi vicini non venivano fatti entrare in paese, perché qui la malattia non c’era. Allora gli usmatesi, in quel periodo, si rivolgevano alla Madonna per proteggerli dalla malattia, che si stava diffondendo sempre più velocemente. Per aver fermato la malattia con la fede il 28 Aprile è l’anniversario del miracolo. Quest’ affresco oltre ad essere molto importante nella storia e nell’arte rappresenta l’annunciazione della nascita di Gesù, nell’affresco possiamo osservare Maria, la madre, e l’arcangelo, l’annunciatore, possiamo ancora osservare anche due angioletti, forse un po’ curiosi che si confondono con la nuvola angelica. I fiori bianchi rappresentano un segno di nascita, mentre dietro un paesaggio palestinese finisce il dipinto, in tutto il suo splendore. L’affresco dovrebbe essere di prima del 1500, anche se non si sa esattamente l’anno; Un po' di tempo dopo dove c’era l’affresco venne costruito un filatoio che rimase fino al 1900. Ma oltre all’affresco venne portato anche l’altare che ora si trova sul lato sinistro della Chiesa, dove ora c’è la statua della Madonna, ed un armadio del ‘600, dove ora vengono custoditi gli arredi sacri. Entrando nella chiesa dal lato destro si può notare “Cristo” morto sulla croce, è una scultura tutta in legno. Quest’opera è stata realizzata nel 1938 dallo scultore locale di nome Silvio Monfrini, deceduto nel 1969. Ecco l’elenco dei parroci che ci sono stati fino ad ora: Don Giuseppe Alberghetti dal 1926 al 1966 Don Mario Carugo dal 1966 al 1994 Don Augusto Meroni, che dal 1994 è l’attuale parroco.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Angelo Penati (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 039 675701
Email del comune: protocollo@comune.usmatevelate.mi.it

[modifica] Elenco dei sindaci del '900

1892-1914 Conte cav. Francesco Borgia

1914-1920 Emilio Penati

1920-1924 Enrico Maggiolini

1924-1928 Cesare Borgia (podestà)

1928-1929 Abele Tadini (commissario prefettizio)

1929-1930 Egidio Spada (commissario prefettizio)

1930-1945 Giuseppe Monfrini (podestà)

1945-1946 Alfonso Redaelli

1946-1951 Alessandro De Ponti

1951-1980 Silvio Garancini

1980-1982 Giuseppe Baio

1982-1984 Gianni Magni

1984-1995 Daniela Mazzuconi

1995-1999 Roberto Rossi

1999-2004 Angelo Penati

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti



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